La mansarda lilla

La mansarda lilla La dott.ssa Simona Adorni psicologa psicoterapeuta e il dott. Massimiliano Compagnonepsicologo( 346 9565929) sono disponibili in presenza e anche online.
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Studio di psicologia e spazio multidisciplinare dove psicologi e psicoterapeuti lavorano con altri professionisti della salute per offrire un percorso completo di supporto e consapevolezza nelle varie fasi della vita e che dia ben-essere a 360 gradi.

11/11/2025

Buone notizie per l’educazione affettiva e sessuale.
È stato ritirato l’emendamento che ne limitava l’introduzione nelle scuole medie: un passo nella giusta direzione per il benessere psicologico e relazionale delle nuove generazioni.

La Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi e dell’Ordine della Toscana, Maria Antonietta Gulino, aveva espresso preoccupazione in una lettera inviata al Ministro Valditara lo scorso 17 ottobre, sottolineando come la scuola sia il luogo dove si costruiscono consapevolezza, rispetto e capacità di riconoscere le proprie emozioni.

Un segnale positivo per una società che vuole crescere nella conoscenza e nel rispetto reciproco.

Maria Antonietta Gulino - Presidente CNOP

11/11/2025

Educazione all’affettività nelle scuole: un passo nella giusta direzione.

La decisione di ritirare l’emendamento che limitava l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole medie rappresenta un segnale importante di attenzione verso il benessere psicologico e relazionale delle nuove generazioni.
Come avevamo sottolineato nella lettera inviata al Ministro Valditara, la scuola è il luogo dove si costruiscono consapevolezza, rispetto e capacità di riconoscere le proprie emozioni.
Un’educazione sessuale e affettiva fondata su basi scientifiche, condotta da professionisti competenti e in dialogo con le famiglie, è una tutela per i più giovani e un investimento per la società.
Accompagnare bambine, bambini e adolescenti nella crescita emotiva e relazionale significa proteggerli, non esporli.
È una responsabilità condivisa, che oggi trova un terreno più favorevole per essere realizzata.

08/11/2025

Per una persona che detiene un’ampia finestra di tolleranza, “l’evento scatenante” può essere un lutto, una perdita importante, il fallimento della sua azienda…
Una persona che non ha avuto modo di sviluppare un’ampia finestra di tolleranza, si ritrova a sprofondare anche per gli imprevisti comuni che la vita ci propone nel quotidiano e solo raramente la discesa si sussegue con una risalita fatta di elaborazione e accettazione. Piuttosto, chi ha una finestra di tolleranza ristretta, vede fallimenti ovunque, vive torti subiti inaccettabili e punitivi, anche se qualcuno in coda in autostrada lo sorpassa…. in questi casi non vi è alcuna curva di risalita ma solo rabbia, angoscia e frustrazione che si accumulano giorno dopo giorno. Queste persone affrontano la vita come se fossero in una perenne guerra perché vivono come sopravvissute.

07/11/2025

QUANTO DURA LA PSICOTERAPIA SECONDO FREUD?

Molti criticano la psicoterapia e la psicoanalisi per la lunga durata della cura. Quanto dura una psicoterapia secondo Freud? Ed oggi invece? È davvero un processo sempre lungo o addirittura “interminabile”?

Le analisi agli inizi del Novecento solitamente avevano una durata molto breve: i primi pazienti di Freud, si sottoponevano a trattamenti intensivi (circa cinque o sei sedute a settimana) della durata di alcune settimane, solo in certi casi di alcuni mesi.

I pazienti di Freud raggiungevano Vienna da tutta Europa per sottoporsi all’analisi, interrompendo per alcune settimane il regolare corso della loro vita.

Queste prime analisi, molto brevi rispetto a quelle di oggi, furono molto utili per il progresso della psicoanalisi: la scienza analitica si è sviluppata proprio a partire dai problemi emersi nel lavoro quotidiano con i pazienti.

Nell’articolo “Avvio del trattamento” (1913), Freud spiega l’importanza del “tempo preliminare” della cura; si tratta di un periodo di circa una o due settimane, necessario per poter capire se è possibile svolgere una vera e propria analisi.

Se l’interruzione del trattamento si verifica nelle prime sedute, indica Freud:

“in tal modo si risparmia al malato la penosa impressione di un tentativo di guarigione non riuscito.
Si è trattato appunto soltanto di un sondaggio per imparare a conoscere il caso e per decidere se fosse adatto alla psicanalisi.”

Terminato il periodo preliminare, lo psicoanalista dovrebbe avere un’idea più precisa del paziente e può iniziare il vero e proprio trattamento, a partire dalla diagnosi che orienta la cura.

Negli ultimi decenni, nella comunità analitica c’è consenso sull’allungamento dei tempi della terapia.

Quali fattori influenzano la durata di una terapia?

Per comprenderlo, è necessario considerare numerosi fattori:

-il “ritmo di lavoro”: già Freud indicava come fosse necessario trovare nella motivazione e nella capacità di lavoro analitico del paziente il fattore più importante per prevedere la durata del trattamento.
Ogni paziente infatti è diverso ed è necessario capire la sua motivazione a guarire.

-il desiderio di sapere: perché si sceglie di fare un’analisi? Ogni paziente porta con sé una domanda diversa. “Mettere a fuoco” la domanda del paziente è un aspetto centrale del trattamento.

-che posto occupa l’analisi nella vita del paziente? È importante che l’analisi sia per il paziente una priorità. Se il paziente rifiuta di dedicare energia e impegno sarà difficile superare le inevitabili resistenze che rendono l’analisi difficile e complessa.

