20/10/2025
👓 I disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia, sindrome non verbale) riguardano determinate abilità e richiedono un recupero specifico. I DSA si associano quasi sempre a bassa autostima e demoralizzazione, depressione, ansia che possono mascherare il problema.
🟣La dislessia è un disturbo inaspettato dell’apprendimento della lettura che si manifesta nonostante un’intelligenza adeguata, un’istruzione convenzionale e un’assenza di deficit sensoriali. I principali errori che possono presentarsi sono: lentezza, perdita del rigo, segni di irrequietezza durante la lettura, confusione di consonanti scritte in maniera simile (p, b, q, d), difficoltà a leggere i gruppi consonantici (gn, sc, …), errori di anticipazione (casetta = casa), errori di sostituzione o inversione di lettere (la = al), mancato rispetto della punteggiatura, assenza di intonazione.
🔵La disgrafia è un disturbo che si manifesta con difficoltà nella realizzazione grafica, in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e deficit sensoriali. Si può pensare ad una difficoltà di scrittura o ad un disturbo disgrafico quando il bambino o il giovane scrive: male e con troppa fatica; in modo illeggibile con confusione di lettere; con lentezza o troppa velocità; senza rispettare la spazialità del foglio: con pressione grafica o troppo lieve o troppo marcata; in modo disordinato, maldestro e impreciso.
🟢La disortografia è la difficoltà a convertire correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici. E’ normale che nella fase d’apprendimento i bambini facciano degli errori di ortografia ma se perdurano c’è bisogno di un intervento specifico. Gli errori fonologici più frequenti sono costituiti da scambio di grafemi (fino per vino, gane per cane), alterazioni nella sequenza dei fonemi (nulova per nuvola), omissioni o aggiunte di grafemi (biciletta per bicicletta, camimice per camice), separazioni e fusioni scorrette (Lo mino / l’omino, Ascuola / a scuola), uso non corretto dell’apostrofo (Lo uovo / l’uovo), uso non corretto della lettera h (O mangiato / ho mangiato), scambi di fonemi omofoni e non omografi (Scuillo / squillo, Scienza / scienza). L’errore nel riconoscere le doppie o dove cade l’accento sono comuni più nei disgrafici, non sono errori fonologici e interessano più l’organizzazione uditiva ritmica.
🟡La discalculia è un disturbo poco esplorato e dunque poco diagnosticato. La difficoltà di calcolo è diversa dal disturbo del calcolo. Entrambi riguardano la difficoltà nell’abilità matematica ma la difficoltà di calcolo può, con la riabilitazione, migliorare in minor tempo. Gli errori che si manifestano maggiormente sono difficoltà: nel leggere e/o scrivere i numeri, nell’imparare e ripetere le tabelline, nell’esecuzione delle quattro operazioni scritte, nei compiti relativi all’automatizzazione delle procedure di conteggio come contare a salti o all’indietro, a comprendere quali numeri sono pertinenti al problema aritmetico che si sta considerando.
Anche l’immagine allegata potrà aiutare a riconoscerli e dunque a contattare, per il bambino, il neuropsichiatra infantile che potrà verificare e diagnosticare. Dai disturbi si distinguono infatti le difficoltà generiche di apprendimento che sono dovute principalmente a un ritardo di maturazione e ad un bagaglio esperienziale ridotto.
🟠La sindrome non verbale invece non è legata alla dislessia. E’ un disturbo attualmente in studio che si manifesta con una considerevole difficoltà a riconoscere il volto, le posture e le intonazioni di voce degli altri che possono rendere inadeguate le interazioni sociali.