Dott. Alessandro Brancatella, Medico, Endocrinologo

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Dott. Alessandro Brancatella, Medico, Endocrinologo Sono Medico specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso la Scuola "Aldo Pinchera" di Pisa .

Ricevo, in libera professione, a Lucca, Cecina, Orbetello, Grosseto, Sarzana, Conegliano, Treviso e Belluno.

04/12/2025
Piccolo vademecum per orientarsi tra le informazioni sanitarie sui socialQualche giorno fa una paziente, caduta nell’enn...
01/12/2025

Piccolo vademecum per orientarsi tra le informazioni sanitarie sui social

Qualche giorno fa una paziente, caduta nell’ennesima bufala circolata online, mi ha chiesto una domanda semplice ma tutt’altro che banale:
Come faccio a capire chi è davvero affidabile quando parla di salute sui social?”

Una domanda più che legittima.
I social sono uno strumento prezioso: permettono di diffondere conoscenza, confrontarsi, raggiungere tante persone in poco tempo. Allo stesso tempo, però, danno lo stesso spazio sia alla buona divulgazione sia a contenuti imprecisi, distorti o completamente falsi.
E per chi non ha una formazione medica, è comprensibile che distinguere le due cose diventi complicato.

Osservando i social da medico, ma anche da “utente comune”, ho provato a raccogliere alcuni campanelli d’allarme che dovrebbero mettere in guardia.
È importante sottolinearlo: non è il singolo comportamento a rendere un professionista “non attendibile”, ma la somma e la *ricorrenza* di questi segnali.

🔎 1. Chi propone cure o metodi “che gli altri non ti dicono”

Diffidare da chi parla di terapie segrete, rivoluzionarie o “alternative alla medicina ufficiale”, soprattutto se accompagnate dall’idea che “i medici non ve lo dicono”.
La medicina si basa sulla condivisione delle evidenze, non su segreti rivelati a pochi.

🔎 2. Chi usa toni assoluti: “mai”, “sempre”, “garantito”

La scienza difficilmente si esprime in modo categorico.
Ogni trattamento ha indicazioni, eccezioni, variabili individuali.
Quando qualcuno parla solo in termini assoluti, spesso sta semplificando troppo.

🔎 3. Chi mescola eccessivamente vita privata e professione

Un minimo di umanità nei profili social è normale.
Ma se il racconto personale diventa preponderante rispetto alla professionalità, il confine tra ruolo sanitario e personaggio pubblico rischia di confondersi, e chi legge può percepire come affidabile ciò che in realtà è soprattutto narrativo ed emotivo.

🔎 4. Chi alterna divulgazione a pubblicità di prodotti specifici

Integratori, test, cosmetici, dispositivi: quando un contenuto sanitario è affiancato da promozioni ricorrenti, è importante porsi una domanda sul potenziale conflitto di interessi.
Non è vietato. Non è sempre scorretto.
Ma è qualcosa che può influenzare — anche involontariamente — il messaggio.

🔎 5. Chi investe troppo su contenuti “catching”

Titoli sensazionalistici, promesse rapide, estetica da marketing aggressivo.
Una comunicazione troppo orientata al “colpo d’occhio” spesso non coincide con la qualità scientifica: la medicina richiede tempo, complessità e prudenza.

🔎 6. Chi chiede continuamente interazioni ai pazienti/utenti

Domande, sondaggi, call to action incessanti.
Il coinvolgimento è utile, ma un professionista sanitario non dovrebbe basare la propria autorevolezza sul numero di commenti o like ricevuti.

🔎 7. Chi usa casi singoli e “prima/dopo” come prova scientifica

Le testimonianze e i risultati individuali non rappresentano evidenza.
Mostrare un prima/dopo funziona nel marketing, ma non spiega nulla della variabilità dei pazienti, dei fattori coinvolti o della reale efficacia di un trattamento.

🔎 8. Chi demonizza o esalta singoli alimenti

“Questo fa ammalare”, “questo fa dimagrire da solo”.
La nutrizione non funziona a slogan: riguarda abitudini, contesto, quantità.
La polarizzazione è quasi sempre un segno di scarsa affidabilità.

🔎 9. Chi utilizza in continuazione le recensioni dei pazienti come strumento promozionale

Le recensioni possono essere utili, certo, ma quando diventano l’elemento centrale della comunicazione sui social, rischiano di trasformare la professione medica in un servizio commerciale come un altro.
E la salute merita qualcosa di più complesso.

🔎 10. Chi offre soluzioni semplicistiche per problemi complessi

“Fai questo e risolvi tutto.”
Quando una condizione clinica richiede studio, personalizzazione e un percorso, la risposta non può essere una ricetta valida per tutti.
La semplificazione eccessiva è sempre un segnale da valutare.

In sintesi

I social possono essere uno spazio prezioso per informarsi e avvicinarsi alla salute in modo consapevole.
Ma non sostituiscono una visita, un confronto diretto né un percorso personalizzato.
Affidatevi a chi comunica in modo equilibrato, senza eccessi, rispettando la complessità della medicina — e del paziente.

Quando avete un dubbio o un’informazione vi genera ansia, il consiglio più utile resta sempre lo stesso:
👉 parlatene con il vostro medico di fiducia.

29/11/2025

In questa diretta affronto un tema che spesso genera pregiudizi: scegliere un percorso farmacologico per la perdita di peso non significa prendere una scorciatoia.
Parliamo di obesità come malattia cronica, dei meccanismi biologici che rendono difficile mantenere i risultati nel tempo e del perché, per alcune persone, i farmaci rappresentano uno strumento terapeutico serio, sicuro e basato sull’evidenza**, non un “aiuto facile”.
L’obiettivo è fare chiarezza, superare lo stigma e spiegare quando e perché può essere indicato un supporto farmacologico all’interno di un percorso specialistico.

