Studio della Psicologa Dottoressa Dionisia Valentina Deplanu

Studio della Psicologa Dottoressa Dionisia Valentina Deplanu Sono una psicologa specializzata nel benessere mentale e nello sviluppo personale. Scopri di più sul mio sito!

Con Psicolevel, offro corsi su autostima, narcisismo e relazioni genitore-figlio, fornendo strumenti per migliorare il benessere psicologico. Mi chiamo Dionisia Valentina Deplanu e sono una psicologa specializzata nel supporto al benessere mentale e nello sviluppo personale. 🧠📈
Attraverso Psicolevel, il mio progetto di formazione psicologica, offro corsi e seminari pensati per accompagnarvi in un percorso di crescita e di consapevolezza con il fine di potenziare le vostre competenze o semplicemente a migliorare la qualità della vostra vita.🌍☀

I nostri corsi spaziano su una vasta gamma di argomenti, come ad esempio l’autostima, il narcisismo, il femminicidio, la violenza sulle donne e la dipendenza affettiva. Ma anche su come affrontare al meglio i concorsi dedicati alle forze dell’ordine oppure il rapporto Genitore/figlio nell’adolescenza.🚨🧑‍🧑‍🧒‍🧒

Insieme ad un team di professionisti qualificati, siamo pronti a fornirvi gli strumenti pratici e necessari per migliorare il vostro benessere psicologico ed emotivo.🧘

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LA TRUFFA AFFETTIVADomani, con immenso piacere, sarò ospite, in qualità di Relatrice a questa importante iniziativa, il ...
23/10/2025

LA TRUFFA AFFETTIVA
Domani, con immenso piacere, sarò ospite, in qualità di Relatrice a questa importante iniziativa, il cui tema sarà "le truffe emotive online".
E' importante difendersi da queste forme di manipolazione che, sfruttano la vulnerabilità e la sensibilità delle persone, al fine di estorcere denaro, portando a conseguenze devastanti su diversi piani.

INNAMORARSI CON UN “LIKE”: LE TRUFFE EMOTIVE.Inizia con un like o un cuore a un post sui social. Continua con un cortegg...
23/09/2025

INNAMORARSI CON UN “LIKE”: LE TRUFFE EMOTIVE.
Inizia con un like o un cuore a un post sui social. Continua con un corteggiamento che può durare anche mesi, e pian piano finiamo con l’innamorarci, convinti di avere una relazione “vera”, e invece….
Senza rendercene conto, diventiamo vittime di quel fenomeno tristemente noto come truffa sentimentale, o meglio “romance scams”, una forma subdola di frode che sfrutta i sentimenti e le emozioni delle vittime. I truffatori utilizzano piattaforme di incontri, social network e persino forum online per stabilire una connessione emotiva con l'obiettivo di ottenere denaro o informazioni personali sensibili.
I truffatori fingono sentimenti d'amore per una persona, inducono in errore le vittime prospettandole il progetto di una futura vita insieme solo per farsi consegnare del denaro o dei beni di lusso.
Le truffe emotive presentano uno schema ben preciso:
Il truffatore si presenta come una persona affascinante e interessata a stabilire una relazione. Una volta instaurato un legame emotivo, il truffatore investe tempo per guadagnare la fiducia della vittima, spesso condividendo storie personali (false) per apparire autentico. Dopo aver stabilito un rapporto di fiducia, il truffatore introduce una situazione urgente: una malattia improvvisa, un incidente, problemi legali o la necessità di viaggiare per incontrare la vittima. Chiede denaro per risolvere il problema, promettendo di restituirlo o assicurando che è un aiuto temporaneo. Una volta ricevuto il denaro, il truffatore potrebbe interrompere il contatto o continuare a inventare nuove emergenze per estorcere ulteriori fondi.
Spesso, le vittime non hanno il coraggio di denunciare, schiacciati dalla vergogna e dall’umiliazione di essere stati raggirati e ingannati da un profilo falso. Questo le porta a cadere in stati ansiosi, depressivi e all’isolamento.
Se è successo anche a voi, non vergognatevene ma parlatene, anche nei commenti, perché può capitare a tutti: persone comuni o personaggi famosi, donne e uomini. Pensate a Flavia Vento, che ha intrattenuto per mesi una relazione a distanza con un falso Tom Cruise. O al pallavolista Roberto Cazzaniga, che per 15 anni ha creduto di avere una fidanzata in Brasile con problemi di salute che gli ha estorto più di 600mila euro.

