Dott.ssa Francesca Michelucci

Dott.ssa Francesca Michelucci Medico Esperto in Terapia Ormonale con Ormoni Bioidentici (BHRT)
Procollo Coimbra
Fitoterapia e Medicina Integrata
Visite online e in studio

12/11/2025

⚕️ IMPORTANTE CHIARIMENTO SUI MEDICI PRESCRITTORI DEL PROTOCOLLO COIMBRA

Negli ultimi tempi molti pazienti ci hanno segnalato una confusione crescente legata alle informazioni trasmesse dall’Associazione Italiana Protocollo Coimbra (AIPC) circa i medici italiani prescrittori di tale terapia, dato che l’Associazione appare tra i primi risultati di ricerca su Google quando si cercano informazioni sul Protocollo Coimbra.

Desideriamo quindi fare chiarezza con il massimo rispetto e trasparenza.

L’Associazione Italiana Protocollo Coimbra è stata fondata alcuni anni fa da tre medici prescrittori del Protocollo Coimbra: Massimo Vincenti, Francesca Michelucci e Fabiola Branca, con l’obiettivo di divulgare correttamente il Protocollo Coimbra e di offrire supporto informativo ai pazienti.

Nel corso del tempo, per differenze di vedute, le dottoresse Fabiola Branca e Francesca Michelucci hanno deciso di uscire dall’associazione, proseguendo la loro attività in modo indipendente, sempre nel rispetto dei principi e della filosofia del professor Cícero Galli Coimbra.

Oggi, pertanto:
•⁠ ⁠L’attuale Associazione Italiana Medici Protocollo Coimbra è rappresentata dal solo dott. Massimo Vincenti.
•⁠ ⁠Tuttavia, egli non è l’unico medico prescrittore del Protocollo Coimbra in Italia, come risulterebbe dalla pagina informativa dell’AIPC.
Gli altri medici ufficialmente formati sul Protocollo Coimbra sono i seguenti:

Dr. Fabiola Branca
Dr. Francesca Michelucci
Dr. Augusto Pellegrini
Dr. Paolo Giordo
Dr. Paola Pederzoli
Dr. Giusi Manuele
Dr. Sabina Bitti
Dr. Vittoria Sanna
Dr. Tredici
Dr. Leo Karl Hanke

Abbiamo già segnalato la questione al dott. Vincenti e, in attesa che la pagina venga aggiornata, desideriamo informare tutti coloro che cercano notizie sui medici prescrittori che la sezione “medici prescrittori” del sito dell’AIPC non è al momento completa.

Il nostro obiettivo, come medici formati direttamente sul Protocollo Coimbra, è mantenere integrità scientifica, etica clinica e fedeltà al pensiero del Prof. Coimbra, senza alcuna frammentazione o appropriazione di esclusività.

💛 Ci unisce la stessa missione: accompagnare i pazienti con malattie autoimmuni in un percorso di speranza e consapevolezza, basato su conoscenza, responsabilità e fiducia reciproca.
Il nostro impegno quotidiano è fare in modo che il Protocollo Coimbra rimanga ciò che è sempre stato: una terapia medica fondata sull’etica, sulla competenza e sull’amore per la verità scientifica e per le persone.

Firmato:
Dott.ssa Fabiola Branca
Dott.ssa Francesca Michelucci
Dott. Augusto Pellegrini

 # 📢 FINALMENTE RIMOSSA L'AVVERTENZA DI PERICOLO SULLE TERAPIE ORMONALI!🎉 **Ottime notizie**: la FDA ha avviato il proce...
11/11/2025

# 📢 FINALMENTE RIMOSSA L'AVVERTENZA DI PERICOLO SULLE TERAPIE ORMONALI!

🎉 **Ottime notizie**: la FDA ha avviato il processo di rimozione dell'avvertimento di pericolo (Black Box Warning) dalle terapie ormonali sostitutive per la menopausa!

Ho trovato commovente ed emozionante, dopo tanti anni di disinformazione e informazioni terroristiche sugli ormoni senza alcuna base scientifica, vedere questo video in cui sono riunite persone tanto influenti che sostengono esattamente quanto io sostengo da anni!

Ieri infatti, il Segretario alla salute degli USA Robert F.Kennedy Jr, ci ha informati che questa avvertenza è stata messa dalla FDA vent'anni fa su basi non scientifiche e ha terrorizzato medici e donne che a causa di ciò non sono state più trattate.

