Scintille di Saggezza - pagina

Scintille di Saggezza - pagina La Pagina approfondisce e promuove la spiritualità universale del gruppo di dialogo interreligioso Scintille di Saggezza.

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09/11/2025

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🔆SUNDAY🔆

Ecco la tenda di Dio con gli uomini.
Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli; egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. (Ap 21,3)

Gv 2,13-22

Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.


Gv 2, 13-22 • Parlava del tempio del suo corpo.

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07/11/2025

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⚛RICERCATORI⚛

🔸️ 5 lezioni che Franco Battiato ha imparato da Gurdjieff

⚛Introduzione

La profondità dei testi di Franco Battiato, quella capacità unica di unire pop e ricerca spirituale, ha una radice precisa e potente: il pensiero del filosofo e mistico George Ivanovich Gurdjieff. Per chiunque si sia interrogato sul significato di versi come "cerco un centro di gravità permanente", la risposta si trova in un insegnamento tanto complesso quanto affascinante, che ha segnato indelebilmente l'arte e la vita del musicista siciliano.

💫L'idea centrale di Gurdjieff è una sfida all'essere umano:

viviamo normalmente in uno stato di "sonno" della coscienza, agendo come macchine governate da automatismi.

Ma esiste una via d'uscita, la possibilità di un "risveglio" che porta a quello che Gurdjieff chiamava il

"ricordo di sé": uno stato di consapevolezza superiore.

Questo stato, però, non è un dono, ma la conquista di un lavoro intenzionale.

Questo articolo è una guida per esplorare cinque delle idee più sorprendenti e controintuitive di Gurdjieff che hanno plasmato l'universo di Battiato. Cinque lezioni che scuotono le fondamenta di ciò che crediamo di essere e offrono strumenti per una trasformazione profonda.

🍂🍁🍂

💫Le 5 Lezioni

1. Non hai un'anima, devi guadagnartela.

Il primo concetto di Gurdjieff che incontriamo è forse il più radicale. Contrariamente alla maggior parte delle tradizioni spirituali, che considerano l'anima un dato di fatto alla nascita, Gurdjieff sosteneva che essa non ci è data in dono. L'anima va costruita, creata attivamente attraverso un "lavoro intenzionale su di sé". Senza questo sforzo consapevole, l'essere umano rimane incompiuto.

Per scuotere i suoi discepoli, Gurdjieff usava un'immagine cruda, quasi brutale:

Gurdjieff scuoteva i suoi allievi affermando che senza questo lavoro interiore si rischia di "morire come cani", senza aver sviluppato la propria dimensione interiore e rimanendo a un livello puramente automatico e biologico.

Questa idea trasforma radicalmente la ricerca spirituale: non più un'attesa passiva di un'illuminazione o di una salvezza, ma un progetto di costruzione attivo, una responsabilità personale che richiede disciplina e impegno costanti.

2. La tua personalità è (probabilmente) un'impostura.

Battiato, seguendo Gurdjieff, distingueva nettamente tra "essenza" e "personalità". L'essenza è il nostro vero io, ciò che siamo realmente alla nascita. La personalità, invece, è la maschera che costruiamo nel tempo, plasmata dall'educazione, dai condizionamenti esterni e dalle influenze sociali. Se non la si riconosce e non si impara a guidarla, questa personalità finisce per essere "posticcia", artificiale, non veramente nostra.

Il primo passo del lavoro interiore è quindi "l'osservazione di sé". Solo osservandoci senza giudizio possiamo renderci conto di quanto le nostre reazioni, i nostri pensieri e le nostre emozioni accadano in modo meccanico, senza la nostra vera volontà. È un'idea destabilizzante, perché mette in discussione l'immagine che abbiamo di noi stessi, ma è anche profondamente liberatoria: ciò che non è nostro può essere lasciato andare per far emergere la vera essenza.

