Dott.ssa Serena Bellante - Psicologa

Dott.ssa Serena Bellante - Psicologa Nuovo servizio attivo: Consulenza e Sostegno psicologico online tramite Skype, Zoom, Whatsapp. Cons

24/11/2025

🎙️ Il Presidente dell’Ordine, Prof. Enrico Perilli, è intervenuto sulla vicenda al centro del dibattito pubblico in questi giorni sul caso di Palmoli, offrendo un contributo di chiarezza in una fase particolarmente delicata.

Ha ricordato che, come stabilito dalla normativa italiana e dai principi internazionali, l’interesse e il benessere dei minori rappresentano sempre il riferimento primario per ogni valutazione tecnica e decisione istituzionale.

🗨️ In questa situazione è fondamentale attenersi ai fatti, evitando giudizi affrettati o interpretazioni parziali: le istituzioni competenti stanno lavorando in un percorso di accompagnamento della famiglia con l’obiettivo di garantire condizioni adeguate e di preservare i legami affettivi.

In una vicenda che coinvolge bambini e bambine, l’Ordine rinnova l’invito alla prudenza, al rispetto dei ruoli istituzionali e alla centralità dei minori, affinché il dibattito rimanga ancorato a responsabilità, competenza e tutela dei diritti delle nuove generazioni.

Qui l'intervista:
www.rainews.it/tgr/abruzzo/video/2025/11/famiglia-palmoli-vasto--80a40c12-6277-4372-bfac-4abf116114f7.html

Le “parole nutrimento”♥️
24/11/2025

Le “parole nutrimento”♥️

A scuola ti insegnano il teorema di Pitagora, ma nessuno ti spiega come non andare in crisi quando ricevi una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate.
Ti fanno studiare Foscolo, ma nessuno ti prepara al lutto di un amore finito male.
All’università ti parlano di supporto sociale, ma poi ti ritrovi solo e terrorizzato a firmare un mutuo da trent’anni.
Ti insegnano a scrivere saggi accademici, ma nessuno a dire “no” senza sentirti in colpa.
Ti spiegano la fotosintesi clorofilliana, ma nessuno ti dice che un giorno, forse, avrai bisogno di una dose massiccia di clorofilla emotiva solo per alzarti dal letto.
La verità è questa: studiamo di tutto, tranne la vita.
Tranne il modo di reggere il peso di un fallimento.
Tranne come sentirsi abbastanza quando non ci sente nessuno.
Tranne come si paga un F24 senza farsi prendere da un esaurimento nervoso.
E allora eccoci: pieni di nozioni, ma con il cuore che trema appena la vita si fa realtà.

La scuola ti dà gli strumenti.
La vita ti dà a volte calci.
E poi, lentamente, ti insegna tutto quello che nessun programma ministeriale ha il coraggio di mettere nero su bianco:
come si ama, come si cade, come si perde, come si ricomincia.

Una cosa alla volta.
Una caduta alla volta.
Una rinascita alla volta.

Oscar Travino

24/11/2025

LA FAMIGLIA NEL BOSCO: QUANDO POSSIAMO DEFINIRE “SBAGLIATO” IL MODO IN CUI UN GENITORE AMA IL PROPRIO FIGLIO?

Ho decine di messaggi che mi chiedono di esprimere un giudizio sul caso “famiglia nel bosco”. Settimana scorsa ha rifiutato numerose interviste di media nazionali su questo caso. Non mi sono espresso perché non “so esattamente” i contorni di questa specifica vicenda. non so su quali evidenze la “tutela minori” abbia preso la decisione che ha preso.

Di recente, riferendomi al caso di Luca (il bambino che praticamente dalla nascita viveva con la famiglia che lo ha avuto in affido ponte e che poi è stato dato in adozione ad altra famiglia nonostante la famiglia affidataria si fosse dichiarata disponibile ad adottarlo per garantirne la continuità affettiva) ho preso una posizione molto precisa contro la decisione della Giustizia Minorile. L’ho fatto perché di quel caso ho cercato di conoscere tutto, ogni singolo passaggio, ogni elemento. Quindi mi sono espresso a ragion veduta. Cosa che non posso fare con il caso della “famiglia nel bosco”, di cui conosco solo la narrazione resa disponibile al pubblico tramite i media.

