Psicologa Clinica e della Salute- Dott.ssa Chiara Ballone

Psicologa Clinica e della Salute- Dott.ssa Chiara Ballone Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Psicologa Clinica e della Salute- Dott.ssa Chiara Ballone, Medicina e salute, Pescara.

🔴🙃Lunedì 10 Novembre alle ore 20:00 presso la Scuola d’Arte New Step ssd ar.l. si terrà il primo incontro gratuito su pr...
04/11/2025

🔴🙃Lunedì 10 Novembre alle ore 20:00 presso la Scuola d’Arte New Step ssd ar.l. si terrà il primo incontro gratuito su prenotazione di KÖRPER LEIB: Workshop di Performance e Arteterapia.

🔹L’arte della performance come strumento di conoscenza di sé stessi.
🔶Il corpo e la psiche si riconnettono armonicamente, elaborando emozioni e blocchi interiori.
🔹Un percorso artistico e terapeutico che unisce espressione creativa e benessere psicologico.

🦋 Trasforma il tuo mondo interiore attraverso l’arte della performance.

Vieni a scoprire di cosa si tratta!
Ti aspettiamo‼️

L’importanza dei percorsi terapeutici e di ricontattare ed imparare ad amare il proprio bambino interiore 🫀
18/10/2025

L’importanza dei percorsi terapeutici e di ricontattare ed imparare ad amare il proprio bambino interiore 🫀

Esiste nel mio subconscio una donna vestita di latex con uno stivale a punta tacco 12. L’ho creata io. È forte e molto coraggiosa e muscolosa. Sorride poco ed è pronta a qualunque cosa pur di proteggere qualcuno che fino ad oggi non sapevo neanche esistesse ancora. Durante una terapia con la mia psicologa,ho visualizzato un garage, aprendolo c’era lei davanti a me con le braccia conserte. Subito non voleva farmi entrare, ma quando gli ho chiesto con gentilezza di farmi vedere cosa c’era dentro a quel garage, mi ha fatto segno di guardare in fondo nel buio. Scorgo una sedia di legno un pò vintage…anni 80, sulla quale c’è seduta una piccola bimba di circa 4 anni rannicchiata. Sono io. Si tiene le gambe con le braccia e se le stringe forte. Mi guarda e non parla. È molto piccola e ha lo sguardo triste. Le faccio segno di ve**re da me e a quel punto piano piano scende dalla sedia e si fa abbracciare da me. Le lacrime mi scorrono sul volto ed escono incontrollate. Come se fosse un dolore che ho rimosso, che arriva da dentro, dal profondo. Per quanti anni l’ho lasciata lì? Non le ho mai dato retta. Per ora ho ancora paura a chiederle perché fosse così triste. Ho creato una super me potente a proteggerla, ma l’ho chiusa dentro. Ora la sto abbracciando e le ho regalato una collana con un cuore a ciondolo. Le ho detto che questo cuore la proteggerà e che diventerà una donna forte, buona e che avrà una vita piena di soddisfazioni. Le ho detto di non avere paura e di non sentirsi in colpa perché lei non ha colpe. Non ci crede ancora del tutto…ma il primo passo l’ho fatto. Ora ogni tanto la visualizzo e le chiedo cosa vorrebbe fare. Cerco di seguire le sue richieste , i suoi bisogni che ho ignorato per tanto tempo…è un viaggio incredibile e vi consiglio di farlo. Ognuno di noi ha dentro un bambino o una bambina che desidera essere vista finalmente proprio da voi stessi. Altrimenti sarete sempre in richiesta di attenzioni che arrivano da fuori. Sistemiamo i bambini che abbiamo dentro e la vita prenderà una forma molto più luminosa. Amarci ci rende forti
Love u ❤️

La vertigine del disgusto: quando l’anima rigetta ciò che non le appartiene:Accade in un attimo.Non serve una crisi, né ...
13/10/2025

La vertigine del disgusto: quando l’anima rigetta ciò che non le appartiene:

Accade in un attimo.
Non serve una crisi, né una parola: il corpo parla per te.
Un nodo allo stomaco, un sapore amaro, un senso improvviso di schifo.
Non verso l’altro, ma verso ciò che stai vivendo - una forma, un modo, una bugia emotiva che il cuore non regge più.

È il momento esatto in cui il corpo riconsegna la verità all’anima.
È un rigetto interiore: la psiche non sopporta più di nutrirsi di qualcosa che non ha più vita.
È la nausea dell’anima quando ha ingoiato troppo silenzio, troppi compromessi, troppa paura di dire “basta”.