3. La crescita non è una linea retta: ha bisogno di "shock".

Secondo la "Legge dell'Ottava" di Gurdjieff, nessun processo in natura, inclusa la crescita personale, si sviluppa in modo lineare e continuo. Ogni percorso incontra inevitabilmente dei punti critici, degli "intervalli" in cui perde slancio, si arresta o devia dalla sua traiettoria originale.

Per superare questi momenti di stallo e continuare a evolvere, è necessario uno "shock cosciente": un impulso intenzionale, uno sforzo aggiuntivo e consapevole che permette al processo di riprendere il suo cammino ascendente. Gurdjieff insisteva tantissimo su questo punto: "Quando ci si sente più stanchi, più scoraggiati, lì è il momento di fare lo sforzo." Franco Battiato era così affascinato da questo concetto da chiamare "L'Ottava" la casa editrice da lui fondata. Questa idea ha un valore pratico immenso: ci insegna a non scoraggiarci durante le fasi di blocco, ma a riconoscerle come opportunità cruciali per un intervento consapevole.

4. Sapere non significa capire.

Gurdjieff era molto critico nei confronti della conoscenza puramente intellettuale, quella accumulata leggendo libri senza che si trasformi in una comprensione profonda e vissuta. Battiato amava riassumere questo concetto con una citazione del maestro:

"Potreste conoscere già molte cose se foste capace di leggere... se voi aveste compreso tutto quello che avete letto nella vostra vita avreste già la conoscenza."

Lo stesso Battiato visse questa illuminazione in prima persona.
Intorno ai 25 anni, in un periodo di profonda crisi esistenziale e dopo aver già sperimentato con mistici indiani, lesse Frammenti di un insegnamento sconosciuto di P.D. Uspensky, un discepolo di Gurdjieff. La sua reazione fu una "folgorazione", perché in quel libro trovò spiegato in modo sistematico e perfetto tutto ciò che fino ad allora aveva solo intuito empiricamente. Fu l'incontro con una conoscenza che non era solo informazione, ma vera comprensione. Un invito a trasformare ciò che sappiamo in qualcosa che siamo.

5. La via è nel mondo, non fuori da esso.

Molti percorsi spirituali richiedono un ritiro dalla vita quotidiana. Gurdjieff propose invece una "Quarta Via", un cammino pensato specificamente per chi vive nel mondo, con i suoi impegni e le sue responsabilità.

A differenza delle tre vie tradizionali,

del fachiro (centrata sul corpo),

del monaco (sulle emozioni) e

dello yogi (sull'intelletto),

la Quarta Via mira ad armonizzare questi tre centri (motorio, emozionale e intellettuale) contemporaneamente, nel mezzo della vita di tutti i giorni.

Battiato sentì questo approccio come profondamente "congeniale". La sua arte ne è un'eco costante. La ricerca di un "Centro di gravità permanente" non è altro che la metafora della Quarta Via: la ricerca di stabilità interiore, di un punto fermo dentro di sé che non sia in balia degli eventi esterni. Questo rende l'insegnamento di Gurdjieff non una dottrina astratta, ma uno strumento pratico e accessibile, applicabile alla nostra esistenza moderna.

🔻Conclusione

L'incontro con il pensiero di Gurdjieff offrì a Franco Battiato non solo un'ispirazione artistica, ma soprattutto strumenti concreti per un "lavoro" interiore. Un percorso che, come amava dire lo stesso Battiato, non è un'illuminazione improvvisa ma assomiglia più a "imparare a suonare uno strumento": richiede disciplina, sforzo e pratiche molto concrete, come i famosi movimenti e le danze sacre.

In fondo, l'intero percorso tracciato da Gurdjieff e incarnato da Battiato lascia a chiunque sia in ricerca una domanda fondamentale, una sfida tanto semplice quanto immensa:

"Qual è il lavoro, quale sforzo, quale tipo di osservazione siamo disposti a fare per andare oltre la nostra meccanicità quotidiana e tentare di avvicinarci a una comprensione un po' più autentica di noi stessi?"




