Fisioterapia Pisa Marco Bragazzi

Fisioterapia Pisa Marco Bragazzi La fisioterapia da me praticata si rivolge a tutti coloro che hanno subito un trauma o soffrono di p Studio Fisioterapico Pisa Bragazzi Marco

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01/08/2025

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24/07/2025

🎉 È di nuovo giovedì! Benvenuti ad un nuovo episodio di "Muscolandia: esplorando la mappa dei muscoli!" 🎉

Oggi saliamo nella zona toracica per incontrare un muscolo spesso dimenticato, ma importantissimo per la respirazione e la stabilità del dorso: il dentato posteriore superiore.

Dettagli anatomici

Il muscolo dentato posteriore superiore (in latino musculus serratus posterior superior) è un muscolo sottile, quadrilatero, situato nella parte posteriore del torace, sotto il trapezio e sopra gli erettori spinali.

Origina dalla parte inferiore del legamento nucale e dai processi spinosi di C7-D3 (a volte fino a D4).
Si inserisce sui bordi superiori della 2ª, 3ª, 4ª e 5ª costola

Innervazione? Nervi intercostali I–IV (rami anteriori di T1–T4)

Funzioni principali

Solleva le coste durante l’inspirazione forzata (muscolo inspiratorio accessorio), stabilizzando il torace in alcuni movimenti del tronco e collaborando nella propriocezione toracica (grazie ad una ricca innervazione).

Tipi di dolore

Il dentato posteriore superiore può essere implicato in dolore dorsale alto con irradiazione verso la scapola, tensioni respiratorie nei soggetti con respirazione toracica cronica e trigger point riferiti tra colonna e margine mediale scapolare.

Anche posture scorrette prolungate, come chi lavora al computer o guida a lungo
e compensazioni in presenza di debolezza del diaframma.

Funzione quotidiana

Ogni volta che inspiri profondamente, il dentato posteriore superiore si attiva!
Vi faccio alcuni esempi: durante lo sbadiglio, quando annusi profondamente, nei colpi di tosse e durante l’attività fisica intensa (corsa, ciclismo, arrampicata)

È un piccolo aiutante della tua respirazione.. che lavora in silenzio ogni giorno.

🏋️ Esercizio di allungamento (Stretching dorsale in estensione)

1. Mettiti a carponi con le mani sotto le spalle e le ginocchia sotto i fianchi
2. Inspira profondamente mentre inarchi la schiena verso il basso (estensione)
3. Espira e spingi il petto verso il pavimento, aprendo la gabbia toracica
4. Mantieni 20-30 secondi, poi rilassa e ripeti 3 volte

Aiuta a mobilizzare la colonna toracica e a decomprimere le coste superiori

🏋️ Esercizio di rinforzo (Respiro resistito in flessione laterale)

1. In piedi o seduto, piega leggermente il busto verso destra
2. Posiziona la mano destra sopra le coste sinistre, vicino all’ascella
3. Inspira profondamente spingendo contro la mano
4. Mantieni per 3-5 secondi, poi espira lentamente
5. Ripeti 5-8 volte per lato

Stimola il dentato posteriore superiore e i muscoli inspiratori accessori, utile anche in pazienti con respiro corto o poco efficace.

Curiosità scientifica

Il dentato posteriore superiore è più ricco di fusi neuromuscolari rispetto ad altri muscoli della schiena, il che suggerisce una funzione propriocettiva importante, non solo meccanica! Potrebbe quindi aiutare il cervello a “sentire” meglio il movimento e la posizione del torace.

Conclusione

Il dentato posteriore superiore è un muscolo poco noto ma cruciale per il respiro, la postura e la percezione del dorso. Allungarlo e rinforzarlo è un ottimo modo per migliorare la mobilità toracica e alleggerire la tensione tra spalle e scapole.

Ci vediamo giovedì prossimo con un altro viaggio nella mappa muscolare di Muscolandia! 😁

21/07/2025

Caos ordinato: la biomeccanica fine dell’articolazione della spalla!