In clinica, questo è il punto in cui la difesa crolla e la persona si scopre viva.
Il disgusto, se accolto, diventa sintomo rivelativo: dice “qui c’è qualcosa che non mi corrisponde più”.
Non è il rifiuto dell’altro - è il rifiuto della menzogna con cui si è cercato di salvare una situazione o un un legame ormai spento.

Nella prospettiva spirituale, è la soglia della purificazione: il momento in cui l’amore smette di essere anestesia e torna a essere verità.
È una crisi, sì, ma anche una nascita: la restituzione del cuore a se stesso.

Quando arriva il disgusto, non giudicarti: ringrazia.
È la parte più profonda di te che si sta liberando.
È la vita che, dopo aver sopportato troppo, si rimette in piedi e dice: “Non posso più restare dove non respiro.”

Carlo D’Angelo - da "Voce delle Soglie": Clinica spirituale del sentire e del corpo che parla.

Immagine presa dal web

La donna che stregò Nietzsche, ispirò Rilke, si confrontò con Freud — e che persino la Gestapo volle zittire, senza rius...
06/10/2025

La donna che stregò Nietzsche, ispirò Rilke, si confrontò con Freud — e che persino la Gestapo volle zittire, senza riuscirci.
Il suo nome era Lou Andreas-Salomé, nata nel 1861 a San Pietroburgo. Una donna che non apparteneva a un’epoca, ma che le superava tutte.
Affamata di conoscenza, libera come pochi, irriverente verso ogni convenzione, Lou fu un vortice che attraversò la vita dei più grandi spiriti del suo tempo. Nietzsche la amò e ne temette la forza; Rilke la chiamò maestra e trovò in lei la sua voce poetica; Freud la accolse come una delle prime donne nella cerchia della psicoanalisi, rispettandone la lucidità e l’audacia intellettuale.
Non fu solo compagna o confidente: fu scrittrice, filosofa, psicoanalista. Nei suoi libri osò parlare di amore, desiderio, spiritualità e sessualità femminile quando ancora era proibito perfino pensarli. Una donna che sapeva dire di no — ai dogmi, agli uomini, alle catene.
Si sposò, ma non conobbe gabbie. Scrisse, e non smise mai di provocare. Quando nel 1937 la Gestapo cercò di mettere a tacere le sue opere, Lou aveva già oltrepassato la soglia: era morta pochi giorni prima, lasciando dietro di sé parole impossibili da bruciare.
Ancora oggi resta un enigma e un faro: la donna che rifiutò di essere musa e scelse di essere mente, forza, libertà.
✨ Lei non fu musa. Lei fu tempesta. 🌊
Da

CARL GUSTAV JUNG - DAL PROFONDO DELL’ANIMA- TRASCRIZIONE DEL BELLISSIMO TESTO DEL VIDEO.Ero costantemente alla ricerca d...
06/09/2025

CARL GUSTAV JUNG - DAL PROFONDO DELL’ANIMA- TRASCRIZIONE DEL BELLISSIMO TESTO DEL VIDEO.