🍁°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•🍁🔥Gesù e il regno interiore -A mio avviso , in questo video, i veri insegnamenti del cris...
07/11/2025

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🔥Gesù e il regno interiore -

A mio avviso , in questo video, i veri insegnamenti del cristianesimo delle origini.
Con questa impostazione entro in sintonia al 100%.

Francesco Florio



In questo video, mi immergo nelle profondità degli insegnamenti esoterici per svelare verità dimenticate sul Reg...

Un grande ringraziamento ai sostenitori più attivi! 💎 Federico Migliarese, Cosimo Marcello ValentiLasciate un commento a...
06/11/2025

Un grande ringraziamento ai sostenitori più attivi! 💎 Federico Migliarese, Cosimo Marcello Valenti

Lasciate un commento a queste persone della nostra community,

🍁°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•°•🍁                   ☯️TAOISMO☯️🔸️Il F***e di Ch'uQuando Confucio si recò a Ch'u, Chieh Yü...
05/11/2025

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☯️TAOISMO☯️

🔸️Il F***e di Ch'u

Quando Confucio si recò a Ch'u, Chieh Yü, il pazzo di Ch'u,
passò davanti alla sua porta e disse:

«O fenice, o fenice! Come è decaduta la tua virtù!

Il futuro non può essere previsto, il passato non può essere riprovato.

Quando nell'impero si segue la Via, il santo porta a compimento le sue imprese;

quando nell'impero non si
segue la Via, il santo si limita a sopravvivere.

Ai nostri giorni è già abbastanza sfuggire alle punizioni.

«La felicità è più leggera di una piuma, ma nessuno
sa afferrarla;

l'infelicità è più pesante della terra, ma nessuno sa scansarla.

Smettila! Smettila di governare gli uomini con la virtù!
È pericoloso! È pericoloso servire un paese.

Io nascondo la mia luce! Io nascondo la mia luce per non danneggiarmi.

Il mio cammino è pieno di crepacci e di tortuosità, ma non ferisce i miei piedi.

«La montagna provoca il proprio saccheggio perché è
coperta dagli alberi,

il grasso provoca da sé la propria
distruzione perché frigge sul fuoco.

Poiché l'albero della
cannella è commestibile, viene abbattuto;

poiché la resina è utile, viene strappata.

Tutti gli uomini riconoscono l'utilità dell'utilità, ma nessuno riconosce l'utilità
dell'inutilità.»

🔎 Commento
nel video
👇

https://youtu.be/BPUbyvALs44?si=vaOYfv5pXuvzHeR5





***edichu

Cosa succede quando l'apostolo dell'ordine incontra il profeta del caos? Nel cuore dell'antica Cina, il saggio Confucio viene fermato da un "f***e" che gli c...

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02/11/2025

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🔎APPROFONDIMENTI🔍

🔸️La Commemorazione dei defunti nella storia umana, nelle diverse culture e religioni

🍂La commemorazione dei defunti è un rito universale presente in molte culture e tradizioni religiose, con modalità diverse che riflettono le rispettive visioni della morte e dell'aldilà.🍂

🍁Origini storiche della commemorazione

La pietà verso i defunti risale agli albori dell'umanità, con tracce che si trovano in incisioni rupestri e pratiche funerarie antiche. In molte culture, tra cui quella cristiana, la commemorazione assume una connotazione religiosa e spirituale.

Nel cristianesimo, i primi segni di questa commemorazione si trovano già nelle catacombe e nella pratica monastica del VII secolo.

La commemorazione liturgica dei defunti si stabilizza ufficialmente nel IX secolo, con la festa fissata al 2 novembre dall'abate Odilone di Cluny nell'anno 998, attraverso una Messa per i defunti e una preparazione spirituale nota come Novena dei morti.

🔆Tradizioni culturali e religiose a confronto

🔅Cristianesimo:

La morte è vista come passaggio verso la vita eterna. Le funzioni includono messe, preghiere e visite alle tombe familiari, con la Festa dei Morti il 2 novembre come momento di commemorazione annuale. Alcune regioni hanno riti particolari, come le veglie funebri in Irlanda (wake) o le tombe familiari in Italia.