Con gli stessi dati scientifici che vi ho condiviso qui da anni afferma che la Terapia Ormonale Sostitutiva offre:

# # 🌟 Benefici
Quando prescritta responsabilmente e iniziata precocemente, la terapia ormonale sostitutiva può:
- Ridurre il rischio di malattie cardiovascolari del **50%**
- Ridurre il rischio di Alzheimer del **35%**
- Ridurre le fratture dal **50 al 60%**
- Ridurre il declino cognitivo e tutte le cause di mortalità.
- Allungare la vita di almeno **10 anni**.

# # 💤 Qualità della Vita
- Migliora il sonno 💤
- Aumenta la chiarezza mentale 🧠
- Permette di vivere una vita piena e in salute 🌈
- Ristabilisce l'equilibrio ormonale, emotivo e fisico ⚖️

# # 🚫 Nessuna altra terapia nell'era moderna può migliorare la salute delle donne come la terapia ormonale sostitutiva!

-L'avvertenza di pericolo fu applicata senza basi scientifiche.
-È tempo di abbandonare una cultura basata sulla paura che blocca l'innovazione.
- Dobbiamo avvicinarci a terapie di comprovata efficacia!

🔗 Condividiamo queste informazioni per informare e supportare le donne nel loro percorso di salute! 💪❤️

Qui il link al video per chi vuole vedere la versione integrale

HHS Sec. Robert F. Kennedy Jr. holds a press briefing to announce the end of warnings on hormone replacement treatments for women going through menopause.Fue...

05/11/2025

Ecco finalmente la registrazione della diretta di ieri sera: vi ringrazio per la pazienza dell’attesa 🙏🌺
Ci sono stati problemi tecnici dovuti alle restrizioni di Fb che non hanno permesso a tutti di partecipare e che cercheremo di risolvere per le prossime volte.
Ebbene si: questa diretta ha avuto molto successo, ci sono state molte domande e ve ne sono ancora molte a cui, per mancanza di tempo, non siamo riusciti a dare una risposta. Tenete quindi da parte le vostre domande per il prossimo incontro:
Presto arriveranno altri 🟣SALOTTI ORMONALI 🟣
Nel frattempo potete vedere qui sotto quello di ieri:

Se hai domande sulla terapia con ormoni bioidentici non devi perderti questa diretta!Avrai a disposizione ben 3 medici s...
01/11/2025

Se hai domande sulla terapia con ormoni bioidentici non devi perderti questa diretta!

Avrai a disposizione ben 3 medici specializzati in BHRT (terapia ormonale bioidentica) all’accademia americana Worldlink Medical.
Non farti sfuggire questa opportunità!
MARTEDì 4 NOVEMBRE ALLE ORE 18.00

08/08/2025
Finalmente l'articolo scientifico sulla terapia dell'ipotiroidismo che stavamo aspettando!!Pubblicato lo scorso Giugno s...
19/07/2025

Finalmente l'articolo scientifico sulla terapia dell'ipotiroidismo che stavamo aspettando!!
Pubblicato lo scorso Giugno su Frontiers Endocrinology, fresco fresco.
Cosa ci dice questo articolo? Cose strabilianti (che qualcuno sapeva già ma la maggior parte no). Dice che il paradigma che è stato usato comunemente fino ad oggi per la diagnosi e la terapia dell'ipotiroidismo si basa su conoscenze ormai superate, risalenti agli anni 70. Ci dice che il TSH non è un buon parametro per valutare l'andamento della terapia ma che bisogna basarsi sui sintomi, che sono indice della presenza dell'ormone attivo (il T3) nei tessuti. Ci dice che la terapia migliore non è quella che si basa solo sull'uso di Levotiroxina (T4), ma quella che combina sia T4 che T3.
Se avete o pensate di avere problemi di ipotiroidismo leggetelo e fatelo leggere anche al vostro dottore!
https://www.frontiersin.org/journals/endocrinology/articles/10.3389/fendo.2025.1529791/full
🙏🌺

Buona Pasqua! 🐣🌺
17/04/2025

Buona Pasqua! 🐣🌺

Secondo editoriale, pubblicato dal Prof. Dr. C.G. Coimbra sull’Autismo.“Il processo infiammatorio cronico che sta vivend...
27/12/2024

Secondo editoriale, pubblicato dal Prof. Dr. C.G. Coimbra sull’Autismo.

