Dott.ssa Edy Virgili - Biologa Nutrizionista

Dott.ssa Edy Virgili - Biologa Nutrizionista Biologa Nutrizionista specializzata in scienza dell'alimentazione con Master in Nutrizione Oncologica

Biologa Nutrizionista specializzata in scienza dell'alimentazione e con Master in oncologia integrata.

04/12/2025

🌿 Nutrizione Olistica e Scienza: L'Approccio Integrato

​Il benessere olistico sta evolvendo da un concetto filosofico a un approccio convalidato dalla scienza, che riconosce l'interconnessione tra corpo e mente. La nutrizione è emersa come il fattore ambientale più influente in questo modello di salute integrato.

La Connessione Psico-Neuro-Endocrina:
​Il fondamento scientifico di questo approccio risiede nello studio dell'Asse Intestino-Cervello (Gut-Brain Axis). L'intestino, sede del Microbioma (la comunità di trilioni di microrganismi), non è solo un organo digestivo, ma un sistema che modula direttamente la funzione cerebrale e l'immunità.
​Attraverso la produzione di neurotrasmettitori (come la Serotonina) e acidi grassi a catena corta (SCFA) derivati dalla fermentazione delle fibre, il microbiota invia segnali al cervello. La ricerca dimostra che una disbiosi (squilibrio microbico) può innescare un'infiammazione di basso grado collegata a disturbi neuropsichiatrici, sostenendo l'uso di probiotici (psicobiotici) come potenziale intervento terapeutico complementare per l'ansia e la depressione (Cryan et al., 2019; Sarkar et al., 2016).

​Nutrigenomica e Personalizzazione:
​L'enfasi olistica sull'unicità individuale trova riscontro nella scienza della Nutrigenomica.
​Questa branca della biologia molecolare studia come i singoli geni influenzino la risposta dell'organismo ai nutrienti e come la dieta possa alterare l'espressione genica. Ad esempio, le variazioni genetiche possono determinare l'efficienza con cui un individuo metabolizza specifiche vitamine (es. il folato) o la sua sensibilità a composti come la caffeina. Questo campo supporta la necessità di una nutrizione di precisione che supera le linee guida dietetiche standard, garantendo interventi dietetici personalizzati per massimizzare l'efficacia e prevenire le patologie (Minihane et al., 2015).

​Integrazione Mente-Corpo-Il Mindful Eating:
​L'aspetto comportamentale dell'olismo, ovvero l'alimentazione consapevole (Mindful Eating), è sostenuto da evidenze nel campo della psicologia della salute.
​Questa pratica incoraggia l'attenzione piena al momento del pasto e ai segnali interni di fame e sazietà, agendo come meccanismo per interrompere il circolo vizioso del mangiare emotivo (stress-indotto). Studi clinici hanno dimostrato che il Mindful Eating può ridurre il comportamento alimentare incontrollato e migliorare la gestione del peso e del glucosio in pazienti con diabete di tipo 2 (Timmerman & Brown, 2012).

​Bibliografia:
​Cryan, J. F., et al. (2019). The microbiota-gut-brain axis. Physiological Reviews, 99(4), 1877–2013.
​Minihane, A. M., et al. (2015). Low-grade inflammation, diet-induced stress, and metabolic disease. The American Journal of Clinical Nutrition, 102(3), 683–692.
​Sarkar, A., et al. (2016). Psychobiotics and the microbiota–gut–brain axis: in the pursuit of happiness. Neurotherapeutics, 13(3), 574–585.
​Timmerman, G. M., & Brown, A. (2012). The effect of a mindfulness-based eating intervention on women with type 2 diabetes. Mindfulness, 3(2), 118–127.

03/12/2025

Non ci fermiamo! MAI!!

Gestione degli effetti collaterali delle terapie oncologiche.

03/12/2025

Roma, 2 dicembre 2025 (Agenbio) – Un cocktail di molecole di RNA brevettato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) è risultato un promettente principio attivo contro i tumori al sistema nervoso centrale come il glioblastoma, uno dei tumori al cervello più aggressivi. Lo studio, pubblicato ...

