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Dr. Daniele Cappellani, Medico, Endocrinologo

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Dr. Daniele Cappellani, Medico, Endocrinologo

Dr. Daniele Cappellani, Medico Chirurgo, Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo

28/10/2025

Un piacere parlare al congresso "La gestione del paziente sovrappeso/obeso: dalla consapevolezza al trattamento", che si è tenuto a Modica il mese scorso.

Un titolo che già da solo racchiude un messaggio fondamentale: il percorso di cura inizia dalla consapevolezza.

👉 Consapevolezza da parte del paziente, che riconosce il proprio stato di salute e decide di affrontarlo.
👉 Consapevolezza da parte del medico, che deve ascoltare, comprendere e proporre strumenti efficaci.
👉 Consapevolezza della società, che deve smettere di ridurre l’obesità a una “colpa personale” e riconoscerla per ciò che è: una malattia cronica complessa.

Solo partendo da qui è possibile costruire un percorso terapeutico che accompagni davvero il paziente, passo dopo passo, verso il miglioramento della propria salute e qualità di vita.

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19/10/2025

NODULI TIROIDEI: QUANTO SONO DIFFUSI E QUANDO PREOCCUPARSI?

I noduli della tiroide sono una condizione molto frequente e spesso rappresentano una scoperta occasionale.

📊 Quanto sono diffusi?
- Alla palpazione clinica si riscontrano in circa 4–7% della popolazione adulta.
- Con l’ecografia tiroidea, che è molto più sensibile, la prevalenza sale fino al 30–60% (a seconda delle casistiche), con una frequenza maggiore nelle donne e con l’avanzare dell’età.

💡 Cosa significa averne uno?
La buona notizia è che la maggior parte dei noduli tiroidei è benigna e non richiede alcun trattamento. Solo una piccola percentuale presenta caratteristiche sospette che necessitano di approfondimenti (come l’agoaspirato) o, in alcuni casi, di trattamento.

🔎 Perché serve lo specialista?
È l’endocrinologo a svolgere un ruolo chiave:
- rassicurare nei molti casi in cui non ci sono motivi di preoccupazione;
- stabilire quando è utile proseguire con ulteriori esami (scintigrafia, agoaspirato);
- identificare i rari casi che necessitano di un trattamento specifico (chirurgia, terapia con radioiodio o altre opzioni).

La valutazione specialistica è essenziale per distinguere le situazioni che richiedono solo osservazione da quelle che invece meritano un percorso diagnostico o terapeutico.

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08/10/2025

👉 𝗧𝗲𝘀𝘁𝗼𝘀𝘁𝗲𝗿𝗼𝗻𝗲 𝗯𝗮𝘀𝘀𝗼: 𝗻𝗼𝗻 𝗯𝗮𝘀𝘁𝗮 𝘂𝗻 𝘃𝗮𝗹𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗹𝗮𝗯𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼

Secondo le linee guida internazionali (Endocrine Society, SIAMS), un singolo esame che mostra testosterone basso non significa automaticamente patologia.

🔎 Per parlare di ipogonadismo (bassi livelli di testosterone) servono 𝘥𝘶𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦:
1) Sintomi compatibili, come calo della libido, disfunzione erettile, riduzione della massa muscolare, stanchezza, alterazioni dell’umore.
2) Valori di testosterone ridotti confermati su almeno due prelievi mattutini, eseguiti correttamente.

📌 𝑺𝙚𝒏𝙯𝒂 𝒍𝙖 𝙘𝒐𝙢𝒃𝙞𝒏𝙖𝒛𝙞𝒐𝙣𝒆 𝒅𝙞 𝙚𝒔𝙖𝒎𝙞 + 𝙨𝒊𝙣𝒕𝙤𝒎𝙞 𝙣𝒐𝙣 𝙨𝒊 𝒑𝙪𝒐̀ 𝒇𝙖𝒓𝙚 𝙙𝒊𝙖𝒈𝙣𝒐𝙨𝒊.
Questo è importante per evitare diagnosi frettolose o terapie non necessarie.

👉 In caso di dubbi, il passo corretto è una valutazione endocrinologica o andrologica completa.

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02/10/2025

OBESITA' RICONOSCIUTA COME MALATTIA CRONICA IN ITALIA

Da ieri 1 Ottobre, con l’approvazione definitiva anche da parte del Senato, in Italia 𝐥’𝐨𝐛𝐞𝐬𝐢𝐭𝐚̀ 𝐯𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐚 𝐜𝐫𝐨𝐧𝐢𝐜𝐚.

📌 È un passaggio importante perché sottolinea che l’obesità non è soltanto una questione estetica o di volontà, ma una 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐥𝐢𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐚, progressiva e recidivante.

Il riconoscimento ufficiale favorirà una maggiore attenzione sul tema, sia dal punto di vista medico che sociale, contribuendo a ridurre lo stigma e a promuovere un approccio basato su evidenze scientifiche.

👉 Per i pazienti significa che il percorso di cura deve essere strutturato e continuativo, con l’obiettivo non solo di ridurre il peso corporeo, ma di prevenire le complicanze metaboliche e cardiovascolari associate.

