22/05/2023
I porta incensi sono indispensabili per chi ama gli incensi e le diverse profumazioni, servono a bruciare l'incenso, in particolare l'incenso in grani ma sono anche molto belli da esporre e da usare come soprammobili quando non sono accessi gli incensi.
I significati dall’antichità che l’incenso ha costituito nella storia dell’uomo
Il significato che l’incenso ha avuto nella storia delle diverse culture del mondo è molto ampio. Gli utilizzi dell’incenso pongono le radici nell’antichità. Non ci volle molto dopo la scoperta del fuoco all’uomo per capire che ogni tipologia di legna ardesse in maniera differente e sprigionando profumi e odori diversi.
Cos’è l’incenso e come l’uomo l’ha utilizzato nella storia
L’incenso è una resina secreta da una famiglia di piante tipiche della pen*sola arabica, dell’Africa Orientale e dell’india: le Boswellia. Si tratta di una famiglia di arbusti che trasudano una resina – gommoresina per essere precisi – che se essiccata, lasciata cristallizzare e bruciata emana profumi intensi oltre ad avere diverse proprietà come quelle antisettiche.
Dell’esistenza dell’incenso nell’antichità ne siamo sicuri in quanto viene menzionato in maniera ricorrente in testi sacri e storici. Si parla di incenso nell’Antico Testamento, nella Mahabarata, nei papiri dell’antico Egitto e nella Torah giudaica.
Nell’antichità l’incenso è stato un prodotto spesso utilizzato alla sfera sacrale e liturgicha, che ha sancito il declino e l’ascesa di popoli e comunità essendo stata una delle merci più commercializzate nella storia dell’uomo.
L’Incenso nella meditazione
L’associazione tra incenso e meditazione viene spontanea, perché gli incensi sono spesso adottati nelle pratiche meditative. In India, durante la pratica dello yoga, si ritiene che l’incenso favorisca il lavoro sui chakra. Secondo la filosofia indiana ogni chakra può essere attivato o stimolato da aromi diversi, pertanto ogni profumo può lavorare su uno specifico chakra durante la meditazione e la pratica yogi.
L’incenso viene inoltre adottato per facilitare lo stato meditativo e la concentrazione. La scienza ha infatti dimostrato come la percezione di un preciso aroma attivi specifiche aree del nostro cervello. Gli impulsi vengono inviati a quelle che sono chiamate aree arcaiche della corteccia celebrale. Questo permette quindi di consolidare l’associazione incenso e meditazione al punto che al solo sentirne l’odore la nostra mente e fisico si predispongano alla pratica meditativa.
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