PERCHE’ E’ DIFFICILE RICONOSCERE I PROPRI MERITI?Diciamoci la verità, quante volte vi sarà capitato di complimentarvi co...
21/09/2025

PERCHE’ E’ DIFFICILE RICONOSCERE I PROPRI MERITI?
Diciamoci la verità, quante volte vi sarà capitato di complimentarvi con gli altri e quanto, al contrario, avete difficoltà a farlo con voi stessi?
Dovrebbe essere semplice vedere i nostri meriti, perché dovrebbero essere di fronte ai nostri occhi, eppure, non sempre questo è scontato.
Sminuire ciò che facciamo e banalizzare un nostro risultato, dandolo per scontato, è un atteggiamento tipico di chi ha una bassa autostima e di chi è cresciuto con genitori ipercritici o che comunque tendono al profilo basso. Ricordate la frase: “Chi si loda si imbroda!“? Per queste persone, può essere arduo apprezzare i propri sforzi e soprattutto riconoscere i propri meriti, magari ad alta voce. Questo perché, a causa di questa convinzione, tutto ciò che otteniamo è un nostro dovere, non c’è spazio per i complimenti o le auto celebrazioni, figuriamoci per la gloria.

Di questo passo, quindi, ciò che facciamo non è mai abbastanza, poichè diventa il minimo sindacale, il minimo indispensabile per mettere a tacere il nostro senso del dovere e, di conseguenza, non c’è alcun margine per la soddisfazione di sè o per la propria gratificazione.
Chi ha difficoltà a riconoscere i propri meriti, molto spesso soffre di una particolare sindrome, la sindrome dell'impostore, una condizione psicologica in cui si dubita delle proprie capacità. Spesso, coloro che soffrono di questa sindrome, attribuiscono i loro risultati positivi a circostanze fortunate, all’aiuto ricevuto da altri o alla pura casualità, svalutando costantemente il proprio talento e le proprie capacità.
Per l’impostore, infatti, ogni successo ottenuto è attribuibile unicamente a fattore esterni, oppure a episodi fortunosi che hanno causato questo risultato positivo. Oppure, addirittura, al fatto che le altre persone sovrastimano le capacità della persona.
Dal punto di vista psicologico, tratti come perfezionismo, pessimismo e sensibilità alle critiche possono predisporre a questo tipo di insicurezza. Ma anche il tipo di educazione ricevuta gioca un ruolo chiave. Troppa enfasi sui risultati piuttosto che sullo sforzo personale può creare una percezione distorta del successo e alimentare l’insicurezza.
Ti riconosci in queste caratteristiche? Vuoi superare questa condizione? Ricorda per superare questa difficoltà, è utile tenere traccia dei propri successi, lavorare sull'autostima e cercare un supporto psicologico per individuare le cause profonde di questo atteggiamento.

RICOMINCIO A SETTEMBRE: COME ADATTARSI AL CAMBIAMENTO POST -ESTATE.Una vecchia canzone dei Righera diceva “ L’estate sta...
07/09/2025