02/12/2025

Parliamo di Protein Panic: Perché Stiamo Esagerando con le Proteine

​Siamo nell'era della Protein Panic. Dai guru del fitness ai titoli sensazionalistici, l'idea che non stiamo assumendo abbastanza proteine è diventata una vera e propria ansia nutrizionale.
​Ma è davvero un rischio per la salute o è solo una geniale mossa di marketing?
​Per la maggior parte degli adulti con uno stile di vita moderato, il fabbisogno proteico è sorprendentemente facile da raggiungere. La dose dietetica raccomandata (RDA) è di circa 1 grammo per chilogrammo di peso corporeo.
​La verità è questa: nei Paesi occidentali, è più comune un eccesso di proteine (spesso di origine animale) che una vera e propria carenza.
​La paura si intensifica quando si parla di diete a base vegetale. Il grande spauracchio è che le proteine vegetali siano "incomplete" o insufficienti per costruire muscoli.
​La Soluzione è la Varietà: Le proteine vegetali (come quelle dei legumi e dei cereali) contengono quasi tutti gli amminoacidi essenziali, ma non tutti nella stessa quantità. Il corpo umano è però intelligente: combina gli amminoacidi assunti durante l'arco della giornata, anche se non provengono dallo stesso pasto.
​Il Segreto Anti-Panico: non c'è bisogno di mangiare riso e fagioli insieme a pranzo. È sufficiente mangiare una varietà di cibi integrali (legumi, cereali, frutta secca) durante il giorno per garantirti il quadro aminoacidico completo.
​Invece di ossessionarsi sul conteggio dei grammi, bisognerebbe spostare l'attenzione sulla qualità e la densità nutrizionale:
​La priorità va ai Legumi: fagioli, lenticchie, ceci e piselli sono fondamentali perché ricchi di proteine.
​Si possono sfruttare i semi: semi di zucca, chia e canapa sono mini-centrali proteiche da aggiungere allo yogurt o alle insalate.
Sono da preferire gli pseudocereali: quionoa, teff, amaranto e grano saraceno non contengono solo carboidrati, ma offrono una quantità significativa e completa di proteine, con tutti gli amminoacidi essenziali.
​La Protein Panic è spesso amplificata da un mercato di integratori in continua espansione.
Probabilmente l'alimentazione moderna è davvero carente di alcuni nutrienti fondamentali, come le alcune vitamine e gli acidi grassi polinsaturi, ma sicuramente non di proteine!






01/12/2025

CRONODIETA per ritrovare il benessere: a parlarcene è la dott.ssa EDY VIRGILI, biologa nutrizionista, nell'intervista di Beatrice Silenzi.VIRGILI 1.12.2025

🕰️ La Crononutrizione: Sincronizzare la Dieta con i Ritmi Biologici​La Crononutrizione è una disciplina emergente della ...
29/11/2025

🕰️ La Crononutrizione: Sincronizzare la Dieta con i Ritmi Biologici

​La Crononutrizione è una disciplina emergente della dietoterapia che studia l'interazione tra i ritmi circadiani del corpo (il nostro orologio biologico di 24 ore) e il timing (la tempistica) dell'assunzione di cibo. Il principio fondamentale è che quando mangiamo può essere altrettanto importante di cosa mangiamo, influenzando significativamente il metabolismo, la salute ormonale e la gestione del peso.

​I ritmi circadiani sono regolati da un "orologio maestro" nel cervello (il nucleo soprachiasmatico) e da "orologi periferici" presenti in quasi tutti gli organi, inclusi il fegato, l'intestino e il tessuto adiposo.
​Quando introduciamo cibo, questi orologi periferici vengono attivati. Se l'alimentazione è sregolata o avviene tardi la sera, si verifica una desincronizzazione tra l'orologio centrale e gli orologi periferici.

​Ad esempio, la sensibilità all'insulina è tipicamente massima al mattino e diminuisce progressivamente durante il giorno e la sera. Mangiare pasti abbondanti o ricchi di carboidrati tardi la sera può portare a una gestione del glucosio meno efficiente e aumentare il rischio di insulino-resistenza e diabete di tipo 2.
Non solo, la spesa energetica per digerire e metabolizzare il cibo è maggiore durante il giorno. Consumare lo stesso pasto in orari tardivi può comportare un'efficienza metabolica ridotta.

​L'applicazione più nota della crononutrizione è il Time-Restricted Eating (TRE) o Digiuno a Tempo Limitato, un tipo di digiuno intermittente. Questo approccio suggerisce di confinare l'assunzione di cibo entro una finestra temporale ristretta (es. 8-10 ore), con l'obiettivo di migliorare la salute metabolica e sincronizzare l'alimentazione con la fase diurna, quando gli organi metabolici sono più attivi.
​La Crononutrizione può essere utilizzata anche per promuovere la Perdita di Peso e mgliorare la Qualità del Sonno.

​Bibliografia:
​Panda, S. (2016). Circadian clocks and feeding schedules. Science, 354(6315), 987-992.

