Assunta Marone Psicoterapeuta

Assunta Marone Psicoterapeuta Se ti serve un consulto, un sostegno o un percorso che ti aiuti a modificare la tua vita.

Caro futuro, come stai? Come vanno le cose? Oggi è il 25 novembre una giornata internazionale contro la violenza sulle d...
25/11/2025

Caro futuro, come stai?

Come vanno le cose? Oggi è il 25 novembre una giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita dall'Onu nel 1999, in ricordo delle tre sorelle Mirabal, deportate, violentate e uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana. Beh cosa posso dirti, da allora non è che ci siano stati miracoli. Nella mia vita ho avuto la fortuna di incontrare l'amore, vero e incondizionato per il mio lavoro che a volte sento addosso più come un'identità, che come un lavoro. Una mia collega di lavoro, di lunga data, non lavoriamo nemmeno più insieme tale che è diventata un'amica, ha smesso di fare scommesse con me perché dice che tanto le scommesse le vinco sempre io. Ebbene io vorrei tanto vincerne una, di scommessa. Le mie pazienti mi raccontano degli abusi che subiscono durante i rapporti sessuali, le molestie nei luoghi pubblici, le violenze fisiche e verbali fatte da chi ha creduto che un top scollato rappresenti un invito esplicito sessuale. E chi di noi non ci è passata almeno una volta nella vita? E fosse solo una volta, aggiungerei. Esci e fai tardi e ti guardi intorno, cerchi di nasconderti sotto un cappuccio, alcune si tolgono anche il rossetto, eh già perché non si sa mai...non si sa mai, se qualcuno in quel momento ha deciso, che DEVI essere sua e te lo trovi davanti. Per non parlare poi delle avances nei luoghi di lavoro da gente che potrebbe essere tuo zio, o peggio tuo padre - tu non puoi dire niente - chi ti crede?! "Te la sei cercata!". Ah poi degli avanzamenti di carriera che non fai anche se lavori da dieci anni in un posto, perché?? ... tu la "non vuoi dare", quindi ne paghi il prezzo. Non stava scritto nel contratto, altrimenti non avrei firmato, ma intanto ci ho creduto come una stupida. Non ti racconto quando ti devi vestire, lo sai che devi cercare di prevedere il futuro? Ah sì sì, è variabile ...a volte te ne freghi altre volte invece ti fai condizionare, oscilli tra sarà troppo e sarà adeguato, a seconda delle circostanze. Alcune di noi non si accorgono delle reti in cui sono finite, credono che la vita sia così e sia inutile cambiare strada ed io lì mi arrabbio...si mi arrabbio con tutta me stessa e cerco in ogni modo di fargli cambiare idea. Esco da studio che sono veramente fuori di me, a volte. Perché nella vita ci può essere (quasi) sempre, una scelta. Credo che morire per mano di un compagno (mi dà fastidio anche scriverlo, sarà un compagno uno che ti maltratta?!) sia veramente una fine sconcertante. Ad oggi nulla può essere fatto sull'Altro, tutto invece può essere fatto su te stessa. Quindi seleziona senza alcuno scrupolo, le persone di cui ti circondi. E se ti dico nessuno scrupolo, devi prendermi alla lettera. Non abbassare MAI gli standard, MAI. L'eccezione di oggi ad un abuso, è l'errore di domani.

Futuro, io ti lancio una scommessa. Tu sai che io sono una sfrenata ed ambiziosa idealista. Ti chiedo in un futuro pur se lontano, di eliminare tutta la celebrazione che ruota intorno al 25 novembre, perché sarà un concetto talmente tanto obsoleto "la violenza sulle donne", che chi verrà dopo di noi dovrà pensare che i veri medievali non siano Dante Alighieri e compagnia, ma siamo stati noi.

Sono certa che accoglierai la mia scommessa, dato che godi di vedute di infinita speranza e intensa fiducia, che l'utopia di oggi sia e sarà la realtà di domani. Non mi importa se io ci sarò, mi basta sapere che succederà.

Fammi sapere cosa ne pensi.