Guarda che confusione! È il caos ordinato dell’articolazione gleno-omerale, un capolavoro di biomeccanica fine e stabilità dinamica. In questa immagine esplosa, vediamo tendini tagliati, legamenti sezionati, capsule aperte..

Ma non è disordine: è precisione chirurgica, è un sistema pensato per permettere libertà senza perdere controllo.

Cosa stai guardando?

Una sezione profonda della spalla anteriore, con evidenza di:

SGHL e MGHL (superior e middle glenohumeral ligament)

Legamento coraco-omerale

Tendine del capo lungo del bicipite

Legamento trasverso omerale

Rotator cable

Tendini della cuffia dei rotatori (tagliati)

E adesso te li racconto, uno per uno, in modo chiaro.

SGHL, MGHL, IGHL: non comparse, ma direttori d’orchestra

Sembrano tre cordicine secondarie, ma sono i pilastri della stabilità passiva della spalla in abduzione e rotazione:

- SGHL: attivo a 0° di abduzione, frena la traslazione anteriore.

- MGHL: entra in gioco tra i 45°-60°, fondamentale nei movimenti overhead parziali.

- IGHL: anche se non visibile in questa immagine, è il vero protagonista oltre i 90° di abduzione, formando un complesso capsulo-legamentoso antero-inferiore cruciale per frenare le instabilità anteriori estreme (tipiche negli atleti overhead).

Una lesione all’IGHL? Alta probabilità di instabilità antero-inferiore, soprattutto nei giovani atleti.

SGHL + legamento coraco-omerale: i bodyguard del bicipite!

Questi due legamenti si intrecciano per formare una specie di “sling” (fionda) che abbraccia il capo lungo del bicipite.

Lo guidano nel suo tunnel articolare. Lo stabilizzano durante il movimento. Lo proteggono nei cambi di direzione.

Se questa fionda si rompe o si allenta, il CLB può sublussare anteriormente o medialmente con dolore anteriore + sensazione di “scatto” o “dislocazione”.

Legamento trasverso omerae: la fibbia sulla cintura!

È il legamento che dovrebbe tenere il tendine del bicipite nella doccia bicipitale. Ma attenzione: non sempre è presente come entità anatomica autonoma. Spesso è una continuazione delle fibre del sottoscapolare.

La sua lesione è una delle cause più frequenti di instabilità bicipitale nei lanciatori. E quando cede? Il tendine del bicipite “salta fuori” e il paziente urla come se avesse preso una scossa.

Legamento spirale: piccolo ma fondamentale

Nell’immagine è indicato uno “spiral ligament” ma non esiste nella nomenclatura ufficiale. È un termine descrittivo, usato per indicare una porzione ispessita della capsula anteriore, dove si intrecciano fibre del sottoscapolare, del MGHL e della capsula stessa, a formare una sorta di tunnel contenitivo attorno al tendine del capo lungo del bicipite.

Rotator cable: la fettuccia della cuffia!

Pensalo come una cintura di sicurezza tendinea.
Collega il sovraspinato e il sottospinato con una struttura trasversale. Distribuisce le forze sulla cuffia.

In caso di lesione parziale della cuffia, può “compensare” temporaneamente.

Studi hanno dimostrato che, se il rotator cable è integro, una lesione può essere clinicamente silente e il paziente non lamenta dolore né perdita di forza significativa.

È importante conoscere tutte queste strutture perché la spalla non è un incastro stabile come l’anca o il ginocchio. È una giunzione sospesa, tenuta insieme da una danza perfetta di legamenti, tendini e muscoli.

Quando tutto funziona, hai movimento fluido. Quando anche una sola cucitura cede, inizia il dolore, il compenso, la disfunzione.

Considerazioni cliniche

Una lesione del SGHL può far “ballare” il bicipite anteriormente. Una retrazione capsulare posteriore altera la cinematica scapolo-omerale e causa impingement. La rottura del legamento trasverso omerale è frequente nei lanciatori, dove i test diagnostici dinamici sono fondamentali!

