04/12/2025
Leggi mancate, commistioni e dubbi: un momento di approfondimento
“A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.
Una frase antica, eppure più attuale che mai.
Negli ultimi giorni è emersa sui media – tra cui pagellapolitica.it – la notizia di una donazione di 43 mila euro da parte di ASTRO intrattenimento alla Lega guidata dal Vicepremier Matteo Salvini.
Una somma importante, ma soprattutto un gesto che, pur essendo del tutto legale, solleva inevitabili interrogativi di opportunità.
Il punto non è la legittimità della donazione. La legge lo consente.
Il punto è altro: quale credibilità può avere un partito – oggi al governo – nell’affrontare il riordino del settore dei giochi quando parte dei finanziamenti proviene proprio da chi quel business lo fa?
In un Paese che ancora non dispone di una legge organica sul gioco d’azzardo, dove la regolazione procede spesso a colpi di emergenze e necessità di “fare cassa”, la tutela dei cittadini rischia di passare in secondo piano.
E, come già accaduto quando le Regioni hanno scelto di compartecipare al gettito delle slot, il conflitto tra interesse pubblico e interessi economici torna a diventare evidente.
La domanda resta aperta e merita una riflessione collettiva:
Un partito che riceve fondi da operatori del gioco d’azzardo può davvero mettere al centro le esigenze dei cittadini che da quel sistema rischiano di essere travolti?
Approfondire, dubitare, discutere: è da qui che inizia una democrazia sana.
Filippo Torrigiani
Filippo Torrigiani