“Il processo infiammatorio cronico che sta vivendo il cervello dei bambini autistici ha un’innegabile componente autoimmune – Secondo Editoriale di questo Sito sulle cause dell’autismo”

La letteratura scientifica e le evidenze sostengono che alla base vi sia un’infiammazione cronica sostenuta da processi autoimmuni.

Qui il link all’articolo completo, di cui ho curato la traduzione italiana, pieno di riferimenti scientifici:

https://wp.me/pbW3AH-1Jb

Ringrazio il Prof. Coimbra per avermi dato la possibilità di tradurre questo editoriale.
🙏🌺

Traduzione fatta da Dottoressa Francesca Micheluccifmichelucci22@gmail.com, Pisa Primo editoriale tradotto in italiano Il processo infiammatorio cronico che danneggia il cervello dei bambini autist…

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22/12/2024

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MALATTIA DI CHRONLa  malattia di Crohn è una patologia infiammatoria cronica e sistemica che colpisce prevalentemente il...
15/11/2024

MALATTIA DI CHRON

La malattia di Crohn è una patologia infiammatoria cronica e sistemica che colpisce prevalentemente il tratto gastrointestinale, ma può presentare anche manifestazioni extraintestinali e disturbi immunitari associati. È una condizione recidivante, il cui decorso è spesso imprevedibile e caratterizzato da episodi di riacutizzazione alternati a fasi di remissione.
La complessità della malattia risiede non solo nella variabilità clinica, ma anche nelle sue cause immunitarie profonde, legate a disfunzioni del sistema immunitario che attacca erroneamente il tessuto intestinale, provocando infiammazione cronica.

PRESENTAZIONE CLINICA
Dal punto di vista clinico, la malattia di Crohn può coinvolgere qualsiasi parte dell’apparato digerente, dalla bocca fino all’ano, ma colpisce più frequentemente l’ileo e il colon. Le lesioni intestinali si presentano in modo segmentario, con aree di infiammazione che si alternano a tratti di mucosa sana.
I sintomi più comuni includono:
• Dolore addominale: particolarmente nella zona inferiore destra dell’addome, soprattutto in caso di coinvolgimento dell’ileo.
• Diarrea cronica: può essere persistente, talvolta accompagnata da sangue o muco.
• Perdita di peso e malassorbimento: dovuti a una ridotta capacità di assorbire i nutrienti.
• Febbre e affaticamento: tipici nelle fasi di infiammazione acuta.
Alcuni pazienti possono anche sviluppare manifestazioni extraintestinali, come artrite, problemi cutanei (ad esempio pioderma gangrenoso o eritema nodoso), e manifestazioni oculari (uveiti o episcleriti).
Dal punto di vista diagnostico, la conferma della malattia avviene tramite esami di laboratorio, colonscopia con biopsia, e metodi di imaging avanzati come la risonanza magnetica enterografica(MRE) e la tomografia computerizzata(CT).

CAUSE IMMUNITARIE DELLA MALATTIA DI CHRON
Alla base della malattia di Crohn vi è una disregolazione del sistema immunitario, che reagisce in maniera inappropriata contro il microbiota intestinale e i tessuti dell’apparato digerente. Questo processo immunitario è sostenuto da una complessa interazione tra l’immunità innata e adattativa, che insieme contribuiscono a perpetuare l’infiammazione cronica.

IMMUNITA’ INNATA E MICROBIOTA
Il microbiota intestinale gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute intestinale e nell’inibizione delle infiammazioni. Tuttavia, nei pazienti con malattia di Crohn si osserva una riduzione della diversità del microbiota, con una diminuzione significativa di alcuni batteri benefici, come il Faecalibacterium prausnitzii, noto per le sue proprietà antinfiammatorie.
Il microbiota alterato non è l’unica causa dell’infiammazione. Il problema è aggravato dalla compromissione della barriera intestinale, che consente il passaggio di batteri e antigeni nella lamina propria. Questa situazione scatena una risposta immunitaria eccessiva, con attivazione delle cellule immunitarie che innescano l’infiammazione.