RICOMINCIO A SETTEMBRE: COME ADATTARSI AL CAMBIAMENTO POST -ESTATE.
Una vecchia canzone dei Righera diceva “ L’estate sta finendo, un anno se ne, sto diventando grande, lo sai non mi va”, testo che, con la sua leggerezza e in modo inconsapevole, poneva l’accento su quello stato psicologico di melanconia, tristezza e ansia che si può provare, proprio alla fine dell’Estate. L'estate ha un posto speciale nei nostri cuori. È un periodo di libertà, di spensieratezza, di lunghe giornate trascorse a godersi il sole e la compagnia di amici e familiari. È un momento in cui possiamo mettere da parte le preoccupazioni quotidiane e ricaricare le nostre batterie. Per questo, quando le giornate si accorciano, le temperature iniziano a scendere e si ritorna alla routine, possiamo essere sopraffatti da sentimenti di nostalgia e tristezza.
Ma l'estate non è solo un periodo di riposo e relax. È anche un momento di crescita e di scoperta, un'opportunità per sperimentare nuove cose e vedere il mondo da una prospettiva diversa.
Queste riflessioni possono, poi trasformarsi in azioni e comportamenti pratici da attuare in Autunno, complici anche i cambiamenti climatici: possiamo introdurre nuove abitudini alimentari e ripristinare un’attività fisica regolare. Ma i veri cambiamenti da realizzare, grazie alle riflessioni estive, sono quelli interiori, prendendo spunto dai cambiamenti ambientali. Come gli alberi lasciano cadere le foglie morte, così possiamo sperimentare la capacità di lasciar andare ciò che non ci serve più e non ci soddisfa: le relazioni tossiche, le abitudini nocive, le convinzioni limitanti e tutto ciò che consideriamo superfluo. Affrontare la fine dell'estate e il ritorno alla routine può essere una sfida, ma la psicologia ci offre una serie di strumenti per gestire al meglio questo periodo di transizione. Uno di questo è la teoria dell’adattamento e la teoria della psicologia positiva.
E voi, come avete trascorso la vostra estate? Cosa volete cambiare in autunno? Scrivetelo nei commenti.

“QUANDO LA VITA CI FA PAURA”: IL DISTURBO DELL’ADATTAMENTO.Molto spesso capita che, nella nostra esistenza ci troviamo a...
04/09/2025

“QUANDO LA VITA CI FA PAURA”: IL DISTURBO DELL’ADATTAMENTO.
Molto spesso capita che, nella nostra esistenza ci troviamo ad essere esposti ad esperienze che possono generarci malessere psicologico e diventare una grande fonte di stress. In alcuni casi si riesce a reagire, adattandosi alle situazioni, senza la compromissione del funzionamento della vita quotidiana.
Quando, invece, la persona non riesce ad adattarsi in modo efficace, a tali eventi e sviluppa sintomi emotivi e comportamentali anomali o eccessivamente intensi rispetto alla situazione stessa, allora si sviluppa quell che prende il nome di Disturbo dell’Adattamento.
Le esperienze stressanti che possono determinare l’insorgenza possono essere eventi singoli, come la fine di una relazione sentimentale, la perdita del proprio lavoro o il trasferimento in un altro paese, o molteplici, come problemi finanziari o nella vita di coppia. Alcuni di questi eventi stressanti posso essere associati a transizioni tra diverse fasi della vita della persona (ad esempio, inizio della scuola, nascita di un figlio, pensionamento), mentre altri possono riguardare non solo l’individuo, ma un’intera comunità (disastri naturali).
Il quadro sintomatologico è caratterizzato da una varietà di sintomi quali: Ansia, tristezza, depressione, sensazione di essere intrappolati o angoscia, alterazioni della condotta, come difficoltà nel controllo della rabbia, azioni impulsive o ritirarsi socialmente, calo della memoria, dell'attenzione e della concentrazione, insonnia, affaticamento, dolori muscolari, spasmi o tremori.
Purtroppo per la varietà di sintomi e per essere, talvolta, vicino a reazioni fisiologiche dell’individuo, il Disturbo dell’Adattamento viene sottovalutato e non riconosciuto, pur avendo un impatto molto forte sulla vita dell’individuo.
Se ti riconosci in questi sintomi, in modo persistente, che interferiscono con la vita quotidiana, soprattutto dopo un evento stressante., non temere di consultare uno psicologo o uno psicoterapeuta, per riprenderti la tua vita in mano

QUANDO LE DONNE DIVENTANO UN CORPO DA MOSTRARE: IL CASO DELLA CHAT " MIA MOGLIE"È di qualche giorno la notizia dell'esis...
23/08/2025

QUANDO LE DONNE DIVENTANO UN CORPO DA MOSTRARE: IL CASO DELLA CHAT " MIA MOGLIE"

È di qualche giorno la notizia dell'esistenza di una chat " Mia Moglie", dove migliaia di uomini hanno postato, SENZA AUTORIZZAZIONE, foto intime delle loro moglie.
Cosa rappresenta questo fenomeno?
In una realtà dove la gelosia ossessiva viene considerata una forma di amore, che collocazione trova l'esposizione pubblica del corpo di mogli?
La collocazione è la stessa e può essere riassunta con una parola: :possesso".
Si, perché questi uomini, come quelli che mostrano una gelosia ossessiva, co siderano le loro mogli, un oggetto proprio e come tale si sentono autorizzati a farne ciò che vogliono. Un tratto chiaramente psicotico e narcisistico, vero però non va giustificato, ma anzi deve essere visto come un orrendo segnale di una società in.cui l" educazione affettiva sta diventando sempre più cagionevole. Ed è su questo che dobbiamo lavorare, soprattutto noi specialisti.
Cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti

