Dott.ssa Giulia Cappa - Psicologa

Dott.ssa Giulia Cappa - Psicologa Aiuto i bambini e le famiglie perchè sono convinta che il benessere del singolo individuo sia profondamente collegato al benessere della propria famiglia.

Psicologa e Psicoterapeuta. Mi sono laureata in psicologia nel 2013 presso l’Università degli Studi di Torino e nello stesso anno ho conseguito l’abilitazione alla professione di Psicologo (iscrizione all’Albo Psicologi del Piemonte numero 7076). Il supporto psicologico è rivolto a:
- bambini con difficoltà scolastiche, relazionali, comportamentali e affettive.
-adolescenti con difficoltà scolastiche, relazionali, comportamentali, affettive, della sfera alimentare e della sfera sessuale;
-adulti che vivono momenti di stress, disturbi d’ansia, della sfera sessuale e di quella alimentare;
-genitori con dubbi e difficoltà nel rapporto con i figli anche in situazione di separazione e divorzio;
-gravidanza e post-partum per superare paure e ansie legate al diventare genitore e consolidare il ruolo genitoriale.

08/02/2023
16/09/2022

Se hai una figlia che sta per iniziare la scuola, o un figlio che sta per ritornarci, probabilmente ti preoccuperebbe vederli affrontare questo momento con poco o nessun entusiasmo.

In sé, non c’è nulla di strano nella frase “non voglio tornare a scuola”: dopo aver goduto della libertà dei giorni estivi, i bambini devono abituarsi (o riabituarsi) a una routine molto più rigida, e possono vivere in maniera critica le prime settimane. Ma è anche vero che la didattica a distanza e la nuova normalità scolastica hanno peggiorato il benessere delle classi. Secondo l’ISTAT, uno studente su quattro ha abbassato il rendimento, uno su dieci ha mostrato disturbi del sonno e quasi uno su tre irritabilità o nervosismo.

La prima cosa da fare, quindi, è imparare a riconoscere le situazioni di malessere. Presta attenzione ai segnali. Se noti:

- una strana agitazione;
- un cambio delle abitudini alimentari, o del sonno;
- degli atteggiamenti regressivi (quelli che portano i bambini a comportarsi come se avessero un’età inferiore a quella reale);

allora potresti essere di fronte a un adattamento complicato. In questi casi, è importante legittimare l’emozione negativa, invece di criticarla o sminuirla. Una buona strategia è partecipare. Prova a stimolare la conversazione con frasi come:

”Anche io mi innervosivo molto, quando dovevo tornare a scuola...”

Dimostrerai a tuo figlio o a tua figlia che capisci, che sei dalla sua parte e che non c’è niente di male a provare quelle sensazioni. In questo modo potrà aprirsi con più facilità e abituarsi meglio alle nuove giornate.

[Questo post è stato controllato dal punto di vista clinico da Giulia Cappa, Psicoterapeuta e Tutor di Serenis]

Formazione continuaUna riflessione importante va fatta su come il mondo di oggi, dove paradossalmente tutto è facilmente...
25/09/2021

Formazione continua

Una riflessione importante va fatta su come il mondo di oggi, dove paradossalmente tutto è facilmente accessibile, tenda ad ostacolare la spinta esplorativa che da sempre è un aspetto imprescindibile dalla fase adolescenziale.

Oggi i bisogni esplorativi vengono spesso perseguiti nella dimensione virtuale, che per molti viene vissuta come zona di confort.
Questo tante volte implica un maggiore investimento, da parte dei ragazzi, nel mondo virtuale - e nella loro immagine sui social - rispetto a quello reale.
La sofferenza di molti adolescenti sta proprio nella difficoltà a fare coesistere l'immagine di loro stessi che sperimentano come autentica con l'immagine che invece propongono sui social (utile per verificare l'integrazione nel gruppo dei pari e la loro approvazione).

È importante creare spazi fisici nei quali i ragazzi abbiamo modo di sperimentare relazioni reali nella vita reale e nei quali possano giovare dei benefici di condividere la propria autenticità...senza filtri!











Il rientro dalle vacanze può essere vissuto con tristezza e con l’idea che il senso di relax provato non potrà tornare f...
31/08/2021

Il rientro dalle vacanze può essere vissuto con tristezza e con l’idea che il senso di relax provato non potrà tornare fino alla prossima vacanza.  
Perché non cercare di prolungare il senso di benessere sperimentato, introducendo nella nostra quotidianità piccoli gesti che possono aiutarci a migliorare la qualità della nostra vita tutti i giorni? 

