Pillole di Neurologia

Pillole di Neurologia Neurologo specializzato in particolare nel trattamento delle cefalee e dei disturbi cognitivi. Laureato e specializzato all'Università degli Studi di Torino

    Qual è il ruolo dell'esperto territoriale nel sensibilizzare sulla patologia?
19/09/2025

Qual è il ruolo dell'esperto territoriale nel sensibilizzare sulla patologia?

Corso di livello avanzato
20/03/2025

Corso di livello avanzato

Secondo un recente studio alcuni triptani e in particolare eletriptan, rizatriptan, sumatriptan e zolmitriptan risultere...
22/09/2024

Secondo un recente studio alcuni triptani e in particolare eletriptan, rizatriptan, sumatriptan e zolmitriptan risulterebbero più efficaci nel trattamento acuto degli attacchi di emicrania rispetto a nuovi farmaci della categoria dei ditani e gepanti (come lasmiditan, rimegepant e ubrogepant).

ATTENZIONE PERO’ PERCHE’...

Il confronto tra gli studi pubblicati potrebbe non rispecchiare l’efficacia dei farmaci in real life perché le popolazioni incluse negli studi clinici sono altamente selezionate e potrebbero non riflettere efficacemente la popolazione più ampia dei soggetti affetti da emicrania del mondo reale.

In secondo luogo, sebbene la meta-analisi confronti efficacemente diversi farmaci, manca il confronto diretto per alcune di queste classi e questo limita in parte le conclusioni.

QUINDI sicuramente lo studio contribuisce in parte alla nostra comprensione dell’efficacia relativa delle terapie per l’emicrania

MA le conclusioni lapidarie e alcuni titoli sensazionali di giornale potrebbero non essere così giustificate.

Rivolgetevi sempre al vostro medico curante che potrà consigliarvi al meglio ed eventualmente indirizzarvi verso uno specialista nel trattamento dell’emicrania.

https://www.bmj.com/content/386/bmj-2024-080107

Secondo un recente studio alcuni triptani e in particolare eletriptan, rizatriptan, sumatriptan e zolmitriptan risultere...
22/09/2024

Secondo un recente studio alcuni triptani e in particolare eletriptan, rizatriptan, sumatriptan e zolmitriptan risulterebbero più efficaci nel trattamento acuto degli attacchi di emicrania rispetto a nuovi farmaci della categoria dei ditani e gepanti (come lasmiditan, rimegepant e ubrogepant).

ATTENZIONE PERO' PERCHE'...

Il confronto tra gli studi pubblicati potrebbe non rispecchiare l'efficacia dei farmaci in real life perché le popolazioni incluse negli studi clinici sono altamente selezionate e potrebbero non riflettere efficacemente la popolazione più ampia dei soggetti affetti da emicrania del mondo reale.

In secondo luogo, sebbene la meta-analisi confronti efficacemente diversi farmaci, manca il confronto diretto per alcune di queste classi e questo limita in parte le conclusioni.

QUINDI sicuramente lo studio contribuisce in parte alla nostra comprensione dell'efficacia relativa delle terapie per l'emicrania

MA le conclusioni lapidarie e alcuni titoli sensazionali di giornale potrebbero non essere così giustificate.

Rivolgetevi sempre al vostro medico curante che potrà consigliarvi al meglio ed eventualmente indirizzarvi verso uno specialista nel trattamento dell'emicrania.

https://www.bmj.com/content/386/bmj-2024-080107

20/09/2024
Associazione Italiana Psicogeriatria
06/06/2024

Associazione Italiana Psicogeriatria

23/06/2023

Comunicazione LICE-AIFA dell’8 giugno 2023 riguardo difficoltà di reperimento TEGRETOL

Le farmacie possono effettuare un ordine diretto al titolare AIC ai sensi dell'art. 105 del decreto legislativo 219/2006.
Inoltre, sia le Persone con Epilessia che le farmacie possono segnalare il problema ai referenti regionali.

https://www.lice.it/pdf/Comunicazione%20Carenza%20Tegretol.pdf
https://www.lice.it/pdf/Leaflet_Carenze.pdf

Sempre in aggiornamento…
12/05/2023

Sempre in aggiornamento…

𝗔𝗟𝗭𝗛𝗘𝗜𝗠𝗘𝗥: 𝗧𝗘𝗦𝗧 𝗦𝗔𝗟𝗜𝗩𝗔𝗥𝗘 𝗣𝗘𝗥 𝗟𝗔 𝗗𝗜𝗔𝗚𝗡𝗢𝗦𝗜La malattia di   è la forma di   più diffusa nella popolazione. Il sostanziale f...
30/12/2022

𝗔𝗟𝗭𝗛𝗘𝗜𝗠𝗘𝗥: 𝗧𝗘𝗦𝗧 𝗦𝗔𝗟𝗜𝗩𝗔𝗥𝗘 𝗣𝗘𝗥 𝗟𝗔 𝗗𝗜𝗔𝗚𝗡𝗢𝗦𝗜
La malattia di è la forma di più diffusa nella popolazione. Il sostanziale fallimento delle nuove terapie farmacologiche sulle fasi avanzate di malattia ha spinto la ricerca a trovare biomarcatori per una diagnosi sempre più precoce.

Lo per questi di solito include metodi invasivi, complessi e costosi come la puntura lombare per la raccolta del liquido cerebrospinale. Negli ultimi anni i ricercatori hanno concentrato i loro sforzi per trovare un test diagnostico più semplice, affidabile e meno invasivo. La è stata studiata come fluido biologico che potrebbe essere utilizzato nella diagnosi e nello screening precoce delle malattie neurodegenerative.

