Centro di Ascolto Psicologico Pisa

Centro di Ascolto Psicologico Pisa Studio di Psicologia e Psicoterapia, Psicologia Perinatale, Psicotraumatologia, Orientamento Scolast

21/04/2022

dell' . Ho visto un video ieri che ne parlava e suggeriva in un minuto (un minuto!) come superarla. In questo condensato di errori veniva suggerito di cercare un feedback sincero dai colleghi riguardo ai propri successi, che è come suggerire di mettersi il dito nella piaga da soli. parlava di paura di essere un bluff riferendosi a quelle persone che non hanno un senso di sè stessi stabile, ma che regolano la propria percezione di se stesse in base al feedback che ricevono dal contesto esterno, feedback che può essere reale o presunto. Alle volte basta un niente per sentirsi giudicati, nel bene o nel male e il nostro umore fa su e giù di conseguenza, a seconda di come percepiamo il mondo fuori. La più grande conquista di chi si evolve in questa modalità è il , ovvero capire che quando una persona ha un comportamento che ci sembra riferito a noi, non ci dà un'informazione su di noi, sulla nostra adeguatezza, ma un'informazione su ciò che ritiene importante per sè e questo ci libera dal tema del giudizio. E' così che si scoprono le passioni, le idee, le convinzioni autentiche, dove il confronto con gli altri è un modo per parlare di un argomento, magari davvero di lavoro e non per ricavare dagli altri informazioni su di sè. Per superare la sindrome dell'impostore, dove il giudizio degli altri può avere le motivazioni più varie, non serve cercare il giudizio, serve cercare se stessi, abbandonare lo specchio per guardarsi dentro. A quel punto risolvere i problemi e fare squadra diventa un piacere e non un banco di prova della propria adeguatezza

Nobody is normal è un corto animato che vuole trasmettere un messaggio fondamentale: la diversità è normale. In poco più...
29/04/2021

Nobody is normal è un corto animato che vuole trasmettere un messaggio fondamentale: la diversità è normale.
In poco più di un minuto, entriamo in contatto con le emozioni contrastanti di un ragazzino alle prese con il disagio di sentirsi diverso.
Ogni mattina indossa una maschera...ma alla fine scopre che forse nessuno è normale.



Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale Nobody is normal, un cortometraggio animato sul valore della diversità Mondo 25 gen 2021 - 16:50 Un video in stop motion realizzato dalla regista britannica Catherine Prowse racconta, in poco più di un minuto, i ...

21/01/2021

Stefano Vicari, Bambin Gesù: "Posti letto occupati al 100% da tentativi di suicidio, non mi era mai successo. Al pronto soccorso un ricovero al giorno...

30/11/2020

Come mai un’azienda così seria, attenta allo sviluppo delle abilità cognitive dei bambini attraverso il gioco in scatola, che di per sè facilita la vita di gruppo e il rispetto delle regole, decide di metterne sul mercato uno che incoraggia la bugia e come mai una psicologa, che in teoria dovrebbe scoraggiare le bugie, lo ha comprato senza indugi? La risposta può sembrare banale, ma non lo è affatto. E come mai a 5 anni non è semplice insegnare a un bambino a mentire? E come mai il nome del gioco è così buffo che mio figlio lo vuole gridare sempre (anche questa scelta non è per niente banale!)?

http://simostro.synology.me/viviana/?p=286&preview=true

Per questa recensione nessun negoziante è stato maltrattato e il mio gioco è stato regolarmente pagato. L'unico ad essere stato maltrattato è forse il libro di Cutolo e De Pascale "La Struttura Narrativa dell'Esperienza Umana", che spero di aver spiegato correttamente, almeno per il pezzetto che ci riguarda.

20/11/2020

Il 20 novembre è la giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

"Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano" Antoine De Saint-Exupery

16/11/2020

Nella tana si gelava e nessuno aveva più voglia di chiacchierare
(Leo Lionni, Federico)