​Asher, G. and Schibler, U. (2019). Timing of food intake and the role of the circadian system. Annual Review of Nutrition, 39, 1-20.

​Jamshed, H. et al. (2019). Efficacy of Time-Restricted Eating on Weight Loss and Metabolic Disease: A Systematic Review and Meta-Analysis. J Clin Endocrinol Metab, 104(9), 3749-3761.

​Ruderman, D. et al. (2019). Late dinner impairs glucose tolerance and decreases 24-h energy expenditure. J Clin Endocrinol Metab, 104(9), 3770-3777.

28/11/2025

Stipsi e Serotonina: Il Ruolo del "Secondo Cervello"

​La serotonina (o 5-HT), nota per il suo ruolo nel benessere emotivo, ha una funzione ancora più critica nell'intestino, dove viene prodotta per oltre il 90%.
​Nell'intestino, la serotonina agisce come un neurotrasmettitore fondamentale che regola la motilità intestinale. La sua funzione primaria è quella di stimolare i nervi per innescare la peristalsi, ovvero le contrazioni muscolari ritmiche che spingono il contenuto intestinale in avanti.
​Quando si verifica uno squilibrio o una disfunzione nella segnalazione della serotonina a livello intestinale (ad esempio, a causa di stress o alterazioni del microbiota), la stimolazione della peristalsi rallenta.
​In caso di bassa stimolazione, si verifica una ridotta disponibilità o inefficacia della serotonina e quindi un rallentamento del transito intestinale.
​Questo rallentamento porta all'eccessivo assorbimento di acqua, indurendo le feci e provocando stipsi cronica.
​​Lo squilibrio della serotonina nell'intestino non solo provoca problemi fisici, ma può anche influenzare l'umore. L'Asse Intestino-Cervello è bidirezionale: la stipsi e l'irritazione intestinale possono peggiorare stati di ansia o irritabilità, creando un circolo vizioso che incide sia sulla salute fisica che su quella mentale.
​In conclusione, mantenere l'equilibrio della serotonina nell'intestino è cruciale per un transito regolare, sottolineando l'importanza di uno stile di vita e una dieta sani per la salute del nostro "secondo cervello".







27/11/2025
25/11/2025

Menopausa e Depressione: Una Finestra di Vulnerabilità Psicobiologica

​La menopausa, definita come la cessazione permanente delle mestruazioni, è una transizione biologica universale nelle donne, spesso accompagnata da cambiamenti neurovegetativi (es. vampate di calore, disturbi del sonno) e psicologici (es. sbalzi d'umore, irritabilità) [1.4, 2.1]. È ampiamente riconosciuto che le donne presentano una maggiore vulnerabilità alla depressione rispetto agli uomini, in particolare durante periodi caratterizzati da significative fluttuazioni ormonali [2.1, 3.7]. La depressione menopausale è un fenomeno sotto-riconosciuto e spesso trattato in modo inadeguato [1.1], che richiede una comprensione approfondita dei suoi meccanismi eziologici e delle strategie terapeutiche ottimali.

​Il legame tra menopausa e depressione è multifattoriale, coinvolgendo fattori biologici, psicologici e sociali [2.7].

​Fattori Ormonali: La carenza e la fluttuazione degli ormoni ovarici, in particolare gli estrogeni, giocano un ruolo critico [2.1, 3.7]. La loro riduzione influenza i sistemi neurotrasmettitoriali (serotoninergico, dopaminergico), aumentando la vulnerabilità agli eventi depressivi [3.6, 3.7].

​Stress Ossidativo e Neuroinfiammazione: Recenti revisioni suggeriscono che la depressione associata alla menopausa possa essere legata all'impatto dello stress ossidativo e della neuroinfiammazione sul sistema nervoso centrale [1.2].

​Disturbi del Sonno: Le difficoltà del sonno (es. insonnia) sono molto comuni e, agendo come fattore mediatore, possono peggiorare i sintomi depressivi [1.5, 2.7].

​Sintomi Vasomotori: Le vampate di calore e le sudorazioni notturne sono state identificate come un fattore predittivo di aumentata vulnerabilità alla depressione [2.1].

​Il Ruolo della Nutrizione e degli Integratori
​La dieta e lo stato nutrizionale hanno un impatto significativo sulla salute mentale, in particolare in contesti di squilibrio ormonale come la menopausa [4.1].