Se devo esprimere un parare di massima, indipendentemente dal caso specifico, credo che la cosa che più va garantita ad un minore è la continuità degli affetti. Ma la continuità degli affetti non può prescindere dalla tutela del bene maggiore del minore che si basa anche sulla valutazione di condizioni oggettive. Mi spiego meglio: due genitori potrebbero rifiutarsi di sottoporre il proprio bambino a cure mediche più che necessarie per la sua sopravvivenza. Può lo stato interferire, in questo caso, con la decisione genitoriale? Un genitore potrebbe decidere che il suo bambino deve alimentarsi in modo non funzionale alla sua sopravvivenza per credenze personali che sono però incompatibili con la tutela della salute del bambino (è già capitato). Può lo stato interve**re in tale caso? Si tratta di condizioni in cui un genitore può essere molto competente sul piano affettivo ed essere riconosciuto come “base sicura” dal proprio bambino, che nei suoi confronti perciò sviluppa un attaccamento sano.

Al tempo stesso, però, quel genitore affettivamente competente, potrebbe mettere a repentaglio la salute e il benessere del corpo del bambino oppure togliere al bambino dei diritti che gli appartengono (il diritto all’istruzione, il diritto alla socialità, il diritto alla salute). Quando sei bambino puoi sentirti amato e amare un genitore che non tutela tutti i tuoi diritti, ma che ti vuole bene a modo suo, seguendo la sua cultura e i suoi principi che non necessariamente possono essere tutelanti il bene maggiore del bambino. Credo che in questi casi, chi tutela la salute dei bambini deve – nella continuità affettiva - garantire al bambino il ripristino delle condizioni oggettive che ne tutelano i diritti senza eventualmente interrompere la continuità affettiva.

Nel caso specifico della “famiglia nel bosco”, forse l’opinione pubblica sarebbe stata meno “divisa” se questa famiglia fosse stata tenuta unita e spostata in un luogo in grado di proteggere e garantire le condizioni di vita ottimali dei bambini. Dare una casa a questa famiglia, riscaldata e pulita, senza separarla, probabilmente non avrebbe generato il clamore che oggi accompagna la narrazione pubblica intorno a questo caso. in questo momento la famiglia non vive nel bosco, ma in un luogo protetto. Viene osservata da personale con competenze psicoeducative. I bambini nel frattempo convivono con la madre e non con il padre. il fatto che il padre sia “altrove” e non con i suoi figli è la cosa che ci turba. Perché è accaduto? Non lo sappiamo.

Questo caso è finito oggi nel frullatore della polarizzazione ideologica che la politica, i media, la gente comune alimentano di continuo quando c’è qualcosa che turba profondamente le nostre credenze più profonde. Può un genitore che ama molto, amare in modo pericoloso, tanto da rendere il suo amore un rischio oggettivo per il benessere del minore? La questione che ci turba è tutta qui. Abbiamo imparato nell’amore tra adulti, a parlare di “amore tossico” ed oggi ne comprendiamo il senso. Possiamo applicare lo stesso termine anche nella relazione tra un genitore e un figlio? Quali sono le condizioni che rendono possibile il ricorso a questa definizione nel caso in cui sia coinvolta la relazione genitore-figlio e non la relazione amorosa tra due adulti? E’ molto difficile definirle. Perché un genitore su un figlio ha la piena e autonoma responsabilità della crescita.