Tua Tina

Stopviolenzasulledonne #

Osservo spesso le persone e le loro abitudini. Vicino casa mia, una signora di almeno 80 anni, è rimasta vedova da pochi...
09/11/2025

Osservo spesso le persone e le loro abitudini. Vicino casa mia, una signora di almeno 80 anni, è rimasta vedova da pochi mesi. Che pena! Ha sempre avuto l'abitudine di svolgere quasi tutto in cucina (cucire, sti**re, fare la settimana enigmistica,..), così da fuori si vede perfettamente cosa fa. Il suo, credo sia un modo di restare in contatto con il mondo esterno, con prudenza. Molto da film di Hitchcock "La finestra sul cortile", bellissimo film. Ha ora come compagno di vita un pappagallo, anche lui solo, in una grande gabbia. Ogni volta che la guardo, penso a com'è??!! Cosa resta nella vita di una persona che ha vissuto la maggior parte della vita in coppia, sempre con la stessa persona, ed ora è da sola?? Non credo si possa immaginare il senso di vuoto che si ha dentro, con cui si è costretti a convivere. Sento la mia generazione fortunata da questo punto di vista, c'è un grande risparmio di sofferenza ...anche se il prezzo è alto. Non sapremo mai che significa, fondersi nella vita di un altro.
Da un lato vedi questo (se hai il cuore per vedere), dall'altro leggi le statistiche: non esserti sposato entro i 30 anni vuol dire che hai, secondo i dati, evitato il primo divorzio.
Non voglio essere fraintesa non penso, che le coppie longeve siano perfette. Come ter**euta di coppia posso tranquillamente affermare che la differenza che passa tra una coppia che non si separa ed un' altra che si separa, non ha nulla a che fare con l'amore. Sono una sfrenata romantica, ma l' amore non c'entra niente. C'entra solo la motivazione profonda che porta le due persone, a non voler chiudere il rapporto. Certo, separarsi è facile. Ma siamo sicuri che il successivo sia meglio? Ebbene, più della metà delle volte non lo è quasi mai...la motivazione è molto semplice. Più diventi grande, più le persone hanno avuto più storie, più traumi, più ferite, ... È utopia pensare, che questo non incida nella relazione. Le coppie più felici sono quelle che partono da una base di amicizia o di conoscenza non sessuale. Altra cosa atipica oggi, dato che si parte dal sesso e con poca chiarezza, nella maggior parte delle volte. Oggi sono tutti in "relationship"! Lo dico sempre, il corpo può essere di tutti, ma la mente è di uno solo. Punta a quella! La penso così da quando avevo 15 anni, potete intuire che adolescenza spensierata la mia... a livello affettivo! Ero già nella resistenza! Meglio che rido, và!
Credo che il benessere che derivi dallo stare in coppia, sia un concetto sopravvalutato. Perché? Chiediti quante coppie veramente felici, conosci? Nella famosa App di incontri Tinder, i dati registrano che la maggior parte degli iscritti è già in coppia. Per non parlare se andiamo ad indagare nei luoghi di lavoro, nelle palestre, ecc...
Credo fermamente nella coppia e nei vantaggi che questa apporta nella vita di una persona, ma credo con la stessa fermezza che non ci sia più voglia/capacità di costruire veramente in un rapporto, ad alto investimento emotivo. Molte coppie oggi sono società finanziarie, la vita porta a stare insieme, perché da soli non si riuscirebbe ad avere lo stesso tenore di vita. Così fingi di non vedere telefonate strane, iper connessioni ad ogni ora del giorno e della notte (manco uno lavorasse per la NASA, ma forse pure quelli staccano!) e cambiamenti di abitudini, nuovi outfit e abbonamenti in palestra e in piscina al pari di uno, che deve fare le Olimpiadi.
Non sono così vecchia da pensare che sia andato tutto in malora, ma non sono nemmeno così giovane da credere che posso cambiare il mondo.
Posso invece credere, di poter fare la differenza nella mia vita e spero tanto nella vita dei miei pazienti. Più persone penseranno di non buttarsi via in una caccia senza senso di un partner (per forza) o di restare in un rapporto unidirezionale e più veloce sarà il cambiamento. Troviamo un equilibrio tra ieri (la mia vicina di casa) ed oggi (siamo tutti intercambiabili).
Non si conosce il benessere di un rapporto ad alto investimento emotivo, finché non si prova. Fidati non potrai più tornare indietro, ed allora lì si, che lotterai per non separarti. Perché una soluzione c'è (quasi) sempre, basta solo volerlo in due.
Pensaci.
Entra a far parte di quelli che io chiamo i rivoluzionari, quelli della resistenza emotiva.

Un abbraccio al cuore

Da una viaggiatrice di anime

Relationship #
psicoterapiadicoppia #

Oggi si celebra: la paura. La zucca è il simbolo di Halloween, a causa della leggenda di Jack O' Lantern.Jack era un uom...
31/10/2025

Oggi si celebra: la paura.

La zucca è il simbolo di Halloween, a causa della leggenda di Jack O' Lantern.

