Ivana Marceddu Ψ Psicologa Psicoterapeuta

Ivana Marceddu Ψ Psicologa Psicoterapeuta La Psicologia è una scuoLa di saggezZa e di EquiLibrio

23/02/2025

Tutta la vicinanza ed i più affettuosi auguri a Papa Francesco in queste ore difficili, a nome di tutta la Comunità professionale.

Ricordiamo le sue parole sull’importanza del lavoro delle psicologhe e degli psicologi: “Chi soffre non va lasciato solo, serve vicinanza, ascolto, un sorriso accanto all'imprescindibile accompagnamento psicologico, utile ed efficace”.

Forza Francesco!

19/02/2025

TROPPI STUDENTI CON CERTIFICAZIONI BES NELLE NOSTRE SCUOLE?

Ieri ho ricevuto un accorato appello da A.B., una docente di scuola secondaria. Mi ha scritto che oggi i docenti sono sopraffatti da ciò che sta succedendo nelle loro classi: troppi studenti ricevono da psicologi e psicoterapeuti certificazioni di fragilità emotive e comportamentali con la richiesta alla scuola di piani didattici personalizzati (PDP). Ecco cosa mi ha scritto:



“Prima o poi occorrerà interrogarsi seriamente sulla crescente ‘medicalizzazione’ dei ragazzi. Ormai nelle scuole, in particolar modo nelle scuole superiori dove c'è ancora lo spauracchio di esami a settembre e bocciature, le certificazioni per qualsivoglia disturbo raggiungono percentuali altissime.

Ovviamente non metto in discussione le certificazioni per reali e gravi disturbi quali dislessia, discalculia e disgrafia,. Occorre però sottolineare che troppo spesso il PDP (redatto sulla base delle certificazioni) è sentito come una sorta di lasciapassare da impugnare per ottenere sempre e comunque la promozione all'anno successivo, snaturando così il senso di questo prezioso strumento. Il vero e proprio disastro si è raggiunto quando alle certificazioni di dislessia si sono affiancati, negli ultimi anni, i BES cioè i bisogni educativi speciali che includono di tutto di più, dalle ansie ai sensi di frustrazione ai momenti difficili causati da lutti familiari o situazioni familiari pesanti e così ormai in ogni classe vengono presentate certificazioni di psicologi (o almeno così si presentano) che attestano nei loro pazienti stati d'ansia, paure, fragilità e (attenzione) viene richiesto alla scuola di adeguarsi a queste difficoltà emotive e comportamentali, con interrogazioni programmate, aggiunta di tempo per le verifiche o riduzione delle stesse, compensazione dello scritto con l'orale e altre, ulteriori misure.

Ma quale adolescente, da che mondo è mondo (aggiungo: da che mondo benestante e ricco è mondo), non ha sofferto di ansia, frustrazione, paura, angoscia per il suo futuro?

L’ adolescente è, per la stessa etimologia del termine, un individuo non ancora strutturato, che sta crescendo, con tutte le incertezze che il percorso presenta; persino in quanti appaiono spavaldi e sicuri di sé ci sono evidenti tracce di incertezza, di fragilità, di ricerca di sé.

È un'età difficile, da sempre.

Oggi lo è ancora di più a causa dei social e delle tecnologie che distraggono e annullano le menti?

Vero, concordo.

Ma allora, come già succede, facciamoli aiutare dalle figure preposte, facciamo sì che, attraverso psicoterapie, trovino il bandolo della matassa, si rinforzino.

Ma teniamo separati i due ambiti della scuola e della psicoterapia o meglio, facciamoli lavorare, ciascuno con i propri strumenti (conosciuti e gestiti dai professionisti, della psicoterapia o dell'istruzione), in modo complementare.

Smettiamo di medicalizzare totalmente la scuola, in una sorta di metodo montessoriano snaturato e generalizzato; stiamo creando la scuola on demand, la scuola che si plasma sul singolo studente disabituando i ragazzi all'esercizio del mettersi in relazione con gli ambienti, le situazioni e le richieste che, oggi, sono quelle della scuola e, domani, saranno quelle del lavoro.”



A me sembra che ciò che la docente obietta abbia molto senso. Quando uno studente necessita di una certificazione che lo protegge e quando una certificazione invece che proteggere uno studente rischia di renderlo ancora più fragile? Penso che ultimamente ci sia stato un ricorso alla certificazione davvero smodato che ha reso questa domanda una domanda necessaria, da mettere al centro di una riflessione complessa, soprattutto all’interno della categoria professionale alla quale io stesso appartengo. Colgo però l’invito di questa docente ad aprire il dibattito: voi come genitori, docenti ed educatori che pensiero avete a tale proposito?

