Dina Giorgi - Psicologa Psicoterapeuta

Dina Giorgi - Psicologa Psicoterapeuta Nascere non basta.
È per rinascere che siamo nati.
[Pablo Neruda]

Quanto danno ha fatto l'ideologia piccolo borghese. Quella dell'infelicità a rate, quella per cui "non va più di moda" e...
09/11/2025

Quanto danno ha fatto l'ideologia piccolo borghese. Quella dell'infelicità a rate, quella per cui "non va più di moda" e se non ho i soldi per comprare una macchina come quella del mio vicino non vado tanto bene come persona, forse devo anche vergognarmi.

🎬 Gian Maria Volonté nel film “Cristo si è fermato a Eboli” (1979), diretto da Francesco Rosi e tratto dal romanzo omonimo di Carlo Levi.

Ed io mi rendo conto quant'è vero...
02/11/2025

Ed io mi rendo conto quant'è vero...

Poche cose mi irritano quanto la visione di tuttologi che in 3 step promettono miracoli.Perché questa storia di mentire,...
01/11/2025

Poche cose mi irritano quanto la visione di tuttologi che in 3 step promettono miracoli.
Perché questa storia di mentire, sapendo di mentire, deve anche finire.
Chiunque voglia affrontare seriamente sé stesso deve considerare che siamo più complessi di tre step.

01/11/2025
Non c'è nascita senza dolore
31/10/2025

Non c'è nascita senza dolore

Non dobbiamo vivere con tutti. Abbiamo il dovere di scegliere chi può entrare nella nostra vita. La vita è già abbastanz...
26/10/2025

Non dobbiamo vivere con tutti. Abbiamo il dovere di scegliere chi può entrare nella nostra vita. La vita è già abbastanza difficile che è un DOVERE verso noi stessi allontanare certe persone.

Eh già...
24/10/2025

Eh già...

COS'È LA DEPRESSIONE?La depressione si configura come un singolare stato d’animo che costringe la persona in una condizi...
23/10/2025

COS'È LA DEPRESSIONE?

La depressione si configura come un singolare stato d’animo che costringe la persona in una condizione di prigionia emotiva e di allontanamento dal mondo. La “prigione” è data dall’individuo stesso, dal suo mondo interno che lo inghiottisce ogni giorno di più, dalle tenebre dentro le quali precipita accompagnato solo dalla spiacevole sensazione di non poter più fare ritorno. Non c’è nulla, ma proprio nulla, nella realtà esterna che possa sollecitare l’interesse del depresso, men che mai accendere un barlume di progettualità. Quando sentiamo parlare della cosiddetta “mancanza di interessi” che caratterizzerebbe le persone depresse, non facciamo altro che confrontarci con un banalissimo luogo comune, un buffo eufemismo che riesce a spostare l’attenzione solo sulla punta dell’iceberg. La depressione distrugge gli interessi della persona, li sgretola fino al punto di farli diventare finissima sabbia. E per quanti sforzi l’individuo compia, per quanto impegno possa metterci, per quanto aiuto possa ricevere, i suoi granitici interessi e le sue solide attività sono ora solo sabbia che sfugge tra le sue dita. Uno stato depressivo non lascia spazio alla forza d’animo, alle motivazioni, alla capacità di progettare. In questa cupa sensazione di disperato abbandono l’unico “desiderio” che è possibile avvertire è che l’incubo finisca il prima possibile. E per un buffo scherzo del destino è il depresso stesso a procrastinare sempre più il risveglio dall’incubo: dormendo quasi tutto il giorno — oppure aspettando con ansia di poterlo fare — la persona depressa si arrende supina alla letargia della sua vita. Eppure, sebbene possa sembrare paradossale, soprattutto quando sopraggiunge una depressione profonda è il caso di dire “non tutti i mali vengono per nuocere”. Lo stato di grave prostrazione e l’abbattimento che si vengono così a creare, infatti, costringono gioco-forza l’individuo a confrontarsi con gli aspetti più oscuri, segreti e imprevedibili della sua personalità. Sprofondando fino negli abissi dell’anima, prima o poi giunge il momento in cui “si tocca il fondo”. Gli elementi che permettono di comprendere di aver “toccato il fondo” variano da persona a persona, ma in genere è la consapevolezza di aver calpestato se stessi, di essersi lasciati risucchiare da una condizione di degrado personale e psicologico, a far si che il depresso si senta percorso da un brivido raggelante. E questo un breve ma preziosissimo momento, in cui una flebile luce rischiara per qualche istante il buio in cui si è immersi. Sono attimi da prendere al volo, in cui si deve decidere rapidamente se distendersi su quel fondale attendendo la morte dell’anima o, viceversa, se trasformare quello stesso fondale in una piattaforma di lancio da cui ripartire ed emergere. Soltanto chi avrà vissuto sulla propria pelle l’avventura spaventosa e affascinante di un viaggio nei sotterranei della propria anima potrà capire questo discorso, tutti gli altri dovranno accontentarsi di assistere increduli alle evoluzioni della psiche altrui. Un aspetto veramente interessante della depressione è dato dallo sfacciato contrasto tra la sterilità di giorni trascorsi come creature prigioniere della propria vita, e la grande fertilità del momento in cui si decide di ricominciare a vivere. In quel momento, infatti, l’individuo porta sulle proprie spalle un pesante carico: si tratta di tutte le esperienze psicologiche e delle riflessioni generate dalla depressione stessa. Che non sono una zavorra, ma un prezioso bagaglio che l’individuo potrà decidere di mettere a frutto. Da una depressione non si emerge mai come si era prima di sprofondarvi, la depressione è soprattutto metamorfosi e, spesso, arricchimento interiore. La sofferenza dell’anima e la depressione, che di essa costituisce uno dei più “illustri” rappresentanti, divengono spesso scintille da cui divampa un vero incendio creativo, o la volontà di occuparsi di rinnovati interessi.

A.Carotenuto, Il Fondamento della Personalità

Tratto da 'La felicità ' di Seneca
22/10/2025

Tratto da 'La felicità ' di Seneca

20/10/2025

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