29/07/2020
Nel bel mezzo dell’estate post pandemia ho deciso di godermi questa nuova libertà ritrovata andando più spesso al mare, in montagna e a camminar nei boschi . Questo mio ritagliarmi più tempo libero mi ha permesso di dedicarmi maggiormente al mio hobby preferito: la lettura! 😍😍😍 (in linea perfetta con l’era che sto vivendo, nonostante l’imminente senilità, mi avvalgo dell’uso indiscriminato e indecente di emoticon esplicative...).
Avevo acquistato due libri e giuro che difficilmente ricorro alla carta dei diritti del lettore interrompendo la lettura di un romanzo, quindi mi sono proprio trovata di fronte a due zozzerie, per dirla alla De Luca (la pandemia ci ha regalato anche la scoperta di alcuni personaggi, più che altro li ha iconizzati).
Non sapevo come procedere e non potevo occupare ogni istante libero solo con i podcast di Alessandro Barbero, quindi ho deciso di rileggere un libro che già avevo avuto tra le mani: “O forse no” di Maria Valentina Luccioli, una bellissima donna che ho conosciuto tanti anni fa e con la quale ho condiviso l’intero percorso della scuola superiore.
Le avevo promesso una recensione appena uscito il libro, sono stata tra le prime ad acquistarlo, però la prima lettura non aveva generato riflessioni interessanti da parte mia, mi ero troppo concentrata sul riconoscere le identità dei personaggi dato che c’è una parte in cui rievoca gli anni della scuola superiore. Ho avuto perfino l’arroganza di cercarmi tra quelle pagine e, distanza di un anno, mi sono trovata. Non come Cristiana quattordicenne disordinata e confusionaria, mi sono trovata come donna.
O forse no è un romanzo che parla di tutte le donne e a tutte le donne, i personaggi sono veri ancor prima di essere reali. Semplici e onesti. Queste sono le donne che voglio incontrare in un romanzo, belle ma non bellissime, imperfette, coerenti; donne che amano, che cercano loro stesse, che costruiscono, perché quando non le trovo mi appello al mio diritto di interrompere la lettura. O forse no l’ho letto due volte, la prima per affetto e cortesia , la seconda per ricordarmi i personaggi che ho il diritto di incontrare in un buon romanzo!
Cristiana Cecchini