🔅Ebraismo:

Enfatizza il rispetto per il defunto e la memoria continua, con commemorazioni come lo Yahrzeit, l'anniversario della morte del defunto, e pratiche di preghiera specifiche per l'anima.

🔅Islam:

La morte è il passaggio verso un incontro con Dio, con preghiere per la pace dell'anima e pratiche ritmiche che riflettono la fede nella resurrezione e nel giudizio divino.

🔅Buddismo e Induismo:

Predominano le concezioni della rinascita, del ciclo karmico e della reincarnazione. Le cerimonie sono volte a favorire una buona rinascita o la liberazione dal ciclo della sofferenza, con riti specifici per onorare i defunti e aiutare la loro anima nel cammino dopo la morte.

🔅Culture tradizionali e precristiane:

Molte culture celebravano i defunti in date particolari legate a eventi naturali o mitologici, come il legame con il Diluvio Universale nelle antiche mitologie, e il culto degli spiriti ancestrali. In Sicilia, ad esempio, la festa dei morti affonda le radici in riti precristiani e nel culto dei Lari romani, spiriti protettori degli antenati.

🔆 Quali rituali funerari antichi influenzarono le pratiche moderne

🍂I rituali funerari antichi hanno profondamente influenzato le pratiche funerarie moderne, fornendo simboli, cerimoniali e significati ancora oggi riconoscibili.🍂

🔅Influenze dalla Grecia antica

Nell'antica Grecia (1500-1000 a.C.), le pratiche principali erano

la cremazione e l'inumazione,

con rituali precisi per preparare il corpo:

lavaggio,
profumazione, vestizione e
decorazione con fiori e nastri.

Un elemento cruciale era il rispetto verso il defunto, che non poteva essere lasciato insepolto per non offenderei dèi e non bloccare il passaggio nell’aldilà.

> La moneta posta nella bocca serviva a pagare il traghetto dello Stige, rievocando un concetto che riecheggia in certi rituali moderni legati al passaggio all’aldilà.

> L'esposizione del corpo (prothesis) e

> la cerimonia funebre (ecforà) con il rogo o inumazione sono antecedenti delle odierne veglie funebri e funerali con rito pubblico.

⚘ Il rito omerico prevedeva anche di bruciare alcuni capelli come offerta, simile ad alcuni riti propiziatori ancora praticati.

Dopo la sepoltura, si tenevano CENE funebri, anticipando le commemorazioni familiari successive.

Questi elementi di cura e rispetto verso il corpo, accompagnamento rituale e memoria collettiva si ritrovano tuttora nelle pratiche funebri occidentali moderne.

⚘ Eredità romana:

I rituali funebri romani, influenzati da greci ed etruschi, prevedevano

> esposizione del corpo, > pompe funebri,
> doni e giochi pubblici in memoria del defunto.

I Romani attribuivano molta importanza ai
> monumenti funerari
> e alle cerimonie pubbliche per sottolineare il prestigio sociale del defunto; un aspetto che si è trasformato nell’arte funeraria moderna e nei riti commemorativi annuali.

La credenza nella resurrezione dell'anima ha modificato nel tempo la liturgia funebre portando al cristianesimo, ma la struttura base di onorare il morto con cerimonie rigide perseverò.

⚘ Tradizioni nordiche e vichinghe

Nei popoli nordici e vichinghi, era comune la

> cremazione sul rogo con degli oggetti personali accanto al defunto, simboleggianti la vita terrena da lasciare o trasportare nell’aldilà.

La forte componente militare e spirituale legata alle armi e ai simboli si riflettono oggi in alcune ritualità che includono oggetti rappresentativi accanto al corpo del defunto.

⚘ Elementi ancora presenti oggi

⚱Il lavaggio e la preparazione del corpo con unguenti e vestiti normali.

⚱L’esposizione funebre davanti ai familiari, anticipando l’abitudine delle veglie.

⚱Doni e oggetti sepolti o cremati con il defunto, secondo l’idea di accompagnamento nell’aldilà.