​Dieta Mediterranea e Anti-Infiammatoria: Un modello alimentare ad alto contenuto di antiossidanti, come la Dieta Mediterranea, è associato a un minor rischio di depressione [4.2]. Questi regimi, ricchi di frutta, verdura, cereali integrali e grassi sani (es. olio d'oliva), aiutano a modulare la neuroinfiammazione e lo stress ossidativo, meccanismi chiave nella patogenesi della depressione menopausale [1.2].

​Acidi Grassi Omega-3: L'assunzione di acidi grassi polinsaturi Omega-3 (EPA e DHA), abbondanti nel pesce grasso, è cruciale per la fluidità delle membrane neurali e la modulazione dei neurotrasmettitori [4.3]. Diversi studi supportano l'uso della supplementazione di Omega-3 come terapia aggiuntiva per i disturbi dell'umore [4.4].

​Vitamina D e Vitamine del Gruppo B: La carenza di Vitamina D è stata correlata a un aumento dei sintomi depressivi in menopausa, suggerendo un ruolo nella regolazione dell'umore [4.5]. Allo stesso modo, le Vitamine del Gruppo B (es. folato, B12) sono essenziali per il metabolismo degli aminoacidi che sono precursori dei neurotrasmettitori (es. serotonina) [4.3].

​Fitoestrogeni: Molecole di origine vegetale come gli isoflavoni delle leguminose (fitoestrogeni) sono state investigate per il loro potenziale di modulare i sintomi della menopausa, inclusi quelli dell'umore, anche se i risultati sulla depressione sono ancora inconcludenti e variabili in base alla popolazione studiata e alla dose [4.6].

​Interventi sullo Stile di Vita: Una dieta equilibrata (come descritto sopra), l'esercizio fisico regolare e il supporto sociale/psicoterapia sono elementi fondamentali per gestire i sintomi depressivi e migliorare la qualità della vita [2.5, 3.2, 3.3, 3.6].

​La depressione in menopausa rappresenta una "finestra di vulnerabilità" psicobiologica innescata dal calo degli ormoni ovarici. Un approccio terapeutico olistico e personalizzato, che includa interventi nutrizionali mirati accanto a potenziali trattamenti farmacologici (TOS o antidepressivi) e psicoterapia, è essenziale per il benessere delle donne in questa fase della vita.

​Riferimenti Scientifici
​[1.1] Menopause depression: Under recognised and poorly treated. Aust N Z J Psychiatry. 2024 Aug;58(8):636-640. PMID: 38761367.
​[1.2] Menopause-Associated Depression: Impact of Oxidative Stress and Neuroinflammation on the Central Nervous System-A Review. Biomedicines. 2024 Jan 15;12(1):184. PMID: 38255289.
​[4.1] Nutrition for women in midlife. Maturitas. 2022 Mar;157:1-6. PMID: 34973549.
​[4.2] Mediterranean diet and menopausal symptoms: a systematic review and meta-analysis. Menopause. 2022 Jun 1;29(6):713-722. PMID: 35500057.
​[4.3] Micronutrients for Mood: The Menopause Connection. Nutrients. 2023 Dec 3;15(23):4999. PMID: 38069502.
​[4.4] Omega-3 fatty acids and depression: scientific evidence and biological mechanisms. Arch Med Sci. 2012 Nov 8;8(5):761-9. PMID: 33744654.
​[4.6] Soy isoflavones and mood: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. J Nutr Sci Vitaminol (Tokyo). 2013;59(5):417-23. PMID: 24280590.
​[3.7] Depressione e climaterio - Menopausa. Aggiornamenti scientifici. 2010 Nov 22. Alessandra Graziottin.


Il 28 novembre vi aspettiamo a Porto Sant'Elpidio per parlare di stipsi!
25/11/2025

Il 28 novembre vi aspettiamo a Porto Sant'Elpidio per parlare di stipsi!

24/11/2025

Combattere la Stitichezza: Cause, Rimedi e Prevenzione per un Intestino Felice

​La stitichezza (o costipazione) è un disturbo digestivo molto comune che affligge persone di tutte le età. Nonostante sia spesso considerata un argomento tabù, comprenderne le cause e i rimedi è fondamentale per migliorare la qualità della vita e prevenire complicazioni.

​Che Cos'è la Stitichezza?
​La stitichezza è definita come una condizione caratterizzata da movimenti intestinali infrequenti (tipicamente meno di tre a settimana) e difficoltà nell'evacuazione, che risulta spesso incompleta e dolorosa. Le feci tendono ad essere secche, dure e di piccolo volume.