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26/09/2025

PILLOLE DI STORIA DELLA ENDOCRINOLOGIA: LA TIROIDITE DI HASHIMOTO

Quando parliamo di tiroidite di Hashimoto ci riferiamo a una forma di tiroidite cronica autoimmune, la più frequente causa di ipotiroidismo nei paesi occidentali.

Ma perché porta questo nome?
📜 Nel 1912 il medico giapponese Hakaru Hashimoto descrisse per la prima volta, in quattro donne, una particolare infiammazione cronica della tiroide caratterizzata da un infiltrato linfocitario e da un progressivo danno della ghiandola.

🔬 All’epoca non si parlava ancora di autoimmunità, ma i suoi studi furono così precisi che la malattia è stata poi riconosciuta come la forma “prototipo” di tiroidite autoimmune.

📌 Per questo motivo il nome Hashimoto è rimasto associato a questa condizione, in segno di riconoscimento scientifico.

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14/09/2025

LA VITA A PARTI INVERTITE: OVVERO COME SAREBBE SE ANCHE IL MEDICO SI COMPORTASSE COME QUEI PAZIENTI CHE PRENOTANO UNA VISITA E NON SI PRESENTANO

È un’abitudine tristemente frequente prenotare visite mediche e non presentarsi, oppure disdirle con un preavviso insufficiente.

Si stima che tra il 15 e il 30% delle visite prenotate subisca questo destino, che dagli addetti ai lavori viene chiamato "no showing", con differenze anche significative tra pubblico e privato (controintuitivamente più alto nel primo), a seconda delle realtà geografiche e a seconda dei canali di prenotazione. A fronte di percentuali del genere ci si chiede se davvero tutte le mancate presentazioni e disdette siano dettate da urgenze dell’ultimo minuto e la risposta è desolantemente semplice: no.

Il no showing costa tantissimo:
- costa in termini di tempo
- costa in termini economici (dietro un medico in uno studio c’è un viaggio, un servizio di segreteria, ecc)
- costa in termini di qualità del servizio (se si riduce il tempo delle visite mettendo nel conto di ammortizzare sulle immancabili mancate presentazioni)
- costa in termini di dilazionamento delle liste di attesa

Il no showing è una mancanza di rispetto nei confronti del medico, ma anche e soprattutto nei confronti degli altri pazienti.

Prendiamola a ridere, ma nemmeno troppo.

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06/09/2025

Settembre è il mese dedicato dalla Endocrine Society alla sensibilizzazione sull’obesità infantile, una condizione che purtroppo è sempre più frequente anche in Italia.

📊 🇺🇸 Drammatici i dati degli Stati Uniti, dove oggi circa 1 bambino su 5 tra 2 e 19 anni è affetto da obesità, con un aumento rispetto al 13,9 % del 2000. L’obesità grave è raddoppiata, passando da 3,6 % a 7 %.

🇮🇹 In Italia, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità ci dicono che ad esempio tra i bambini di 8–9 anni il 19 % è in sovrappeso, il 9,8 % è obeso, di cui il 2,6 % ha obesità grave.

⚠️ Non si tratta di un problema estetico:
- aumenta il rischio di diabete di tipo 2, ipertensione e malattie cardiovascolari in età adulta;
- può influenzare l’autostima e la salute psicologica;
- spesso si associa a stili di vita poco sani (alimentazione scorretta, sedentarietà).

💡 Molto si può fare in termini di prevenzione:
- promuovere una corretta alimentazione fin da piccoli;
- incentivare il movimento quotidiano e lo sport;
- limitare il tempo davanti a schermi e dispositivi elettronici;
- educare tutta la famiglia a scelte salutari.

📌 L’obesità infantile non è mai colpa del bambino: è un fenomeno complesso che richiede attenzione, prevenzione e, nei casi necessari, il supporto di un team medico.

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18/08/2025

👩🏻‍🦱 “Dottore mi dà un parere su .. ?”

Sfatiamo un mito: il “parere” medico non esiste. E allo stesso modo non esiste il “consiglio” medico.

Chiedo a un’amica come mi sta un vestito. Chiedo al mio collega se secondo lui devo uscire con l’ombrello. Queste domande:
1) non presuppongono alcuna competenza in materia (ad esempio non occorre essere uno stilista per dire che non piace quell’abbinamento di colori, come non occorre essere un meteorologo per vedere il cielo nero e immaginare ci sia un rischio concreto di pioggia);
2) non comportano alcuna conseguenza effettiva.

In questi casi possiamo parlare di parere e di consiglio.

Al contrario qualsiasi “parere”/“consiglio” medico è un atto medico. Un atto che può essere di tipo diagnostico (ad esempio l’interpretazione del risultato di un esame), oppure di tipo terapeutico (ad esempio l’avvio o la modifica di una terapia, anche la più semplice e apparentemente innocua che esista). Un atto che, per definizione, presuppone competenze in materia e che può implicare conseguenze anche molto gravi.

Dove esercitavano la professione quei “vecchi medici” oggi spesso tanto rimpianti? O nel loro studio o al letto del malato. Non via whatsapp. E non perché al tempo non esisteva whatsapp, ma perchè questo lavoro per essere fatto in maniera adeguata impone di domandare, visitare, toccare con mano, conoscere e sapere, discutere, ragionare. Tutte cose che richiedono tempo e approfondimento. E tempo e approfondimento escludono per loro natura l’esistenza di un “parere”/“consiglio” medico.

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