Dott. Rossano Asara Pediatra Sarroch-Pula

Dott. Rossano Asara Pediatra Sarroch-Pula Dott. ROSSANO ASARA
Specialista in Pediatria
Pediatria Preventiva e Puericult

19/08/2025

Il botulino: sintomi, cause e cura
Il botulino è una tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum, considerata tra le sostanze naturali più velenose conosciute. Invisibile perché priva di colore, odore e sapore, può svilupparsi in alimenti conservati in modo non corretto, soprattutto in ambienti privi di ossigeno come conserve casalinghe, insaccati o prodotti sott’olio.

L’intossicazione si manifesta quando la tossina entra nell’organismo, interrompendo la comunicazione tra nervi e muscoli. I sintomi iniziali comprendono nausea, vomito, visione sdoppiata e difficoltà nel parlare o deglutire. Nei casi più gravi può insorgere una paralisi respiratoria, potenzialmente fatale. Non è una malattia contagiosa: si trasmette solo tramite l’ingestione di cibi contaminati o, più raramente, attraverso ferite infette.

La diagnosi deve essere rapida e il trattamento si basa sulla somministrazione di un siero antitossico; nei casi più seri è necessario il supporto alla respirazione. La prevenzione resta fondamentale: seguire pratiche igieniche rigorose nella preparazione e conservazione degli alimenti è essenziale, perché anche una minima disattenzione può trasformare un pasto in un pericolo serio per la salute.

29/07/2025

P**I A LETTO
COSA FARE

I 6 consigli della
Società Italiana
di Pediatria

1. Incentivare un’idratazione regolare durante il giorno.
Incoraggiare il bambino a bere almeno un litro e mezzo d’acqua tra le 8.00 e le 18.00, distribuendo i liquidi in modo equilibrato
Questo riduce la sete serale e aiuta la vescica ad allenarsi con minzioni frequenti.

2. Promuovere l’abitudine a urinare regolarmente. Invitare il bambino a svuotare la vescica ogni 2,5-3 ore durante il giorno. Una vescica ben allenata aumenta la propria capacità e favorisce il controllo notturno.

3. Prestare attenzione all’alimentazione serale.
Evitare di consumare a cena cibi molto liquidi
(come minestre o brodi) o ricchi di calcio e sodio, come latte, formaggi stagionati, salumi e alimenti conservati. Questi elementi aumentano la produzione di urina nelle ore notturne e
possono interferire con la capacità della vescica di trattenere i liquidi durante il sonno.

4. Curare eventuali episodi di stitichezza. Un
intestino non svuotato correttamente può
comprimere la vescica e stimolare l’iperattività vescicale.
Affrontare la stipsi è un passo fondamentale nella gestione dell’enuresi.

5. Rispettare i tempi del bambino e favorire la
fiducia. Un bambino che si sente accolto e supportato è più disposto a collaborare.
È importante parlare apertamente del problema senza colpevolizzarlo, valorizzandone i progressi.

6. Affidarsi al pediatra per una guida personalizzata.
Il pediatra è il primo riferimento per valutare la situazione, distinguere le diverse forme
di enuresi e impostare, se necessario, un trattamento adeguato o un invio specialistico.

12/03/2025

Che cos’è l’infezione da Virus Respiratorio Sinciziale?
Il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) causa infezioni respiratorie, particolarmente gravi nei bambini molto piccoli, quali ad esempio la polmonite e soprattutto la bronchiolite.
La bronchiolite è un'infezione virale che colpisce i bronchioli, cioè i rami più periferici dell’albero respiratorio. Fino al 70% di tutte le bronchioliti dei bambini al di sotto dei 12 mesi di età è causata da VRS. L'infiammazione legata all’infezione causa inizialmente una modesta congestione del naso con un po’ di tosse e febbre ma nell’arco di 4-5 giorni può determinare difficoltà respiratoria, soprattutto nei bambini piccoli. I sintomi includono tosse, naso che cola, febbre e respiro affannoso. L’infezione respiratoria non sempre si risolve da sola in pochi giorni e può richiedere infatti il ricovero in ospedale e portare a complicanze anche gravi.
Il VRS circola soprattutto tra ottobre e aprile di ogni anno.

Possono esserci effetti a lungo termine?
L’infezione da VRS nei bambini piccoli favorisce lo sviluppo di broncospasmi ricorrenti nei primi anni di vita e rappresenta una delle concause di sviluppo di forme di bronchite asmatica e asma in età prescolare e scolare.

Come si cura?
Ad oggi non sono disponibili terapie e trattamenti specifici se non l’ossigenoterapia nei casi più gravi. Gli antibiotici o i cortisonici non sono efficaci nel curare la bronchiolite causata dal VRS. In genere si deve monitorare l’evoluzione eventualmente ricorrendo all’assistenza ospedaliera se necessario e nei casi più gravi in terapia intensiva.

