10/09/2025
🎗️🎗️Ci sono dolori che non si vedono, ma che pesano quanto e più di una ferita fisica.
Ci sono parole che restano bloccate, pensieri che fanno paura, emozioni che sembrano troppo grandi da contenere.
Quando una persona arriva a pensare al suicidio, non sta cercando davvero la morte.
Sta cercando sollievo. Sta cercando un modo per smettere di soffrire.
Il suicidio, infatti, è spesso la conseguenza estrema di un dolore psicologico che non è stato riconosciuto, ascoltato o curato.
Per questo è importante ribadirlo, soprattutto oggi, 10 settembre – Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio:🎗️🎗️
• Parlare di suicidio non “induce” al suicidio.
• Non è vero che “chi vuole farlo non lo dice”: molto spesso lo comunica, ma non viene ascoltato.
• Non è vero che “voleva solo attirare l’attenzione”: cercava aiuto, comprensione, un orecchio capace di accogliere.
• Non è vero che “non si poteva fare nulla”: riconoscere i segnali e offrire supporto può davvero fare la differenza.
La sofferenza psicologica non va banalizzata né giudicata. È reale, intensa, logorante.
E come ogni sofferenza, ha bisogno di cura. Non di silenzio.
👉 La prevenzione parte dall’ascolto, dall’educazione emotiva, dall’aprire spazi sicuri dove parlare senza paura di essere etichettati o respinti.
👉 Chiedere aiuto a uno psicologo o a uno psichiatra non è un segno di debolezza, ma di forza.
👉 Prendersi cura della propria salute mentale è importante quanto prendersi cura del proprio corpo.
Oggi ricordiamo che non siamo soli nei momenti bui.
La luce non sempre si vede da dentro il dolore, ma può arrivare da una voce amica, da una mano tesa, da un professionista pronto ad accogliere.
💛 Se stai soffrendo, parlane. Se conosci qualcuno che sta soffrendo, ascoltalo.
Un dialogo aperto può salvare una vita.
🎗️🎗️🎗️