09/11/2021
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Ma a cosa serviamo noi psicologi? Ed è vero che veniamo da Marte?
Alcuni risposte a domande irrisolte.
Dopo un percorso universitario di 5 anni, affrontiamo un anno di tirocinio non retribuito per poter dare infine l’esame di stato abilitante alla professione di psicologo.
In seguito, solitamente proseguiamo per altri 4 anni specializzandoci in psicoterapia.
Nel frattempo lavoriamo su noi stessi attraverso una psicoterapia, veniamo supervisionati, studiamo e ci aggiorniamo ininterrottamente.
Forse di psicologia si racconta di esami non troppo complessi all’università e che sappiamo leggere la mente degli altri (si scherza, forse, chissà).
Si racconta meno, però, delle fatiche della propria psicoterapia personale e dell’affrontare se stessi per prepararsi ad aiutare altre persone.
Si racconta meno dell’importanza sociale della psicologia.
Quando c’erano i terremoti, noi c’eravamo come volontari a fornire supporto alle persone.
Quando eravamo nel pieno della pandemia, noi c’eravamo come volontari a fornire sostegno psicologico alla gente.
Quando persone sono vittime di abusi, spesso paradossalmente giudicate, noi siamo li ad ascoltarle e aiutarle.
Ognuno di noi ha scelto questa complessa e affascinante professione per un motivo diverso, inscritto nella sua storia di vita e celato ai più.
Decidiamo di andare avanti perché in fondo all’anima percepiamo una qualche forma di vocazione che non ci siamo scelti ma che non possiamo ignorare.
Persone come noi, psicologi, fanno cose come queste ed e’ ora di raccontarle, perché nessuno lo farà al nostro posto.