Possiamo dire che in analisi abbia un maggior peso il tempo “logico” ed “emotivo”, piuttosto che quello “cronologico”, così da mettere in luce quanto tempo davvero dura una psicoterapia.

Come finiscono le analisi? Freud ha dedicato un’opera a questo tema (“Analisi terminabile ed interminabile”), senza tuttavia giungere ad una risposta conclusiva.

Quando finisce un’analisi?

Esploriamo alcune delle conclusioni possibili del lavoro analitico nell’articolo completo.

Per approfondire:

-Sigmund Freud – Tecnica della Psicoanalisi (1911-1912);
-Sigmund Freud – Analisi terminabile ed interminabile;
-Paul Roazen – Freud al lavoro.

02/11/2025
01/11/2025
30/10/2025

Non puoi controllare tutto — e va bene così... perché puoi controllare tanto. Il segreto per una vita appagante? Circondarsi di chi sa trarre il meglio da ciò che puoi controllare. ❤️❤️❤️

Non puoi decidere come gli altri ti trattano, ma puoi scegliere a chi dedicare tempo, energie e cuore. È lì che nasce la vera reciprocità. ❤️

30/10/2025

NON È AMORE. È DIPENDENZA NEUROBIOLOGICA.

Negli ultimi giorni altre giovani donne sono state uccise barbaramente dai loro compagni.
E ancora una volta sentiamo dire: “Perché non se ne vanno?”

La risposta è dentro il cervello. Non nel cuore.

Quando una donna entra in una relazione tossica, soprattutto con un manipolatore o un soggetto narcisista patologico, il suo sistema nervoso viene progressivamente condizionato.
Il ciclo “idealizzazione – svalutazione – riaggancio” attiva le stesse aree cerebrali coinvolte nella dipendenza da sostanze, in particolare nella dipendenza da eroina o cocaina.

Ecco gli ingredienti della chimica dell’inganno:

Dopamina: ogni messaggio affettuoso, ogni “ti amo” dopo giorni di gelo o umiliazioni, produce una scarica di dopamina. È il premio intermittente che rinforza la ricerca spasmodica di quell’approvazione.

Ossitocina: l’ormone del legame, che normalmente serve a costruire fiducia e intimità, viene “dirottato” e usato dal manipolatore per cementare un attaccamento disfunzionale.

Cortisolo e adrenalina: lo stress cronico tiene il corpo in costante allerta, creando una condizione di iper-vigilanza e sottomissione.

Riduzione funzioni della corteccia prefrontale: con il tempo, la capacità di analisi, di giudizio e di decisione si riduce. La donna non è più libera di scegliere: è prigioniera del proprio sistema neurobiologico, riscritto dal trauma.

Questo si chiama legame traumatico.

E finché continueremo a leggerlo come “debolezza”, “dipendenza affettiva” o “mancanza di autostima”, continueremo a perdere vite.

Perché chi è intrappolata in questa dinamica non può semplicemente “andarsene”, ha bisogno di un intervento mirato, che tenga conto dei processi neurobiologici e psicologici sottesi alla relazione violenta.

Capire questo significa costruire strumenti di prevenzione reali, efficaci, capaci di spezzare la catena della violenza prima che arrivi all’epilogo finale.

Solo così potremo davvero proteggere le donne e impedire che i loro figli imparino — e ripetano — lo stesso copione.

29/10/2025

Il gaslighting è una forma di manipolazione psicologica in cui una persona porta l’altra a mettere in dubbio le proprie percezioni, emozioni o ricordi.
È un processo relazionale graduale, che può manifestarsi in ambito affettivo, familiare, amicale o professionale.

Le principali conseguenze del gaslighting includono:
• confusione e perdita di fiducia in sé
• senso di colpa e vergogna immotivati
• dipendenza emotiva
• isolamento e difficoltà nel chiedere supporto

Comprendere queste dinamiche è fondamentale per riconoscere la portata psicologica del fenomeno e superare la visione riduttiva della manipolazione come semplice conflitto relazionale.
Interventi psicologici mirati, orientati alla consapevolezza e al rafforzamento dell’autonomia personale, sono efficaci per ristabilire fiducia e benessere.

24/10/2025

LA PLASTICITÀ DEL CERVELLO

Molte persone, di fronte alla possibilità di cambiare, si rifugiano dietro la frase “sono fatto così”, come se la personalità fosse una struttura immutabile. Ma la psicologia contemporanea ci dice il contrario. Una revisione sistematica ha analizzato decine di studi longitudinali e interventi terapeutici, dimostrando che i tratti della personalità possono cambiare in modo significativo e duraturo. Interventi mirati, come la terapia cognitivo-comportamentale, la mindfulness o l’allenamento alla regolazione emotiva, sono in grado di modificare aspetti profondi della personalità, come la coscienziosità o la stabilità emotiva.

Questo cambiamento è reso possibile dalla neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di creare nuove connessioni neuronali in risposta all’esperienza. Le emozioni vissute durante esperienze significative, soprattutto se reinterpretate attraverso il reappraisal cognitivo, attivano circuiti dopaminergici che favoriscono l’apprendimento e il cambiamento.

In altre parole, non siamo condannati a ripetere gli stessi schemi: il cervello è programmato per evolversi, e la personalità può riflettere chi scegliamo di essere oggi, non solo ciò che abbiamo vissuto ieri. Abbandonare il “sono fatto così” significa aprirsi alla possibilità di una vita più consapevole, flessibile e autentica.

Segui Psyched se sei appassionato di scienza e divulgazione.

Fonte: “A systematic review of personality trait change through intervention”, B.W. Roberts et al., Psychological Bulletin, 2017
Credit foto: primozong, vecteezy

Indirizzo

Via Bagni 4
Podenzana
54010

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
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