01/11/2025
🗣Federico Faggin. Intervista ottobre 2025
Fisica Quantistica e Coscienza
"La gente comincia a farsi domande su cosa sia la coscienza perché non si riconosce in un’intelligenza artificiale, e intuisce che è nella coscienza lo scarto fondamentale tra l’essere umano e la macchina. (...)
Per la scienza classica la parola coscienza non significa nulla, e l’interiorità è trascurabile. Ma queste sono credenze materialiste, già falsificate dalla fisica quantistica, che partono da un concetto di chi siamo completamente sbagliato, basato su dogmi – come le religioni. (...)
Le grandezze fondamentali della fisica quantistica descrivono possibilità, non oggetti: la fisica classica, quella dello spazio-tempo, emerge come media di infiniti comportamenti quantistici da una fisica più profonda che però può solo darci probabilità.
Quando si lavora con oggetti fatti di molte particelle, miliardi e miliardi di atomi e molecole, questi si comportano in maniera in prima approssimazione prevedibile: quindi noi viviamo una realtà descrivibile da equazioni anche semplici, ma non è la realtà profonda, su cui la realtà materiale si sviluppa. (...)
i campi quantistici hanno coscienza, identità e volontà di conoscersi. L’Uno, la totalità di ciò che esiste, è dinamico e olistico: cambia di continuo e in ogni suo frammento vuole conoscersi. È un universo che evolve per auto-conoscenza. (...)
L’ego è una piccola parte del campo di coscienza che crede di essere il corpo e interpreta la realtà attraverso ciò che il corpo percepisce. La realtà che chiamiamo fisica è quasi virtuale: una rappresentazione transitoria che la nostra coscienza costruisce usando il corpo come trasduttore.
Percepiamo solo una minima parte del reale, come se vedessimo attraverso una fenditura un panorama immenso. Tutto cambierebbe, con sensi diversi. La realtà è filtrata dai sensi, e dunque dal corpo. Ma se realizziamo di essere ciò che usa il corpo come strumento di relazione, siamo molto di più."
Federico Faggin, intervista su "il manifesto", 25 ottobre 2025