Jack era un uomo talmente astuto, che riuscì a ingannare il Male più volte.
Alla sua morte né il Paradiso né l'Inferno vollero la sua anima. Il Male, gli diede un tizzone ardente per illuminare il suo eterno vagare.
Jack mise il carbone in una rapa svuotata, creando una lanterna. Da allora, si dice che vaghi sulla terra con la sua lanterna, cercando un posto dove riposare. Emozionante! Nulla contro Jack, tuttavia spero di non incontrarlo! Gli immigrati irlandesi portarono questa usanza in America, dove le zucche, più grandi e facili da intagliare rispetto alle r**e, divennero il nuovo simbolo della festa, oggi conosciuto come la Jack-o'-lantern.

Halloween è l'esorcizzazione della paura, che permette di esplorare e "sconfiggere" ciò che ci spaventa, attraverso il gioco della finzione e del travestimento. Questo approccio aiuta a ridurre l'angoscia, a sviluppare una maggiore capacità di far fronte agli aspetti sconosciuti e minacciosi della vita. E se questa strategia fosse funzionale (non giusta), per indurci ad affrontare difficoltà che vediamo insormontabili?

Immagina di dover affrontare la paura di andare in ascensore. Se ti porti a Parigi sulla Torre Eiffel per unire un' esperienza piacevole, ad una correttiva in una città che ti contagia per il suo fascino e il suo romanticismo? Poi se riesci a farlo anche con qualcuno che ha il tuo stesso registro emotivo, direi che potrebbe essere un successo dello spirito in ogni caso. Impara a cambiare prospettiva e a creare gradualmente le condizioni per affrontare, ciò che ti paralizza l'anima.

Ogni volta che vince la paura perde la vita. Alla fine sarai la somma di tutte le paure, che non hai superato e che ti avranno sconfitto.

Prendi oggi quella decisione, che sai che devi prendere da mesi.

Jung diceva che se eludiamo l' errore, eludiamo la vita. È veramente ciò che vuoi? Ho constatato avendo la grande fortuna di conoscere molte anime, che i rimpianti sono gli usurai dell' anima e pesano di più dei rimorsi.

Il coraggio di oggi è il valore di domani. La paura si indebolisce solo quando sappiamo di non avere più tempo, forse poi è tardi...poi il caffè si fredda e la vita è spenta.

E come si legge nei libri della grande Agatha Christie, vi auguro uno spaventevole coraggio di vivere, sempre per sempre.

Da una viaggiatrice di anime

A. M.

Halloween #

Hai mai provato a fare stare in equilibrio il guscio di una noce in un bicchiere? Da bambina a tavola, mentre gli adulti...
25/10/2025

Hai mai provato a fare stare in equilibrio il guscio di una noce in un bicchiere? Da bambina a tavola, mentre gli adulti parlavano, ci provavo. Anche se lo facessi oggi, non lo direi, vi lascio col dubbio. Poi aggiungevo anche un condottiero (io), che era un pezzettino di stuzzicadenti con alla base come piedistallo un micro pezzetto di mollica di pane. La mia barchetta, stava più o meno a galla. Non era la Nina di Colombo, ma poteva fronteggiare anche un'improvvisa inondazione di chinotto, (che buono)! Anzi sarebbe stato anche meglio, dato che il gas forse avrebbe favorito l'equilibrio.

Hai mai provato quella sensazione di perdita di equilibrio emotivo? Sei come il guscio della noce in un bicchiere, ma ti capovolgi continuamente. Come quando trovi quegli insetti che non riescono più a tornare a pancia sotto. Ogni volta che ne vedo uno, lo aiuto sempre facendolo arrampicare ad un rametto e penso: spero che un giorno anche a me, qualcuno mi allunghi un rametto quando non riesco a tornare in equilibrio.

Con il tempo ho capito, che il rametto sono io. La mia determinazione che prima o poi dovrò ti**re fuori, a volte non so da dove. Provi a guardare on line, ma non la vendono figurati ...ciò che è emotivamente prezioso non si vende ...ma si costruisce, come dico sempre ai miei pazienti. Lo dico così tante volte, che ormai lo dicono loro a me. Un aspetto positivo è che posso attivarmi interiormente (soprattutto quando non ho voglia) per farmi contagiare da libri, persone che stimo e da ciò che mi succede quotidianamente. Cerco l'aiuto dalla vita.

Devi fare, ma non hai voglia. Così procastini. Oggi, domani, dopodomani. Più ti costa fatica nello spirito e più i tempi si allungano. Diventa un vero e proprio ritiro dal mondo, uno stato di tristezza profondo. Ma tu, non ti accorgi.

Perché?

Le motivazioni del procrastinare sono: il perfezionismo, la paura di fallire, depressione, ansia delle responsabilità, la paura di riuscire e non essere in grado dopo. Alla base ad ogni modo, procastinare è una scelta. Dal mio punto di vista, ritengo abbia maggiori costi, perché sarò costretta a farmi andare bene ciò che arriva, sulla base del mio non agire. Non so, se è meglio!