Ero costantemente alla ricerca di qualcosa di misterioso, mi immergevo nella natura, quasi mi confondevo nella sua stessa essenza fuori dal mondo degli uomini. Oggi, come allora, sono un solitario perché conosco e intuisco cose che gli altri ignorano e di solito preferiscono ignorare.
A 14 anni, durante le vacanze ai piedi del Rigi, mio padre mi mise in mano un biglietto e disse: ”Puoi andare sulla cima da solo”. Ero senza parole per la felicità. La locomotiva cominciò ad arrampicarsi verso altezze vertiginose dove abissi e paesaggi sempre mutevoli si spalancarono ai miei occhi finchè alla fine giunsi alla cima, e lì, in quell’aria insolitamente leggera contemplai inimmaginabili lontananze. “Si, è questo il mio mondo pensai, il vero mondo, quello segreto, dove non vi sono insegnanti e scuole e dove uno può essere senza dover chiedere nulla. Tutto era molto solenne e avvertivo la necessità di essere gentile e silenzioso perché mi trovavo nel mondo di DIO. Qui il suo mondo era tangibile.
Tutte le mie opere, tutta la mia attività creatrice, è sorta da quelle iniziali fantasie. Grande è la responsabilità umana verso le immagini dell’inconscio. Sbagliare a capirle o eludere la responsabilità morale che abbiamo verso di esse significa privare l’esistenza della sua interezza. Essere condannati a una vita penosamente frammentaria.
Ben poca attenzione è dedicata all’essenza dell’uomo, cioè alla sua psiche. Ho spesso visto persone diventare nevrotiche per essersi accontentate di risposte inadeguate, o sbagliate ai problemi della vita. Cercano la posizione, il matrimonio, la reputazione, il successo esteriore o il denaro e rimangono infelici e nevrotiche anche quando hanno ottenuto tutto ciò che cercavano. Persone del genere, di solito, sono confinate in un orizzonte spirituale troppo angusto. La loro vita non ha sufficienti contenuti, non ha significato. Se riescono ad acquistare una personalità più ampia generalmente la loro nevrosi scompare.
Tra i cosiddetti “nevrotici del nostro tempo” ve ne sono molti che in altre epoche non lo sarebbero stati. Non sarebbero cioè stati in disaccordo con se stessi. Se fossero vissuti in un’epoca e in un ambiente dove l’uomo, attraverso i miti, era ancora in rapporto con il mondo ancestrale e quindi con la natura sperimentata realmente e non vista solo dall’esterno avrebbero potuto evitare questo disaccordo con se stessi.
Oggi si vuol sentire parlare di grandi programmi politici ed economici ossia proprio di quelle cose che hanno condotto i popoli a impantanarsi nella situazione attuale. Ed ecco che uno viene a parlare di sogni e di mondo interiore. Tutto ciò è ridicolo. Che cosa vuole ottenere di fronte ad un enorme programma economico, di fronte ai cosiddetti “problemi della realtà”?
Ma io non parlo alle Nazioni. Io mi rivolgo solo a pochi uomini. Se le cose grandi vanno male è solo perché i singoli individui vanno male, perché io stesso vado male. Perciò, per essere ragionevole, l’uomo dovrà cominciare ad esaminare se stesso. E poiché l’autorità non riesce a dirmi più nulla, io ho bisogno di una conoscenza delle intime radici del mio essere soggettivo. E’ fin troppo chiaro che se il singolo non è realmente rinnovato nello spirito neppure la società può rinnovarsi poiché essa consiste nella somma degli individui.
“Quando andavamo in campeggio sull’isola eravamo naturalmente in profondo contatto con la natura. Dormivamo per quattro settimane in tenda, con ogni tempo e cucinavamo e mangiavamo sotto il sole o sotto la pioggia. Di notte ci cullava il canto degli uccelli acquatici e lo sciacquio delle onde. Uscivamo in barca a vela sul lago anche in pieno Inverno. D’estate ci portava talvolta in montagna ma sempre lungo sentieri non battute” (Testimonianza delle figlie di Jung)
Gradualmente attraverso il mio lavoro scientifico potei dare alle mie fantasie una solida base. Carta e parole, comunque non mi davano l’impressione di essere abbastanza concrete. Avevo bisogno di qualcosa di più. Dovevo fare una professione di fede in pietra.
“Jung si è sempre impegnato a conoscere ogni cosa a fondo. Era un intellettuale con capacità anche manuali. Sapeva disegnare, dipingere, scolpire, ecc” (Testimonianza delle figlie di Jung)
A Bollingen mi trovo nella mia vera natura, in ciò che esprime profondamente me stesso. Sono per così dire, “l’antichissimo figlio della madre”. La Torre è un luogo, in un certo senso, di maturazione, di grembo materno, nel quale è possibile diventare ciò che fui, sono e sarà. A volte mi sento come se mi espandessi nel paesaggio e all’interno delle cose e vivessi in ogni albero, nello sciacquio delle onde, degli animali, nelle nuvole che vanno e vengono, nelle cose.
Ho rinunciato alla corrente elettrica, io stesso accendo il focolare e la stufa e di sera accendo le vecchie lampade. Non vi è acqua corrente e pompo l’acqua da un pozzo. Spacco la legna e cucino il cibo. Questi atti semplici, rendono l’uomo semplice. E quanto è difficile essere semplici.
“Il mare in cui nuotano i pesci inconsci è ora alla fine. L’acqua si trova ormai nella brocca dell’acquario, cioè nel vaso della coscienza. Siamo scissi dall’istinto, dall’inconscio. Dobbiamo quindi nutrire l’istinto per non inaridire. Per questo l’acquario da da bere al pesce”
“Gli intellettuali lo irritavano per le loro domande astratte, lontane dalla realtà. Quando lavorava alle sculture diceva: “Questo è realizzare”. Gli uomini pensano che per realizzare i sogni basti parlarne, si ubriacano con le immagini dei sogni. Jung non usava mai parole altisonanti, non sfoggiava mai la propria cultura. Era molto concreto e reale. Comunicava con i manovali del cantiere. Loro lo capivano e lui ca piva loro”(Testimonianza delle figlie di Jung)
Tutto ciò che ha valore ed è costoso esige molto tempo e richiede molta pazienza.
“Jung viene spesso frainteso. Lo comprende forse soltanto chi ha potuto mettere in discussione tutte le cose apprese e credute durante la sua vita ed è quindi costretto a ripiegarsi su se stesso ed a cercare senza pregiudizi negli angoli più nascosti della propria anima indicazioni che gli mostrino una possibile via.” (Testimonianza delle figlie di Jung)
E’ decisivo che l’uomo sia orientato verso l’infinito. E’ il problema essenziale della sua vita. Quanto più un uomo corre dietro ai falsi beni e quanto meno è sensibile a ciò che è essenziale tanto meno soddisfacente è la sua vita. Si sentirà limitato perché limitati sono i suoi scopi. Se riusciamo a capire e a sentire che già in questa vita abbiamo un legame con l’infinito i nostri desideri e i nostri atteggiamenti mutano. Ma possiamo raggiungere il sentimento dell’infinito solo se siamo differenziati al massimo livello possibile. Se so di essere unico nella mia combinazione individuale e cioè limitato posso prendere coscienza dell’illimitato.
Perciò l’uomo ha bisogno come prima cosa di conoscere se stesso guardando senza reticenze quanto bene può fare ma anche di quali infamie è capace. Ciascuno è seguito da un ombra.. meno viene integrata nella vita cosciente dell’individuo più diventa nera e intensa. Nessuno sta fuori dalla nera ombra collettiva dell’umanità. Sarà quindi bene avere una “immaginazione del male” poiché soltanto gli sciocchi possono trascurare le premesse della propria natura. Sono accadute e accadono tuttora cose terribili ma sono sempre gli altri che le hanno fatte. Noi portiamo nel nostro essere, invariate e inamovibili la capacità e l’inclinazione a ripetere cose simili. Siamo, in forza del nostro essere umani, criminali in potenza.
Sia nella mia esperienza di medico che nella mia vita mi sono ripetutamente ritrovato di fronte al mistero dell’amore e non sono mai stato capace di spiegare che cosa esso sia. Qui si trovano il massimo e il minimo, il più remoto e il più vicino, il più alto e il più basso e non si può mai parlare di uno senza considerare anche l’altro. L’amore soffre ogni cosa e sopporta ogni cosa. Queste parole dicono tutto ciò che c’è da dire. Non c’è nulla da aggiungere. Perché noi siamo, nel senso più profondo, le vittime o i mezzi o gli strumenti dell’amore cosmico.
Essendo una parte l’uomo non può intendere il tutto. E’ alla sua mercè. L’amore non viene mai meno, sia che parli con la lingua degli angeli, sia che tracci la vita delle cellule con esattezza scientifica, risalendo fino al suo ultimo fondamento.
Se possiede un granello di saggezza, l’uomo deporrà le armi e chiamerà l’ignoto con il più ignoto, cioè con il nome di Dio. Sarà una confessione di imperfezione, di dipendenza, di sottomissione ma al tempo stesso una testimonianza della sua libertà di scelta tra la verità e l’errore.