Una recente meta-analisi incentrata sui biomarcatori salivari 1–42, totale, tau e nell'Alzheimer ha dimostrato come in questa malattia i livelli salivari di Aβ1–42 siano significativamente più alti rispetto ai controlli (ROM = 1,90 (95% CI 1,28–2,81, P = 0,001)).

Con un semplice campione di saliva potrebbe quindi essere possibile, misurando la concentrazione di Aβ1-42, fare diagnosi di malattia di l'Alzheimer. Sono comunque necessari ulteriori studi per confermare la sensibilità e la specificità di questo test anche per il suo ruolo nella diagnosi precoce.

Stay tuned!

𝐐𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐩𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐥𝐳𝐡𝐞𝐢𝐦𝐞𝐫?Lecanemab è un anticorpo monoclonale che si lega c...
05/12/2022

𝐐𝐮𝐚𝐥𝐜𝐡𝐞 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐩𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐝𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐀𝐥𝐳𝐡𝐞𝐢𝐦𝐞𝐫?

Lecanemab è un anticorpo monoclonale che si lega con alta affinità alla beta amiloide, il cui accumulo può avviare o potenziare i processi patologici nella malattia di Alzheimer.

E' stato recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine uno studio di fase 3 di 18 mesi, multicentrico, in doppio cieco, con pazienti di età compresa tra 50 e 90 anni e malattia di Alzheimer precoce (decadimento cognitivo lieve o demenza lieve dovuta a malattia di Alzheimer). Sono stati arruolati 1795 pazienti, di cui 898 trattati con lecanemab e 897 con placebo.

L'endpoint primario era la variazione a 18 mesi, rispetto al basale, nel punteggio su una scala cognitiva (il Clinical Dementia Rating-Sum of Boxes, CDR-SB), mentre gli endpoint secondari erano la variazione del carico amiloide alla PET cerebrale e il punteggio su altre scale cognitive (ADAS-cog14, ADCOMS e il ADCS-MCI-ADL).

Nel gruppo di trattamento con lecanemab ci sono stati miglioramenti statisticamente significativi al punteggio della scala CDR-SB e, in un sottostudio che ha coinvolto 698 partecipanti, si sono osservate significative riduzioni del carico di amiloide cerebrale rispetto al placebo. Altre differenze a favore di lecanemab si sono osservate sui punteggi ADAS-cog14, ADCOMS e ADCS-MCI-ADL. Lecanemab ha provocato reazioni correlate all'infusione (eventi avversi) nel 26,4% dei partecipanti, anomalie di imaging correlate all'amiloide con edema cerebrale o emorragia nel 12,6%.

In conclusione, lecanemab è stato efficace nel ridurre a livello cerebrale il carico di beta amiloide nella malattia di Alzheimer precoce e ha determinato un declino cognitivo moderatamente minore rispetto al placebo a 18 mesi, ma è stato associato a eventi avversi significativi.

Stay tuned! ​

Esistono 10 semplici regole che favoriscono in modo naturale un riposo notturno di qualità. La maggior parte delle forme...
30/11/2022

Esistono 10 semplici regole che favoriscono in modo naturale un riposo notturno di qualità. La maggior parte delle forme di insonnia sono dovute ad un mancato rispetto di queste norme che porta ad una cronicizzazione del disturbo, mentre la correzione di queste cattive abitudini quasi sempre porta ad un miglioramento.

1. Utilizzare la stanza in cui si dorme solo per dormire (no a lettura, computer, smartphone, tv)

2. La stanza in cui si dorme deve essere confortevole (buia, silenziosa, temperatura ottimale, letto e materasso comodi)

3. Evitare di assumere nelle ore tardo-pomeridiane e serali bevande o cibi stimolanti/attivanti (caffè, tè, Coca Cola, Redbull, cioccolata…)

4. Evitare pasti serali abbondanti, molto calorici o ad alto contenuto di proteine (carne, pesce)

5. Evitare alcolici o superalcolici ed il fumo nelle ore serali

6. Non eseguire sonnellini durante il giorno (ammessi solo 30 minuti dopo pranzo e assolutamente vietato dopo cena, ad esempio sul divano davanti alla tv)

7. Non eseguire attività impegnative o coinvolgenti sul piano emotivo o mentale (es. studio, lavoro al computer, videogiochi…) o guardare il televisore nell’ora prima di coricarsi. Anche l’attività fisica medio-intensa (es. palestra) sarebbe da evitare

8. Evitare bagni o docce calde nelle ore serali

9. Tentare, per quanto possibile, di coricarsi alla sera e di alzarsi al mattino ad orari regolari, cercando di assecondare la propria tendenza naturale del sonno, anche nel fine settimana / giorni di riposo / vacanza

10. Rimanere a letto solo il tempo necessario per dormire e, in caso di difficoltà nel prendere sonno, non restare a letto per più di 10 minuti, ma alzarsi e svolgere attività rilassanti fino a quando non si percepisce sonnolenza. Evitare anche di guardare continuamente la sveglia. Al mattino al risveglio, non restare a letto più del necessario.

Ricordate, in caso di persistenza di disturbi del sonno, di parlarne con il vostro medico curante per valutare eventuali approfondimenti, l’avvio di trattamenti farmacologici e non, oppure la necessità di una visita con uno specialista in neurologia.

Indirizzo

Corso Galileo Ferraris 134
Piemonte
10128

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 12:00
16:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 12:00
16:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 12:00
16:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 12:00
16:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 12:00
16:00 - 19:00

Telefono

+390113180506

Sito Web

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