Martina Benifei Psicoterapeuta

Martina Benifei Psicoterapeuta Psicologia, Psicoterapia, Benessere psicologico, Gestalt, Cure palliative, Formazione, Supervisione

Le aspettative fregano, si sa. Ma c’è una particolare categoria di aspettative, che frega veramente tanto: l’aspettativa...
10/11/2025

Le aspettative fregano, si sa.
Ma c’è una particolare categoria di aspettative, che frega veramente tanto: l’aspettativa di sentire una certa emozione in una certa maniera.
“Mi sarei dovuta sentire soddisfatta, non triste”
“Dovrei sentire gioia e invece…”
“Avrei dovuto sentire l’entusiasmo a mille e invece stavo bene ma non così tanto”
“Avrei dovuto essere triste e invece ho provato sollievo”

Togliere il filtro dell’”avrei dovuto sentire” è un po’ come guardare dentro un caleidoscopio.
L’esperienza emotiva diventa un intreccio di forme e colori che non scegliamo, semplicemente si manifesta…e che ci apre un varco per la comprensione della nostra esperienza nel mondo in quel momento.

Portando un fiore Mi avvicino a te. Con una candela a illuminare la via. Mi raccolgo nel silenzio, cassa di risonanza di...
02/11/2025

Portando un fiore
Mi avvicino a te.
Con una candela a illuminare la via.
Mi raccolgo nel silenzio,
cassa di risonanza di emozioni.
Nel ricordarti mi accorgo che questi due mondi sono intrecciati nel cuore.
Nell’onorarti ti ricordo,
e abbraccio forte quella parte di me.

Dopo una prima fase di sollievo che può arrivare anche abbastanza in fretta, arriva il momento in cui si tocca la ferita...
24/10/2025

Dopo una prima fase di sollievo che può arrivare anche abbastanza in fretta, arriva il momento in cui si tocca la ferita.
E toccare la ferita fa male.
È un momento delicato e critico del percorso terapeutico perché quel malessere può essere interpretato come un passo indietro; ci si può scoraggiare, spaventare, si può rischiare di perdere la speranza nella terapia e nella possibilità di stare bene.
È il momento in cui l’anestesia ha perso il suo effetto, la ferita affiora, si vede e si sente, ne diventa consapevole il corpo.
È il momento in cui la ferita inizia a guarire.

Corro, faccio e quando non faccio penso a cosa devo fare. Ho pesi sul petto e dolore alla testa. Mi ammalo.Anche i miei ...
07/10/2025

Corro, faccio e quando non faccio penso a cosa devo fare.
Ho pesi sul petto e dolore alla testa.
Mi ammalo.
Anche i miei pensieri si ammalano, intossicati dalle mie critiche. E le mie emozioni sembrano addormentate.
Sono instabile, oscillo.

Fermiamoci…un momento.
Senti il peso, gli appoggi, il terreno, le radici. Sprofonda, appoggia, spingi, rilascia.

Ecco le lacrime.

Mi sento meglio, ne avevo bisogno e ne avevo paura.
È che tutto sta cambiando.
A volte è come se niente avesse senso, a volte è come se tutto avesse più valore.
Ed è un po’ faticoso.

Sì, lo è.
E ora come va?

Un respiro ampio che appare come un abbraccio per l’anima.

🏳️‍🌈il 22/09 chiuderò lo studio a sostegno dello sciopero generale contro il genocidio del popolo palestinese e a difesa...
19/09/2025

🏳️‍🌈il 22/09 chiuderò lo studio a sostegno dello sciopero generale contro il genocidio del popolo palestinese e a difesa della Global Sumud Flotilla.

Il senso d’ingiustizia, la profonda compassione per il dolore e il terrore dilaniante del popolo palestinese, l’impotenza di fronte a questa tragedia umana, la paura per la ferocia e l’indifferenza.
Questo sento.

𝗠𝗮 𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘀𝗲𝗿𝘃𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗲𝘇𝘇𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁à?

Da gestaltista non posso sottrarmi a questa domanda, anche quando i confini del possibile sembrano strettissimi.

Scelgo di aderire come risposta a ciò che sento e penso, un gesto minuscolo ma di buon sapore per me , una piccola goccia che si unisce alle gocce di tantissimi altri…con la speranza che un giorno, insieme, abbiano la forza di uno tsunami.
☮️ ✌🏻

Com’è che non credi più a niente? E com’è che non senti più niente? Non senti dolore quando vedi le file di uomini depor...
12/09/2025

Com’è che non credi più a niente? E com’è che non senti più niente? Non senti dolore quando vedi le file di uomini deportati, i bambini terrorizzati e affamati, le macerie, la devastazione? E allora che senti?

Com’è che preferisci credere a chi dice che è tutta una messa in scena? A chi dice che ne vale la pena, che se la sono cercata e che dopo saremo tutti contenti con i resort a cinque stelle?

Com’è che di fronte a tutta questa sofferenza scegli di nasconderti e di nascondere?
Cosa c’è sepolto nelle carceri del tuo castello?
Cosa ti dà il diritto di pensare che la vita di quei bambini è sacrificabile ma non quella di tuo figlio?
Cosa vuoi imprigionare, annientare, sterminare, eliminare dalla vista?

Te le fai queste domande?
Io te le farei. Perché nonostante tutto continuo a credere in qualcosa.
Credo che possiamo sempre scegliere. Scegliere di fermarci e di cambiare rotta.
E credo che possiamo sempre scegliere una strada diversa, la strada che non si difende dal dolore, ma che lo guarda dritto in faccia; possiamo scegliere di spalancare le porte e accogliere quello che sentiamo, così come si manifesta; accogliere le vibrazioni dell’anima, pizzicata dalle emozioni, e ascoltare le melodie che scuotono e toccano, connettono.
Ti interessa? O ti interessa solo difendere te stesso?
Il tuo piccolo orto. Ti basta? E quando non esisterà più niente al di fuori del tuo orto, ti basterà? Sarai in pace? Sarai al sicuro?
Prima o poi moriremo tutti, questo è certo, non c’è da chiederselo.
Ma fin che vivi puoi farti un sacco di domande…te le fai?

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06/09/2025

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Indirizzo

Via E. De Amicis 13
Piombino
57025

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 17:00
Martedì 09:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 18:00
Giovedì 09:00 - 13:00
Venerdì 09:00 - 17:00
Sabato 09:00 - 13:00

Telefono

+393319734529

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