31/01/2024
Il ritardo del linguaggio: cos’è e come riconoscerlo
Quando si parla di ritardo del linguaggio si indica un insieme di difficoltà specifiche che compromettono la capacità linguistica del bambino. Nonostante sia molto frequente nell’età evolutiva, nella maggior parte dei casi rappresenta solo una fase transitoria che si risolve nel giro di qualche anno, con gli opportuni accorgimenti.
In condizioni normali, un bambino attraversa queste fasi:
-Lallazione. Il bambino ha circa 6 mesi quando comincia a produrre suoni ripetitivi di vocali e di consonanti. Sono i suoi primi fonemi che lo divertono e lo stimolano a continuare nella vocalizzazione.
-Comunicazione verbale intenzionale. Verso i 9-12 mesi cresce la capacità di interagire con le altre persone. Il piccolo cerca di comunicare le sue richieste o i suoi bisogni e si sentono per la prima volta anche le parole mamma e papà.
-Comunicazione gestuale. Verso il compimento del primo anno di vita, il bambino capisce che può comunicare anche attraverso la mimica. I suoi gesti più frequenti sono i baci mandati ai familiari, il gesto di salutare con la mano o indicare gli oggetti.
-Prime parole. A partire dai 12 mesi, il bambino esprime le sue prime parole e il suo vocabolario diventa sempre più ricco con il passare del tempo. Aumenta anche la sua capacità espressiva sia verbale che non verbale.
-Ampliamento del vocabolario. Dai 12 ai 24 mesi, i bambini sono in grado di conoscere dalle 20 alle 50 parole, fino ad arrivare a circa un centinaio di termini in più, che apprendono dalle proposte fatte dai genitori e dagli scambi relazionali.
-Capacità di formare frasi complete. Dai 24 ai 36 mesi, la capacità linguistica del bambino si è sviluppata e gli consente di articolare delle frasi di senso compiuto chiare e comprensibili. Il lessico si arricchisce e scompaiono le parole onomatopeiche.
Prima dei tre anni non è possibile fare una diagnosi precisa, ma è opportuno recarsi comunque da un logopedista già prima di questa età per sapere come comportarsi, per avere spunti e consigli da attuare in molti casi nell’ambito familiare.
I genitori si accorgono subito che il loro bambino ha un ritardo relativo al linguaggio, soprattutto quando questo gli preclude la possibilità di essere chiamati mamma e papà. Nel rapporto con gli altri coetanei è facile trovare un bambino che parla di più e un altro che invece non riesce ancora ad esprimersi bene.
Col passare dei mesi questa difficoltà può diventare sempre più evidente e per verificare se il bambino presenta un disturbo specifico è bene effettuare dei test che permettano di fare una diagnosi precisa.