⚱La presenza di cene o riunioni commemorative dopo il funerale.

⚱Il ruolo simbolico di elementi come monete, canti funebri e fiori.

Questi elementi rituali antichi formano la base di molte pratiche funerarie attuali, che mantengono la funzione primaria di onorare il defunto, favorire il lutto della comunità e rafforzare i legami familiari e sociali

⚘ Sintesi

La commemorazione dei defunti si manifesta come un bisogno umano universale di rendere omaggio ai morti e mantenere viva la loro memoria, ma assume forme e significati differenti a seconda delle prospettive religiose e culturali. Questi rituali svolgono una funzione sociale e spirituale fondamentale, unendo comunità nel dolore ma anche nella speranza di una vita dopo la morte o di un ricordo duraturo.





fonteIl podcast esamina la Commemorazione dei Defunti come un rito storico e universale, presente in tutte le culture e religioni sin dagli albori dell'umani...

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30/10/2025

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☸BUDDISMO☸

🔎Approfondimenti

🔸Il Cuore e la sua custodia nel Buddismo


🪷 Il Cuore nel Buddhismo

• In pāli: citta = mente-cuore, centro dell’esperienza interiore.

• In sanscrito: hridaya = cuore, usato anche per testi fondamentali (es. Prajñāpāramitā Hridaya Sūtra, il “Sutra del Cuore”).

• Nel buddhismo non si parla di un’anima o di un sé permanente (ātman), ma il cuore è visto come centro dinamico della coscienza, che può essere purificato o contaminato.

• Custodirlo significa purificare gli stati mentali, coltivare la presenza vigile e trasformare il cuore in compassione.

📖 Nei testi e tradizioni

1️⃣. Canone pāli (Theravāda)

🍂 Buddha dice:

“La mente precede tutte le cose, è guida, è sovrana” (Dhammapada, 1)

🔅Custodire il cuore = vigilanza (appamāda), cioè consapevolezza costante dei pensieri e delle emozioni.

🔅 Le pratiche fondamentali:
>satipaṭṭhāna (fondamenti della consapevolezza),
>mettā-bhāvanā (meditazione sulla benevolenza) .

2️⃣. Mahayāna

> Sutra del Cuore: il cuore della saggezza è la comprensione del vuoto (śūnyatā).

🔅 Custodire il cuore significa non lasciarlo ingannare da illusioni, ma aprirlo alla realtà ultima.

🔅 Il cuore illuminato è compassione (karuṇā) inseparabile dalla saggezza (prajñā).

3️⃣. Vajrayāna (Tibet)
>Grande attenzione alla mente-cuore come energia sottile.

🔅 Pratiche come il Lojong (addestramento mentale) servono a custodire il cuore dalle emozioni afflittive e trasformarle in amore e compassione universale (bodhicitta).

🔅 La custodia del cuore culmina nel risveglio della bodhicitta: il cuore che aspira all’illuminazione per il bene di tutti gli esseri.


🌿 Pratiche di custodia del cuore

• Mindfulness (sati): consapevolezza vigile, custodia dei pensieri e delle emozioni.

• Mettā (amorevole gentilezza): custodire il cuore attraverso la benevolenza verso sé stessi e gli altri.

• Karunā (compassione): trasformare la sofferenza in apertura compassionevole.

• Samādhi (concentrazione): mantenere il cuore stabile e raccolto.


💫 Sintesi

• Il cuore è il centro della mente e della coscienza.

• Custodirlo significa:

🔅 vigilare sui pensieri,

> purificarlo dalle passioni,
> coltivare benevolenza, compassione e saggezza.

• Il cuore custodito è il cuore illuminato, libero dall’egoismo, che si apre alla realtà così com’è e a tutti gli esseri.

💫 Cuore e Custodia del cuore nel Buddismo

La "Custodia del cuore" nel Buddismo è un concetto che riguarda la vigilanza e l'attenzione interiore, coltivata attraverso la preghiera, la meditazione e la pratica della temperanza.

