17/10/2025
Proprio cosi, meglio non si può spiegare... 😥
Impedire l’educazione sessuale a scuola non significa evitare che i ragazzi ne vengano a conoscenza, ma semplicemente rinunciare a offrire loro una guida sicura e competente.
Crescendo, la curiosità è naturale, e le domande sulla sessualità emergono comunque: se non trovano risposte in un contesto educativo, i giovanissimi le cercheranno altrove.
Idealmente, la famiglia dovrebbe essere il primo luogo di dialogo su questi temi. Magari anche con l’aiuto del proprio pediatra.
Tuttavia, non tutte le famiglie hanno la stessa disponibilità, preparazione o serenità per affrontarli.
Spesso i genitori stessi non sanno da dove cominciare o temono di sbagliare approccio.
In mancanza di un sostegno da parte della scuola, il rischio concreto è che i ragazzi si rivolgano ai social, ai coetanei o a internet, dove le informazioni sono frammentarie, distorte o addirittura dannose.
L’educazione sessuale scolastica non serve a sostituire la famiglia, ma a integrarla: fornisce strumenti scientificamente corretti, linguaggio adeguato e un contesto neutrale dove porre domande senza vergogna. Inoltre, aiuta a sviluppare rispetto per sé e per gli altri, consapevolezza dei propri limiti e diritti, e senso di responsabilità nelle relazioni.
Non si tratta - come molti credono - di “insegnare il sesso”, ma di educare alla conoscenza del proprio corpo, delle emozioni e delle relazioni in modo sano e realistico.
Escludere questo tipo di educazione dalle scuole non elimina il problema, lo sposta semplicemente in luoghi meno sicuri e più imprevedibili.
Il mio semplice pensiero. Scevro da qualsiasi speculazione Politica che se ne voglia dare.
Che ne pensate?