Un ceffone tra partner amorosi oggi può essere denunciato alla giustizia. Ma quasi nessuno denuncia un ceffone dato ad un figlio, perché un figlio lo “incorpora” nella regola che quel ceffone appartiene di diritto alla scelta educativa del genitore che ti cresce. E quindi non denuncerà mail la violenza che subisce per autodeterminazione educativa del genitore che lo cresce. Di fronte a bambini picchiati a scopo correttivo, lo stato può interve**re e proteggere, allontanando il minore dall’adulto maltrattante. Lo fa anche quando l’adulto è trascurante. In letteratura internazionale si chiama “child neglect”. Esiste il “neglect” affettivo/emotivo, così come esiste il “neglect” delle cure concrete.

Noi psicoterapeuti a volte lavoriamo con adulti che sono stati cresciuti, quando erano figli in modo davvero violento e disfunzionale, oppure trascurati sul piano fisico o emotivo. Da bambini, quei figli non si sono accorti del “mal-amore” di cui erano oggetto. Da grandi hanno compreso che qualcuno avrebbe dovuto metterli in salvo, ma non è accaduto. Perciò, si trovano a dover curare ferite e cicatrici di cui nessuno si è preso cura. Da fuori spesso sembravano figli di famiglie perfette. Dentro, quelle famiglie erano invece altamente imperfette.

Il dibattito pubblico oggi è proprio legato a queste domande: quella famiglia vista da fuori per molti è meravigliosa, per altri trascurante. Quella famiglia vista da fuori per molti è competente, per altri gravemente trascurante. Dove sta la verità? Chi siamo noi per poterlo decidere leggendo la notizia su un giornale? Io non ne sono in grado. Ma forse ho compreso perché questo caso ci sta turbando così tanto.

Se pensi che questo scritto aiuti a rendere il dibattito su questo caso, meno diviso e più composto, condividilo con altri genitori ed educatori in dialogo su questo tema.

Ne parleremo al Festival della Psicologia! Non mancate!
13/11/2025

Ne parleremo al Festival della Psicologia! Non mancate!

Se ti è capitato, o ti sta ancora capitando, di essere colta/o da una paura improvvisa ed incontrollabile accompagnata da pensieri di morte imminente o dalla sensazione di stare per impazzire, bene, questo libro è per te Tra le pagine di questo piccolo manuale mi auguro scorgerai delle utili indi....

Non mancate!♥️
06/11/2025

Non mancate!♥️

17/10/2025

DDL Educazione sessuale e affettiva, vietarla non protegge i giovani: li espone alla disinformazione.

La Presidente del CNOP, Maria Antonietta Gulino, richiama l’attenzione del Legislatore sul valore dell’educazione affettiva e sessuale come tutela della salute psicologica e prevenzione della violenza. In assenza di percorsi educativi adeguati, ragazze e ragazzi rischiano di apprendere modelli disfunzionali e stereotipi dannosi.

La scuola deve restare luogo di conoscenza, dialogo e crescita emotiva, nel rispetto della dignità di ogni persona.

Leggi il comunicato stampa ---> https://www.psy.it/ddl-educazione-affettiva-gulino-cnop-vietarla-significa-esporre-i-giovani-a-disinformazione/

30/09/2025
FIGLI AMATI MALE“Oggi so che si può essere interi per davvero, nonostante si sia stati a pezzi per tutta la vita”.Anche ...
29/08/2025

FIGLI AMATI MALE
“Oggi so che si può essere interi per davvero, nonostante si sia stati a pezzi per tutta la vita”.

Anche in questo caso non vuole essere una recensione, che lascio agli esperti, ma pura condivisione di cose belle!

Ho scoperto e “conosciuto” qui su Instagram e mi sono letteralmente appassionata al suo modo di scrivere, non si tratta di una adv.
Il libro di cui voglio parlarvi è FIGLI AMATI MALE, mi piacerebbe che tutti voi lo leggeste da figli amati bene o male, da Donne, Uomini o Genitori.
È un libro di storie che si intrecciano, di narrazioni cariche di dolore e speranza.
È un romanzo sui figli amati male da genitori infelici e amati male a loro volta.
Un libro che travolge e coinvolge, che ti fa ve**re voglia di abbracciare i personaggi, anzi le persone perché ti sembra di conoscerle da sempre e vorresti che si sentissero meno sole.
È un libro che mentre lo leggi provi tutto il dolore, la rabbia, la tenerezza e l’amore.
È una storia così intensa che quando arrivi all’ultima pagina ne senti subito la mancanza.
È emozione che va vissuta dalla prima all’ultima parola.

