22/09/2022
“AH, IL PUERPERIO.
[post ad alto contenuto di spoiler di Stranger Things]
[e anche di parolacce]
Ah, il puerperio.
Croce e delizia delle donne, croce e delizia delle ostetriche.
La donna viene trasformata.
Passa dal pieno al vuoto, da un corpo abitato ad un corpo che non lo è più ma che non è nemmeno quello di prima.
La donna viene capovolta.
Si ritrova in una sorta di Sottosopra di Stranger Things (Upside Down per gli appassionati delle serie in lingua originale come me), dove molto assomiglia a quello che c’era prima eppure tutto è diverso.
Il Sottosopra per gli stolti che non hanno visto la serie (scherzo) (o no?), è una dimensione parallela definita dal dolore perché è proprio il dolore ad averlo creato. È la manifestazione fisica della sofferenza umana. È in circolazione da quando le persone hanno provato rabbia, senso di colpa, rimorso, tristezza e ogni altra emozione dolorosa. È la casa di tutte le cose che attirano la nostra anima e ci tengono nell'oscurità. Nella serie, è una bambina ad aprirlo, Eleven, che non è una bambina qualunque - e non mi riferisco ai suoi poteri paranormali. Eleven è una bambina che è stata portata via dalla sua fonte di amore più grande, la madre. E sono proprio la rabbia, il dolore e l'agonia di quel momento, di vedersi negato l'amore di sua madre, a essere così intensi da collegare Eleven al Sottosopra. C'è voluto il momento peggiore della sua vita per aprire un percorso verso l'oscuro parallelo del nostro mondo.
Sì, sto facendo un’azzardatissima similitudine tra il Sottosopra di Stranger Things e il puerperio. D’altronde, è lampante che il Demogorgone è un genitore in forte deprivazione da sonno causa neonato sopraggiunto in casa. E i pipistrelli che fanno fuori quel bel pezzo di Eddie succhiandogli le budella sono CHIARAMENTE una metafora della sensazione evocata da un poppante che si attacca ad un seno con ragadi. E i capelli di ogni madre con figli piccoli hanno avuto la fase “Will”. Dai. Non mentite.
Vabbè, sto divagando.
Il puerperio, si diceva.
Che bel momento.
Ogni mattina una puerpera si alza e sa che deve scegliere tra: lavarsi l’ascella destra, fare la c***a o mangiare.
Che bel momento.
Quando le t***e ti esplodono e le emorroidi pure.
Che bel momento.
Quando i parenti fanno a gara per prendere in braccio tuo figlio e tu vorresti solo dire: ma qui quella che ha bisogno di essere presa in braccio sono io, eh, non vedete?
Che bel momento.
Quando si fanno i servizi newborn dal fotografo dove traspare la famiglia del mulino bianco e una maternità che può esistere solo tra un Banderas e una gallina Rosita. Non me ne vogliano i fotografi; ho fatto pure io quelle foto con i miei figli. Ma ho chiesto (anche) altro. Mi sono fatta immortalare la cicatrice fresca del cesareo. Non volevo mica nasconderla, tutte quelle bestemmie che m’era costata.
Il puerperio è crudo.
È amore allo stato grezzo, quell’amore ruvido e scomodo che si fa spazio prepotente nella tua vita e viene apposta per sconquassartela. Ti spedisce dritto dritto nel Sottosopra a guardarti per quella che sei, una madre sufficientemente buona, una donna che fa quel che può, ti spedisce lì a non dormire un c***o - una notte perché quello piccolo piange e una notte perché lui dorme e tu, scema, lo stai li a guardare con l’amore che ti esce dalle tasche, tanto ne hai. Non saprebbe dove metterlo nemmeno la Kondo, tanto ne hai.
E si dimenticano di dircelo.
Che il puerperio è noioso.
Che la vita col neonato è ripetitiva come un rosario. E sacra uguale.
Ma intanto è ripetitiva: sfama, pulisci, addormenta, consola, repeat.
E si dimenticano di dirci che quella con nostro figlio è una storia d’amore e che come tutte le storie d’amore può iniziare con un colpo di fulmine oppure con un “mmm quanto mi sta in c**o questo”. Avete presente? Conosci “quello” e già lo odi. Solo che poi ti innamori. Ecco, con il neonato è uguale. Nasce e magari non lo vuoi nemmeno vedere. Non ci vai d’accordo, parlate due lingue diverse e volete cose diverse in momenti diversi.
Ogni tanto il neonato fa spavento.
Prende tutto.
E noi non lo fermiamo.
Perché è questo il puerperio: un mondo sottosopra, assurdo, perfino paranormale, dove l’amore è talmente totalizzante che a uno che si prende tutto tu gli dai ancora di più.”
Claudia Sfetez - ostetrica, scrittrice e pittrice
[info nel primo commento]