Significa essere consapevoli e osservare la propria mente e i propri attaccamenti, soprattutto nei momenti in cui il cuore è più vulnerabile, per mantenere la purezza, la calma e la saggezza.

Questo concetto si intreccia con l'attenzione (sati) che nel Buddismo indica la capacità di portare consapevolezza al momento presente con imparzialità, senza giudizio o attaccamento, permettendo così di aprirsi alla realtà e al Dhamma (la verità insegnata dal Buddha).

La custodia del cuore implica anche la libertà interiore che si ottiene lasciando andare i desideri e gli attaccamenti, che al contrario creano schiavitù e sofferenza nel cuore umano.

Il cuore custodito è quindi un cuore vigilante, affidato al Dhamma, capace di rispondere con spontaneità e fiducia, non più prigioniero delle illusioni derivate dall'ignoranza e dal desiderio.

In sintesi, la Custodia del cuore nel Buddismo è un esercizio di sorveglianza interiore che consente di mantenere la purezza, la pace e la saggezza, aprendo alla vera libertà del cuore attraverso la pratica del Dhamma, con la consapevolezza e la fiducia che ne derivano.

💫Nel Buddismo Zen e Mahayana la "custodia del cuore" si pratica attraverso specifiche forme di meditazione, consapevolezza e comprensione filosofica profonde.

1. Buddismo Zen
- La custodia del cuore si esprime soprattutto nella pratica dello **Zazen**, che significa "meditazione seduta". In questa pratica si coltiva la presenza mentale assoluta, cioè vivere pienamente il momento presente con una mente calma e svuotata da distrazioni, attaccamenti o giudizi. Zazen è un esercizio diretto di custodia del cuore perché aiuta a mantenere la mente ed il cuore aperti e liberi da aggrapparsi a emozioni o pensieri disturbanti.
- Inoltre, nel Zen si recita spesso il **Sutra del Cuore** (Hannya Shingyo), testo fondamentale che spiega la natura vuota dei fenomeni, aiutando a tagliare alla radice gli attaccamenti mentali e influenzando il cuore verso la compassione e la saggezza.

- Lo Zen insegna a sviluppare una reale accettazione della vita, inclusa la morte, coltivando un cuore libero da paure e attaccamenti, grazie alla consapevolezza continua e alla semplicità radicale della pratica meditativa.

2. Buddismo Mahayana - Nel Mahayana, la custodia del cuore si fonda sull'insegnamento della **vacuità** (śūnyatā) che porta alla comprensione che tutte le cose sono prive di una esistenza indipendente e permanente, e questa visione libera il cuore dalla sofferenza causata dall’attaccamento.
- Il Sutra del Cuore è anche il testo centrale per il Mahayana, in cui si unisce la filosofia della vacuità con la pratica della **compassione** (simbolizzata dal Bodhisattva Avalokiteshvara).
- La pratica meditativa nel Mahayana include rispettare e coltivare un cuore aperto e compassionevole, unito a una saggezza profonda che riconosce la realtà interdipendente di tutti gli esseri e fenomeni.
- Recitazione, studio dei sutra e meditazioni sulle qualità del Bodhisattva aiutano a mantenere la custodia del cuore proteggendo la mente da illusioni e egoismi.

In sintesi, la custodia del cuore in Zen e Mahayana si basa sulla pratica meditativa (Zazen o meditazioni sul Sutra del Cuore), l'acquisizione di consapevolezza profonda e il mantenimento di un cuore aperto alla compassione e alla saggezza, permettendo così di vivere liberi dagli attaccamenti e dalla sofferenza.

3. Comparazione sui concetti di Cuore e custodia del cuore nel BUDDISMO e nel CRISTIANESIMO

Per fornire una comparazione chiara tra i concetti di "Cuore" e "custodia del cuore" nel Buddismo e nel Cristianesimo, ho raccolto informazioni che affrontano sia la dimensione spirituale che pratica di tali concetti.