Non mi resta che augurarvi buona lettura!♥️

21/08/2025

📱Molti pensano che “𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐨𝐥𝐥𝐚𝐫𝐞” 𝐢𝐥 𝐜𝐞𝐥𝐥𝐮𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐧𝐞𝐫 𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢 sia solo un 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐫𝐢𝐨𝐬𝐢𝐭𝐚̀ 𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞.

❌ 𝐈𝐧 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭𝐚̀ 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐞̀ 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐫𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐚: accedere senza permesso a uno smartphone protetto da password equivale ad “𝐚𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐚𝐛𝐮𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐚 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨” (art. 615-ter c.p.).

⚖️ La 𝐂𝐚𝐬𝐬𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 (𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐧. 𝟏𝟗𝟒𝟐𝟏/𝟐𝟎𝟐𝟓) ha stabilito che si tratta di un 𝐫𝐞𝐚𝐭𝐨 𝐠𝐫𝐚𝐯𝐞, punibile fino a 10 anni di reclusione.
‼️𝐄 𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞! Non conta se l’intento è “difendersi” in un processo o raccogliere prove: 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐜𝐲 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐦𝐚𝐢 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚.
⛓️‍💥 𝐔𝐧 𝐮𝐨𝐦𝐨 𝐞̀ 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐟𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚𝐧𝐧𝐚𝐭𝐨 proprio per aver portato in giudizio messaggi rubati di nascosto dal telefono della ex moglie.

💬 Ora tocca a te, dicci cosa ne pensi!:
– 𝐄' 𝐠𝐢𝐮𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐩𝐮𝐧𝐢𝐬𝐜𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐩𝐢𝐚 𝐢𝐥 𝐜𝐞𝐥𝐥𝐮𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐧𝐞𝐫?
– 𝐄 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢: 𝐥𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐬𝐛𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐨 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢𝐚 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨?

Scrivilo nei commenti 👇

04/08/2025
03/08/2025

Le persone si rivelano nei terremoti.
Non nei brindisi.
Non nelle cene eleganti.
Non quando tutto fila liscio e la vita profuma di vaniglia.
Le persone si rivelano quando crolla qualcosa.
Quando arriva una diagnosi.
Quando manca il lavoro.
Quando tuo padre muore.
Quando non hai più forze.
Quando sei un po’ di meno.
Un po’ più fragile.
Un po’ più vero.
È lì che scopri chi resta.
Chi ascolta senza voler aggiustare.
Chi non ha paura del tuo buio.
Chi non ti molla la mano mentre tutto intorno trema.
Chi sa esserci senza fare rumore.
Il resto è compagnia da salotto.
Presenze da tavolo da aperitivo.
Storie da “mi scrivi quando vuoi”,
che poi non scrivono mai.

Nei momenti di crisi
la vita toglie il filtro.
E finalmente vedi.
Chi c’è.
Chi c’era solo per convenienza.
E chi, invece, è casa.
Sempre.
Anche quando la casa sei tu che stai cadendo.