La presenza del rotator cable può proteggere da sintomi acuti anche in caso di lesione parziale della cuffia.

Fisioterapisti, attenzione: quando fate una mobilizzazione passiva, sapete quali legamenti state stirando? Quando rinforzate il bicipite, vi state chiedendo in che stato sono i suoi vincoli passivi? Se trovate un clic anteriore, pensate solo al capo lungo o anche ai suoi “bodyguard” capsulo-legamentosi?

La spalla è come un paracadute aperto.

Bellissima da vedere, ma ogni cucitura deve reggere il volo. Perché se ne salta una sola, si precipita.

21/07/2025

Caos ordinato: la biomeccanica fine dell’articolazione della spalla!

Guarda che confusione! È il caos ordinato dell’articolazione gleno-omerale, un capolavoro di biomeccanica fine e stabilità dinamica. In questa immagine esplosa, vediamo tendini tagliati, legamenti sezionati, capsule aperte..

Ma non è disordine: è precisione chirurgica, è un sistema pensato per permettere libertà senza perdere controllo.

Cosa stai guardando?

Una sezione profonda della spalla anteriore, con evidenza di:

SGHL e MGHL (superior e middle glenohumeral ligament)

Legamento coraco-omerale

Tendine del capo lungo del bicipite

Legamento trasverso omerale

Rotator cable

Tendini della cuffia dei rotatori (tagliati)

E adesso te li racconto, uno per uno, in modo chiaro.

SGHL, MGHL, IGHL: non comparse, ma direttori d’orchestra

Sembrano tre cordicine secondarie, ma sono i pilastri della stabilità passiva della spalla in abduzione e rotazione:

- SGHL: attivo a 0° di abduzione, frena la traslazione anteriore.

- MGHL: entra in gioco tra i 45°-60°, fondamentale nei movimenti overhead parziali.

- IGHL: anche se non visibile in questa immagine, è il vero protagonista oltre i 90° di abduzione, formando un complesso capsulo-legamentoso antero-inferiore cruciale per frenare le instabilità anteriori estreme (tipiche negli atleti overhead).

Una lesione all’IGHL? Alta probabilità di instabilità antero-inferiore, soprattutto nei giovani atleti.

SGHL + legamento coraco-omerale: i bodyguard del bicipite!

Questi due legamenti si intrecciano per formare una specie di “sling” (fionda) che abbraccia il capo lungo del bicipite.

Lo guidano nel suo tunnel articolare. Lo stabilizzano durante il movimento. Lo proteggono nei cambi di direzione.

Se questa fionda si rompe o si allenta, il CLB può sublussare anteriormente o medialmente con dolore anteriore + sensazione di “scatto” o “dislocazione”.

Legamento trasverso omerae: la fibbia sulla cintura!

È il legamento che dovrebbe tenere il tendine del bicipite nella doccia bicipitale. Ma attenzione: non sempre è presente come entità anatomica autonoma. Spesso è una continuazione delle fibre del sottoscapolare.

La sua lesione è una delle cause più frequenti di instabilità bicipitale nei lanciatori. E quando cede? Il tendine del bicipite “salta fuori” e il paziente urla come se avesse preso una scossa.

Legamento spirale: piccolo ma fondamentale

Nell’immagine è indicato uno “spiral ligament” ma non esiste nella nomenclatura ufficiale. È un termine descrittivo, usato per indicare una porzione ispessita della capsula anteriore, dove si intrecciano fibre del sottoscapolare, del MGHL e della capsula stessa, a formare una sorta di tunnel contenitivo attorno al tendine del capo lungo del bicipite.

Rotator cable: la fettuccia della cuffia!

Pensalo come una cintura di sicurezza tendinea.
Collega il sovraspinato e il sottospinato con una struttura trasversale. Distribuisce le forze sulla cuffia.

In caso di lesione parziale della cuffia, può “compensare” temporaneamente.

Studi hanno dimostrato che, se il rotator cable è integro, una lesione può essere clinicamente silente e il paziente non lamenta dolore né perdita di forza significativa.