• Nel CRISTIANESIMO, la custodia del cuore è vista come una vigilanza attenta e continua sul cuore inteso come il nucleo interiore della persona, che include pensieri, desideri, volontà e scelte. Custodire il cuore significa proteggerlo da influenze negative e mantenerlo aperto all'amore di Dio e alla grazia divina. Il cuore cristiano è il luogo in cui sgorgano le sorgenti della vita spirituale, come evidenziato in
Proverbi 4:23:
"Custodisci il tuo cuore con ogni cura, perché da esso sgorgano le sorgenti della vita".
La pratica della custodia del cuore richiede preghiera, vigilanza, e un orientamento costante verso Dio e il prossimo, mantenendo la pace interiore e la capacità di amare secondo la volontà divina.

• Nel BUDDISMO, il cuore non è inteso come entità singola immutabile, ma più come il centro delle emozioni, della mente e della consapevolezza. La custodia del cuore assume forma nella pratica della consapevolezza, nella capacità di riconoscere e trasformare le emozioni e le passioni. Non si tratta di reprimere queste emozioni, ma di lavorarci sopra per trasformarle e raggiungere una condizione di risveglio e pace interiore. Il cuore buddista è dunque un luogo di trasformazione spirituale attraverso la meditazione e la connessione con i maestri risvegliati. Questa trasformazione è associata a un cammino spirituale di crescita personale, che può essere sostenuto da un principio superiore o dalla grazia, a seconda delle correnti buddiste.

4. Sintesi comparativa tra i due concetti

| Concetto di Cuore
| Cristianesimo : Nucleo interiore della persona, comprendente pensieri, desideri, volontà; sede della vita spirituale e dell'amore divino
| Buddismo : Centro delle emozioni, della mente e della consapevolezza; luogo di trasformazione delle passioni ed emozioni

| Natura del Cuore
| Cristianesimo: Vero sé spirituale creato da Dio, sede dell’anima
| Buddismo: Centro inteso come processo dinamico di mente-emozioni piuttosto che entità fissa.

| Custodia del Cuore
|Cristianesimo: Vigilanza e protezione del cuore dall'influenza negativa; mantenimento della purezza e apertura all'amore di Dio; pratica attraverso preghiera e vigilanza
|Buddismo: Riconoscimento, identificazione e trasformazione delle emozioni e passioni tramite meditazione; consapevolezza attiva e interiorizzazione.

| Finalità Spirituale
|Cristianesimo: Custodire la capacità di amare Dio, il prossimo e sé stessi; essere aperti alla grazia divina e alla salvezza
| Buddismo: Raggiungere il risveglio spirituale e la pace interiore attraverso la trasformazione interiore |

| Pratiche Correlate
| Cristianesimo: Preghiera personale e comunitaria, adorazione, liturgia; attenzione agli insegnamenti e alla grazia di Dio
| Buddismo: Meditazione, pratica della consapevolezza, identificazione con i maestri risvegliati, lavoro interiore sulle passioni.

Questa comparazione mostra come entrambi i sistemi spirituali focalizzino molta attenzione sul cuore come centro della vita interiore, ma con differenze chiave nella natura ontologica del cuore e nelle pratiche specifiche per la sua "custodia". Nel Cristianesimo la custodia è orientata alla relazione con Dio e alla grazia; nel Buddismo alla consapevolezza e trasformazione delle emozioni per l'illuminazione.

tabella comparativa sulla custodia del cuore tra Buddhismo e Cristianesimo (mistica carmelitana):