Oscar Travino

25/07/2025

PERCHE’ – PURTROPPO – TEMPTATION ISLAND E’ IL PROGRAMMA PiU’ VISTO (e più tossico) DELLA TIVU

Il programma più visto dell’estate (ed è così da alcuni anni) è un programma che mette la relazione amorosa al centro della sua analisi. Potrebbe essere un esperimento interessante per capire come nasce e come finisce una storia d’amore. Io ne ho visti solo due spezzoni di circa un’ora ciascuna che però ho immaginato essere rappresentativi dell’intero format. Sono rimasto colpito dalla narrazione che arriva allo spettatore. Coppie che sono insieme da anni si sottopongono all’esperimento proposto dal format del programma che le fa vivere in spazi separati in cui hanno contatti prolungati con altre persone, tutte bellissime e single, messe lì con la funzione del diavolo tentatore. Lo spettatore viene così costantemente ingaggiato attraverso le dinamiche della seduzione e del tradimento. Giorno dopo giorno, i partner amorosi si intrattengono in modo sempre più intimo con i single con cui convivono e si percepiscono invece sempre più emotivamente distanti dai partner con cui convivevano fino ad un minuto prima di entrare nel programma. Il programma si basa sulla convinzione che “la tentazione rende l’uomo ladro”. E in effetti, assistendo al programma si comprende come tale affermazione rappresenti l’unica verità che il programma fornisce come spiegazione di cosa fa nascere e finire una storia d’amore. Il programma è magnetico perché tu vieni immerso in una tempesta emotiva continua. Ti arrabbi con chi in tempi velocissimi scopre che l’amore che viveva da anni non era vero amore, mentre quello incontrato da pochi giorni – sexy e seducente – è il vero amore che stava aspettando da una vita. Senti un dolore forte per chi viene tradito, tradimento che il programma fa scoprire sadicamente obbligando la persona a visionare scene in cui vede il proprio partner abbracciarsi e baciarsi con un altro individuo, a cui dice frasi piene di tenerezza. Assisti a crisi di rabbia e a pianti disperati di chi si domanda perché un amore durato anni possa sgretolarsi in una manciata di giorni. Al centro del programma c’è un carosello ininterrotto di lacrime e batticuori, seduzioni e corpi eccitanti, crisi di rabbia e panico. E un’amplificazione di tutti quegli stereotipi di genere di cui la cultura contemporanea sta cercando di promuovere la rimozione e l’estinzione. Temptation Island diventa così il prototipo di una cultura liquida che in teoria afferma un valore, ma poi in pratica rende pandemiche, glamour e attraenti narrazioni che affermano il valore esattamente opposto. Ma credo che la problematicità presente nella trasmissione sia anche più profonda e complessa. In un programma che vorrebbe raccontare che cosa è il vero amore e che vorrebbe verificare se il vero amore sa resistere alla “tentazione” incombente, in realtà del vero amore non si comprende e non si vede nulla. Si vede fragilità emotiva e sovrabbondanza narcisistica. Si vedono corpi scolpiti e cuori denutriti. Si vedono coppie che non perdono l’amore che le aveva condotte lì, perché forse erano già nate e cresciute fragili. Questo programma non mostra niente del vero Amore, quello con la A maiuscola, quello che si basa su una profonda connessione emotiva e sulla costruzione di un’intimità che non è solo corporea ma anche mentale e affettiva. Purtroppo è amatissimo proprio dai giovanissimi, che hanno un disperato bisogno di educazione sentimentale e affettiva. E che usando trasmissioni simili per cercare di capire cosa l’Amore porta nella vita degli esseri umani, riescono solo a imparare in modo impeccabile il dis-Amore.

Se avete figli che seguono questo programma, provate a riflettere con loro, magari partendo proprio dalla lettura di questo post.

Io e Barbara Tamborini abbiamo scritto un libro (“Appartenersi. Perché l’Amore per sempre è una risorsa”, Mondadori ed.) che spiega come e perché costruire e perseguire un vero Amore è la cosa più bella e più impegnativa che possa capitare agli esseri umani.

Indirizzo

Via Mantini 11
Pineto
64025

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:00
15:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 13:00
15:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 13:00
15:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 13:00
15:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 13:00
15:00 - 20:00

Telefono

+393485126750

Sito Web

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Dott.ssa Serena Bellante - Psicologa pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Share on Facebook Share on Twitter Share on LinkedIn
Share on Pinterest Share on Reddit Share via Email
Share on WhatsApp Share on Instagram Share on Telegram

Digitare