29/07/2025
IL NARCISISTA IN TERAPIA.
In tanti anni di terapia, mi è capitato, anche se poco frequentemente, di avere richiesta di aiuto terapeutico da parte di narcisisti, perché, anche se di rado, i narcisisti entrano in terapia. Loro lo fanno perché sono finiti in una relazione con una persona affetta da borderline, oppure perché sono stati spinti dal partner, dopo l’ennesimo tradimento oppure perché sono in fase depressiva e presentano dei sintomi quali ansia, abuso di sostanze che condizionano la loro vita quotidiana.
Il loro arrivo in terapia è caratterizzato dal loro tipico modo di relazionarsi: sono talvolta estremamente esigenti, altre manipolatori, altri ancora seduttivi, sarcastici o aggressivi e, comunque, rivendicano una sorta di impenetrabilità psicologica, come se fosse un merito piuttosto che una debolezza. Frasi tipiche, infatti, possono essere: “Potrei farla uscire di testa”; “Ho fatto diversi percorsi terapeutici ma lei è speciale”.
Tutti questi atteggiamenti sono la spia del fatto che il narcisista ha molta difficoltà al cambiamento e una propensione a interrompere con facilità il percorso terapeutico, proprio perché la psicoterapia prevede uno “spogliarsi” delle difese, quelle difese di cui il narcisista si copre e si serve per nascondere le sue fragilità.
Perché, anche se con difficoltà, non dobbiamo dimenticare, che il narcisista è una persona insicura, con una ferita emotiva molto profonda, in seguito alla quale cerca di mettere in atto un comportamento distruttivo, anche con il terapeuta perché è l’unica possibilità relazionale che conoscono.
Per questo le prime sedute sono le più difficili da sostenere ma anche le più importanti, perché, se si riescono a superare, allora il narcisista inizierà ad aprirsi, narrando la trama di vita, il nucleo della sua sofferenza, gli schemi interpersonali maladattivi che lo soffocano, che gli causano un’enorme sofferenza, che lasciano quella sensazione di annientamento, quel sottofondo che la vita non abbia molto senso. Allora noi terapeuti dovremo aiutare a curare quel dolore antico, profondo, e arrivare insieme a comprendere che è guidato da schemi nocivi che opprimono la sua mente, e che dovrà lasciarli andare ed entrare in contatto con i propri gusti personali. Il percorso non sarà, comunque, facile e non privo di insidie e il risultato non sarà facile. Se saremo riusciti, almeno, a porre dei punti di riflessione, avremo già raggiunto un buon obbiettivo.