IMMUNITA’ ADATTATIVA
Il sistema immunitario adattativo svolge un ruolo chiave nel perpetuare l’infiammazione cronica nella malattia di Crohn. Questo è dovuto a uno squilibrio tra cellule T helper (Th1 e Th17), che stimolano l’infiammazione, e le cellule T regolatorie (Treg), il cui compito è sopprimere le risposte immunitarie eccessive.
Le cellule Th1 e Th17, in condizioni normali, sono essenziali per difendere la mucosa intestinale da patogeni come batteri, virus e funghi. Tuttavia, nella malattia di Crohn, queste cellule diventano iperattive, producendo elevate quantità di citochine pro-infiammatorie, come il fattore di necrosi tumorale (TNF-α), l’interferone γ(IFN-γ) e l’interleuchina 17 (IL-17). Questo processo infiammatorio è esacerbato dall’incapacità delle cellule Treg di bilanciare l’attività delle cellule pro-infiammatorie, portando così a un’infiammazione persistente e dannosa.

ALTERAZIONI CELLULARI E DISFUNZIONE DELLA BARRIERA
Un altro fattore cruciale nella malattia di Crohn è la disfunzione delle cellule di Paneth, che sono fondamentali per la protezione della mucosa intestinale. Queste cellule producono peptidi antimicrobici, ma nei pazienti affetti da Crohn, le cellule di Paneth possono presentare anomalie, compromettendo la difesa contro i microrganismi intestinali. La ridotta funzionalità delle cellule di Paneth può contribuire a un aumento della permeabilità intestinale, permettendo a batteri e antigeni di penetrare negli strati più profondi della mucosa e aggravando l’infiammazione.

CONCLUSIONI
La malattia di Crohn è una patologia complessa, caratterizzata da una risposta immunitaria alterata e una compromissione del microbiota e della barriera intestinale. Mentre le terapie convenzionali si concentrano sulla gestione dei sintomi, il Protocollo Coimbra agisce sulle cause immunitarie della malattia, modulando la risposta immunitaria attraverso l’uso di alte dosi di vitamina D.
Grazie alla sua azione diretta sui meccanismi infiammatori, il Protocollo Coimbra rappresenta una realtà per il trattamento a lungo termine della malattia di Crohn, riducendo l’infiammazione e migliorando la qualità di vita dei pazienti.
Scopri di più sul Protocollo Coimbra

Contattami per una visita
Se stai cercando una soluzione efficace per gestire la malattia di Crohn o altre malattie autoimmuni, ti invito a considerare il Protocollo Coimbra. Come medico con esperienza nell’applicazione di questo protocollo, posso aiutarti a comprendere come questa terapia possa modulare il sistema immunitario e migliorare significativamente la tua qualità di vita.
Durante la visita, valuteremo insieme i tuoi sintomi, i risultati degli esami di laboratorio e le tue aspettative, per creare un piano terapeutico personalizzato che si adatti alle tue esigenze specifiche.
Non esitare a contattarmi per fissare un appuntamento o per maggiori informazioni sul Protocollo Coimbra e sui suoi benefici. Il percorso verso una gestione ottimale della tua salute inizia con una scelta consapevole e informata. Sarò lieta di accompagnarti in questo viaggio verso il benessere.

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🌺RETTOCOLITE ULCEROSA🌺La colite ulcerosa (CU) è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino che colpisce principal...
08/11/2024

