31/10/2025
A ciascuno la sua zucca!
Prima gli etruschi e poi gli antichi romani, vennero rapiti dal sapore e dalle qualità di questo frutto. Sono infatti molte le testimonianze in epoca romana che esaltano la zucca; basti ricordare Plinio, che ne sottolinea le doti definendola come “balsamo dei guai” per l’essere umano.
La zucca si sviluppa con molta rapidità e crea un frutto grande con diverse sfumature di forma e di colore, per questo divenne simbolo di resurrezione, ma al contempo pare si p***e l’abitudine di utilizzarne la polpa, a favore dei semi, che spesso venivano tostati prima di essere consumati.
Di conseguenza la zucca acquisì la nomea di “frutto vuoto”, capace di offrire all’uomo pochi semi e nulla più. Da qui pare sia nato il modo di dire “zucca vuota”, ad intendere una persona poco astuta.
Citata nella Bibbia, da Dante Alighieri e persino in un testo di Leonardo da Vinci, la storia della zucca ebbe però una svolta dopo la scoperta delle Americhe.
La storia della zucca in Europa cambiò drasticamente intorno al XVI secolo, quando vennero importate d'oltreoceano le zucche tonde e arancioni che ad oggi rappresentano lo stereotipo comune di questo frutto.
Nei secoli a ve**re questa divenne la zucca per definizione e furono molti gli artisti che utilizzarono le credenze antiche legate alla zucca per dare fascino alle loro opere, basti pensare al personaggio di “Jack testa di zucca” de “Il mago di Oz”, uno spaventapasseri animato con una zucca al posto della testa.
Ai giorni nostri, la zucca è ancora protagonista di numerose credenze e riti, tanto che anche nel nostro Paese il 31 ottobre è divenuta abitudine festeggiare Halloween; una festività dalle origini antichissime che si è mantenuta e evoluta nei secoli arrivando fino ai giorni nostri.
Pare che questo evento fosse praticato in Irlanda già intorno al 500 a.C., quando i popoli autoctoni erano soliti festeggiare il “Samhain”, letteralmente “la fine dell’estate”, verso fine ottobre. Durante l’ultima notte del mese erano soliti spegnere tutti i focolari tranne i fuochi sacri dei druidi, i quali avrebbero avuto la forza di allontanare gli spiriti nefasti e assicurare raccolti abbondanti nella stagione seguente.
Con l’arrivo del cristianesimo nell’isola britannica il rito si modificò, mantenendo l’usanza di accendere dei fuochi propiziatori contro le sventure durante la notte antecedente il giorno di Ognissanti.
Fu così che gli irlandesi cominciarono a scavare r**e e patate entro le quali inserivano fuochi i quali, protetti e alimentati dagli ortaggi, potevano rimanere accesi per molte ore durante la notte.
Nacque così la tradizione di Halloween, contrazione dell’inglese “All Hallows’ eve” che in italiano si traduce semplicemente come “vigilia di Ognissanti”. E la zucca?
La storia della zucca di Halloween comincia solo nell’800 quando molti irlandesi emigrarono verso gli Stati Uniti d’America di seguito alla carestia di metà secolo.
Fu allora che la tradizione si modificò e che le luci propiziatorie vennero inserite all’interno della zucca arancione. Data la facilità con cui questa si poteva lavorare, si aggiunsero ulteriori significati e la figura antropomorfa che ora si scava sulle zucche di Halloween non è altro che l’ennesimo retaggio pagano a scongiurare l’avvento degli spiriti funesti.
La tradizione di Halloween si diffuse rapidamente in tutto il paese americano tanto da dive**re simbolo del suo popolo e, successivamente, venir esportata in tutto il mondo occidentale.
Fonte Valfrutta