​I sintomi più comuni della stitichezza includono:
-Frequenza ridotta: Meno di 3 evacuazioni a settimana.
​-Sforzo eccessivo: Necessità di spingere molto durante l'evacuazione.
-​Feci dure: Feci che si presentano a palline o molto compatte.
-​Sensazione di blocco: Sensazione di ostruzione a livello rettale.
-​Sensazione di evacuazione incompleta: Non ci si sente completamente "svuotati".
​-Dolore addominale o gonfiore.

​Nella maggior parte dei casi, la stitichezza non è legata a patologie gravi, ma è il risultato di abitudini di vita scorrette. Le cause più frequenti sono:
-Dieta Povera di Fibre: La mancanza di fibre alimentari (presenti in frutta, verdura e cereali integrali) è la causa più comune. Le fibre aggiungono massa alle feci e le ammorbidiscono, facilitandone il transito.
​-Insufficiente Idratazione: Bere poca acqua rende le feci secche e difficili da espellere.
-​Sedentarietà: L'attività fisica aiuta a stimolare la muscolatura intestinale (peristalsi). La mancanza di esercizio rallenta il transito.
​-Ignorare lo Stimolo: Reprimere lo stimolo ad andare in bagno può portare all'assorbimento eccessivo di acqua dalle feci, rendendole più dure.
-​Farmaci: Alcuni farmaci (come antidolorifici oppioidi, integratori di ferro o alcuni antidepressivi) possono avere la stitichezza come effetto collaterale.
-​Cambiamenti di Routine: Viaggi, stress, o un cambio drastico nella dieta possono temporaneamente alterare il ritmo intestinale.

​I Rimedi Efficaci e i Consigli di Prevenzione
​La buona notizia è che la stitichezza può essere spesso risolta e prevenuta con semplici modifiche allo stile di vita.

​1. Intervento Nutrizionale (La Base!!)
​Aumenta l'Assunzione di Fibre: Includi nella dieta legumi, cereali integrali (come avena e orzo), frutta e verdura fresca. Frutta come prugne, fichi e kiwi sono particolarmente note per il loro effetto lassativo naturale.
​Bevi Molta Acqua: Punta a bere almeno 1.5 - 2 litri di liquidi al giorno. L'acqua è essenziale per ammorbidire le feci.
​Limita Alimenti Raffinati: Riduci l'assunzione di cibi a basso contenuto di fibre come pane bianco, riso bianco e alimenti processati.

​2. Attività Fisica
​Rimani Attivo: Anche una camminata veloce di 30 minuti al giorno può fare una grande differenza. L'esercizio fisico regolare stimola i muscoli intestinali.

​3. Abitudini Corrette
​Non Ignorare lo Stimolo: Quando senti la necessità di evacuare, vai in bagno senza ritardare.
​Crea una Routine: Prova ad andare in bagno alla stessa ora ogni giorno (spesso dopo colazione), dedicando il giusto tempo e senza fretta.

​4. Soluzioni Farmacologiche ed integrazione (Quando Necessarie)
​Se le modifiche allo stile di vita non sono sufficienti, è possibile ricorrere a:
​-Integratori di Fibre: A base di Psyllium o Metilcellulosa, aggiungono massa e liquidi alle feci.
-Integratori a base di piante con effetto lassativo.
-​Lassativi Osmotici: Agiscono richiamando acqua nell'intestino, come il Macrogol o il Lattulosio.
​-Lassativi Stimolanti: Da usare con cautela e solo per brevi periodi, poiché possono portare a dipendenza (es. Bisacodile).

Evitare il "fai da te" per quanto riguarda farmaci ed integratori: rivolgersi sempre al proprio medico.



24/11/2025

Qual è la correlazione tra inquinamento e obesità?Ce lo spiega la biologa nutrizionista dott.ssa Edy Virgili.L'intervista di Beatrice Silenzi.VIRGILI 23.11.2025

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Conosciamoci...

Carissimi, mi chiamo Edy Virgili, sono una biologa, una mamma e una figlia…

All'età di 4 anni già dicevo che avrei fatto l’Università: sono sempre stata curiosa e questo non ha fatto che accrescere la mia voglia di conoscere.

Arrivata a 18 anni con il mito della Montalcini mi sono iscritta a biologia, ho conseguito la laurea e iniziato a lavorare come ricercatrice, scoprendo nel frattempo un mondo meraviglioso e che, in parte, già mi apparteneva: l’alimentazione, e con questa la Biochimica, l’Immunologia, la Fisiologia.

E così ho iniziato un percorso di specializzazione proprio in scienze dell’alimentazione.