🌺RETTOCOLITE ULCEROSA🌺

La colite ulcerosa (CU) è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino che colpisce principalmente il colon e il retto. Si manifesta con episodi ricorrenti di dolore addominale con presenza di sangue e muco nelle feci, alternati a periodi di remissione. Questa condizione, che affligge migliaia di persone in tutto il mondo, ha un impatto significativo sulla qualità della vita e impone un continuo adattamento del trattamento e dello stile di vita.
Le terapie tradizionali per la colite ulcerosa, come l’uso di aminosalicilati, corticosteroidi e immunomodulatori, possono alleviare i sintomi, ma non sono esenti da effetti collaterali significativi. Gli aminosalicilati, pur essendo efficaci, possono causare disturbi gastrointestinali, cefalea e, in alcuni casi, reazioni avverse che necessitano la sospensione del trattamento. I corticosteroidi, sebbene potenti anti-infiammatori, comportano rischi a lungo termine come osteoporosi, aumento di peso, iperglicemia e soppressione della funzione surrenalica. Gli immunomodulatori, come l’azatioprina, aumentano il rischio di infezioni opportunistiche e possono causare mielosoppressione.
Il protocollo Coimbra, sviluppato dal neurologo brasiliano Dr. Cicero Galli Coimbra, rappresenta un approccio terapeutico innovativo che utilizza dosi elevate di vitamina D per modulare il sistema immunitario, in particolare nel trattamento di malattie autoimmuni come la colite ulcerosa (CU).
La vitamina D è universalmente riconosciuta per il suo ruolo cruciale nella regolazione del sistema immunitario. In condizioni normali, essa contribuisce a mantenere l’equilibrio tra citochine pro-infiammatorie e anti-infiammatorie, proteggendo così l’organismo da risposte immunitarie eccessive che possono danneggiare i tessuti. Nei pazienti affetti da malattie autoimmuni come la CU, tuttavia, questo equilibrio è compromesso: il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti del corpo, come il rivestimento intestinale, provocando infiammazione e danni permanenti.
Il protocollo Coimbra agisce su questo meccanismo, sfruttando le proprietà immunomodulatrici della vitamina D per ristabilire l’equilibrio immunitario. L’assunzione di dosi elevate di vitamina D, monitorata attentamente per evitare effetti collaterali come l’ipercalcemia, permette di superare la “resistenza” alla vitamina D, una condizione in cui i recettori della vitamina D non rispondono adeguatamente ai livelli normali di questa sostanza. Questa resistenza, spesso presente nei pazienti con malattie autoimmuni, può essere affrontata solo con dosi molto alte di vitamina D, che permettono di riattivare i recettori e di ristabilire un controllo efficace dell’infiammazione.
L’efficacia del protocollo Coimbra si manifesta non solo nella riduzione dell’infiammazione e dei sintomi della CU, ma anche nella prevenzione della progressione della malattia.
Scopri di più sul Protocollo Coimbra

EPIDEMIOLOGIA E FATTORI DI RISCHIO
La colite ulcerosa è più comune nei Paesi occidentali, con una prevalenza in aumento negli ultimi decenni. Si stima che la CU colpisca circa 1-2 milioni di persone negli Stati Uniti e che la sua incidenza sia in crescita anche in altre parti del mondo, compresa l’Europa. La malattia può manifestarsi a qualsiasi età, ma è più frequentemente diagnosticata tra i 15 e i 30 anni. Uomini e donne sono colpiti in egual misura.
I fattori di rischio attualmente riconosciuti per la colite ulcerosa includono una predisposizione genetica, con una maggiore incidenza della malattia tra i parenti di primo grado di persone affette. Un altro fattore di rischio è la dieta povera di fibre. Il ruolo dei fattori ambientali è, come in tutte le malattie autoimmunitarie, determinante. Questo si evince dal fatto che è più frequente nei paesi con uno stile di vita occidentale, indipendentemente dall’etnia.

DIAGNOSI DELLA COLITE ULCEROSA
La diagnosi di colite ulcerosa si basa su una combinazione di anamnesi, esami clinici, test di laboratorio e indagini strumentali. Data la sovrapposizione di alcuni sintomi con altre patologie gastrointestinali, come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) e la malattia di Crohn, la diagnosi differenziale è essenziale per escludere altre cause di infiammazione intestinale.
L’anamnesi del paziente rappresenta il primo passo nella diagnosi, con particolare attenzione alla durata e alla gravità dei sintomi, all’anamnesi familiare di malattie infiammatorie intestinali e ai fattori di rischio associati, come il fumo e l’uso di FANS. I sintomi principali della CU includono diarrea persistente, spesso accompagnata da sangue o muco nelle feci, dolore addominale, urgenza defecatoria e perdita di peso. In alcuni casi, possono manifestarsi sintomi extraintestinali come artrite, lesioni cutanee e uveite.
Gli esami di laboratorio iniziali possono includere il dosaggio della proteina C-reattiva (CRP) e della velocità di eritrosedimentazione (VES), che sono marcatori non specifici di infiammazione. Inoltre, la presenza di anemia può essere rilevata attraverso un esame emocromocitometrico completo, indicando una perdita di sangue cronica o un malassorbimento intestinale.

