Dott.ssa Lisa Picone Nutrizionista

Dott.ssa Lisa Picone Nutrizionista Biologa Nutrizionista/Chimico farmaceutico. Specializz.in Medicina Funzionale e Nutrizione Clinica.

Attenzione ...a chi si improvvisa decantatore del dimagrimento o venditore di prodotti dimagranti  o... attenzione alle ...
03/11/2025

Attenzione ...a chi si improvvisa decantatore del dimagrimento o venditore di prodotti dimagranti o... attenzione alle truffe!!!!
La Salute al primo posto!

La Prevenzione è  importante
11/10/2025

La Prevenzione è importante

PREVENZIONE

02/08/2025

🚫🍔 Bambini sotto assedio: la pubblicità del cibo spazzatura li rende più vulnerabili all’obesità

Un recente studio pubblicato su Current Obesity Reports (2025) ci mette di fronte a una verità scomoda: la pubblicità di cibi malsani non è innocua, ma un potente fattore che alimenta l’epidemia globale di obesità infantile.
📊 I numeri parlano chiaro:
• Oltre il 90% delle pubblicità online rivolte ai bambini promuove cibi ultra-processati, ricchi di zuccheri, grassi e sale.
• Ogni esposizione pubblicitaria aumenta l’introito calorico medio dei bambini di circa 58 kcal, una quota che, sommata nel tempo, contribuisce in modo significativo all’aumento di peso.
• I bambini ricordano perfettamente queste pubblicità, soprattutto quando usano influencer, cartoni, colori accesi e promozioni.
⚠️ Non si tratta di semplici spot, ma di vere strategie psicologiche:
• Health-washing: dare un’aura salutare a prodotti che non lo sono.
• Green-washing: fingere sostenibilità ambientale per attrarre le famiglie.
• Sfide social, giochi online e messaggi legati allo sport, che associano junk food a energia, successo e divertimento.
👩‍⚕️ Le prove scientifiche sono solide:
• Meta-analisi OMS e JAMA Pediatrics dimostrano che la pubblicità modifica gusti, preferenze e comportamenti alimentari.
• Gli effetti non sono neutri: colpiscono di più i bambini con sovrappeso e quelli provenienti da famiglie meno abbienti.
• Le ricerche neuroimaging mostrano che questi spot attivano aree cerebrali legate a emozioni e ricompensa, rendendo i bambini più vulnerabili.
📉 Le soluzioni funzionano, ma non bastano:
Esperienze come quella del Cile dimostrano che restrizioni severe riducono esposizione, acquisti e consumo di cibi malsani. Tuttavia, nessun Paese al mondo ha ancora regolamentato tutte le forme di pubblicità, soprattutto quella digitale, dove i nostri figli passano gran parte del loro tempo.
💡 Cosa possiamo fare (proposte concrete)
1. Leggi più severe
o Vietare la pubblicità di cibi malsani sui social, nelle app e nei videogiochi frequentati da bambini e adolescenti.
o Estendere i divieti non solo in fascia oraria protetta TV, ma a tutte le piattaforme digitali.
2. Scuola e famiglie come alleati
o Educare bambini e genitori a riconoscere le tecniche di manipolazione pubblicitaria.
o Inserire nei programmi scolastici moduli di “educazione al consumo consapevole”.
3. Tecnologia al servizio della salute
o Utilizzare sistemi di intelligenza artificiale per monitorare la pubblicità online rivolta ai minori.
o Creare piattaforme di denuncia e segnalazione per i genitori.
4. Incentivare le aziende sane
o Agevolazioni fiscali e visibilità per chi investe in marketing di cibi realmente salutari.
o Promozione di campagne sociali con testimonial positivi per la corretta alimentazione.

👩‍⚕️ Il ruolo cruciale dei nutrizionisti professionisti.

1. Educatori della salute alimentare
I nutrizionisti tradizionali (Nutrizionisti e Dietisti Nutrizionisti) svolgono un ruolo educativo chiave. Tramite consulenze individuali e di gruppo, aiutano genitori e bambini a riconoscere e resistere alle strategie persuasive della pubblicità alimentare digitale
2. Promotori di consumo consapevole
Organizzano percorsi di educazione al consumo basati sulla dieta mediterranea, coinvolgendo le famiglie e le scuole nel costruire una “memoria alimentare” sana ed equilibrata
3. Collaboratori di politiche pubbliche
Collegano i dati scientifici sull’impatto della pubblicità alla progettazione di strategie pubbliche, affiancando le istituzioni nella definizione di nutrient profile, etichettature e linee guida anti marketing
4. Curatori di interventi comunitari
Intervengono nelle scuole, nei centri sportivi, nei gruppi giovanili, promuovendo ambienti digitali protetti e attività offline per ridurre l’esposizione ai contenuti pubblicitari