Quanto è diffuso?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che a livello globale il carico di infezioni acute delle basse vie respiratorie nei bambini di età inferiore ai 5 anni, sia di 33 milioni l’anno, con oltre 3 milioni di ricoveri e più di 100.000 decessi, che coinvolgono in 9 casi su 10 i paesi in via di sviluppo.
Più a rischio sono i neonati prematuri e i bambini di età inferiore ai sei mesi. Tuttavia la maggior parte dei ricoveri avviene in bambini sani nati a termine.
Anche in Italia, VRS è l’agente patogeno principalmente responsabile della bronchiolite.

Sotto all’anno di età rappresenta una delle principali cause di morte e di ricovero tra tutte le infezioni respiratorie.

A livello nazionale, esiste un sistema specifico di sorveglianza che monitora l’andamento delle infezioni da VRS. In Sardegna negli ultimi anni, è rilevante l'aumento dei ricoveri ospedalieri legati a questo virus, principalmente nei bambini piccoli.

Come si diffonde il VRS?

Il VRS si diffonde da persona a persona attraverso le particelle e le goccioline rilasciate nell’aria quando una persona infetta respira, parla, tossisce o starnutisce. Il VRS può diffondersi anche quando le goccioline respiratorie si depositano su superfici che altre persone toccano.
Queste persone possono infettarsi toccandosi con le mani contaminate il naso, la bocca o gli occhi. Si tratta di un mezzo di trasmissione comune per i neonati e i bambini piccoli che toccano superfici e giocattoli infetti o li mettono in bocca.

Come si può prevenire?
È importante adottare tutti i comportamenti che riducono il rischio per il bambino piccolo di contrarre il VRS:

allattare al seno, se possibile.
Il latte materno contiene anticorpi contro numerosi agenti infettivi e riduce il rischio di infezioni gravi da VRS e di ospedalizzazione per bronchiolite

lavare le mani con acqua e sapone o igienizzarle con un gel alcolico prima di toccare il bambino
usare la mascherina in caso di raffreddore quando ci si avvicina al bambino. In caso di raffreddore astenersi dal baciarlo

tenere lontano il bambino da chi sintomi respiratori tipo raffreddore e tosse

non fumare in casa o in presenza del bambini. Il fumo aumenta il rischio di infezioni respiratorie

Ma più utile
proteggere il bambino dal VRS con una dose di anticorpo monoclonale fatta alla nascita o nei primi mesi di vita.

A partire dal 2024 è disponibile, dopo moltissimi anni di ricerca, un anticorpo monoclonale (Nirsevimab) che fornisce la protezione contro questo virus. L’anticorpo monoclonale è un farmaco che viene somministrato ai bambini sani durante la loro prima stagione invernale e che protegge dall’infezione. Questo anticorpo ha dimostrato di poter prevenire il 90% dei ricoveri causati da VRS.

02/10/2024

PEDICULOSI --PIDOCCHI A SCUOLA
Che cos’è
La pediculosi del capo è una infestazione da pidocchi. Il suo ciclo vitale dura circa un mese e avviene
attraverso 3 stadi: adulto, uova, ninfa.

L’insetto adulto:
è lungo da 2 a 4 mm, ha un colore che varia dal bianco sporco
al grigio, si muove velocemente sul cuoio capelluto, è difficile da vedere, si
attacca alla base del capello
per succhiare il sangue; vive per circa un mese e può sopravvivere solo per 1-
2 giorni al di fuori del corpo umano.

Le uova o lendini:
la femmina depone, alla base del capello, a 3-4 mm dalla
superficie del cuoio capelluto, da 6 a 10 uova al giorno; sono lunghe circa 1
mm, ovoidali, grigio-bianche. Le uova si aprono dopo circa una settimana dalla
deposizione, dando origine alla ninfa.
Le uova non sopravvivono fuori dal corpo umano e quelle trovate al di fuori non sono vitali.

La ninfa: (l’insetto neonato),
della grandezza della testa di spillo, si annida sul cuoio capelluto e impiega,
a sua volta, una settimane per maturare in insetto adulto.
Come si trasmette
I pidocchi sono privi di ali e non possono né volare né saltare. La trasmissione avviene per contatto diretto,
cioè quando le teste e i capelli di persone diverse si toccano (contatto testa-testa). Raramente la
trasmissione avviene attraverso l’impiego in comune di oggetti quali spazzole, pettini o indumenti quali
cappelli, berretti, sciarpe, cuscini. L’infestazione non è particolarmente associata alla lunghezza dei
capelli, che possono però essere d’ostacolo a una facile individuazione di pidocchi e lendini.
Come si manifesta e quali sono i rischi per la salute
Il sintomo caratteristico è il prurito che può essere accompagnato da segni di grattamento come il rossore.
A volte l’infestazione può essere asintomatica. I pidocchi non trasmettono malattie infettive.

