06/02/2025
MICROPLASTICHE NEL CERVELLO
Il 3 febbraio 2025, su Nature Medicine, è stato pubblicato un lavoro scientifico, che dimostra la presenza di microplastiche nel cervello (https://www.nature.com/articles/s41591-024-03453-1).
Lo studio ha riguardato campioni di tessuto epatico, renale e cerebrale prelevati tra 2016 e 2024, evidenziando l’aumento delle microparticelle parallelamente all’aumento dell’inquinamento ambientale. I campioni cerebrali provenienti da persone affette da demenza di origine vascolare o altra forma di demenza o Alzheimer avevano un contenuto di microplastiche maggiore rispetto a quelli provenienti da persone senza demenza.
Già da vari anni gli scienziati hanno evidenziato la presenza di microplastiche nel corpo umano in vari tessuti umani: pelle, arterie, vene, midollo osseo, testicoli, utero, apparato gastrointestinale, fegato, placenta e anche nei calcoli biliari, nella saliva, nelle feci, nel liquido spermatico. La concentrazione a livello cerebrale è risultata significativamente maggiore rispetto a quella del fegato e dei reni. Nei campioni di tessuto del cervello del 2024 la quantità di frammenti è risultata pari allo 0,48 % 0,48% del peso del cervello stesso, l’equivalente di un intero cucchiaino di plastica, e del 50% superiore rispetto ai campioni 2016.
In pratica si tratta di particelle di plastica di dimensioni comprese tra 1μm (ossia un milionesimo di metro) e 5 millimetri. Si formano per degradazione di oggetti di plastica provocata dal calore, sole, vento, sale, cloro, prodotti acidi e corrosivi. La provenienza è la più svariata: contenitori per imballaggio, contenitori di alimenti, bottiglie d'acqua monouso, abiti/indumenti, prodotti per l’igiene personale (es. dentifrici, rossetti), polimeri usati per le cure dentali, frammenti di impianti e di protesi. Possiamo inalarli, mangiarli o possono essere introdotti nel nostro corpo attraverso ferite o pratiche chirurgiche.
Sono composti prevalentemente da:
1) Polietilene: è un materiale molto leggero e resistente e uno dei materiali più presenti nella nostra vita quotidiana: costituisce infatti circa il 30% del volume totale della produzione mondiale di materie plastiche. Impiegato per arredo urbano, arredamento d’interni, mobili per il giardino, imballaggi, edilizia, veicoli a motore, elettrodomestici, tubi per il trasporto di acqua e gas naturale, isolante per cavi elettrici e telefonici, borse e buste di plastica, protesi, giubbotti antiproiettile, rivestimento interno di confezioni in cartone per alimenti (ad esempio quelle del latte), flaconi per detersivi o alimenti, giocattoli, pellicole alimentari, tappi in plastica, reti di recinzione, barriere stradali provvisorie componibili "New-Jersey".
In minore misura sono stati identificati altri polimeri:
2) Polypropylene o moplen (PP): i cruscotti degli autoveicoli ed i paraurti, i tappi e le etichette delle bottiglie di plastica, le reti antigrandine, le custodie dei CD, le capsule del caffè, i bicchierini bianchi di plastica per il caffè, zerbin, tappeti, moquette, stuoie, contenitori per microonde, piatti, barattoli per yogurt, giocattoli e valigie, siringhe, contenitori di pillole, secchi e piccole cisterne, ad es. per impianti di depurazione domestici, piscine e laghetti
3) Polyvinyl chloride (PVC): infissi, tubi per edilizia (per esempio grondaie e tubi per acqua potabile), cavi elettrici, profili per finestra, pavimenti vinilici, pellicola rigida e plastificata per imballi, tubi per flebo, sacche di sangue e tubi medici, interni delle auto, paraurti e altri componenti automobilistici, interni delle auto, manti delle coperture mobili industriali, capannoni, teloni per strutture e coperture di automezzi per il trasporto e la logistica (TIR).
4) Styrene-butadiene rubber (SBR) utilizzato principalmente per produrre pneumatici, tubi, tacchi e suole di scarpe, guarnizioni, piste di atletica leggera .