Le ricerche dimostrano che i procrastinatori ottengono risultati peggiori nei test di funzione esecutiva (una capacità mentale che serve a gestire le distrazioni, controllare le reazioni impulsive e raggiungere i propri obiettivi).La procrastinazione è un fenomeno psicologico legato a emozioni come l’ansia e a convinzioni su di sé, ad esempio una bassa tolleranza alla frustrazione o una scarsa fiducia nelle proprie capacità. Da sottolineare che non è la verità, ma solo la convinzione che l'individuo ha di sé!

Alla base di tutto c'è un circolo vizioso, che si alimenta di stress e senso di inadeguatezza. Con il tempo smetti di farci caso e vivi così nell'indolenza: disturbo.

La paura è la molla di tutto, una vita di insoddisfazione è la fine.

Inizia a fare l'elenco di ciò che dovresti fare. Fai due colonne, in una scrivi le cose pratiche (bucato , cambio di stagione, mettere a posto il garage), mentre nell'altra quelle emotive (cambiare lavoro, chiamare la mia amica con cui ho discusso ma a cui tengo). A seconda della lunghezza di una colonna anziché l'altra, capirai dove devi lavorare di più.

Ricorda che l'uomo primitivo non aveva niente, eppure vedi dove siamo oggi? Tu hai molti più mezzi, rischi solo qualche fallimento ...non ti preoccupare succede SOLO ai migliori. Vorrà dire che hai speso bene la tua vita. Puoi solo provare a fare ciò che puoi con quello che hai, non puoi fare tutto. Qualunque risultato sarà sempre un successo.

Un abbraccio di incoraggiamento, no aspettate ora che ci penso non ho voglia ...magari ve lo scrivo dopo! Procrastiniamo! 😂❤️

Da una viaggiatrice di anime

A. M.

procastinare ' #

Ti è mai capitato di trovarti in compagnia di qualcuno e questo qualcuno, riuscisse in qualche modo a trasmetterti uno s...
22/10/2025

Ti è mai capitato di trovarti in compagnia di qualcuno e questo qualcuno, riuscisse in qualche modo a trasmetterti uno stato di calma?

Col termine regolazione emotiva si è soliti fare riferimento a una serie di strategie e comportamenti messi in atto dall’individuo, per regolare l’emozione provata in quel momento.

La rivista scientifica State of Mind descrive la regolazione emotiva, come un costrutto multidimensionale, caratterizzato da:
- accettazione di emozioni negative o positive;
- impegnarsi nel raggiungimento di un dato obiettivo, indipendentemente dalle emozioni positive o negative;
- uso flessibile di strategie adeguate al contesto per modulare la risposta emotiva;
- non soppressione dell’emozione negativa.

La carenza in uno o più delle aree descritte porterà ad una disregolazione emotiva. In breve, con il tempo si strutturerà un disagio.

Quali sono le migliori strategie di regolazione emotiva?

La letteratura menziona:
- La ristrutturazione cognitiva (reappraisal): consiste nell' imparare a cambiare la prospettiva dal quale vedi le cose. Trova sempre un lato positivo o un insegnamento;
- Problem-Solving: è un tentativo volontario di cambiare o contenere le conseguenze di una situazione negativa.
- Accettazione non giudicante della esperienza emozionale.

Ognuno di noi adotta anche inconsapevolmente questi meccanismi, ma spesso vengono usate strategie non adattive, che portano ad una soppressione emotiva.
Quali ad esempio:
- Evitamento della situazione considerata negativa;
- Ruminazione: alcuni regolano le proprie emozioni soffermandosi in modo ripetitivo su ciò che accade. Pensare troppo.

Tuttavia come accade che alcuni riescono così facilmente ad influenzarci? Tale da arrivare a diventare un regolatore emotivo positivo?

Quando siamo con qualcuno con cui ci sentiamo al sicuro:
- si abbassa il cortisolo (ormone dello stress),
- aumenta l’ossitocina (ormone del legame e della calma),
- si sincronizzano i ritmi fisiologici (battito, respiro, tono emotivo).

In pratica, il nostro corpo “si regola” in base alla presenza dell’altro. Si torna all'esperienza materna, Sè fanciullo.
Solo alcune persone hanno questo effetto: perché il cervello le riconosce come fonti di sicurezza
(empatia autentica, stabilità, piena accettazione).

Quando trovi qualcuno così, il tuo sistema nervoso “si rilassa” in sua presenza, anche senza parlare.
Il nostro cervello si sincronizza naturalmente con il loro stato interno. Questa è la base di ogni relazione profonda e duratura.

Ciò avviene ovviamente anche in presenza di persone che fungono da regolatori emotivi negativi. In loro presenza aumenta: ansia, rabbia, stato di agitazione interna, controllo.