IL RUOLO DEL MICROBIOTA
Il microbiota intestinale, costituito da una vasta comunità di microrganismi, è essenziale per la salute dell’intestino e la modulazione del sistema immunitario. Un equilibrio sano del microbiota supporta la digestione, l’assorbimento dei nutrienti e la protezione contro i patogeni, contribuendo anche alla regolazione dell’infiammazione. Nella colite ulcerosa (CU), però, questo equilibrio è spesso alterato, determinando una condizione di disbiosi, in cui i batteri benefici diminuiscono a favore di quelli potenzialmente patogeni. Tale squilibrio peggiora l’infiammazione cronica tipica della malattia.
La CU è associata a una riduzione della diversità microbica, con un calo di batteri benefici come Bacteroidetes e Firmicutes e un aumento di gruppi batterici pro-infiammatori come Proteobacteria e Actinobacteria. Questo squilibrio facilita la penetrazione di batteri patogeni, come ceppi di Escherichia coli adesivi-invasivi (AIEC), attraverso la barriera intestinale, scatenando una risposta immunitaria anomala e intensificando l’infiammazione.
Accanto ai batteri patogeni, il microbiota ospita batteri benefici come Lactobacillus e Bifidobacterium, che producono acidi grassi a catena corta (SCFA), tra cui il butirrato, con importanti effetti antinfiammatori. Nei pazienti con CU, i livelli di SCFA, soprattutto di butirrato, sono spesso ridotti, aggravando la malattia. L’integrazione con probiotici e prebiotici, che favoriscono la crescita di batteri produttori di SCFA, è una strategia promettente per ripristinare l’equilibrio microbico e migliorare la salute intestinale, contribuendo alla remissione della malattia.

IL RUOLO DEGLI ORMONI
Gli ormoni giocano un ruolo importante nella regolazione di numerose funzioni fisiologiche, tra cui la modulazione della risposta infiammatoria. Nella colite ulcerosa (CU), si è osservato che gli squilibri ormonali possono influenzare significativamente l’evoluzione della malattia, con particolare riferimento agli ormoni sessuali come estrogeni e progesterone, e agli ormoni surrenali come cortisolo e deidroepiandrosterone (DHEA) e il Colecalciferolo (Vitamina D) .
ESTROGENI E PROGESTERONE
Gli estrogeni sono noti per i loro effetti complessi sul sistema immunitario, potendo sia attenuare che promuovere l’infiammazione a seconda del contesto. Durante la gravidanza, i livelli di estrogeni e progesterone aumentano notevolmente, e questo cambiamento ormonale può avere effetti variabili sulle pazienti con CU. Alcune donne sperimentano un miglioramento dei sintomi, attribuibile alle proprietà immunosoppressive del progesterone, mentre altre possono vedere un peggioramento della malattia. Questo suggerisce che gli ormoni sessuali possano modulare la colite ulcerosa in modo diverso a seconda delle condizioni specifiche di ciascuna paziente.

CORTISOLO E STRESS
Il cortisolo, noto come l’ormone dello stress, ha un potente effetto anti-infiammatorio nel breve termine. Tuttavia, lo stress cronico, che mantiene elevati i livelli di cortisolo nel tempo, può esacerbare la CU, contribuendo a una risposta infiammatoria prolungata e danneggiando la barriera intestinale. Questo meccanismo potrebbe spiegare perché molti pazienti con CU riferiscono un peggioramento dei sintomi in periodi di forte stress.

DEIDROPEPIANDROSTERONE (DHEA)
Il DHEA, un ormone surrenale con spiccate proprietà immunomodulanti, è spesso trovato a livelli ridotti nei pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche come la CU. Questo ormone è noto per inibire la produzione di citochine pro-infiammatorie e supportare l’attività delle cellule T regolatorie, essenziali per mantenere l’equilibrio del sistema immunitario. L’integrazione di DHEA è stata studiata come possibile terapia per la colite ulcerosa, con risultati promettenti che, tuttavia, necessitano di ulteriori conferme attraverso studi più approfonditi.

TESTOSTERONE
Il testosterone, l’ormone sessuale predominante negli uomini, ha anch’esso effetti immunosoppressori che potrebbero influenzare l’andamento della colite ulcerosa. Gli uomini affetti da CU tendono ad avere livelli di testosterone più bassi, un fattore che potrebbe contribuire all’aggravamento della malattia. Studi condotti su modelli animali hanno mostrato che il testosterone può ridurre l’infiammazione intestinale, ma i dati disponibili sugli esseri umani sono ancora limitati, indicando la necessità di ulteriori ricerche per comprendere appieno il ruolo di questo ormone nella CU.