In foto un buco nero

[ E pensare che questa farsa durerà ancora miliardi di anni, dicono.]Quando avremo sondato l'Universo alla ricerca della...
02/09/2025

[ E pensare che questa farsa durerà ancora miliardi di anni, dicono.]

Quando avremo sondato l'Universo alla ricerca della nostra incapacità di dominarlo e di capirlo, dovremo ritornare al Poeta e concludere che a muovere il Sole e le altre stelle (a muoverle, ma non a spiegarle) è l'Amore. Allora la nostra fede non sarà più liberatrice, ma deduttiva, accettata per la nostra incapacità di andare oltre.

Ennio Flaiano, da Diario degli errori.

A proposito del destino …اوریانا فالاچی - oriana fallaci
29/08/2025

A proposito del destino …

اوریانا فالاچی - oriana fallaci

"È sempre necessario sapere quando finisce una fase della vita.Se insisti a rimanere in essa oltre il tempo necessario, ...
25/08/2025

"È sempre necessario sapere quando finisce una fase della vita.
Se insisti a rimanere in essa oltre il tempo necessario, perdi la gioia e il senso del resto.
Chiudere cerchi, o chiudere porte,
o chiudere capitoli, come preferisci chiamarlo. L'importante è riuscire a chiuderli e lasciare andare i momenti della vita che si sono conclusi.
Non possiamo vivere il presente rimpiangendo il passato,
né tantomeno domandandoci il perché.
Quello che è successo, è successo, e bisogna lasciarlo andare, bisogna staccarsene.
Non possiamo essere eternamente bambini, né adolescenti tardivi, né dipendenti di aziende inesistenti, né avere legami con chi non vuole essere legato a noi.
I fatti accadono, e bisogna lasciarli andare!"

