21/04/2022
dell' . Ho visto un video ieri che ne parlava e suggeriva in un minuto (un minuto!) come superarla. In questo condensato di errori veniva suggerito di cercare un feedback sincero dai colleghi riguardo ai propri successi, che è come suggerire di mettersi il dito nella piaga da soli. parlava di paura di essere un bluff riferendosi a quelle persone che non hanno un senso di sè stessi stabile, ma che regolano la propria percezione di se stesse in base al feedback che ricevono dal contesto esterno, feedback che può essere reale o presunto. Alle volte basta un niente per sentirsi giudicati, nel bene o nel male e il nostro umore fa su e giù di conseguenza, a seconda di come percepiamo il mondo fuori. La più grande conquista di chi si evolve in questa modalità è il , ovvero capire che quando una persona ha un comportamento che ci sembra riferito a noi, non ci dà un'informazione su di noi, sulla nostra adeguatezza, ma un'informazione su ciò che ritiene importante per sè e questo ci libera dal tema del giudizio. E' così che si scoprono le passioni, le idee, le convinzioni autentiche, dove il confronto con gli altri è un modo per parlare di un argomento, magari davvero di lavoro e non per ricavare dagli altri informazioni su di sè. Per superare la sindrome dell'impostore, dove il giudizio degli altri può avere le motivazioni più varie, non serve cercare il giudizio, serve cercare se stessi, abbandonare lo specchio per guardarsi dentro. A quel punto risolvere i problemi e fare squadra diventa un piacere e non un banco di prova della propria adeguatezza