È importante conoscere tutte queste strutture perché la spalla non è un incastro stabile come l’anca o il ginocchio. È una giunzione sospesa, tenuta insieme da una danza perfetta di legamenti, tendini e muscoli.

Quando tutto funziona, hai movimento fluido. Quando anche una sola cucitura cede, inizia il dolore, il compenso, la disfunzione.

Considerazioni cliniche

Una lesione del SGHL può far “ballare” il bicipite anteriormente. Una retrazione capsulare posteriore altera la cinematica scapolo-omerale e causa impingement. La rottura del legamento trasverso omerale è frequente nei lanciatori, dove i test diagnostici dinamici sono fondamentali!

La presenza del rotator cable può proteggere da sintomi acuti anche in caso di lesione parziale della cuffia.

Fisioterapisti, attenzione: quando fate una mobilizzazione passiva, sapete quali legamenti state stirando? Quando rinforzate il bicipite, vi state chiedendo in che stato sono i suoi vincoli passivi? Se trovate un clic anteriore, pensate solo al capo lungo o anche ai suoi “bodyguard” capsulo-legamentosi?

La spalla è come un paracadute aperto.

Bellissima da vedere, ma ogni cucitura deve reggere il volo. Perché se ne salta una sola, si precipita.

Salve a tutti, informo la gentile clientela che dal mese di Luglio e Agosto  il sabato non sarò operativo, chiudo per fe...
16/06/2025

Salve a tutti,
informo la gentile clientela che dal mese di Luglio e Agosto il sabato non sarò operativo, chiudo per ferie dal 16/08 al 31/08.

14/05/2025

Chi non ha mai avuto una distorsione alla caviglia? Un passo falso, un atterraggio sbagliato e.. zac! Il piede si gira, compare dolore e spesso si gonfia. Ma cosa succede esattamente dentro l’articolazione?

🔬 La biomeccanica della distorsione

La distorsione della caviglia si verifica quando i legamenti, strutture fibrose che stabilizzano l’articolazione, vengono eccessivamente stirati o lesionati a causa di un movimento brusco o innaturale. Il meccanismo più comune è l’inversione forzata, ovvero quando il piede ruota verso l’interno, sovraccaricando i legamenti laterali.

Nell’immagine vediamo chiaramente i tre legamenti più colpiti:

- Legamento talo-fibulare anteriore (ATFL). Il primo a cedere nelle distorsioni lievi.

- Legamento calcaneo-fibulare (CFL). Può lesionarsi nei traumi più severi.

- Legamento tibio-fibulare anteriore. Interessato nelle lesioni più gravi, come nelle fratture del perone.

Quando la distorsione è più grave, i danni possono estendersi anche ai legamenti mediali, sebbene questi siano meno soggetti a lesioni.

Gradi d lesione: quanto è grave?

Grado 1: stiramento del legamento senza rottura, lieve dolore e gonfiore.
Grado 2: rottura parziale del legamento, dolore più intenso, difficoltà a camminare.
Grado 3: rottura completa del legamento, instabilità articolare, gonfiore marcato.

Cosa fare dopo una distorsione?

1️⃣ Fase acuta (24-48h) Protezione, riposo funzionale, ghiaccio, compressione ed elevazione (protocollo POLICE).

2️⃣ Valutazione specialistica. Se il dolore è intenso e c’è instabilità, serve una visita dello specialista medico.

3️⃣ Riabilitazione. Mobilizzazione precoce, esercizi propriocettivi e rinforzo muscolare per prevenire recidive.

4️⃣ Ritorno allo sport. Solo quando la stabilità articolare è completamente ripristinata.

Prevenzione: la chiave per evitare ricadute

Se hai già subito una distorsione, sai quanto possa essere frustrante. Ecco come ridurre il rischio:

Rinforza i muscoli della caviglia. Esercizi di equilibrio e stabilizzazione.

Scarpe adeguate. Sostegno alla caviglia e buona ammortizzazione.

