25/10/2025
Oggi affrontiamo un tema molto attuale e simbolicamente ricchissimo: le 𝗜𝗻𝘁𝗼𝗹𝗹𝗲𝗿𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗔𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶.
Questo disturbo, sempre più diffuso, parla non solo del corpo che reagisce a determinati alimenti, ma 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶𝗳𝗳𝗶𝗰𝗼𝗹𝘁à 𝗮 “𝗱𝗶𝗴𝗲𝗿𝗶𝗿𝗲” 𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗲𝗻𝘇𝗲, 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝗮 che non sono più in armonia con noi.
𝗜𝗻𝘁𝗼𝗹𝗹𝗲𝗿𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗔𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶.
Sintomi:
Difficoltà digestive, gonfiore, senso di pesantezza, stanchezza, mal di testa o irritazioni cutanee in risposta al consumo di specifici alimenti.
Spesso non si tratta di una vera allergia, ma di una reazione del corpo a qualcosa che percepisce come “troppo” o come non più compatibile con il proprio equilibrio energetico.
Emozione associate:
Rifiuto, irritabilità sottile, difficoltà ad accettare situazioni o persone.
L’intolleranza non riguarda solo il cibo: rappresenta la mancanza di tolleranza interiore verso ciò che non risuona più con la propria verità.
La persona tende a “difendersi” inconsciamente da ciò che sente invadente, pesante o non in linea con la propria evoluzione.
Messaggio del corpo:
“𝘾𝙤𝙨𝙖 𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙩𝙖𝙞 𝙙𝙞𝙜𝙚𝙧𝙚𝙣𝙙𝙤 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙩𝙪𝙖 𝙫𝙞𝙩𝙖?”
Lettura emozionale:
Il sistema digestivo è il centro della trasformazione e dell’assimilazione: ciò che riceve, lo elabora e lo trasforma in energia vitale.
Quando questo processo si blocca, il corpo ci dice che qualcosa che stiamo “ingerendo” nella nostra vita non ci nutre più, anzi ci appesantisce o ci intossica.
𝐋𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐨𝐥𝐥𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐮𝐧 𝐫𝐢𝐟𝐢𝐮𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐧𝐬𝐜𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐢ò 𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐞𝐫𝐚 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 — 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐨, 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐮𝐧 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨, 𝐮𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞.
Il corpo diventa il portavoce di un’anima che chiede leggerezza, autenticità e selettività: non tutto ciò che ci viene offerto, fisicamente o emotivamente, è adatto a noi.
A livello energetico, il disturbo coinvolge i meridiani dello Stomaco, della Milza/Pancreas e dell’Intestino Tenue, oltre al terzo chakra (Manipura), legato all’identità personale e al potere di scelta.
Domande di consapevolezza:
- Quali situazioni, persone o abitudini “non digerisco” più ma continuo ad accettare?
- Dove sto rinunciando al mio discernimento per paura di dispiacere o di cambiare?
- Sto nutrendo davvero la mia vita con ciò che mi fa bene, o sto trattenendo ciò che mi appesantisce?
- Riesco a dire “no” con chiarezza e amore, senza sensi di colpa?
Possibile direzione di riequilibrio:
Il riequilibrio passa attraverso la riconquista della propria autenticità e la capacità di scegliere ciò che nutre veramente.
In Kinesiologia Emozionale si può lavorare sul meridiano dello Stomaco e della Milza/Pancreas, testando i cibi, ma soprattutto le emozioni e i contesti associati al rifiuto o all’appesantimento.
Tra i Fiori di Bach, sono indicati Centaury (per chi non sa dire no), Walnut (protezione e adattamento al cambiamento), Crab Apple (purificazione e accettazione del corpo), e Beech (tendenza al giudizio o all’intolleranza).
Anche una dieta più consapevole, un respiro lento e profondo e il ringraziamento prima del pasto aiutano a ripristinare il legame con il cibo come energia di vita e non come minaccia.
Affermazione positiva di riequilibrio:
“𝑆𝑐𝑒𝑙𝑔𝑜 𝑑𝑖 𝑛𝑢𝑡𝑟𝑖𝑟𝑚𝑖 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑖ò 𝑐ℎ𝑒 𝑚𝑖 𝑓𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑏𝑒𝑛𝑒.𝐿𝑎𝑠𝑐𝑖𝑜 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑖ò 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 è 𝑝𝑖ù 𝑖𝑛 𝑎𝑟𝑚𝑜𝑛𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑚𝑒.𝐴𝑐𝑐𝑜𝑙𝑔𝑜 𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑒𝑟𝑛𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜, 𝑓𝑖𝑑𝑢𝑐𝑖𝑎 𝑒 𝑙𝑒𝑔𝑔𝑒𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎.”
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𝐑𝐨𝐥𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐃𝐢𝐧𝐢
Kinesiologo e Naturopata
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