24/11/2025

Ogni settimana in ambito sanitario vengono alla ribalta informazioni assolutamente non attendibili o vere e proprie bufale. Il fenomeno è in crescente aumento e questo dovrebbe sollevare riflessioni sulla divulgazione medica nel mondo social. Qui affronto le due più attuali in ambito endocrinologico.

13/11/2025

In questo video spiego l’importanza di eseguire una valutazione endocrinologica (e non solo ginecologica) nelle donne in età fertile in cui viene a mancare il ciclo mestruale (amenorrea secondaria).

10/11/2025

La terapia farmacologica dell’obesità sta rivoluzionando la cura di questa malattia cronica. Nel prossimo futuro (non prima di 1-2 anni) potremmo avere ulteriori strumenti terapeutici. In particolare:

1) sono in corso numerosi studi per valutare efficacia e sicurezza delle molecole già in uso per l’obesità (semaglutide e tirzepatide) nella cura di altre malattie: lipedema, disfunzioni epatiche, malattie infiammatorie croniche, patologie cardiologiche etc

2) Nuove formulazioni da assumere per bocca. I farmaci attualmente disponibili si fanno in puntura settimanale. Una formulazione orale potrebbe sicuramente favorire l’accesso alle cure anche ai pazienti che hanno difficoltà a fare una terapia iniettiva.

3) Nuovi farmaci in grado di offrire un’efficacia e sicurezza ancora superiori a quelli attualmente in nostro possesso.

Queste prospettive sono davvero molto incoraggianti e vi terrò costantemente informati.

04/11/2025

A volte l’agoaspirato di un nodulo tiroideo può dare un risultato “indeterminato” riassunto dalle sigle TIR3A o TIR3B. Ma cosa significa questo risultato? Cosa implica per il paziente? Proviamo a fare chiarezza.

20/10/2025

Dosare il cortisolo per capire lo stress di una persona non serve a nulla così come non hanno alcun fondamento diete o integratori per abbassarlo. Il cortisolo va dosato solo sotto indicazione specialistica in casi molto selezionati. Provo di nuovo a fare chiarezza su una delle più grandi bufale in ambito endocrinologico.

09/10/2025

A volte l’osteoporosi può essere provocata da altre malattie silenti. Per questo motivo è bene eseguire una serie di accertamenti (esami del sangue e delle urine) per valutare se l’osteoporosi è primitiva o secondaria. Tra le malattie (rare ma non troppo) che possono provocare osteoporosi troviamo: la celiachia, l’ipeparatiroidismo primario, l’ipercalciuria idiopatica etc.

I nuovi farmaci (semaglutide e tirzepatide) stanno rivoluzionando la cura dell'obesità. Spesso però le informazioni che ...
10/09/2025

I nuovi farmaci (semaglutide e tirzepatide) stanno rivoluzionando la cura dell'obesità. Spesso però le informazioni che i pazienti reperiscono online sono parziali o false. Per questo, ancora prima di curare, è dovere del medico informare. Sulla pagina del centro medico D33 D33 - Centro Medico Lucca ho cercato di chiarire gli aspetti principali di questi trattamenti: efficacia, sicurezza, costi di gestione, effetti collaterali. Buona lettura!

Presso il Centro Medico D33 di Lucca è attivo un percorso dedicato alla gestione farmacologica dell’obesità, che si avvale dell’esperienza del Dott.

In questo video spiego due concetti importanti:1) L’indice di massa corporea non è un numero astratto ma è un numero che...
08/09/2025

In questo video spiego due concetti importanti:

1) L’indice di massa corporea non è un numero astratto ma è un numero che indica quanto rischia la nostra salute complessiva a causa del peso corporeo;

2) Cali di peso relativamente piccoli (5-10% del peso corporeo) si associano già a una riduzione significativa del rischio di complicanze legate al peso.

INSULINO-RESISTENZA: QUANDO SOSPETTARLA?L’insulino-resistenza è una condizione metabolica molto diffusa, spesso sottoval...
18/08/2025

INSULINO-RESISTENZA: QUANDO SOSPETTARLA?

L’insulino-resistenza è una condizione metabolica molto diffusa, spesso sottovalutata, che rappresenta l’alterazione di base da cui può svilupparsi il diabete mellito di tipo 2.
In parole semplici, l’organismo non riesce a metabolizzare correttamente zuccheri e carboidrati. Col tempo, questo porta a un maggior rischio di diabete, aumento di peso o difficoltà a dimagrire.

Il problema? È quasi sempre asintomatica: molte persone scoprono il diabete solo anni dopo, senza essersi accorte di nulla.
Ma ci sono alcune situazioni in cui è possibile sospettarla.

👉 Con buona sicurezza, quando:

1. C’è stata una storia di diabete gestazionale.
2. Gli esami mostrano glicemia a digiuno o emoglobina glicata più alti del normale.
3. In caso di acanthosis nigricans: una colorazione scura delle pieghe cutanee a livello del collo, delle ascelle o dell'inguine

👉 È probabile che ci sia insulino-resistenza quando:

1. È presente o sospettata la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS)
2. C’è una particolare tendenza ad aumentare di peso consumando i carboidrati o difficoltà a perderlo.
3. In caso di obesità: il tessuto adiposo è il più insulino-resistente.
4. Si verificano episodi di ipoglicemia reattiva, cioè un calo di zuccheri 1–2 ore dopo pasti molto ricchi di carboidrati.

🔎 Se pensi di rientrare in una di queste situazioni, è importante parlarne con uno specialista, che può prescrivere gli accertamenti più adatti e impostare le migliori strategie di cura e prevenzione.

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Pisa
56135

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