E’ difficile scrivere qualcosa su un libro di Leo Lionni, perché su ogni sua singola opera, immortale, in quanto legata invariabilmente ai temi dell’identità, della diversità e dell’arte, probabilmente è già stato scritto tutto.
Leo Lionni, tuttavia, è uno di quegli autori della letteratura per l’infanzia che ha espresso nella sua opera concetti astratti che possono farci da guida in qualsiasi situazione; in breve, se non sai cosa fare chiedi a un suo libro. Sicuramente non aveva immaginato l’epidemia da Covid-19, ma aveva chiaro il ruolo dell’arte, e nel momento in cui il mondo sembra andare a rotoli, “Federico” il topino poeta ci dona una lezione importante.
La trama è: un gruppo di topolini in estate lavora alacremente per fare provviste in vista dell’invero. Tra questi ce n’è uno che rimane assorto ad osservare la natura; quando gli altri lo rimproverano di non contribuire al lavoro del gruppo, senza scomporsi troppo, Federico, spiega, sorpreso “raccolgo parole, le giornate d’inverno sono tante e lunghe, rimarremo senza nulla da dirci”. Quando arriva l’inverno i topolini si rimpinzano di scorte, si raccontano storie buffe, ma a poco a poco le scorte si esauriscono. Se ci pensate e prendiamo l’inverno come una metafora di questa pandemia, all’inizio è andata proprio così, perchè ci siamo rimpinzati, abbiamo fatto ironia, abbiamo vissuto come se non fosse inverno e ora che è in atto una seconda ondata di contagi siamo stanchi, stressati, nervosi.
“Nella tana si gelava e nessuno aveva più voglia di chiacchierare”
Che cosa fanno dunque i topolini? Chiedono a Federico (a me sembra in tono beffardo, ma chissà?) delle sue scorte e lui generosamente risponde: evoca attraverso la poesia le immagini dimenticate di stagioni migliori, permettendo ai topini di ricordare calore, colori, profumi dell’estate. Poi, in un gesto magistrale, Federico ricorda a loro e a tutti quanti noi, che l’anno, come la vita, è scandito da stagioni, che ogni cosa passa, a patto di ricordare non solo il freddo e la fame, ma anche chi siamo, chi siamo stati e in quale mondo viviamo.
Questo fanno l’arte e la cultura.
Quando i topini applaudono a Federico, lui umilmente risponde che non vuole applausi e non vuole alloro, “ognuno in fondo fa il proprio lavoro”.
In questo periodo siamo stati spesso egoisti, o ci siamo dimenticati di metterci nei panni degli altri. Abbiamo giudicato, offeso abbiamo reagito male anche di fronte a piccole cose.
Abbiamo bisogno di arte e di bellezza che ci ricordino chi eravamo e chi possiamo ancora essere.
Arrabbiarci e trovare nemici non ci servirà a superare l’inverno, mentre ci sono ponti e nuovi modi essere che la cultura può costruire e che ci ricordino che possiamo essere creativi, ognuno svolgendo il proprio lavoro, che possiamo darci la mano e superare l’inverno.

01/10/2020

STORIE, FIABE E FILASTROCCHE
Torna nati per leggere, il programma nazionale che promuove la lettura a bassa voce in famiglia, fin dai primi mesi di vita dei bambini.

Dove?
Alla Stazione Leopolda in Piazza Guerrazzi

Quando?
Bambini 3 - 6 anni: 6, 13, 20 e 27 ottobre h 17.00
Genitori e bambini 0 - 3 anni: 22 ottobre h 10.30

Come partecipare?
Occorre prenotare inviando un’e-mail a info@leopolda.it.

Misure di sicurezza
Saranno rispettate le norme vigenti (mascherine, distanziamento, sanificazione). Ogni bambino dovrà essere accompagnato da un solo adulto munito di mascherina e disporre del proprio telo o tappetino.
Numero massimo partecipanti: 10 bambini e altrettanti accompagnatori

"ll vero problema è che nella scuola le diverse discipline si somigliano troppo nel modo in cui sono insegnate. Se per i...
06/08/2020

"ll vero problema è che nella scuola le diverse discipline si somigliano troppo nel modo in cui sono insegnate. Se per incontrare e apprendere qualcosa di storia, matematica, geografia, musica o letteratura ascolto una lezione o leggo un testo, sono invitato a memorizzarne i contenuti per essere poi interrogato o fare una verifica, questi tre passi sempre uguali finiscono per far somigliare tutto a tutto, annegando troppo spesso la didattica in una noia mortale che, come ben sappiamo, allontana nel nostro paese troppi studenti dal desiderio di conoscere e continuare a studiare."

Si parla molto della decisione del ministero di comprarne un milione e mezzo monoposto e con le rotelle. Ma le aule hanno bisogno di mobili e strumenti in grado di lasciare la massima libertà e favorire il lavoro di gruppo. Leggi

20/07/2020

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Via Santa Cecilia 16
Pisa
56127

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