💡 Proposte pratiche e soluzioni
1. Regolamentazione severa
• Divieto pubblicità junk food su social, app e piattaforme frequentate da minori.
• Applicazione di nutrient profile governativi su tutte le forme di marketing
2. Formazione e sensibilizzazione
• Inserimento nei programmi scolastici di moduli su “educazione al consumo consapevole”.
• Coinvolgimento di nutrizionisti e pediatri in incontri informativi rivolti a famiglie e docenti.
3. Tecnologia al servizio della prevenzione
• App e filtri anti pubblicità pro genitori.
• Monitoraggio digitale delle campagne pubblicitarie mirate a minori, con coinvolgimento attivo dei nutrizionisti.
4. Incentivi per campagne etiche
• Agevolazioni fiscali e visibilità per agenzie che promuovono prodotti salutari.
• Collaborazioni tra nutrizionisti e aziende responsabili per campagne social positive.
5. Interventi nelle comunità
• Attività di prevenzione e sport extra scolastiche lontane dai dispositivi digitali.
• Creazione di zone “phone-free” dove i bambini possono vivere esperienze reali, comuni ad associazioni sportive, scuole e centri giovanili
Se non affrontiamo il problema della pubblicità di junk food in modo sistemico, saranno le aziende – non i genitori, non i nutrizionisti, non i pediatri – a decidere cosa mangiano i nostri figli.
I nutrizionisti non sono figure accessorie, ma protagonisti essenziali nel prevenire l’obesità infantile — non solo nutrendo la dieta, ma difendendo i bambini dagli assalti del marketing.

E tu cosa ne pensi? Scrivilo nei commenti e se vuoi condividi il post.

Fate attenzione  a chi vi affidate!
18/07/2025

Fate attenzione a chi vi affidate!

SCIENZA, MEDICINA E NUTRIZIONE AI TEMPI DEI SOCIAL: UNA RIFLESSIONE AMARA
“I social network danno diritto di parola a legioni di imbecilli” scriveva Umberto Eco, denunciando il dilagare di voci prive di competenza che prima restavano confinate al bar e oggi invece inondano il mondo digitale.
Quando questo meccanismo si riversa su temi delicati come la salute, la scienza, la nutrizione?
Accade che:

“Fuffaguru” senza alcun titolo accademico pontificano di digiuni miracolosi, rimedi magici, cure fai-da-te, diete spacciate per rivoluzionarie.

Persone senza laurea, abilitazione, pratica clinica, senza alcuna formazione accreditata, ottengono seguito semplicemente perché “sanno vendersi bene”.

Il pubblico, sedotto più dalla retorica che dalla sostanza, fatica a distinguere chi ha studiato anni da chi ha solo imparato a vendersi.

👉 La verità scomoda è questa: certo non basta guardare ai titoli per avere una garanzia assoluta di qualità. Anche tra i professionisti ci sono figure che cedono al sensazionalismo, pubblicizzano servizi e/o prodotti di dubbio valore, facendo promesse miracolose non supportate da evidenze scientifiche. La differenza, però, è che almeno i titoli e le abilitazioni pongono un primo filtro: indicano un percorso, una responsabilità, un codice deontologico.
💥 Dove c’è marketing, difficilmente c’è scienza.
La scienza è lenta, prudente, fatta di ipotesi e verifiche, di dubbi, di revisione continua. Il marketing è rapido, assertivo, punta all’emozione e al portafoglio.
Chi unisce le due cose corre il rischio di piegare la scienza alla logica del profitto, perdendo di vista la salute delle persone.
🔍 COME DIFENDERSI?
✅ Verificate chi parla: ha una laurea pertinente? È iscritto a un albo?
✅ Diffidate di chi vende soluzioni facili o universali.
✅ Fate attenzione a chi trasforma ogni consiglio in uno slogan o in una “call to action” per vendere un integratore, un prodotto, un corso, una professionslità....a chi butta l'amo attraverso "regalini, opuscoli, libretti etc".
✅ Ricordate: un buon professionista vive della sua pratica clinica, non della sua popolarità sui social.

Il marketing e la scienza sono due strade divergenti. Certo, un minimo di comunicazione chiara e accessibile è necessario per divulgare, ma quando si vedono pagine che vendono sogni anziché spiegare dati, non è più medicina, scienza, nutrizione, dietetica ma televendita.

15/07/2025

Oltre 200 donne trattate al Palagi. “Dopo l’intervento, si può diventare madri”. Niente tagli e cicatrici grazie a un intervento che dura pochi minuti e che viene eseguito attraverso una piccola sonda

Indirizzo

Via S. Faustino 9 Pontedera (PI)
Pontedera
56025

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