L'art. 1 della Costituzione italiana recita: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Nella Repubblica democratica italiana c'è un solo sovrano, il popolo, e un solo suddito, il politico. Il politico è tenuto ad adeguarsi alla volontà del popolo. Sembrerebbe di primo impatto tutto perfetto, ma così non è. L'Italia non è più una Repubblica democratica, se mai lo è stata. Oggi è una Repubblica delle banane. La sovranità non appartiene più al popolo, il popolo non conta più nulla. La sovranità appartiene al Parlamento, alla classe politica che domina il nostro Paese. Un colpo di Stato silenzioso e passato inosservato, alcuni non se ne rendono ancora conto. Il popolo non ha il diritto di rifiutare o accettare leggi e riforme, è obbligato ad accertare qualsiasi decisione del Parlamento. Il popolo non può opporsi al Parlamento, divenuto ormai il luogo d'incontro preferito di massoni, mafiosi, sfruttatori, opportunisti e criminali di ogni tipo. Ciò è stato possibile grazie soprattutto alla totale noncuranza del mondo della politica da parte del popolo italiano. Il distacco tra realtà politica e realtà privata ha raggiunto con gli anni una distanza siderale, quanto bastava ai politici per impossessarsi del controllo del Paese. Favoritismi, logge, scandali massonici, festini, speculazioni, gare d'appalti... oggi il Parlamento è un carcere aperto a tutti i delinquenti di classe d'Italia, senza dover scontare una pena e con l'obbligo di far lievitare i propri interessi il più a lungo possibili. Il 16 novembre 2011 l'ennesima dimostrazione del totale snobbismo, da parte dei politici italiani, nei confronti del popolo sovrano. Stavolta, però, il fendente è stato tirato da una persona insospettabile, che ha sempre difeso i valori della Costituzione e della Repubblica democratica: il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Napolitano non solo è andato contro gli interessi dello stesso Parlamento, affidando ad un governo di banchieri e massoni il nostro Paese, ma si è anche sbeffeggiato proprio della Costituzione e della volontà del popolo, poichè nessuna consultazione è stata richiesta ai cittadini prima di affidare l'incarico di Presidente del Consiglio a Mario Monti. Oggi la situazione è quantomai critica: la disoccupazione cresce in continuazione (8,3&), due giovani su tre non hanno un lavoro al sud, 2,5 milioni di italiani vivono sulla soglia della povertà, le famiglie non arrivano più nemmeno a metà mese. Come se non bastasse arriva il colpo di grazia del governo: più tasse per tutti, o meglio per chi le ha sempre pagate. Sì perchè risulta infatti che esiste un 10% degli italiani che controlla il 50% dell'economia del nostro Paese. Eppure la manovra del governo, come qualunque altra manovra dei governi precedenti, non li sfiora nemmeno. In pratica ci chiedono ingenti sacrifici a chi lavora e si spacca la schiena, mentre chi non lavora mai e campa di rendita resta a guardare e ad oziare. Agorà era il cuore pulsante della democrazia ateniese, la piazza in cui il popolo sovrano di Atene governava la pòlis. AGORA' punta a diventare il cuore pulsante di tutti gli italiani che non hanno intenzione di vivere da schiavi, ma hanno quel minimo di orgoglio nazionale e patriottismo da voler riprendere in mano le redini del loro Paese. I Partigiani del terzo millennio. AGORA' è il cuore della Democrazia Popolare attraverso internet, attraverso voi, attraverso l'Italia