01/12/2025
Questo documentario del 2022, dal nome italiano "Vita selvaggia" è un vero capolavoro.
Dopo aver visto "il mio amico in fondo al mare" che anch'esso mi colpì nel profondo, con questo documentario lo stupore, il dolore, la compassione e la speranza vibrano all'unisono profondamente in me.
Si intrecciano in esso la storia di un giovane veterano di guerra americano, giovane 18enne partito per l'Afghanistan, tornato distrutto mentalmente, smarrito e privo di un senso per la vita.
Vagabondo decide di intraprendere un viaggio nelle profonde foreste del Perù, alla ricerca di un senso forse, o di un perdono chissà, incontra una giovane ricercatrice che fonderà una ONG per salvare gli animali "selvaggi".
In questo documentario conosceremo anche la sua di storia, e anche senza l'Afganistan, anche qui potremo conoscere come le esperienze infantili traumatiche lasciano strascichi e necessità di cura e separazioni, così da proseguire nella forza di non arrendersi.
Tutto questo si unisce ed intreccia nella cura e salvaguardia di un felino, l'ocelot, un cucciolo selvatico, il quale senza l'aiuto di un adulto significativo e curativo, non avrebbe mai potuto raggiungere la fase adulta e libera.
Libertà raggiungibile sempre a caro prezzo, non importante a che specie si appartiene...
Privo di appoggio scientifico pregresso, i protagonisti fanno il loro viaggio all'inferno, nelle foreste, per trovare la salvezza, o chissà, chi la libertà, chi sentire di poter essere felice dopo aver fatto qualcosa di buono, e chissà, chi attraverso la separazione da tutto ciò che di tossico esiste in natura...
Questo documentario è straordinario nella possibilità di mostrare l'intreccio profondo esistente tra sviluppo e cura dell'intrapsichico, attraverso forme relazionali sia di specie diverse, che dell'impatto necessario dell'ambiente non umano...
Un uomo, una donna ed un cucciolo di felino, che attraverso la morte, scopriranno che forse è possibile rinnovare la vita, solo attraversando la natura selvaggia delle cose in se...