La mansarda lilla

La mansarda lilla La dott.ssa Simona Adorni psicologa psicoterapeuta e il dott. Massimiliano Compagnonepsicologo( 346 9565929) sono disponibili in presenza e anche online.
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Studio di psicologia e spazio multidisciplinare dove psicologi e psicoterapeuti lavorano con altri professionisti della salute per offrire un percorso completo di supporto e consapevolezza nelle varie fasi della vita e che dia ben-essere a 360 gradi.

01/12/2025

In occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS, come evidenzia al “Corriere della Sera” la Prof.ssa Valentina di Mattei , Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia, è fondamentale promuovere una narrazione corretta e rispettosa sull’HIV.

La dimensione psicologica resta centrale. L’Hiv coinvolge la persona nella sua interezza: corpo, emozioni, relazioni, progetti. Un contesto informato, relazioni affettive solide e un rapporto di cura basato sulla fiducia favoriscono equilibrio emotivo, autostima e qualità di vita. Una buona comunicazione tra professionisti e pazienti, unita a informazioni chiare e non allarmistiche, sostiene scelte consapevoli e un rapporto più sereno con la propria condizione.

29/11/2025

Simona Adorni :Addiction e Dipendenze

25/11/2025

Oggi, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne

Oggi celebriamo (si fa per dire) la giornata internazionale dedicata al contrasto alla violenza di genere.
E dico si fa per dire perché, nonostante i riflettori accesi, la situazione nel nostro Paese rimane drammaticamente critica.
Le radici patriarcali, culturali, valoriali ed educative continuano a essere profondissime, radicate come cemento armato nel nostro tessuto sociale. Non solo non stanno tramontando, stanno resistendo con una forza inquietante.

Ogni giorno nel nostro Paese assistiamo a una conta dell’orrore che non accenna a fermarsi.
Ogni giorno migliaia di donne vengono picchiate, umiliate, minacciate, perseguitate, stuprate e, nei casi più gravi, uccise.
E ogni giorno ci ostiniamo a guardare altrove, a parlare d’altro, come se questa fosse solo una tragedia collaterale della nostra modernità.
Non lo è.
È una vera e propria emergenza strutturale.

I DATI ISTAT: LA REALTÀ CHE NON SI PUÒ PIÙ IGNORARE

E l’ultima indagine ISTAT lo chiarisce con una crudezza che non lascia spazio a interpretazioni:
• 6 milioni e 400mila donne (31,9%) tra 16 e 75 anni hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nella loro vita.
• Il 18,8% ha subito violenze fisiche; il 23,4% violenze sessuali.
• Il 5,7% ha subìto stupri o tentati stupri: quasi una donna su venti.
• Il 26,5% delle donne ha subito violenza da uomini conosciuti (parenti, amici, colleghi, conoscenti o sconosciuti).
• All’interno della coppia, il 12,6% delle donne è vittima di violenza fisica o sessuale.
• Dai partner si subisce anche violenza psicologica (17,9%) ed economica (6,6%).
• Gli ex partner sono responsabili delle forme più gravi: il 18,9% delle donne con un ex ha subìto violenze fisiche o sessuali da lui.
• Le giovani 16-24 anni registrano aumenti significativi delle violenze subite.
• Le molestie fisiche sessuali colpiscono il 19,2% delle donne; gli stupri e tentati stupri il 3,5%, pari a oltre 705.000 donne.
• Tra le donne attualmente in coppia, 323.530 vivono maltrattamenti fisici e 146.271 violenze sessuali.
• Il 45,9% delle donne lascia un partner violento proprio a causa delle violenze.
• Lo stalking colpisce il 14,7% da ex partner e il 9% da altri uomini.
• Solo il 10,5% delle vittime denuncia.
Ecco il dato più agghiacciante: gli stupri sono commessi prevalentemente da partner ed ex partner.

Questa è la realtà.
Questa è l’Italia oggi.

IL NODO CENTRALE: L’EDUCAZIONE PATRIARCALE

Il vero fulcro, quello che continuiamo ostinatamente a ignorare, è uno solo:
l’impianto culturale, valoriale ed educativo del nostro Paese continua a essere radicalmente patriarcale.

Un modello che pone al centro l’uomo come soggetto dominante
e relega la donna al ruolo di soggetto subordinato, sacrificabile, controllabile.
Questo è il terreno di coltura in cui nasce la violenza di genere.
È qui che inizia la spirale, nella normalizzazione del possesso, del controllo, dello svalutare tutto ciò che è femminile.

E INTANTO… FIACCOLATE, PANCHINE ROSSE, DICHIARAZIONI DI RITO…

Continuiamo a parlare, a fare fiaccolate, a inaugurare panchine rosse, a riempire le piazze di slogan.
Bene.
Ma non basta.
Non basterà mai se continuiamo a ignorare l’unico vero pilastro capace di cambiare il destino delle prossime generazioni ossia
LA PREVENZIONE.