Ecco 4 possibili obiettivi:

 1. Ricordarsi di riposare e dormire adeguatamente. Per stare bene è fondamentale che anche il nostro corpo sia in forma. Sono molti gli studi che mostrano come dormire tra le 7 e le 8 ore a notte abbia effetti positivi sulla nostra salute. Un buon sonno migliora la concentrazione e la memoria, potenzia le prestazioni atletiche, ha effettivi positivi sul sistema immunitario e sul nostro umore.

2.  Ritagliarsi dei momenti per sé vuol dire coccolarsi. Basta pensare a cosa ci fa stare bene (un libro, una corsa, una chiacchierata con un amico/a…) e fare in modo di dedicare nel corso della settimana del tempo per soddisfare questo bisogno. 

3. Frequentare persone che ci fanno stare bene vuol dire circondarsi di positività ed energia; come lamentarci di ciò che ci succede non ci aiuta a stare meglio, anche frequentare persone che tendono a lamentarsi non fa bene al nostro umore. 

 4. Imparare a dire di no significa essere consapevoli dei propri limiti e combattere l’innalzamento dei livelli di stress. Possiamo decidere, ad esempio, di posticipare qualche richiesta. 
 









Un ragazzo di 21 anni dovrebbe avere la testa piena di progetti e sogni per il proprio futuro.Fermiamoci a pensare come ...
05/06/2021

Un ragazzo di 21 anni dovrebbe avere la testa piena di progetti e sogni per il proprio futuro.
Fermiamoci a pensare come nella nostra quotidianità - con le nostre azioni e parole - possiamo essere esempio di rispetto verso il prossimo; come i nostri comportamenti possano avere ripercussioni sul benessere/malessere degli altri!

Seid Visin è morto suicida a 21 anni.

Origini etiopi, adottato piccolissimo da una famiglia di Nocera inferiore, ex promessa del calcio italiano e mondiale, aveva giocato nelle giovanili del Milan accanto a Donnarumma, prima di decidere di abbandonare e tornare nella sua città, per prendere il diploma e cercare un lavoro.

Ed è lì che hanno trovato il suo corpo senza vita. Un suicidio. Che lui aveva in qualche modo anticipato tempo fa con una lettera agli amici e allo psicoterapeuta. A rileggerla oggi, fa ve**re i brividi per la chiarezza, la lucidità, la sofferenza.

"Sono stato adottato da piccolo.
Ricordo che tutti mi amavano. Ovunque fossi, ovunque andassi, tutti si rivolgevano a me con gioia, rispetto e curiosità. Adesso sembra che si sia capovolto tutto. Ovunque io vada, ovunque io sia, sento sulle mie spalle come un macigno il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone.
Ero riuscito a trovare un lavoro che ho dovuto lasciare perché troppe persone, specie anziane, si rifiutavano di farsi servire da me e, come se non mi sentissi già a disagio, mi additavano anche come responsabile perché molti giovani italiani non trovassero lavoro. Dentro di me è cambiato qualcosa. Come se mi vergognassi di essere nero, come se avessi paura di essere scambiato per un immigrato, come se dovessi dimostrare alle persone, che non mi conoscevano, che ero come loro, che ero italiano, bianco.
Non voglio elemosinare commiserazione o pena, ma solo ricordare a me stesso che il disagio e la sofferenza che sto vivendo io sono una goccia d’acqua in confronto all’oceano di sofferenza che sta vivendo chi preferisce morire anziché condurre un’esistenza nella miseria e nell’inferno. Quelle persone che rischiano la vita, e tanti l’hanno già persa, solo per annusare, per assaggiare il sapore di quella che noi chiamiamo semplicemente vita".

Seid Visin è morto di razzismo in Italia, nel 2021. Ed è ora che cominciamo a chiamarlo col suo nome.

Stasera insieme a  parleremo dell'importanza di prendersi cura di sè!  ❤️
26/05/2021

Stasera insieme a parleremo dell'importanza di prendersi cura di sè!

❤️




Auguri a tutte le mamme!
09/05/2021

Auguri a tutte le mamme!






Anche quest'anno ho la fortuna di gestire alcuni progetti di educazione all'affettività nelle classi quinte di alcune sc...
04/05/2021

Anche quest'anno ho la fortuna di gestire alcuni progetti di educazione all'affettività nelle classi quinte di alcune scuole primarie.

È sempre bello vivere l'entusiasmo dei bambini nell'affrontare i temi del cambiamento e della crescita!

Vivere la loro piena accettazione dell'altro, rendendosi conto che il pregiudizio è qualcosa che non li riguarda.

Forse dovremmo farci qualche domanda in più noi adulti!











Il pensiero positivo, oltre a rendere la nostra quotidianità più serena, ha diversi benefici sul nostro corpo:  rafforza...
19/04/2021

Il pensiero positivo, oltre a rendere la nostra quotidianità più serena, ha diversi benefici sul nostro corpo: 

 rafforza il sistema immunitario; 

protegge il sistema cardiovascolare; 

aumenta la resistenza allo stress; 

migliora la qualità del sonno. 