IL NARCISISTA IN TERAPIA.In tanti anni di terapia, mi è capitato, anche se poco frequentemente, di avere richiesta di ai...
29/07/2025

IL NARCISISTA IN TERAPIA.
In tanti anni di terapia, mi è capitato, anche se poco frequentemente, di avere richiesta di aiuto terapeutico da parte di narcisisti, perché, anche se di rado, i narcisisti entrano in terapia. Loro lo fanno perché sono finiti in una relazione con una persona affetta da borderline, oppure perché sono stati spinti dal partner, dopo l’ennesimo tradimento oppure perché sono in fase depressiva e presentano dei sintomi quali ansia, abuso di sostanze che condizionano la loro vita quotidiana.
Il loro arrivo in terapia è caratterizzato dal loro tipico modo di relazionarsi: sono talvolta estremamente esigenti, altre manipolatori, altri ancora seduttivi, sarcastici o aggressivi e, comunque, rivendicano una sorta di impenetrabilità psicologica, come se fosse un merito piuttosto che una debolezza. Frasi tipiche, infatti, possono essere: “Potrei farla uscire di testa”; “Ho fatto diversi percorsi terapeutici ma lei è speciale”.
Tutti questi atteggiamenti sono la spia del fatto che il narcisista ha molta difficoltà al cambiamento e una propensione a interrompere con facilità il percorso terapeutico, proprio perché la psicoterapia prevede uno “spogliarsi” delle difese, quelle difese di cui il narcisista si copre e si serve per nascondere le sue fragilità.
Perché, anche se con difficoltà, non dobbiamo dimenticare, che il narcisista è una persona insicura, con una ferita emotiva molto profonda, in seguito alla quale cerca di mettere in atto un comportamento distruttivo, anche con il terapeuta perché è l’unica possibilità relazionale che conoscono.
Per questo le prime sedute sono le più difficili da sostenere ma anche le più importanti, perché, se si riescono a superare, allora il narcisista inizierà ad aprirsi, narrando la trama di vita, il nucleo della sua sofferenza, gli schemi interpersonali maladattivi che lo soffocano, che gli causano un’enorme sofferenza, che lasciano quella sensazione di annientamento, quel sottofondo che la vita non abbia molto senso. Allora noi terapeuti dovremo aiutare a curare quel dolore antico, profondo, e arrivare insieme a comprendere che è guidato da schemi nocivi che opprimono la sua mente, e che dovrà lasciarli andare ed entrare in contatto con i propri gusti personali. Il percorso non sarà, comunque, facile e non privo di insidie e il risultato non sarà facile. Se saremo riusciti, almeno, a porre dei punti di riflessione, avremo già raggiunto un buon obbiettivo.

QUANDO L’AMORE VA IN VACANZA: INNAMORARSI D’ESTATEChi di voi non ricorda il film “Dirty Dancing” e l’amore di Jhonny e B...
27/07/2025