L’EDUCAZIONE.
LA COSTRUZIONE DI MODELLI DI GENERE E DI RELAZIONE ALTERNATIVI.

Non ci salverà una panchina dipinta.
Ci salverà l’educazione, la competenza, la responsabilità degli adulti, dei genitori, della scuola, delle istituzioni.
Ci salverà la capacità di insegnare ai nostri figli ciò che questo Paese non ha mai veramente imparato ossia
che l’amore non è possesso,
che il rifiuto o la fine di una relazione non è un affronto da lavare con il sangue,
che la libertà femminile non è una minaccia,
che la donna non è un’estensione emotiva del partner,
che la parità non è negoziabile.

Oggi più che mai, lo ripeto con forza:

Abbiamo ancora un lavoro immenso da fare.
E ogni giorno perso è un altro giorno di sangue.

23/11/2025

Da non perdere il Salotto Lunigiana del 29 novembre!

23/11/2025

Ultimi posti disponibili 📣 😊 La mansarda lilla

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21/11/2025

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𝐂𝐨𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐭𝐫𝐢𝐬𝐭𝐞𝐳𝐳𝐚, 𝐥'𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐏𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐨𝐦𝐛𝐚𝐫𝐝𝐢𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚 𝐚𝐥 𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐨𝐦𝐩𝐚𝐫𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐏𝐫𝐨𝐟. 𝐏𝐚𝐮𝐥 𝐄𝐤𝐦𝐚𝐧.

La notizia della sua scomparsa, avvenuta il 17 novembre 2025 all’età di 91 anni, ci colpisce profondamente. Ekman è stato uno dei giganti della psicologia moderna: un pioniere nello studio scientifico delle emozioni e delle espressioni facciali, capace di portare alla luce il carattere universale di molte emozioni attraverso ricerche condotte in culture diverse.

Il suo lavoro ha oltrepassato i confini della ricerca accademica, raggiungendo un pubblico vastissimo grazie a libri come Telling Lies ed Emotions Revealed, che hanno reso comprensibili a tutti le dinamiche emotive più complesse.
Il suo contributo è arrivato anche al grande pubblico grazie alla consulenza per la serie Lie to Me e per il film d’animazione Inside Out, esempi di come la scienza delle emozioni possa dialogare con la società in forme nuove e accessibili.

Oggi, pur nella tristezza della perdita, vogliamo onorare il suo lascito: un patrimonio straordinario di conoscenza, rigore e profonda attenzione alla dignità umana, che continuerà a guidare e ispirare il lavoro di psicologhe, psicologi e professionisti della salute mentale.

20/11/2025

Interviene sul fenomeno delle baby gang al Tg5 Luca Bernardelli, Psicologo dell’esperienza digitale e Consulente IA del CNOP, “le cause sono molteplici e non si limitano a fattori psicologici: intervengono elementi sociali, culturali e familiari che incidono sul percorso di crescita dei ragazzi”.

Bernardelli osserva: “Il diffondere comportamenti aggressivi può essere collegato anche a un uso prolungato dei social media, che, secondo ricerche recenti, alla lunga può determinare una anestetizzazione emotiva e un senso di noia cronica da colmare con stimoli sempre più forti, talvolta sfociando in forme di aggressività sadica”.

Comprendere la complessità di questo fenomeno è fondamentale per costruire interventi integrati e una prevenzione efficace dei comportamenti devianti.

19/11/2025

Se ogni lutto, anche quello più elaborato, più “accettato”, conservasse sempre un resto, una scheggia, un punto dolente che continua a pulsare dentro di noi?
Ho sempre pensato che esista qualcosa di irriducibile nel dolore della perdita, una ferita che non guarisce mai del tutto.
Possiamo provare a rimarginarla, a darle un senso, ma resta sempre lì: come una cicatrice che, al cambiare del tempo o delle stagioni, torna a farsi sentire...
Forse dovremmo accettare che il lutto non è qualcosa che si supera, ma qualcosa che si trasforma.
Che dentro di noi non muore mai davvero ciò che abbiamo amato: cambia forma, si riconfigura, diventa un’altra presenza.
È un’operazione di metamorfosi, un’opera interiore di trasformazione del dolore in significato, della perdita in creazione.
Il lutto, se resta senza lavoro, ci incatena al passato, ci condanna alla paralisi della malinconia.
Ma se trova una via, se riesce a generare senso, allora può aprirci di nuovo alla vita.
È qui che nasce una nuova forma di nostalgia — non quella sterile del rimpianto, ma quella grata, viva, che illumina come la luce delle stelle morte: una luce che ci raggiunge da un corpo che non esiste più, ma che continua a splendere.
La nostalgia delle stelle morte è questo: la memoria che non spegne, ma accende; il dolore che non distrugge, ma trasforma;
il passato che non ci trattiene, ma ci invita ad andare avanti.
Il lutto, allora, non è mai solo perdita.
È anche promessa.
È un ritorno di luce - quella che proviene da ciò che abbiamo amato, e che, anche se non c’è più, continua a mostrarci la via.