 
Come si fa a pensare positivo? 

Affinchè il dialogo mente-corpo sia positivo dobbiamo riuscire a sperimentare un senso di serenità interiore per non cadere nell’errore di usare il pensiero positivo in maniera disfunzionale. 

Se viviamo una relazione nella quale non stiamo bene o siamo insoddisfatti e frustrati da alcune situazioni che viviamo, ad esempio, non dobbiamo cadere nell'errore di dirci:  “devo sforzarmi di adattarmi e non lamentarmi” o  “meglio essere grati perché c’è di peggio”. 

Ripeterci che tutto va bene quando non è così non ci aiuta, stiamo mentendo a noi stessi.

Le emozioni, positive e negative, devono trovare la loro forma di espressione.

Essere sereni vuol dire riuscire ad accogliere anche le emozioni "negative" come una preziosa informazione su come stiamo nel nostro presente. 

Le nostre emozioni possono guidarci verso ciò che ci fa stare realmente bene.

" La vita non è ciò che ci accade, ma ciò che facciamo con ciò che ci accade". 

Noi possiamo decidere di essere felici e ci riusciamo quando impariamo ad accettare gli eventi negativi e a godere di quelli positivi.

Non sempre è facile, fortunatamente ci sono professionisti pronti a supportare e accompagnare le persone nei propri percorsi di crescita personale.











Niente da aggiungere.
09/04/2021

Niente da aggiungere.

Gentile Presidente del Consiglio Mario Draghi,

La conferenza stampa con cui ieri, 8 aprile 2021, ha parlato all’Italia è stata disarmante per due ordini di ragioni. La prima perché sembra evidenziare una disinformazione; la seconda sembra invece enfatizzare una sorta di distrazione.

(1) Dal 2018 la professione psicologica è diventata professione sanitaria. (2) Il Decreto legge n. 44, del 1 aprile 2021, prevede per le professioni sanitarie, quindi anche per le Psicologhe e gli Psicologi, l’obbligo vaccinale. Da queste due ragioni nasce quindi non il diritto, ma il dovere e la responsabilità professionale delle Psicologhe e degli Psicologi di sottoporsi al vaccino.

Come Ordine Professionale degli Psicologi del Piemonte non possiamo ignorare le sue parole e l’impatto che queste hanno avuto su tutta la comunità professionale fatta di Professioniste e Professionisti Psicologi che ogni giorno dedicano le proprie competenze, il proprio tempo professionale, il proprio sostegno per aiutare le persone ad affrontare e a sopravvivere alla pandemia.

Ci riferiamo ai professionisti Psicologhe e Psicologi che lavorano nelle strutture sanitarie ed ospedaliere, nelle scuole e nelle università, negli istituti di pena, nelle comunità terapeutiche, nel territorio, nei propri studi professionali e che in “scienza e coscienza” contribuiscono a contenere e alleviare il malessere psicologico causato dalle conseguenze che il COVID-19 sta avendo, direttamente e indirettamente, sulle loro vite, sulla loro salute e sul loro futuro.

Avere consapevolezza di quanto le Psicologhe e gli Psicologi possono fare per la rinascita dell’Italia, in un momento tra i più difficili dal dopo guerra, significa voler concretamente (e non retoricamente) promuovere fiducia e resilienza nelle persone, in linea con quello che la comunità scientifica nazionale e internazionale sta evidenziando.

Ignorare questi aspetti è possibile, ma non auspicabile se l’obiettivo di un Governo responsabile e coraggioso è quello di costruire fiducia, collaborazione, possibilità per il futuro sano di un’Italia ancora inginocchiata di fronte ad un virus.

La coscienza è quello che la psicologia aiuta a potenziare e promuovere ed è per questo che come Psicologhe e Psicologi non possiamo non ascoltare la forza etica che ci richiama alle nostre responsabilità scientifiche, cliniche, sociali, ma soprattutto umane.

Con l’auspicio che questo messaggio possa aver risvegliato l’interesse e il dovere del Governo a riconoscere la Psicologia e i suoi Professionisti.

Il Presidente
Giancarlo MARENCO

La Vicepresidente
Georgia ZARA

Il Segretario
Riccardo BERNARDINI

Il Tesoriere
Andrea LAZZARA

Indirizzo

C. So Cibrario, 13/Chieri E Via Tommaso Grossi, 17/h/Torino
Piemonte

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:00
19:00 - 21:00
Martedì 13:00 - 21:00
Mercoledì 18:00 - 21:00
Giovedì 09:00 - 13:00
19:00 - 21:00
Venerdì 01:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 12:00

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