VITAMINA D - COLECALCIFEROLO
La vitamina D assume un ruolo di particolare rilevanza nei pazienti con CU, grazie ai suoi noti effetti immunomodulatori. I pazienti con bassi livelli di vitamina D tendono a manifestare una forma più grave della malattia e un rischio aumentato di recidive. L’integrazione di vitamina D può contribuire a mantenere la remissione e ridurre l’infiammazione, offrendo un supporto essenziale nella gestione della patologia.

TRATTAMENTI CONVENZIONALI
Il trattamento della colite ulcerosa si focalizza sulla riduzione dell’infiammazione, il mantenimento della remissione e il miglioramento della qualità di vita dei pazienti. I farmaci più comunemente utilizzati includono aminosalicilati, corticosteroidi, immunomodulatori e, più recentemente, terapie biologiche.
Gli aminosalicilati, come la mesalazina, sono spesso utilizzati come terapia di prima linea per mantenere la remissione, mentre i corticosteroidi, come il prednisone, sono impiegati per gestire le riacutizzazioni acute grazie alla loro potente azione antinfiammatoria. Tuttavia, l’uso prolungato di corticosteroidi è limitato dagli effetti collaterali significativi, tra cui l’osteoporosi e l’immunosoppressione.
Gli immunosoppressori, come l’azatioprina, sono indicati nei pazienti che non rispondono agli aminosalicilati o ai corticosteroidi. Questi farmaci agiscono sopprimendo la risposta immunitaria, ma richiedono un monitoraggio attento a causa del rischio di effetti collaterali, come pancreatite e mielosoppressione.
Le terapie “biologiche”, come gli inibitori del TNF-alfa (ad esempio infliximab e adalimumab), vengono considerati l’opzione per i pazienti con malattia moderata o grave che non rispondono alle terapie convenzionali. Questi farmaci devono il nome di “biologico” al fatto che i loro principi attivi vengono estratti da un sistema biologico (cellule in coltura) attraverso processi biotecnolgici; sono farmaci ad azione immunosoppressiva, anche se più mirata, e sono associati a un costo elevato e a un alto rischio di infezioni gravi.

CANRO AL COLON E ALTRE MALATTIE
I pazienti con colite ulcerosa hanno un rischio aumentato di sviluppare cancro al colon, soprattutto se la malattia è estesa e di lunga durata. L’infiammazione cronica della mucosa intestinale può portare a displasia e trasformazione neoplastica delle cellule, aumentando il rischio di cancro. Per questo motivo, i pazienti con CU a lungo termine dovrebbero sottoporsi a screening regolari con colonscopia per rilevare precocemente eventuali lesioni precancerose.
Oltre al cancro al colon, la CU è associata a un aumento del rischio di altre malattie, come l’osteoporosi, i calcoli renali e le malattie epatiche. L’osteoporosi è particolarmente comune nei pazienti che assumono corticosteroidi a lungo termine, poiché questi farmaci possono interferire con il metabolismo osseo e ridurre la densità minerale ossea. I calcoli renali possono formarsi a causa della disidratazione e dell’eccesso di calcio nelle urine, mentre le malattie epatiche, come la colangite sclerosante primitiva, possono svilupparsi in concomitanza con la CU.

CONCLUSIONE
La colite ulcerosa (CU) rappresenta una sfida medica complessa, con impatti significativi sulla qualità della vita dei pazienti. Pur presenti, le terapie convenzionali non sono prive di effetti collaterali che ne limitano l’uso prolungato. Il crescente interesse per il ruolo del microbiota, degli ormoni e dei fattori di rischio nella CU ha aperto la strada a nuove strategie terapeutiche. In questo contesto, il protocollo Coimbra, che utilizza alte dosi di vitamina D per modulare il sistema immunitario, rappresenta un’opzione innovativa che offre speranze concrete ai pazienti.

CONTATTAMI PER UNA VISITA
Se stai cercando una soluzione efficace per gestire la colite ulcerosa o altre malattie autoimmuni, ti invito a considerare il Protocollo Coimbra. Come medico con esperienza nell’applicazione di questo protocollo, posso aiutarti a comprendere come questa terapia possa modulare il sistema immunitario e migliorare significativamente la tua qualità di vita.
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