Dott. Marco Costi Psicoterapeuta Ipnositerapeuta

Dott. Marco Costi Psicoterapeuta Ipnositerapeuta �Psicologo Psicoterapeuta
�Specializzato in Ipnositerapia alla S.I.I.P.E in Roma.
� Ricevo su appuntamento al �3205730897� (M.H. Erickson)

Allora mio padre mi sfidò a fare entrare il vitello nella stalla. Visto che si trattava di una resistenza ostinata e irragionevole da parte dell'animale, decisi di dargli la più ampia occasione di continuarla secondo quello che era chiaramente il suo desiderio. Di conseguenza lo posi di fronte a un doppio legame: lo presi per la coda e lo tirai fuori dalla stalla, mentre mio padre continuava a tirarlo verso l'interno. Il vitello decise subito di opporre resistenza alla più debole delle due forze e mi trascinò nella stalla.

L’intolleranza terapeutica di cui parlava Ivan Illich negli anni ’80 si sta riversando non tanto su categorie sociali em...
25/11/2025

L’intolleranza terapeutica di cui parlava Ivan Illich negli anni ’80 si sta riversando non tanto su categorie sociali emarginate ed escluse, quanto direttamente sui bambini e sulle bambine.

L’utilizzo delle categorie psichiatriche per definire la loro presunta normalità ha una precisa implicazione culturale e narcisistica: devono equipararsi al più presto, rapidamente e senza mezzi termini agli standard adulti, dimenticandosi di gongolare o dilettare nella condizione infantile, vista ormai come un momento sostanzialmente inutile e poco produttivo.

L’attacco al pensiero magico infantile, di cui aveva così nitidamente e scientificamente parlato il grande Jean Piaget, viene quindi visto come componente trasgressiva piuttosto che come elemento costitutivo dell’infanzia e che ne stabilisce una precisa e netta limitazione.

Il caso più eclatante è la scomparsa dell’amico immaginario che fino alla fine degli anni ’80, secondo gli studi di Tilde Giani Gallino, era presente nel 70% dei bambini e delle bambine fino ai 7 anni.

Ciò appare come l’elemento inequivocabilmente più significativo dell’intolleranza terapeutica, accompagnato dalla scomparsa negli anni ’80 del gruppo spontaneo dei bambini, su cui il grande Nikolaas Tinbergen lanciava un furibondo grido d’allarme: la struttura basilare della vita infantile, il gruppo spontaneo che aveva accompagnato questa età per millenni, rischiava di scomparire, come poi è avvenuto, e ciò avrebbe causato profondi danni, allora ancora sconosciuti.

Le conseguenze di queste due operazioni di intolleranza e di presunto risanamento dei comportamenti infantili sono sotto gli occhi di tutti e tutte, con un aumento vertiginoso delle neuro-diagnosi, delle etichette neurodiagnostiche e, complessivamente, di una sorta di alienazione dell’infanzia dalle caratteristiche peculiari della propria vita: il gioco spontaneo, la socialità spontanea e il rapporto diretto, sensoriale e ontologicamente totalizzante con la natura.

di Daniele Novara

Emanuele Tacchini non è un eroe, ci tiene a specificarlo.Però è uno con le p***e, e questo vogliamo specificarlo noi.Per...
18/10/2025

Emanuele Tacchini non è un eroe, ci tiene a specificarlo.
Però è uno con le p***e, e questo vogliamo specificarlo noi.

Perchè in un mondo di esaltati, di persone che pensano solo al risultato, al successo, lui si è ricordato del ruolo che ha: quello di mister appunto, di EDUCATORE ancor prima che formatore tecnico.

Cos'ha fatto?
Durante la partita tra Fortis Arezzo e Atletico Levane Leona (Under14) ha ritirato la sua squadra per le troppe offese pervenute all'arbitro di SOLI 15 ANNI, alla sua prima gara da direttore.

Un gesto forte.
Un gesto che vuole dare una scossa.
E pazienza se l'arbitro, a malincuore, ha dovuto assegnare la sconfitta a tavolino per i ragazzi di Tacchini: questo mister ha già vinto nella vita e nel suo lavoro.

Bravo.
Bravo.
Bravo.

di "Non è più domenica"

(📸: Repubblica Arezzo)

16/10/2025

« Una recente ricerca (Sternberg, 1975) indica che il cervello umano, quando viene posta una domanda, continua una ricerca completa nell’intero sistema di memoria, a livello inconscio, anche dopo che ha trovato una risposta apparentemente soddisfacente a livello cosciente. Questa ricerca inconscia e l’attivazione di processi mentali a livello autonomo sono l’essenza del nostro approccio indiretto, durante il quale tendiamo ad utilizzare le potenzialità sconosciute del paziente per evocare fenomeni ipnotici e risposte terapeutiche. »

M.Erickson-E.Rossi, “Ipno-terapia”

Negli anni ’60, la studentessa di Harvard Jean Briggs fece una scoperta straordinaria sulla rabbia umana. A 34 anni, si ...
10/10/2025

Negli anni ’60, la studentessa di Harvard Jean Briggs fece una scoperta straordinaria sulla rabbia umana. A 34 anni, si recò oltre il Circolo Polare Artico e visse nella tundra per 17 mesi. Nessuna strada. Nessun riscaldamento. Nessun negozio di alimentari. Gli inverni scendevano sotto i –40°C.