Le relazioni affettive, amicali e lavorative sono costantemente influenzate, da chi ci fa stare bene o male. Alla fine conoscere qualcuno è sempre un po' come scegliere un dolcetto della fortuna, non sai mai chi ti capita!

Tu ti sei mai sentit§ meglio o peggio in presenza di qualcun§? Tieniti strett§ chi ti fa stare bene, mi raccomando di farci caso!

Le relazioni umane sono fiori fragili, animate da desideri di felicità.

Da una viaggiatrice di anime

A. M.

felicità #

Uno dei motivi che mi ha portato a scegliere il mio lavoro, è il grande interesse che ho sempre avuto verso i meccanismi...
27/09/2025

Uno dei motivi che mi ha portato a scegliere il mio lavoro, è il grande interesse che ho sempre avuto verso i meccanismi mentali, che stanno dietro un comportamento. Cosa spinge una persona ad agire in un modo, anziché in un altro?? Cosa pensa??

Avevo meno di 10 anni e già leggevo qualsiasi cosa potesse riguardare la scoperta del sé; dai test sotto l'ombrellone, ai quiz sulla compatibilità dei segni zodiacali sulla base delle caratteristiche di personalità, secondo gli astri. Lo so che non è scienza, ma non avevo ancora una mentalità scientifica al tempo.

Ogni cosa che potesse portarmi a capire un pezzetto di me, era ambito come la pizza e il gelato.
Quest' ultimi sono tuttora sempre ambiti, anche se la conoscenza di me è aumentata notevolmente!

La cosa era facilitata dal mio temperamento silenzioso e riservato. Ho sempre avuto una mente rumorosa e pensieri veloci.
All'università ho amato e tutt'ora adoro alla follia, la comunicazione non verbale. Quando ho iniziato a lavorare con le persone, mi accorgevo che perdevo di vista ciò che l' Altro mi stava dicendo, perché mi concentravo sulla gestualità. ERRORE, non davo la giusta attenzione a ciò che mi veniva detto, ed ero troppo concentrata sulle mie riflessioni sull'Altro!!!

Ho rimediato evitando di guardare troppo l'interlocutore, distolgo lo sguardo a intermittenza ed evito un contatto oculare fisso. Il mio lavoro mi porta a parlare con la mente quasi costantemente, quindi devo gestire la parte emotiva senza sopprimerla e non devo dare libero corso ai miei pensieri, altrimenti giustamente la persona non mi capisce. Non ci dimentichiamo che alla scuola di psicoterapia io ero l'outsider, potevo costruire la storia di una persona da pochi dettagli.

Alla luce di ciò conduco in solitaria, esperimenti sociali che mi portano a verificare e valutare ciò che penso sulle persone, perlopiù sconosciuti.

Quest' estate in una mia "spedizione" mi fermo in un bar sulla spiaggia, che m'ispira pace.

Mentre bevo il mio thè freddo, ascolto la conversazione (non volutamente, ha un tono di voce molto alto ed aggressivo) di una donna sui 40 anni, che parla con un'amica forse. Stanno parlando di lavoro, deduco che sono colleghe perché parlano di una riunione a cui hanno partecipato il giorno prima, per stabilire le ferie. Credo faccia un lavoro d'ufficio, ha le mani delicate e un outfit formale (siamo sulla spiaggia... avrà un armadio tendenzialmente formale...forse... chissà). Mi dà la sensazione che è veramente troppo concentrata sulle ferie, forse il lavoro che fa... non le piace tanto.

Più in là una famiglia, con un bambino piuttosto piccolo, che mi dà l' idea che non riesca a stare zitto, nemmeno sotto minaccia di morte. Ha una madre con un volto segnato, un corpo rilassato e uno sguardo triste. Vicinissimo il padre, compagno o marito della donna, attaccato al telefono a vedere non so, che partita. Lui era presente nell' assenza. Quindi il bambino parlava per tenere alto il livello di scambio comunicativo, che solitudine. Tre persone, ciascuna chiuse nel loro mondo. Speriamo sia uno scorcio, non corrispondente alla loro vita quotidiana.

Si aggiunge in un secondo momento un uomo sulla cinquantina, forse. Ordina uno spritz con un tagliere di salumi. Resto perplessa, dopo 15 minuti che è lì.. non assaggia minimamente i salumi e sorseggia con distrazione lo spritz. Perché ordinare qualcosa che non vuoi? Avrà la "fuga dei pensieri"? Tira fuori un tablet e guarda qualcosa lì, nel frattempo il telefono suona, ma non risponde. È una spia... è sotto copertura 😁.... scherzo... forse. Dopo poco sopraggiunge un secondo uomo, che appena arriva inizia a mangiare i salumi e si ordina del vino rosso. L' uomo era un datore di lavoro o comunque un superiore, dato che inizia a dare indicazioni, su ciò che va fatto con un cliente. Mistero risolto, i salumi servivano per "conquistare" il datore di lavoro, dato che il cinquantenne era un suo subordinato.