QUANDO L’AMORE VA IN VACANZA: INNAMORARSI D’ESTATE
Chi di voi non ricorda il film “Dirty Dancing” e l’amore di Jhonny e Baby’? e quanti di voi ha sognato di vivere un sentimento come il loro? Tanti, credo e comunque questo film mette in evidenza la tematica di cui vogliamo parlare in questo post: gli amori estivi.
Innamorarsi d’estate è davvero diverso e l’amore estivo presenta caratteristiche completamente diverse da quelle che ha un amore “invernale”
L’amore estivo è una corsa senza cinture. Intenso, accelerato, sospeso. Succede tutto in fretta: ci si incontra il lunedì, ci si bacia il martedì, e il mercoledì si fanno già piani per l’inverno. Spesso non si sa nemmeno il cognome dell’altro, ma il cuore ha già scritto una sceneggiatura degna di Call Me by Your Name.
D’estate, non si parte da un bisogno ma da un desiderio. Senza aspettative, senza agende emotive, si ama davvero per il gusto di farlo.
Ed è in questa sospensione che molti trovano la libertà che il resto dell’anno non conoscono: chi ha paura dell’attaccamento, chi tende a controllare troppo, chi si perde nei pensieri a loop... in estate respira. Perché nessuno chiede niente. E allora tutto è possibile.
Ma perché d’estate ci si innamora in modo diverso che nel resto dell’anno? D’estate ci sono alcune caratteristiche che influenzano l'amore estivo:
Aumento della serotonina: La luce solare stimola la produzione di serotonina, l'ormone del benessere, che contribuisce a un umore più positivo e a una maggiore apertura verso gli altri.
Maggiore esposizione: L'estate porta a una maggiore esposizione fisica, con abiti più leggeri e una maggiore visibilità del corpo, che può influenzare il desiderio e l'attrazione.
Ambiente rilassato: Le vacanze e il minor numero di impegni lavorativi creano un'atmosfera più rilassata e spensierata, ideale per incontri e flirt.
Esperienze condivise: L'estate offre molte opportunità per condividere esperienze intense e significative, come viaggi, eventi e serate, che possono creare legami forti e duraturi.
Se state vivendo un amore estivo, godetevelo. L’estate finirà. Ma alcune carezze restano addosso come la sabbia nei costumi: invisibili, ma impossibili da dimenticare.

PERCHE’ NON RIESCO A LASCIARLO/A?Qualche giorno fa, una paziente è venuta da me e ha esordito la seduta dicendo:“Non rie...
16/07/2025

PERCHE’ NON RIESCO A LASCIARLO/A?
Qualche giorno fa, una paziente è venuta da me e ha esordito la seduta dicendo:
“Non riesco più a stare con il mio ragazzo, eppure non riesco a lasciarlo”. Quante volte hai sentito una tua amica pronunciare parole simili? O magari, quante volte sei stata tu a pronunciare questa frase? Ogni tanto ti sfoghi con un’amica o un amico, un confidente speciale a cui racconti tutto. Lo tieni al telefono per ore e ascolti paziente i suoi consigli, sempre molto sensati e rispondi: “Hai ragione, devo prendermi più cura di me” “Sì, devo bastarmi da sola”. Anche se a livello razionale, sai bene che dovresti accogliere quei suggerimenti, andare via eppure non riesci.
Le motivazioni che portano a rimanere dentro una relazione che non ci fa star bene possono essere diverse e non necessariamente ricadono nella Dipendenza Affettiva. Alcune persone rimangono insieme per paura dell'abbandono, o per paura di affrontare il dolore della rottura o l'incertezza del futuro. Altre volte, la routine e l'abitudine possono mascherare una mancanza di amore o interesse, rendendo difficile prendere una decisione.
In generale, chi ha difficoltà a lasciare il proprio partner/la propria partner presenta quello che Bowlby chiamava “Attaccamento Insicuro Ansioso”, quella forma di attaccamento per cui si cerca costantemente conferme e rassicurazione, o ha sperimentato, da bambino, esperienze abbandoniche, Chiudere una relazione, per queste persone, corrisponde a sperimentare nuovamente quella sofferenza e per questo evitano la situazione. E’ una forma di “Sopravvivenza Psichica”, nel senso che si preferisce il dolore al vuoto.
Tra le motivazioni che impediscono il chiudere una relazione ci possono essere anche dei fattori esterni, quali problemi finanziari, che rendendo la situazione più complessa.
Non è da dimenticare, infine, una convinzione sociale e culturale secondo la quale la relazione è sacra e non va mai interrotta.
Allora, per riuscire a svincolarsi da una relazione tossica e infelice, ritengo che prima di tutto sia necessario porsi delle domande, anche molto scomode e in particolare: quali sono i “vantaggi” della mia infelicità? Questa sofferenza che provo mi sta portando un qualche tipo di beneficio? Se non riuscite a trovare risposte a queste domande da soli/e, non titubate a chiedere aiuto.