Ogni emozione ha la sua funzione e la sua importanza. ☀️🍀
09/07/2024

Ogni emozione ha la sua funzione e la sua importanza. ☀️🍀

18/04/2024

🌿🌸 "Sai perché le persone non riconoscono quello che fai per loro?

Perché la prima volta che tu fai qualcosa per qualcuno tu generi in lui la gratitudine.

La seconda volta che tu fai o dai a qualcuno generi l’anticipazione. La persona si aspetta di ricevere di nuovo.

La terza volta hai già generato un’aspettativa. La persona si aspetta di ricevere ancora quello che gli avevi dato.

La quarta volta tu generi un merito. La persona sente di meritare quello che gli stai dando e vuole continuare a ricevere.

La quinta volta hai già creato una dipendenza. Quella persona sente di non vivere più bene senza quello che tu gli stai dando. É già viziata.

La sesta volta percepisci che non c’è reciprocità, tu non ricevi nulla in cambio e smetti di dare. E allora la persona viziata che tu hai creato è risentita con te perché gli stai negando quello di cui ha tanto bisogno e allora finisce per odiarti, perché hai smesso di dare quello che tu gli hai fatto credere di meritare.

Per questo bisogna sapere qual è il limite nel dare.
Perché l’altro non conosce limiti nel ricevere."

Mario Venuti

Riflettete ‼️
12/03/2024

Riflettete ‼️

Uno studio condotto da Telethon su bambini tra 12 e 36 mesi d’età mostra come l’esposizione agli schermi degli apparecchi elettronici impatti sullo sviluppo delle abilità linguistiche, impoverendo sempre di più il lessico. Dall’indagine è emerso che, per ogni minuto di esposizione dei piccoli allo schermo di un dispositivo elettronico, si registra una diminuzione del numero di parole udite dagli adulti: oltre mille parole in meno pronunciate dai genitori, 840 vocalizzazioni e quasi 200 conversazioni. Mary Brushe di Telethon Kids: “È fondamentale che i familiari interagiscano con i bambini anche in presenza di schermi accesi, ripetendo frasi o quesiti emersi durante la visione, e utilizzando gli argomenti trattati nei programmi come spunti di conversazione una volta spento il dispositivo".

L’articolo completo di Irma D'Aria su Repubblica

19/01/2024
14/01/2024

abbiamo bisogno di nuove materie,
di una didattica emotiva,
dell'ora di silenzio, l'ora di comprensione,
bisogna portare il sentimento nelle scuole,
fare verifiche di empatia
esercizi di sguardi
esami di umanità

serve la ricreazione del vuoto,
fermarsi a sentire la versione delle nostre paure,
ascoltare e far ascoltare a tutti le nostre mancanze
i nostri sensi di niente,
educare alla libertà degli altri
e non temere di esprimere la nostra

abbiamo bisogno di scuole interiori,
di compiti per l'anima,
meditazione, respirazione, comprensione, accoglienza,
lezioni sull'apertura del cuore
di sfoghi irrazionali davanti a gente pronta a proteggerci,
la matematica è importante
ma anche saper fare i calcoli con le nostre emozioni lo è,
saper ragionare di cuore
non possiamo limitare le espressioni solo ai numeri
bisogna educare a esprimere noi stessi

abbiamo bisogno di nuove materie
l'ora di sentimento,
insegnamento del silenzio
scienza del cuore
educazione metafisica
lezione di rispetto

abbiamo bisogno di nuove materie
compiti in classe:
imparare la pace
accogliere la libertà degli altri,
confidarsi le paure
abbracciarsi.

[gio evan]

disegno alv.neto

12/01/2024

DARE SPIEGAZIONI TI INDEBOLISCE

È la caverna della colpa e della vergogna. Quando entri per dare spiegazioni ti senti sempre più debole, più colpevole, più imbarazzato. Non darle.

A volte non devi dare spiegazioni

La vita diventa più leggera quando smetti di spiegare inutilmente.

Non devi sempre spiegare le tue scelte.

Non devi sempre spiegare le tue preferenze.

Non devi sempre spiegare il tuo stile di vita.

Puoi prendere decisioni senza rispondere agli interrogatori.

Puoi fare quello che preferisci senza giustificarti.

Puoi vivere come vuoi senza spiegare il perché.

Smetti di dare spiegazioni a chi non se lo merita.

Osa dire "no grazie" e basta. Osa dire "perché è quello che preferisco" senza approfondire l'argomento.

Osa allontanarti dalle persone che ti interrogano solo per giudicare o per sapere.
Vivi leggera.

Vivi deliberatamente. Vivi senza dare spiegazioni inutili.

Juan Carlos.

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