Massimo Recalcati

17/11/2025
16/11/2025

Le relazioni non nascono mai per caso

Spesso, ci rendiamo conto solo alla fine della relazione, o a lungo andare, di quale tematica l’altro ci sta risvegliando. Questo è possibile solo se abbiamo lavorato seriamente su noi stesse, e siamo giunte alla consapevolezza che chi ci fa legare sentimentalmente è sempre colui che è in grado di liberare il carico di sofferenza che teniamo sotto controllo, facendoci paradossalmente soffrire nuovamente in modo da essere costrette ad affrontarla e porvi rimedio. Sennò ci innamoreremmo di chiunque, invece apriamo il cuore solo quando qualcuno trova la chiave. Quella chiave, finché restiamo per lo più sconosciute a noi stesse, non può che essere la sola capace di spalancare le nostre ferite irrisolte nascoste dietro le maschere protettive.
[…]
Ma il potere rievocativo della relazione rappresenta una preziosa opportunità per aiutarci a risolverle.
Nel corso della vita possiamo curarle e rimarginarle per sviluppare al massimo il nostro potenziale e diventare la miglior versione di noi stesse perché la relazione ha in sé un potenziale enorme di guarigione. Se questo concetto viene compreso e integrato da entrambi i partner, le possibilità di successo della relazione aumentano esponenzialmente, in quanto diviene un lavoro a due, oltre che individuale. Un lavoro fra persone sempre più consapevoli e desiderose di impegnarsi per far luce su queste zone d’ombra piene di dolore e rabbia, che, una volta portate alla luce e integrate, lasceranno libero l’amore imprigionato di entrambi, permettendo alla coppia di instaurare un legame molto intenso, sempre più profondo, più sano e appagante.
[…]
Quando invece la relazione finisce, dovrebbe lasciarci un insegnamento su quello che l’altro ci ha fatto scoprire di noi stesse. Se non facciamo né l’una né l’altra, né riusciamo a stanare la ferita all’interno della relazione, né a capire il messaggio che quella relazione ci poteva dare per migliorare noi stesse, non potremo fare altro che trovare un altro partner come il precedente e daremo la colpa al destino. Quindi, se pensiamo che il problema sia sempre e solo l’altro, dicendo ad esempio: “No, era lui irresponsabile, io ero giusta, il prossimo andrà meglio”, finiremo fatalmente per collezionare una serie infinita di fidanzati fatti con lo stesso stampino. O, ancor peggio, per il susseguirsi delle delusioni fuggiremo dalle relazioni, proclamando quanto si stia bene da sole, quanto sia bella la vita da single e che l’amore tanto non esiste.
Questi sono tutti meccanismi di difesa per non riprovare il dolore originario che è stato risvegliato dai rapporti che inconsciamente abbiamo scelto nel tentativo di guarire, ma abbiamo mancato perché non abbiamo saputo cogliere quel prezioso messaggio. Invece, dovremmo essere disposte a metterci in discussione e a chiederci: “Perché sono stata attratta da questa persona con queste caratteristiche? Quale parte ombra di me mi doveva svelare questa relazione? Quale parte mi sta rivelando che io non voglio vedere di me?”. L’altro va vissuto come uno specchio, una parte del nostro percorso, come un possibile maestro, attivatore e stimolo, non come meta, non come sistemazione, non come tentata soluzione al di fuori di noi. Questo non vale né per un farmaco, né per un uomo, né per una donna. Niente può essere utilizzato come medicina se non la consapevolezza, l’umiltà, l’impegno e in definitiva l’amore per noi stesse e per la nostra verità”.

♥️🪞♥️
Tratto da “Manuale d’amore - Come costruire una relazione intensa e felice”
di Barbara Majnoni e Elisabetta Notaro,
edito da Giraldi Editore.

🔈🔔🔇Altro evento!!!! Vi aspettiamo!!!
15/11/2025

🔈🔔🔇Altro evento!!!! Vi aspettiamo!!!

13/11/2025

La gentilezza è un linguaggio universale.
Non ha bisogno di spiegazioni: si riconosce in uno sguardo, in un gesto, in una parola detta con attenzione.

Oggi, nella Giornata Mondiale della Gentilezza, ricordiamo che essere gentili non è solo un gesto verso gli altri, ma anche verso noi stessi.

La gentilezza costruisce relazioni, veicola il rispetto reciproco, apre spazi di ascolto e rafforza la fiducia.

Indirizzo

Via Bagni 4
Podenzana
54010

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
Venerdì 08:00 - 20:00
Sabato 08:00 - 20:00

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