Taping o cavigliera. Utile per chi pratica sport a rischio (basket, calcio, trail running).

Conclusione

La distorsione della caviglia non è solo un piccolo fastidio! Se non trattata correttamente, può portare a instabilità cronica e aumentare il rischio di nuove lesioni. La prevenzione e la riabilitazione sono fondamentali per mantenere la caviglia forte e funzionale. 💪

E per i curiosi, un articolo molto dettagliato sulla biomeccanica della caviglia!

https://educarefisio.com/2016/09/22/la-biomeccanica-della-caviglia/

03/05/2025

Benvenuti al secondo episodio di “Commenta che ti passa: dove i tuoi commenti trasformano i nostri post” Buona lettura!

Viviamo in un’epoca in cui guardare in basso è diventato automatico: smartphone, laptop, tablet… la sindrome da testa avanzata (Forward Head Posture, FHP) è ovunque. Ma quanto incide davvero sulla salute cervicale?

Hai mai notato persone con il mento sporgente in avanti, le spalle arrotondate e il collo teso? Magari anche tu, senza rendertene conto, assumi questa postura mentre guardi lo schermo del telefono o lavori al computer.

Testa avanti, peso moltiplicato!

Lo sapevi che la tua testa pesa circa 5 kg? E ogni centimetro in avanti aumenta il carico percepito dalla colonna:

A 15°: il carico arriva a 12 kg
A 30°: 18 kg
A 45°: 22 kg
A 60°: 27 kg

Ma come dice giustamente Angelo Torri:
“Non solo testa in avanti, ma anche di lato, inclinata, ruotata… si vedono posture scorrette ovunque.”

E infatti la postura disallineata della testa comporta sovraccarichi asimmetrici, che generano compensi cervicali e tensioni croniche, come confermato da molti professionisti.

Questo concetto si collega direttamente alle forze di taglio asimmetriche che si creano sulla colonna cervicale. Le rotazioni e inclinazioni laterali, oltre a rendere l’immagine posturale “storta”, sono clinicamente correlate a squilibri del tono muscolare cervicale e a possibili irritazioni radicolari da compressioni meccaniche o da instabilità segmentarie.

Vuoi sapere le conseguenze della postura avanzata?

Dolore cervicale: muscoli come trapezio, SCOM e suboccipitali sono in tensione costante.

Mal di testa e vertigini: possibile compressione delle arterie vertebrali

Rigidità articolare: perdita della fisiologica lordosi cervicale.

Sovraccarico toracico, scapolare e disfunzioni respiratorie.

Doris Occhipinti lo ricorda spesso ai suoi allievi:

“La postura è tutto, anche se nel 2025 molti ancora la snobbano.”

Eppure, la FHP non è solo “un problema moderno”: già studi del secolo scorso collegavano le disfunzioni della colonna cervicale con alterazioni della pressione intracranica e dell’equilibrio autonomico. Solo che oggi la stiamo semplicemente… moltiplicando con ogni scroll!

Ma cosa dice la letteratura? Ecco una carrellata di revisioni sistematiche:

1. FHP e dolore cervicale

La FHP è associata a maggiore intensità di dolore e disabilità cervicale (Kim et al., 2019)

La revisione ha analizzato 15 studi e ha mostrato che, nei pazienti sintomatici, l’angolo cranio-vertebrale (CVA) ridotto è un predittore significativo di dolore cronico al collo.

2. Esercizi terapeutici e FHP

Gli esercizi correttivi migliorano CVA e riducono dolore cervicale (Kang et al., 2018)

Particolarmente efficaci si sono dimostrati gli esercizi di retrazione cervicale abbinati a training del trapezio inferiore e al controllo scapolare. Lavorare solo sul collo… spesso non basta!

3. FHP e propriocezione

Alterazioni nei limiti di stabilità e nell’equilibrio funzionale (Yoo et al., 2022)

Questo spiega perché in alcuni soggetti, soprattutto anziani o con disfunzioni vestibolari, una testa mal posizionata può contribuire a instabilità e aumentato rischio di cadute.