Ti capita mai di osservare gli altri? È un ottimo esercizio per migliorare la tua capacità introspettiva. La capacità di osservare e percepire i propri stati interni, passa spesso dalla capacità di comprendere il punto di vista altrui. Nel momento in cui devo mettermi da parte, devo sforzarmi di integrare nel contesto me stesso in relazione con l' Altro. Inoltre accresci o coltivi la prospettiva dell'Altro, qualità rara in una società individualista e fugace che teme l' investimento emotivo più di una guerra mondiale; le guerre le facciamo già... deduco che esperire relazioni con un alto investimento emotivo, sia per la maggior parte una disgrazia maggiore.

Esci e prova a osservare chi è intorno, o inizia semplicemente dalle persone che hai intorno. Ricorda di guardare e non solo di vedere.
Fammi sapere come va.
La capacità di migliorare se stessi, è necessaria per migliorare la propria vita da tutti i punti di vista.

Fai in modo che la tua vita non sia fatta di tanti giorni uguali, dove averne vissuto uno, vale come averli vissuti tutti.

Se diventi di più, avrai di più.
Ti pentirai solo di non aver iniziato prima.

Da una viaggiatrice di anime

A. M.

prospettivadell'altro ' #

🔔 Segnate in agenda quale argomento vi interessa di più. 🔔Vi aspettiamo! ☺️⏳🍂  Rossini Bistrot
26/09/2025

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Vi aspettiamo! ☺️⏳🍂



Rossini Bistrot

Ciò che è destinato a te, troverà il modo di raggiungerti ovunque sei.Chi mi conosce bene, sa che ho il pollice "nero". ...
20/09/2025

Ciò che è destinato a te, troverà il modo di raggiungerti ovunque sei.

Chi mi conosce bene, sa che ho il pollice "nero".

La prima pianta che ho assassinato è stata la pianta grassa di Alessandro B., il mio tutor del tirocinio. Me l'aveva lasciata in custodia, durante l'estate.
Poveretto lui, che sfiga a trovarsi una come me!

Il movente è l'ignoranza profonda. L'arma del delitto è stata la troppa acqua. Ebbene sì, l'eccesso di cure, quando tengo a qualcosa, è una mia grande debolezza!

A mia discolpa posso dire che non c' era scritto da nessuna parte la quantità esatta da metterci, così ho abbondato per non scadere nell'incuria... Non sono mai stata accusata nella mia vita di dare troppo poco, semmai il contrario, anche in questo caso non ho fatto differenze. Alessandro non l'ha mai saputo (se lo scopri ora, sappi che ero in buona fede), dato che poi gli ho ricomprato la pianta. In verità ci sarebbe anche un altro dettaglio che il mio tutor non sa, ma ora qui siamo in troppi e non posso dirlo.

Davanti il mio studio ci sono dei vasi, tentativi ne ho fatti molti. Chiamare un giardiniere sarebbe stata una scelta scontata e non l ho fatto per due vasi... Così il vento ha deciso di alleviare i miei sforzi... Non è perfetto, e sarà sicuramente considerato scadente da chi invece ha molte abilità in materia di piante, ma per me questo vaso è un enorme successo. Questa tipologia di pianta è stata piantata nel giardino del condominio. Il vento avrà portato dei semi evidentemente, anche nel mio vaso. Mi ha reso la donna più felice del mondo. Questa è stata la spiegazione logica che mi sono data, poi non so se è scientifica o ci sono altre motivazioni sul perché sia cresciuta anche da me.

Quando non riesco in qualcosa, credo sempre che sia colpa mia, penso spesso che non mi sono impegnata abbastanza. Il vento è stato clemente con me, e lo ringrazio sentitamente...
Ora lo devo prendere come un segno, come a dire: Lascia stare Tina, il giardinaggio non è per te, ci penso io??? No! Ora più di prima, lo prendo come una sfida!

Impara a osservare ciò che avviene intorno a te, le persone, le loro azioni, osserva anche i loro pensieri che vengono fuori da ciò che dicono e da ciò che vogliono nascondere quando assumono comportamenti contraddittori. È talmente tanto frequente, ed alcuni sono così goffi.

Le risposte arrivano sempre dalla vita, in modi inaspettati.

Ti auguro di avere sempre occhi curiosi ed un cuore aperto, che a volte anche se dolorante, saprà sempre ritrovare la strada per cogliere le bellezze della vita.

Ognuno vede fuori, ciò che ha già dentro di sé.