Briggs convinse una famiglia Inuit ad “adottarla” affinché potesse osservare la loro vita nel suo ritmo naturale. Presto notò qualcosa di straordinario: gli adulti avevano un’abilità quasi sovrumana nel controllare la rabbia. Non perdevano mai la calma.

Un giorno, qualcuno rovesciò un bollitore bollente dentro un igloo, danneggiando il pavimento di ghiaccio. Niente urla. Nessuna colpa. Solo un tranquillo “Peccato” prima di prendere altra acqua. Un’altra volta, una lenza da pesca — pazientemente tessuta per giorni — si spezzò al primo lancio. L’unica risposta? “Facciamone un’altra.”

Accanto a loro, Briggs si sentiva come una bambina impulsiva. Così cominciò a chiedersi: come insegnano i genitori Inuit ai loro figli questa padronanza emotiva?

Un pomeriggio trovò la risposta. Una giovane madre stava giocando con il suo figlio di due anni arrabbiato. Gli diede una piccola pietra e disse: “Colpiscimi con questa. Ancora. Più forte.” Quando il bambino la lanciò, lei si coprì gli occhi e finse di piangere: “Ooooh, fa male!”

Per Briggs sembrava strano — fino a quando non capì che era una lezione potente. Gli Inuit credono che non si debba mai sgridare un bambino piccolo o parlargli con voce arrabbiata. Invece, usano il gioco gentile per insegnare empatia e autocontrollo. Anche se un bambino ti colpisce o ti morde — rispondi con calma, non con rabbia.

Forse anche noi potremmo imparare qualcosa da una cultura in cui la rabbia non è temuta… perché è compresa.

09/07/2025

Il dramma di chi misura la propria esistenza sulla base del profitto economico che trae dalle proprie attività è di quelli più logoranti, a mio avviso perché perfettamente congruo al contesto civile in cui siamo tutti immersi.
È un dramma che reca con sé incomprensione per la mancata gratitudine altrui, per la lontananza, per la solitudine cui conduce.
Però si può curare, ci si può far aiutare.

Nella pratica terapeutica il modello bio-psico-sociale è quello a tutt'oggi dominante. Tuttavia le ricadute individuali ...
05/07/2025

Nella pratica terapeutica il modello bio-psico-sociale è quello a tutt'oggi dominante. Tuttavia le ricadute individuali delle dinamiche sociali sono sempre più sottostimate nella letteratura specialistica. E questa stessa è una conseguenza dell'intervento diretto del Capitale nei gangli dell'istruzione e della formazione.

02/07/2025

Sarà sicuramente banale, ma anche vero, che la vita è una continua sfida con sé stessi, che proprio per questo non c'è un vincitore e che è bella solo se non smetti di sfidarti.

Italia, epoca della barbarie.
22/06/2025

Italia, epoca della barbarie.

19/06/2025
Quando preferisci inviare un messaggio vocale anziché scrivere, ricordati che ogni tastiera oggi ha la dettatura vocale....
11/06/2025

Quando preferisci inviare un messaggio vocale anziché scrivere, ricordati che ogni tastiera oggi ha la dettatura vocale.

Inviare un vocale "perché fai prima" indica soltanto il tuo egoismo, infatti fai prima tu, ma non chi lo deve ascoltare, visto che di fatto è "sequestrato" all'ascolto per tutta la durata del messaggio senza possibilità di intervenire come in un normale dialogo.

Il messaggio vocale scoraggia la conversazione persino più di un messaggio scritto, proprio perché costringe l'interlocutore a sorbirsi la totalità del contenuto di cui non è detto sia necessariamente interessato nella sua interezza.

04/06/2025

Da quando le liberalizzazioni di Bersani (2006) e Monti (2012) sono state promulgate la percezione generale è decisamente cambiata.
Se inizialmente erano entrambe state accolte con grande favore, perché promettevano maggiori occasioni lavorative e assecondavano la smania liberale di molti aguzzini, sospinte dai consueti venti di crisi, oggi una buona parte della popolazione si è accorta delle grandissime fregature che nascondevano, di aumento delle disuguaglianze sociali e di lacerazione di ogni tessuto comunitario rimanente.
Soprattutto in molti si sono accorti che se prima vigevano certe restrizioni non era per volontà liberticida, come si è voluto far credere, ma per tutelarci dai nostri stessi istinti più beceri e ripugnanti.
Di questo si ha enorme evidenza anche nelle ricadute psicologiche individuali, perché non esiste salute mentale dove c'è disuguaglianza e sopraffazione.

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Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
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