4. Esercizi per la sindrome crociata superiore

Migliorano FHP, spalle e cifosi toracica (Chen et al., 2023)

Il protocollo includeva esercizi globali di rieducazione posturale combinati con stretching degli anteriori e rinforzo dei muscoli scapolari profondi. Un approccio “a catena”, non solo “a tratti”.

5. Text Neck: definizione controversa, ma implicazioni reali

Le posture prolungate in flessione cervicale hanno effetti clinici (Scoping review)

Marcus Tidwell a questo punto ha sollevato un punto interessante:

“Non esistono prove definitive che colleghino FHP e dolore cervicale, e i termini “Postura scorretta” o “postura appropriata” sono discutibili.”

Hai ragione, Marcus. È importante evitare generalizzazioni e usare il linguaggio con attenzione. Tuttavia, come riportato, le revisioni sistematiche mostrano associazioni clinicamente rilevanti, soprattutto nei soggetti sintomatici.

Etichettare tutto come “spazzatura” rischia di escludere dati utili nella pratica clinica. Come sempre: il contesto è tutto.

Ma come darti torto? Il termine “postura scorretta” può essere fuorviante. È più corretto parlare di “postura sostenuta nel tempo senza variazione” che, in soggetti predisposti, può contribuire all’insorgenza di dolore. La postura, insomma, non è buona o cattiva in sé… ma può diventare un problema se diventa l’unica disponibile.

E se il dolore cervicale causa anche altro?

Manuela Beltrame chiede: “Cosa fare se in posizione sdraiata, col capo sostenuto, si avverte mancamento? Potrebbe essere legato alla sindrome?”

Ottima osservazione. In alcuni casi, la compressione o tensione a livello cervicale può alterare la propriocezione o il flusso vertebro-basilare. È fondamentale un’accurata valutazione clinica per escludere cause vascolari o neurologiche e impostare un piano adattato.

La “drop attack” o il senso di mancamento da posizione supina con testa iperestesa è descritto anche in letteratura come possibile segnale di insufficienza vertebrobasilare o instabilità craniocervicale. Attenzione quindi: non sempre è solo una questione muscolare.

Come intervenire quindi su questa condizione “in avanti”?

Educazione posturale

Consapevolezza corporea (biofeedback, specchi, retrazione del mento)

Esercizi mirati: rinforzo dei flessori profondi cervicali, trapezio medio/inferiore

Ergonomia personalizzata

Anche un semplice cuscino ergonomico o la regolazione dello schermo possono cambiare la giornata. E se sei un fisioterapista… dai un’occhiata anche a test come il Cranio-Cervical Flexion Test per oggettivare il lavoro.

Momento interattivo: prova ora!

Fermati un secondo e fai questi tre check:

1. Dove si trova il tuo mento? Sporge in avanti o è in asse con il collo?

2. Le tue spalle sono rilassate o stanno cercando di diventare orecchie?

3. Lo sguardo è dritto all’orizzonte… o puntato giù verso uno schermo?

Se hai risposto “sì” a uno di questi, è il momento perfetto per iniziare a correggere dolcemente, ma con costanza.

La postura non è tutto. Ma è una parte importante del tutto. E come disse un lettore: “Continuate a scavare quella buca, amici!”

E noi lo facciamo, insieme a voi.

Se ti è piaciuto questo aggiornamento, salva il post, commenta e condividilo.

E se vuoi rileggerlo con ironia: ecco la versione “Patologie Spiritose” dedicata al Text Neck:

https://educarefisio.com/2024/12/14/text-neck/

Postura molto comune oggi, ma si può rimediare
03/05/2025

Postura molto comune oggi, ma si può rimediare

Benvenuti al secondo episodio di “Commenta che ti passa: dove i tuoi commenti trasformano i nostri post” Buona lettura!

Viviamo in un’epoca in cui guardare in basso è diventato automatico: smartphone, laptop, tablet… la sindrome da testa avanzata (Forward Head Posture, FHP) è ovunque. Ma quanto incide davvero sulla salute cervicale?