Come riconoscerla
Si deve ispezionare accuratamente la testa, dedicando particolare attenzione alle zone prossime
all’orecchio e alla nuca. I pidocchi maturi sono difficilmente visibili in quanto si muovono rapidamente e si
mimetizzano facilmente; la diagnosi si fa identificando le lendini (uova) che sono dei puntini biancastri di
forma ovale. Le lendini si distinguono facilmente dalla forfora perché sono saldamente attaccate alla base
del capello; passando tra i capelli un pettine, la forfora si stacca con facilità, le uova invece rimangono
adese ai capelli.

Come si previene
Non è ancora stato scoperto un prodotto capace di rendere inattaccabile la testa; in altre parole, non esiste
un repellente o una sostanza che crei un ambiente sfavorevole. Per cui, i prodotti che sono venduti come
preventivi per il capo, non hanno un vero effetto di prevenzione; alcuni di loro non contengono principi
attivi ed altri sono normali shampoo.
I prodotti che sono venduti come preventivi per l’ambiente (casa, scuola), sono inutili e sconsigliati.
La prevenzione più efficace è una “diagnosi precoce” ossia l’identificazione precoce dei casi e il loro
trattamento per potere prevenire l’infestazione di altre persone.
Deve essere evitato lo scambio di oggetti personali quali pettini, cappelli, sciarpe, nastri, fermagli per
capelli, asciugamani.
Come si evita nella scuola
La pediculosi si può controllare solo con la collaborazione dei genitori e della scuola. Studi scientifici hanno
dimostrato che è poco efficace il controllo del capo da parte degli operatori sanitari, mentre è più
efficace il controllo costante dei genitori per identificarla precocemente e trattarla adeguatamente.
I genitori devono:
- controllare settimanalmente la testa dei loro figli e, se hanno qualche sospetto, devono rivolgersi al
medico curante o al pediatra o al farmacista
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
IGIENE E SANITÀ PUBBLICA
2
- comunicare alla scuola se il proprio figlio è affetto da pediculosi affinché vengano informati gli altri
genitori

La scuola deve:
- informare i genitori della classe e/o della scuola quando si verifica un caso di pediculosi, invitandoli a
controllare il capo dei figli e a trattarli in caso di positività
- educare i bambini a evitare lo scambio di oggetti personali quali pettini, cappelli, sciarpe, nastri,
fermagli per capelli, asciugamani
- fornire materiale informative.

Come si tratta
Il trattamento completo è farmacologico e manuale, perché nessun prodotto uccide completamente le
lendini.

Trattamento farmacologico
È basato sull’impiego di prodotti contenenti sostanze antiparassitarie di provata efficacia che devono essere
attivi sia sull’insetto, sia sulle uova. Sono da preferire schiume, gel, creme, emulsioni per il maggior potere
penetrante nelle uova, mentre gli shampoo sono sconsigliati in quanto vengono diluiti in acqua e il tempo
di contatto è troppo breve per esercitare un’azione ottimale. Esistono anche prodotti a base di oli naturali
o sostanze vegetali che potrebbero essere utili per eliminare l’insetto, però sembrano poco efficaci
nell’uccidere le lendini. Il trattamento deve essere ripetuto dopo 7-10 giorni per eliminare eventuali insetti
nati nel frattempo da lendini rimaste vitali. È importante utilizzarli con attenzione, seguendo le indicazioni
contenute nelle rispettive confezioni.

Trattamento manuale
Dopo il trattamento farmacologico, è fondamentale sfilare tutte le lendini dai capelli, perché il prodotto
può non ucciderle tutte. Per potere eseguire con più accuratezza questa operazione si deve:
• ispezionare il capo sotto una fonte di luce adeguata (preferibile quella naturale), partendo dalla radice
del capello
• pettinare i capelli con pettine fitto; per facilitare il distacco delle lendini si possono inumidire i capelli
con acqua e aceto
• le lendini che non si staccano vanno sfilate manualmente controllando ciocca per ciocca; eventualmente
si può tagliare il capello alla radice.
Questo trattamento va ripetuto 1 volta al giorno per almeno 2 settimane. Se l’operazione risultasse
complicata per la lunghezza dei capelli si raccomanda di accorciarli. Se dopo questi trattamenti si ritrovano
ancora pidocchi o lendini bisogna pensare più frequentemente a una reinfestazione o a un fallimento della
terapia o a una errata applicazione del farmaco.
Trattamento delle persone venute a contatto e dei familiari
Per essere sicuri di bloccare il diffondersi dell’infestazione è necessario che contemporaneamente tutte le
persone venute a contatto e i componenti della famiglia siano sottoposti a ispezione e a un eventuale
trattamento con antiparassitari.
Trattamento degli indumenti, ambienti, giocattoli, animali
I pidocchi vivono esclusivamente sull’uomo e l’insetto adulto può sopravvivere al di fuori della testa solo
per 1-2 giorni; i rari pidocchi riscontrati su cuscini, poltrone, cappelli, sono presumibilmente morti, così
pure le lendini. Non è indicata la disinfestazione degli ambienti né l’uso profilattico di insetticidi o prodotti
naturali ambientali che possono esporre i bambini ad agenti chimici. È consigliato lavare la biancheria del
letto e da bagno in lavatrice alla temperature di 60°, subito dopo il trattamento. Abiti, cuscini, pupazzi,
peluches, possono essere lavati a secco o lasciati all’aria aperta per 48 ore.
Il pidocchio non si trasmette dall’uomo all’animale e viceversa, pertanto non vanno trattati cani, gatti o
altri animali domestici.
Trattamento di spazzole, pettini, cuffie
Vanno accuratamente lavati in acqua calda o immersi in una soluzione acquosa di un antiparassitario (lo
stesso impiegato per il trattamento) e/o lavati con prodotti antiparassitari.