Da una viaggiatrice di anime

A. M.

Resilienza ' #

Scrivo questo post come risposta, ai tanti messaggi che ho ricevuto.Cercherò di essere chiara e sintetica, per quello po...
19/09/2025

Scrivo questo post come risposta, ai tanti messaggi che ho ricevuto.
Cercherò di essere chiara e sintetica, per quello posso.

In psicologia, l'amore non corrisposto non è amore; perché l'amore vero è reciprocità.

Il mito, che è la prima forma di psicologia che l'uomo ha ideato per spiegarsi alcune cose... ci ricorda l'amore impossibile di Apollo verso Dafne. Si evince il sentimento di ossessione, che Apollo ha verso la ninfa. Da lì lei si trasformerà in alloro, per sfuggire al Divino innamorato.

Ma allora perché crediamo di amare?

L' amore non corrisposto è voglia di amore, che rende l'Altro oggetto... ma non è amore. Non c'è condivisione. Sto proiettando ciò che vorrei nell' Altro, ma non sto vedendo l'Altro nella sua essenza, ma una parte di me che non amo. Viene meno il principio secondo il quale, il rapporto con l'Altro è un completamento della conoscenza di se stessi.
Io posso conoscere solo una parte di me, l'Altra parte la potrò conoscere solo ed esclusivamente in una relazione affettiva.

Non è disfunzionale, restare senza un partner nella vita (anche se vogliono farci credere, che è così), ma è disfunzionale non avere mai esperito un rapporto di coppia soddisfacente.

In un amore non corrisposto sto ignorando il NO dell'Altro, voglio entrare e restare in uno spazio, dove per me non c'è niente.

Perché? Devo dare prova a me stesso di essere degno d'amore, è una competizione che metto in atto per dare prova che valgo. È un errore cognitivo oltre che emotivo, dato che il vero valore si dimostra solo a se stessi o in una relazione, dove vige la reciprocità. Creiamo un'impalcatura sull'Altro, che è alimentata dalle parti di noi che non accettiamo.

Se riuscirò a farmi amare dall'Altro, vorrà dire che valgo. In realtà, amiamo la nostra solitudine, ma fingiamo di volere una relazione lì dove non c'è possibilità.

Carotenuto afferma che l'amore è l' incontro di due nuclei narcisistici, che si rompono e si fondono. Nell' amore non corrisposto sto amando me stesso; sto avendo una relazione narcisistica, dove l'Altro è un oggetto.

La psichiatria che tende a patologizzare grosso modo ogni piega dell' animo umano, la definisce come sindrome di de Clerambault, delirio erotomanico - disturbo delirante. In cui la persona ha la convinzione infondata e ossessiva che un'altra persona, provi sentimenti amorosi nei suoi confronti.

Se stasera qualcuno ti giurerà amore, non ci credere... a meno che non sia presente tra di voi reciprocità. Ci può stare all'inizio una fase di infatuazione o innamoramento, nutrito da affetto e stima, ma fine a se stessa se non appoggiata da una reciprocità che avverrà solo con il tempo e la condivisione.

Una pianta (amore) può crescere senza luce (ricevere affetto)? Pensaci.

Amare una persona che non ricambia oppure che non ho effettivamente esperito vivendola, non può essere un sentimento solido, ma fragile che potrebbe sgretolarsi nel momento in cui ci sarà l'esperienza e il confronto con la realtà, di ciò che è effettivamente l'Altro. Gli amori giovanili spesso sono caratterizzati da questi aspetti, perché lì c'è una profonda esplosione ed esposizione di emozioni e sentimenti nuovi.

L' amore nasce e cresce lì dove c'è intenzione e volontà di restare con qualcuno, che vediamo fin da subito come compatibile o stimolante per il nostro essere. Do' per scontato che devo conoscermi come un libro aperto per arrivare alla selezione di un amore, altrimenti farò mille tentativi errati prima di arrivare a un partner giusto.

Un abbraccio d'amore

Da una viaggiatrice di anime

A. M.

Amore #

Chiudere o modificare una relazione o un lavoro che non ci valorizza richiede coraggio, determinazione e la consapevolez...
16/09/2025

Chiudere o modificare una relazione o un lavoro che non ci valorizza richiede coraggio, determinazione e la consapevolezza che a volte è necessario fare un passo indietro per acquisire lucidità, per poter andare avanti. È importante accettare che con il tempo investimenti unidirezionali ci procureranno solo ulteriori disagi e sofferenza.

Il "breadcrumbing" è una forma di manipolazione in cui una persona invia segnali ambigui ("briciole d'amore") per mantenere vivo l'interesse dell'altro senza mai portare la relazione a un livello più profondo. Questo comportamento alimenta false aspettative, genera confusione e insicurezza, e impedisce alla persona che lo subisce di distaccarsi.
Tale condotta è tipica di chi ha difficoltà relazionali ed emotive, per cui non riesce a sintonizzarsi con l'altro perché, prima di tutto, non riesce a connettersi con se stesso.