Paulo Coelho.

Mi sono moltiplicato per sentirmi,per sentirmi ho dovuto sentir tutto,sono straripato, non ho fatto altro che traboccarm...
21/08/2025

Mi sono moltiplicato per sentirmi,
per sentirmi ho dovuto sentir tutto,
sono straripato, non ho fatto altro che traboccarmi,
mi sono spogliato, mi sono dato,
e in ogni angolo della mia anima c'è un
altare a un dio differente.

Fernando Pessoa.

Una mia paziente ieri mi ha detto:“Da questa seduta ho capito che ho ancora la mia vita da vivere…”Sembrerà una verità b...
13/08/2025

Una mia paziente ieri mi ha detto:
“Da questa seduta ho capito che ho ancora la mia vita da vivere…”

Sembrerà una verità banale, ma quanti almeno una volta hanno vissuto la sensazione di non avere più una vita, di non star vivendo, ma piuttosto sopravvivendo nel passato, nel dolore, nel rimpianto?

La vita è nel presente, nell’oggi e prendere la propria vita per mano è un nostro compito, un nostro dovere.
Non lasciate che vi sfugga, non lasciate che la mente vi inganni in gabbie senza via d’uscita.

Non c’è altro che questo meraviglioso eterno, caduco e in dive**re momento presente. 

©️testo e foto

E c’è la cosiddetta “malattia mentale”. Chissà perché considerata in modo totalmente diversodalla malattia fisica: uno s...
12/08/2025

E c’è la cosiddetta “malattia mentale”.
Chissà perché considerata in modo totalmente diverso
dalla malattia fisica: uno stigma, qualcosa
che ci interroga sui confini tra normalità e follia
e, facendoci sentire che la distinzione non è netta,
ci spaventa, fa ve**re a galla la paura del non-controllo,
la convinzione che la volontà possa qualcosa,
e la rabbia invidiosa per chi non ha argini convenzionali
al dire e al fare. Spesso non riusciamo a vedere che dietro
non c’è altro che un’enorme sofferenza, cosí grande che straripa,
scolla i nessi, sbreccia, scavalca i bordi del contenitore,
corpo, mente, tutto. È una sorta di temporanea soluzione
al troppo pieno. Una sofferenza insoffribile ci interroga sulla nostra tendenza a coprire, imbiancare, fingere, distrarci,
non pensarci, gettarci nell’azione, non fermarci
mai, essere sempre all’esterno di noi e non sentire
il vuoto che chiama: «Torna a casa».
Chi soffre mentalmente ha una casa inabitabile,
ma non è distratto: è divorato dalla presenza.
Ha bisogno di un involucro fuori di sé, di ascolto non giudicante.
E che vuol dire? Sapere come sto mentre ascolto,
non nascondere il timore, non trasformare
le emozioni in tranquillizzanti giudizi, in sedazioni
del pensiero. Stare con l’altro nella verità di sé.
E vuotarsi dai pregiudizi, riconoscendoli,
per ospitare l’altro, per specchiarsi reciprocamente.
Tu mi fai tremare, io resto, per accogliere i nostri tremiti
e tremare insieme.

Chnadra Candiani da 'I visitatori celesti.' Einaudi.

Oggi sarò a La Balera del Parco Lavino - Scafa per questo bellissimo evento “Artisti in natura” organizzato da GlobuliGr...
27/07/2025

Oggi sarò a La Balera del Parco Lavino - Scafa per questo bellissimo evento “Artisti in natura” organizzato da GlobuliGreen che ringrazio tanto per l’ospitalità.

Alle 16:30 con KÖRPER -LEIB un laboratorio di consapevolezza psico-corporea attraverso le arti performative e tecniche di arte-terapia.

Alle 19:00, invece con “Alienation”: una performance che affronta il tema dell’alienazione dell’uomo moderno dalla natura.

Nella locandina trovate maggiori dettagli.

Vi aspetto 🙏🏻 🦋 🫀

Indirizzo

Pescara

Telefono

+393932193848

Sito Web

https://www.psicologachiaraballone.it/

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