Allontanamento dalla scuola e dalla collettività e riammissione
I bambini possono essere riammessi a scuola previa autocertificazione dei genitori attestante
l’avvenuto trattamento.

Grazie a Voi...
28/03/2024

Grazie a Voi...

Grazie al collega Dott. Rossano Asara Pediatra Sarroch-P**a, anche questo mese il Piccolo Ospedale di Bimbo sentirà l'affetto della Sardegna.

Sono andato in una scuola di un villaggio del Kenya ..realtà dura.Esperienza bellissima ma molto straziante..
19/03/2024

Sono andato in una scuola di un villaggio del Kenya ..realtà dura.
Esperienza bellissima ma molto straziante..

28/01/2024

Carissimi bambini,
vi scrivo questa lettera per dirvi che dal 7 febbraio non sarò più il vostro pediatra. Dopo tanti anni condivisi con voi, il tempo della pensione è arrivato. Non è per me un momento facile, perché voi siete stati una parte importante della mia vita e mi avete regalato tante gioie e soddisfazioni.
Voglio ringraziarvi per la fiducia, l'affetto e la collaborazione che mi avete dimostrato in questi anni. Siete stati dei pazienti bravissimi, avete sempre ascoltato e seguito i miei consigli. Mi avete fatto sentire utile e importante per voi e mi avete insegnato tante cose. Con voi ho condiviso momenti di gioia e di preoccupazione, di salute e di malattia, di gioco e di studio, ma insieme siamo riusciti a superare ogni sfida. Mi siete entrati nel cuore e non vi dimenticherò mai.
Vi auguro di crescere sani, felici e curiosi, di realizzare i vostri sogni e di essere sempre gentili e generosi con gli altri. Vi raccomando di prendervi cura di voi stessi.
Vi auguro tutto il bene possibile e spero che voi siate sempre sani e soprattutto felici.
Vi mando un abbraccio forte forte e vi dico un ultimo “ciao” come pediatra.
Grazie per tutti i momenti meravigliosi che abbiamo condiviso e grazie per avermi reso migliore ogni giorno di più.
Vi voglio bene piccoli grandi guerrieri!
PS: ubbidite e sorridete sempre abbracciando i vostri genitori
Con affetto
Il vostro pediatra Rossano

25/10/2023

Per avvenuta pubblicazione
Sul BURAS in data 24/10/2023
Si comunica che:
Dal giorno 24 Ottobre non è più obbligatorio presentare certificato medico per le assenze scolastiche
Superiori ai 5 giorni come da decreto del 1967.
Salvo casi di profilassi previste a livello internazionale o nazionale per esigenze di sanità pubblica.

26/06/2023

sarò assente ancora per qualche giorno perchè Positivo al Covid. Non avendo trovato sostituto gli studi di Sarroch e P**a rimarranno chiusi per tutti problemi risolvibili telefonicamente chiamatemi o mandatemi messaggio su Whats-App . Solo per le urgenze, ritenute tali dopo avermi contattato, potrete rivolgervi al dott. Rosas o dott. Cabasino o dott. Piras. Tutti gli appuntamenti fissati su MioDottore sino a mercoledì 28-06-2023 sono da intendersi annullati. Vi chiedo di aver pazienza per eventuali disagi provocati. Grazie

14/01/2023

Dal 16 al 31 gennaio sarò assente.
Lo studio manterrà gli stessi orari. Le prenotazioni di visita saranno sempre su Miodottore.
Per la reperibilità telefonica sarà attivo esclusivamente il numero
3298954381
(anche per i messaggi su WhatsApp)

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P**a

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