In psicologia si parla di “schema dell’abbandono”, la ricerca di relazioni che fanno sperimentare uno stato di instabilità emotiva e che porta a ricercare chi è a sua volta instabile e imprevedibile, per esempio un partner che non ha intenzione di impegnarsi seriamente o è distanziante emotivamente.
La paura dell’abbandono, farà giocare d'anticipo. La paura di amare gli suggerirà di evitare di impegnarsi in relazioni profonde, così da non correre il rischio di poter creare un legame importante.

La selezione di amici o partner, così come la capacità di creare e mantenere relazioni stabili non è mai troppo distante dalla maturità emotiva, dalla sensibilità e dall'intelligenza emozionale che abbiamo raggiunto.

Alla fine dei conti credo che non trovare accoglienza in un' amicizia, in un amore non corrisposto o in un lavoro che crediamo di meritare, possa essere la base su cui partire per comprendere che forse ciò che crediamo possa essere un valore aggiunto alla nostra vita, spesso non lo è affatto. Se non cogli il mio valore, probabilmente ho valutato te o la situazione (lavoro) in modo errato (idealizzazione).

Facciamo l'esempio di un rapporto di amicizia, dove io investo 100, perché voglio fortemente che la relazione cresca. Se la mia amica non investe almeno 50 per progredire, la relazione sarà destinata a concludersi con il tempo. Dobbiamo considerare anche il fatto che alcuni credono di investire 100, ma in realtà stanno dando 50. È utile a mio parere, mettere sotto la lente di ingrandimento le relazioni che la nostra amica ha, ed ha avuto nella sua vita. Potrebbe essere predisposta a investire poco emotivamente, ciò creerà un disequilibrio inevitabile nella nostra relazione. Non si può pensare che una persona che ha sempre avuto relazioni con scarso investimento emotivo o distanzanti, con me improvvisamente diventi l'opposto. Quindi o io divento più "piccola" (emotivamente) o mi accontento. Chiediti se ne vale pena. Lei lo farebbe per te? Stai rinunciando ad un pezzettino di te. Dovrò considerare che la mia amica sarà in grado di restare in una zona di amicizia superficiale, perché è lì che arriva la sua maturità e intelligenza emotiva. Non posso e non devo viverlo come un fatto personale. In fin dei conti ognuno dà all' altro ciò che è. Identica cosa per le relazioni affettive, l'attitudine a stabilire rapporti superficiali o basati su leggerezza e sessualità, non potranno mai trovare accoglimento in un soggetto che vive le relazioni con un alto investimento emotivo.

Dobbiamo accettare con maturità che non tutti amiamo e viviamo allo stesso modo e che ognuno ha dei limiti interni, che spesso non vede, non vuole o non è capace di superare.

Discorso opposto invece quando io decido, da sottolineare, la decisione che prendo di voler cambiare perché voglio sperimentare relazioni o rapporti più soddisfacenti. Se voglio di più, devo diventare di più. Perché sento che ho bisogno di un cambiamento interno per evitare un disagio. In tal caso, selezionerò lavori, amici o partner "più avanti" di me a seconda dell' aspetto che voglio migliorare, perché voglio andare incontro ad un cambiamento. Inutile ribadire che è funzionale non aspettare nessuno, nel senso che non posso portare avanti un rapporto con l'idea che l' altra persona cambi o si allinei a me. Impariamo a fare spazio a chi invece è in grado di accoglierci nel senso pieno del termine, subito. A chi è già pronto emotivamente e che vive le relazioni con la nostra frequenza. Più tempo perdo dietro a partner, amici o lavori che non mi vedono veramente e più tempo ci metterò a trovare la mia serenità.

I rifiuti, le sconfitte, le mancate promozioni a lavoro sono segnali che non siamo nel posto giusto e che la nostra luce interna si spegnerà presto o tardi, con quelle persone o in quei luoghi. Vedila come un favore che l'altro o la situazione ti sta facendo per non regredire.

Possa avere tu sempre la capacità di discernere ciò che ti dà luce da ciò che te la toglie. Nella vita è sempre una questione di equilibrio in definitiva, tra ciò che pensi sia giusto per te e ciò che invece è veramente giusto per te, eh no...non è la stessa cosa!

Impara a lasciare andare cose, persone e situazioni che non fanno niente per trattenerti o valorizzarti.

La reciprocità è l'unica chiave possibile, per restare o diventare ricchi dentro.

Da una viaggiatrice di anime

A. M.

Dipendenzaaffetiva #

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