Hai mai notato persone con il mento sporgente in avanti, le spalle arrotondate e il collo teso? Magari anche tu, senza rendertene conto, assumi questa postura mentre guardi lo schermo del telefono o lavori al computer.

Testa avanti, peso moltiplicato!

Lo sapevi che la tua testa pesa circa 5 kg? E ogni centimetro in avanti aumenta il carico percepito dalla colonna:

A 15°: il carico arriva a 12 kg
A 30°: 18 kg
A 45°: 22 kg
A 60°: 27 kg

Ma come dice giustamente Angelo Torri:
“Non solo testa in avanti, ma anche di lato, inclinata, ruotata… si vedono posture scorrette ovunque.”

E infatti la postura disallineata della testa comporta sovraccarichi asimmetrici, che generano compensi cervicali e tensioni croniche, come confermato da molti professionisti.

Questo concetto si collega direttamente alle forze di taglio asimmetriche che si creano sulla colonna cervicale. Le rotazioni e inclinazioni laterali, oltre a rendere l’immagine posturale “storta”, sono clinicamente correlate a squilibri del tono muscolare cervicale e a possibili irritazioni radicolari da compressioni meccaniche o da instabilità segmentarie.

Vuoi sapere le conseguenze della postura avanzata?

Dolore cervicale: muscoli come trapezio, SCOM e suboccipitali sono in tensione costante.

Mal di testa e vertigini: possibile compressione delle arterie vertebrali

Rigidità articolare: perdita della fisiologica lordosi cervicale.

Sovraccarico toracico, scapolare e disfunzioni respiratorie.

Doris Occhipinti lo ricorda spesso ai suoi allievi:

“La postura è tutto, anche se nel 2025 molti ancora la snobbano.”

Eppure, la FHP non è solo “un problema moderno”: già studi del secolo scorso collegavano le disfunzioni della colonna cervicale con alterazioni della pressione intracranica e dell’equilibrio autonomico. Solo che oggi la stiamo semplicemente… moltiplicando con ogni scroll!

Ma cosa dice la letteratura? Ecco una carrellata di revisioni sistematiche:

1. FHP e dolore cervicale

La FHP è associata a maggiore intensità di dolore e disabilità cervicale (Kim et al., 2019)

La revisione ha analizzato 15 studi e ha mostrato che, nei pazienti sintomatici, l’angolo cranio-vertebrale (CVA) ridotto è un predittore significativo di dolore cronico al collo.

2. Esercizi terapeutici e FHP

Gli esercizi correttivi migliorano CVA e riducono dolore cervicale (Kang et al., 2018)

Particolarmente efficaci si sono dimostrati gli esercizi di retrazione cervicale abbinati a training del trapezio inferiore e al controllo scapolare. Lavorare solo sul collo… spesso non basta!

3. FHP e propriocezione

Alterazioni nei limiti di stabilità e nell’equilibrio funzionale (Yoo et al., 2022)

Questo spiega perché in alcuni soggetti, soprattutto anziani o con disfunzioni vestibolari, una testa mal posizionata può contribuire a instabilità e aumentato rischio di cadute.

4. Esercizi per la sindrome crociata superiore

Migliorano FHP, spalle e cifosi toracica (Chen et al., 2023)

Il protocollo includeva esercizi globali di rieducazione posturale combinati con stretching degli anteriori e rinforzo dei muscoli scapolari profondi. Un approccio “a catena”, non solo “a tratti”.

5. Text Neck: definizione controversa, ma implicazioni reali

Le posture prolungate in flessione cervicale hanno effetti clinici (Scoping review)

Marcus Tidwell a questo punto ha sollevato un punto interessante:

“Non esistono prove definitive che colleghino FHP e dolore cervicale, e i termini “Postura scorretta” o “postura appropriata” sono discutibili.”

Hai ragione, Marcus. È importante evitare generalizzazioni e usare il linguaggio con attenzione. Tuttavia, come riportato, le revisioni sistematiche mostrano associazioni clinicamente rilevanti, soprattutto nei soggetti sintomatici.