COME SMETTERE DI ASSECONDARE GLI ALTRI.“..Mi sono stufato di compiacere gli altri. Devo ammettere che a lungo ho creduto...
13/07/2025

COME SMETTERE DI ASSECONDARE GLI ALTRI.
“..Mi sono stufato di compiacere gli altri. Devo ammettere che a lungo ho creduto che far felici gli altri fosse una delle cose più importanti nella vita. Oggi non credo più che sia così fondamentale. E anche se lo fosse, sono io a decidere quando e se voglio farlo… Oppure no. Ho imparato che sono una persona completa. Prima avevo paura del rifiuto e non accettavo l’idea di non piacere a qualcuno. Questo ha portato la mia mente a saturarsi. Sono arrivato a un punto in cui non c’era più posto per nient’altro, nemmeno per me stesso…”
Molto spesso capita che nel mio studio arrivino dei pazienti che mi rivolgono queste parole e che mi chiedano di aiutarli a diventare meno compiacenti e più attenti alle proprie esigenze.
La prima cosa che gli dico è chiedersi: “Cosa faresti se non avessi paura, nel dire di NO?”.
Una volta risposto a questa domanda, ci si può soffermare su altri suggerimenti e nello specifico:
Imparare l’autocompassione, cioè diventare più gentili e comprensive verso se stesse. Si può iniziare con poco: da una passeggiata all’aria aperta o dal comprarsi quella maglia che tanto ci piaceva!
Inoltre, è necessario esercitarsi a dire di no, partendo dalle situazioni in cui ci si sente più al sicuro (es. declinare un invito a cena) ed esprimendosi sempre con gentilezza.
In conclusione, per tutti coloro che tendono a compiacere gli altri e che in questo momento siete alle prese con la lettura di questo articolo, la prossima volta che sarete alle prese col “vostro dolce”, se qualcuno si affaccia per dire la sua, potrete rispondere con un “Grazie per il suggerimento, ne terrò conto per la prossima volta. Al momento però preferisco seguire la mia ricetta!”, scoprirete che non c’è nulla di meglio che assaporare ciò che VOI desiderate!

“SONO COME TU MI VUOI”: LA TENDENZA A COMPIACERE GLI ALTRI.State preparando un dolce che avete sempre desiderato: all’im...
13/07/2025

“SONO COME TU MI VUOI”: LA TENDENZA A COMPIACERE GLI ALTRI.
State preparando un dolce che avete sempre desiderato: all’improvviso si avvicina un vostro amico che vi dice: “perché non aggiungi un po' di zucchero e di cannella?” Pur sapendo che non è quello che desiderate, eseguite tutto ciò che vi viene detto, senza esitare. Questo vi porterà a provare un forte senso di frustrazione, ma ciò nonostante, non riuscite a fare altrimenti. Perché fate questo?
Questa metafora cerca di spiegare ciò che accade nelle persone caratterizzate dalla tendenza cronica a voler compiacere a tutti i costi gli altri, comunemente definita col termine inglese people pleasing.
Il people pleaser (ovvero la persona che presenta questa tendenza al people pleasing) cerca sempre di accontentare gli altri, non dice mai di no alle richieste altrui, mette da parte i propri bisogni e le proprie necessità. Un po’ come accade con quel dolce che metterete in tavola: avendo risposto alle richieste degli altri, non mangerete di certo quello che avreste voluto gustare!
La persona che ha la tendenza ad assecondare le richieste e le aspettative degli altri, finisce col mettere da parte i propri bisogni fino a non riconoscerli più e, forse, a non riconoscersi più. Altre conseguenze di questo schema è quello di avere atteggiamenti aggressivi passivi. Tale risentimento logora lentamente le relazioni.
Ancora, l’eccessiva tendenza a compiacere gli altri può ridurre il piacere dello stare in compagnia e rendere fonte di stress e ansia anche le attività più divertenti. Infine, dover rispondere sempre alle aspettative altrui rischia di ingabbiare le persone in una spirale di stress (quando le richieste da gestire sono tante e/o eccessive) e depressione (quando ci si rende conto che si è apprezzati solo se si risponde ai bisogni degli altri). Vi riconoscete in questa descrizione? Nei prossimi post ci saranno delle indicazioni per poter superare questo schema, ma il mio consiglio è sempre quello di rivolgersi ad uno specialista.

Indirizzo

Via San Benedetto 12
Quartu Sant'elena
09045

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:00
16:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 13:00
16:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 13:00
16:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 13:00
16:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 13:00
16:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 13:00

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