06/11/2020
ASSERTIVITA' SESSUALE
Il termine “assertività” è solitamente usato per la comunicazione ma può essere utile anche per descrivere la capacità di manifestare il proprio erotismo. Ne vorrei parlare contrapponendolo a ciò che forse è il più grande ostacolo alla nostra capacità di essere assertivi sotto le lenzuola: il rispetto fuori luogo.
Viviamo in una società democratica all’interno della quale l'espressione della propria volontà deve sempre essere commisurata alla possibilità di ledere il diritto altrui. Numerosi movimenti, come quello femminista, hanno giustamente insegnato che ciascuno deve essere trattato alla pari di chiunque altro perché sia rispettata la sua dignità.
Per portare un esempio della presenza di questo spirito nei nostri animi potremmo immaginare la reazione più comune nel vedere qualcuno passare avanti ad altri in una fila. La reazione di molti sarebbe quella di indignazione, qualcuno potrebbe intimare alla persona di attendere il proprio turno e domandargli provocatoriamente se per caso pensa di essere diverso da tutti gli altri. Pochi prenderebbero in considerazione spontaneamente che questa persona stia rispondendo ad un bisogno reale e legittimo, o al massimo lo farebbero dopo che accorate spiegazioni avessero placato il loro senso di ingiustizia. A parti invertite molte persone, se pur mosse da un bisogno reale e cocente, proverrebbero imbarazzo nel chiedere di passare avanti ad altri, qualcuno rinuncerebbe e non lo farebbe affatto.
Ma cosa succederebbe ad una coppia di amanti che portasse questo spirito di correttezza e rispetto a letto?
E’ questione di tempo ma, inevitabilmente, uno o entrambi membri della coppia finirebbero per lamentare un sesso troppo convenzionale, insoddisfacente, inconfessabilmente noioso.
La passione sessuale sopravvive solo quando ciascuno dei partner permette a sé stesso di manifestare i propri desideri e concretizzare le proprie fantasie erotiche, senza doversi preoccupare troppo che l’altro ne venga offeso, o si senta trattato in maniera poco paritaria e dignitosa. In altre parole la passione è possibile quando ciascuno dei membri della coppia può essere assertivo.
L’eccessiva lealtà, la persistente preoccupazione per ciò che l’altro vuole o non vuole o per ciò che ha diritto di rifiutare, non permette a nessuno dei partner di entrare in contatto con i propri appetiti sessuali e di affermarli con libertà di espressione.
Intendiamoci, non si tratta di fare sull’altro qualsiasi cosa passi per la testa senza nessun riguardo per la sua sensibilità, va da sé la necessità di osservare empaticamente l’effetto che le nostre iniziative hanno sul nostro partner.
Tuttavia ad impedire una vita sessuale ricca e passionale, molto spesso, non è l’egoismo di uno dei partner, bensì l’altruismo mal inteso da entrambi, il quale non permette nessuna assertività.
Proverò a fare un esempio concreto:
Durante il coito è estremamente importante essere liberi di sperimentare la velocità e il ritmo delle spinte che si eseguono con il bacino. Questi movimenti sono come onde che si ripetono, e ciascuno dovrebbe poter provare movimenti sia lenti che veloci, sia dolci che aggressivi, fino a sentire quali di questi gli permette di entrare in contatto con il proprio piacere in ogni momento.
Eppure, nel vissuto di non poche persone, tale possibilità di sperimentazione è preclusa.
Si tratta di donne e uomini troppo concentrati sugli effetti che il proprio comportamento ha sul partner. Queste persone non propongono mai un certo tipo di movimento o pratica sessuale che parta dal loro sentire, ma inseguano sempre il benessere dell’altro, evitano automaticamente ciò che presuppongono non piaccia a lui/lei, pensando così di essere amanti attenti, rispettosi dell’altrui volontà e dignità.
Questo tipo di atteggiamento non di rado è causa di problemi sessuali o cali di desiderio. Sottraendo al partner le proprie manifestazioni più autentiche lo si priva della possibilità di percepire il nostro piacere e di trarne godimento. In realtà questo tipo di preoccupazione non ha motivo d'essere, infatti il partner che riceve la nostra iniziativa può sempre trasformare la nostra proposta sessuale, nella fattispecie del movimento del bacino può interagire altrettanto assertivamente creando così una circolarità virtuosa all’interno della quale è possibile incontrarsi e aumentare il piacere.
In un’ottica di assertività si ha fiducia che l’altro abbia “le spalle abbastanza larghe” da poter accogliere le nostre manifestazioni erotiche, naturalmente lasciandolo libero di accettarle o meno, ma immaginandolo ben disposto al gioco erotico che, per sua natura, trascende le regole e le forme apprese nella vita sociale democratica.
L’assertività erotica, anche quando sorprende il partner, solitamente non viene avvertita come una prevaricazione o una mancanza di rispetto, ma al contrario aumenta l’eccitazione e il piacere di entrambi, specialmente se nata dal ascolto di sé stessi e del proprio corpo.
Sentirsi sollevati dalla preoccupazione che l’altro sia offeso dai nostri desideri e bisogni permette di entrare in un comune spazio giocoso in cui ciascuno può agilmente e responsabilmente prendere il posto che preferisce nella scena erotica, eventualmente modificando e trasformando con morbidezza quanto non apprezzato dell'iniziativa altrui.
Concludo proponendo una serie di domande utili a sondare la propria propensione all'assertività erotica, precisando che non intendo fornire in alcun modo un modello normativo:
1) Fantastico mai situazioni erotiche che successivamente metto in atto con il mio partner?
2) Parlo liberamente con il mio partner di esperienze erotiche che mi piacerebbe vivere con lui?
3) Nelle mie esperienze sessuali sento di esprimere me stesso e di permettere al mio partner di “guardare” chi sono veramente?
4) Sento mai il bisogno di giustificare le mie iniziative erotiche?
5) Mi aspetto che il mio partner si lasci coinvolgere con entusiasmo nelle mie fantasie sessuali?
6) Dopo aver coinvolto il mio partner in un gioco sessuale lascio che vi contribuisca secondo la sua inclinazione del momento?
7) La gamma delle mie modalità di espressione sessuale può cariare dall’estrema dolcezza all’aggressività esplicita[1]?
8) Il mio modo di fare sesso si rinnova nel tempo?
9) Sorprendo mai il mio partner modificando improvvisamente il modo in cui stiamo facendo sesso?
10) Le mie esperienze sessuali comportano l’utilizzo di tutti i sensi? a) Cerco il contatto con le mani e con tutte le parti del corpo (tatto); b) Utilizzo la voce con tutte le sue possibilità di modulazione (udito); c) Stimolo il partner e esploro il suo corpo con la bocca e la lingua (gusto); d) Faccio sesso sia con la luce accesa che spenta per sperimentare la differenza. Lascio che il mio partner mi guardi completamente nudo/a, oppure che mi guardi negli occhi (vista); e) Annuso il corpo del partner e mi misuro con le mie reazioni agli odori (olfatto).
11) Durante il sesso dico mai al mio partner parole per me inusuali per il solo gusto di farlo?
12) Talvolta io e il mio partner giochiamo ad assumere dei ruoli che rendano l’esperienza erotica particolarmente eccitante?
[1] Si considera modalità aggressiva esplicita qualsiasi manifestazione erotica caratterizzata da contatto fisico energico e da elevata intensità emotiva volta a palesare il proprio appetito sessuale, e la si distingue da condotte che possono costituire una violenza nei confronti del partner, procurandogli danni fisici o psicologici.