Aspetto Buddhismo Cristianesimo (mistica carmelitana)
Natura del cuore Citta = mente-cuore, centro dinamico della coscienza e degli stati mentali Centro spirituale, “castello interiore”, dimora della Trinità
Finalità Liberare il cuore da illusioni e passioni; risvegliare la compassione e la saggezza (bodhicitta) Unione trasformante con Dio in Cristo; amore puro e fedele
Custodia del cuore Vigilanza costante (appamāda), purificazione degli stati mentali, coltivazione di benevolenza e compassione Distacco dagli affetti disordinati, vigilanza sui pensieri, purezza d’intenzione
Vie pratiche Mindfulness (sati), meditazione (samādhi), mettā-bhāvanā (amorevole gentilezza), karuṇā (compassione) Preghiera silenziosa, meditazione della Parola, rinuncia, piccoli atti d’amore quotidiano
Immagini simboliche Specchio limpido, vuoto (śūnyatā), fiamma della compassione Castello interiore, sposa e Sposo, cuore bambino
Esito spirituale Risveglio (bodhi): cuore libero, compassione universale Matrimonio spirituale: trasformazione in Cristo, dimora stabile in Dio

Aspetto Nat. Del cuore Finalità Cust. Del cuore Vie Simboli Esiti
Buddismo Citta = mente-cuore, centro dinamico della coscienza e degli stati mentali Liberare il cuore da illusioni e passioni; risvegliare la compassione e la saggezza (bodhicitta) Vigilanza costante (appamāda), purificazione degli stati mentali, coltivazione di benevolenza e compassione Mindfulness (sati), meditazione (samādhi), mettā-bhāvanā (amorevole gentilezza), karuṇā (compassione) Specchio limpido, vuoto (śūnyatā), fiamma della compassione Risveglio (bodhi): cuore libero, compassione universale
Cattolicesimo Centro spirituale, “castello interiore”, dimora della Trinità Unione trasformante con Dio in Cristo; amore puro e fedele Distacco dagli affetti disordinati, vigilanza sui pensieri, purezza d’intenzione Preghiera silenziosa, meditazione della Parola, rinuncia, piccoli atti d’amore quotidiano Castello interiore, sposa e Sposo, cuore bambino Matrimonio spirituale: trasformazione in Cristo, dimora stabile in Dio

https://youtu.be/cYTac86WxKM?si=f01IIh5FhJlZCqf0




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29/10/2025

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☯️TAOISMO☯️

🔸️️I TRE TESORI TAOISTI che possono salvare l'umanità- 5ª parte

💢Premessa

Leggere il Daode Jing è alla portata di tutti, perché esso è come uno specchio: ciascuno vi vede riflessa la sua immagine, quindi il suo vero, profondo significato è perduto.

"Seguire il Tao è la cosa più facile al mondo eppure le persone preferiscono le vie tortuose" (ddj cap. 53).

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2️⃣° INTERPRETAZIONE DEL TESTO

Nella sua esposizione, l'autore segue una formula letteraria molto precisa, composta di 6 passaggi:

1° Preambolo
2° Affermazione dei San Bao (Compassione, moderazione e modestia)
3° Conseguenze nel seguirli
4° Effetto dell'ipocrisia degli uomini
5° Primarietà della Compassione sugli altri due
6°-Giustificazione divina (meta-valore)

5️⃣° - Primarietà della Compassione sugli altri due

Questo sapiente della remota antichità, di cui non sappiamo assolutamente nulla, conclude il suo insegnamento con altri due versi, estremamente importanti poiché in essi afferma l'assoluta
predominanza della compassione tra i Sanbao perché è il valore di tutti i valori.
Mette a confronto l'estremo agire umano, violento e aggressivo, la guerra, i conflitti,e l'agire del Tao stesso per la salvezza degli uomini.



Daode jing 67

🔎Commento

Il conflitto, grande o piccolo che sia, è parte della natura umana.
Non si può evitare fin quando ci sarà un Ego, macrocefalo e entropico, che nutre la tensione a predominare, ignorando il Bene comune di tutti gli esseri.
Se invece sei animato dalla compassione, se dentro di te non ci sono competizione e violenza,
vincerai le tue battaglie (e i tuoi nemici non ti odieranno) e sarai capace di difendere quello in cui
credi (anche nella sconfitta la tua integrità sarà preservata e i nemici ti onoreranno)

Rev. M° Li Xuanzong ( Vincenzo Di Ieso ) della Chiesa Taoista d'Italia






Indirizzo

Petronà
88050

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