Etichettare tutto come “spazzatura” rischia di escludere dati utili nella pratica clinica. Come sempre: il contesto è tutto.

Ma come darti torto? Il termine “postura scorretta” può essere fuorviante. È più corretto parlare di “postura sostenuta nel tempo senza variazione” che, in soggetti predisposti, può contribuire all’insorgenza di dolore. La postura, insomma, non è buona o cattiva in sé… ma può diventare un problema se diventa l’unica disponibile.

E se il dolore cervicale causa anche altro?

Manuela Beltrame chiede: “Cosa fare se in posizione sdraiata, col capo sostenuto, si avverte mancamento? Potrebbe essere legato alla sindrome?”

Ottima osservazione. In alcuni casi, la compressione o tensione a livello cervicale può alterare la propriocezione o il flusso vertebro-basilare. È fondamentale un’accurata valutazione clinica per escludere cause vascolari o neurologiche e impostare un piano adattato.

La “drop attack” o il senso di mancamento da posizione supina con testa iperestesa è descritto anche in letteratura come possibile segnale di insufficienza vertebrobasilare o instabilità craniocervicale. Attenzione quindi: non sempre è solo una questione muscolare.

Come intervenire quindi su questa condizione “in avanti”?

Educazione posturale

Consapevolezza corporea (biofeedback, specchi, retrazione del mento)

Esercizi mirati: rinforzo dei flessori profondi cervicali, trapezio medio/inferiore

Ergonomia personalizzata

Anche un semplice cuscino ergonomico o la regolazione dello schermo possono cambiare la giornata. E se sei un fisioterapista… dai un’occhiata anche a test come il Cranio-Cervical Flexion Test per oggettivare il lavoro.

Momento interattivo: prova ora!

Fermati un secondo e fai questi tre check:

1. Dove si trova il tuo mento? Sporge in avanti o è in asse con il collo?

2. Le tue spalle sono rilassate o stanno cercando di diventare orecchie?

3. Lo sguardo è dritto all’orizzonte… o puntato giù verso uno schermo?

Se hai risposto “sì” a uno di questi, è il momento perfetto per iniziare a correggere dolcemente, ma con costanza.

La postura non è tutto. Ma è una parte importante del tutto. E come disse un lettore: “Continuate a scavare quella buca, amici!”

E noi lo facciamo, insieme a voi.

Se ti è piaciuto questo aggiornamento, salva il post, commenta e condividilo.

E se vuoi rileggerlo con ironia: ecco la versione “Patologie Spiritose” dedicata al Text Neck:

https://educarefisio.com/2024/12/14/text-neck/

19/04/2025

La scorsa settimana, ho ottenuto 20 reazioni e commenti su uno dei miei post. Grazie a tutti per il sostegno! 🎉

Un grande ringraziamento ai miei nuovi follower! Sono felice di avervi tra noi! Michele Giaconi, Cecilia Frassi, Fabio S...
25/01/2025

Un grande ringraziamento ai miei nuovi follower! Sono felice di avervi tra noi! Michele Giaconi, Cecilia Frassi, Fabio Sacchelli, Vittoria Pizzonia

Dolore al piede? Fascite plantare o sperone calcaneare? Ti aiuto io. Non perdere questa occasione per migliorare la tua ...
02/12/2024

Dolore al piede? Fascite plantare o sperone calcaneare? Ti aiuto io. Non perdere questa occasione per migliorare la tua salute e benessere. Prenota subito la tua seduta al +39 050-314-3507 e assicurati uno dei posti disponibili!

Prenota Ora Un Appuntamento.

Indirizzo

Via G. Carducci 58 A-60 La Fontina, San Giuliano Terme
Pisa
56017

Orario di apertura

Lunedì 09:15 - 19:00
Martedì 09:30 - 19:00
Mercoledì 09:30 - 19:30
Giovedì 09:30 - 19:00
Venerdì 09:30 - 19:00
Sabato 09:30 - 12:00

Telefono

+393385474151

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