Malattia diverticolare sintomatica in atto significa che non è diventata diverticolITE, ,in cui l' approccio anche alimentare è diverso.. 😏
Cesare Efrati, gastroenterologo dell’Ospedale Israelitico di Roma, ripercorre l’inquadramento clinico della SUDD e approfondisce il ruolo del microbiota intestinale nella patogenesi e nella modulazione dei sintomi.
01/12/2025
Quando ti sei cucinata il tuo pancake ma non sai se parlargli o mangiarlo....... 😅🤦♀️
Buon lunedì 😊
27/11/2025
Eritritolo, è cosi salutare? 🤔 ovviamente mancano gli studi sul lungo periodo quindi lo scopriremo tra decenni se a chi lo consumava cosi tanto ha fatto bene o male.
Ma il fatto che manchino gli studi sul lungo periodo non esclude comunque che l ' essere umano possa ragionare con la sua testa e capire da solo che togliere lo zucchero per sostituirlo con un altro, non può essere la soluzione alla sua salute, visto che sempre di zucchero si tratta e di certo noi esseri umani non siamo programmati per avere qualcosa di dolce in bocca 3 o 5 volte al giorno.
Come dico sempre l' obiettivo è disabituarsi dal gusto dolce, non cambiare pusher, solo così cercheremo sempre meno alimenti dolci in maniera naturale.
" L'eritritolo, sostituto dello zucchero già collegato al rischio di malattie cardiache, può ostacolare la dilatazione del sistema vascolare cerebrale.
Il dolcificante eritritolo è pericoloso per la salute dei vasi sanguigni cerebrali
Un comune sostituto dello zucchero sta rivelando rischi potenziali per la circolazione sanguigna.
Un prodotto naturale usato come sostituto dello zucchero, dall'elevato potere dolcificante a fronte di un impatto calorico praticamente nullo, potrebbe comportare rischi per la circolazione sanguigna del cervello.
L'eritritolo può ostacolare la dilatazione e la corretta circolazione del sangue nei vasi sanguigni cerebrali, elevando le probabilità di incorrere in un ictus. Lo suggerisce uno studio pubblicato sul Journal of Applied Physiology, che ha studiato gli effetti del dolcificante su cellule vascolari umane in vitro.
Eritritolo: che cos'è e dove si trova
L'eritritolo fa parte di una famiglia di dolcificanti naturali chiamati polialcoli, che si formano durante la fermentazione industriale di zuccheri naturalmente presenti in frutta e verdura. Si trova in etichetta con la sigla E968 nei prodotti a basso impatto calorico come gli alimenti per diabetici.
Approvato per il consumo alimentare sia dalla FDA sia dall'Unione Europea, l'eritritolo è considerato sicuro, almeno nel breve termine.
Negli ultimi anni, tuttavia, alcuni studi hanno cercato di valutare il suo impatto nel lungo periodo, specie sul sistema cardiocircolatorio.
Di recente, ricerche su coorti di pazienti in Europa e Stati Uniti hanno trovato che esistono associazioni positive tra alti livelli di eritritolo nel sangue e un rischio aumentato di eventi cardiovascolari, indipendentemente da altri fattori che predispongono a queste patologie.
Trattandosi però di semplici associazioni, eventuali meccanismi causali tra l'assunzione del prodotto e i problemi cardiovascolari non sono ancora stati chiariti.
Auburn Berry, fisiologa dell'Università del Colorado-Boulder, ha studiato in laboratorio gli effetti dell'eritritolo sulle cellule endoteliali microvascolari del cervello umano.
Queste cellule rivestono la superficie interna dei vasi sanguigni di piccole dimensioni che trasportano sangue ossigenato nel cervello. Berry ha notato che le cellule esposte a una quantità di eritritolo simile a quella contenuta in una bevanda mostravano livelli più alti di stress ossidativo, uno squilibrio fisiologico dovuto all'eccesso di agenti ossidanti che può danneggiare i tessuti.
Inoltre, le cellule esposte al dolcificante producevano meno ossido nitrico, un composto che aiuta i vasi sanguigni a dilatarsi. Questa riduzione potrebbe ostacolare la vasodilatazione e con essa la circolazione sanguigna, aumentando il rischio di ictus.
Eritritolo e rischi vascolari: come regolarsi, quindi?
Il legame tra il consumo di eritritolo ed eventuali rischi merita ulteriori approfondimenti di ricerca. Nel frattempo, la raccomandazione generale è di diversificare il più possibile l'alimentazione, senza affidarsi a una sostanza dolcificante soltanto, e abituarsi a consumare bevande e alimenti non dolcificati, amari o con il loro sapore naturale."
26/11/2025
Come si diventa un adulto che si consola con il cibo?
È un meccanismo appreso quando si è neonati.
Il neonato piange, per tanti motivi.
Perché ha caldo, perché ha mal di pancia, perché ha malessere, perché è stanco, perché ha fame, perché ha sonno, perché è infastidito ecc ecc...
La mamma ( o chi per lei) risponde a questo pianto e a queste richieste il più delle volte con il cibo.
Non è una mamma cattiva, non lo fa per male, attenzione.
Lo fa forse perché anche a lei è stato insegnato così... o semplicemente perché non capisce il significato del pianto del neonato...
Pensate poi ai bimbi che crescono.
Quante volte abbiamo sentito o sentiamo ancora frasi del tipo: " mangia una caramella così smetti di piangere "
🤔🤔
Ma il bambino / la bambina in realtà stava piangendo perché era annoiata, o perché voleva quel gioco che non si poteva comprare.....
E così l' adulto impara a rispondere alle sue emozioni, con il cibo.
Ripete talmente tante volte questi comportamenti che diventano automatismi:
Tristezza? = ricerca di cibo
Ansia? = ricerca di cibo
Paura? = ricerca di cibo
Solitudine? = ricerca di cibo..
Ecc ecc
Come si fa ad uscirne?
Serve un atto concreto di volontà.
In primis bisogna fermarsi, decifrare che emozione ci sta attraversando, prenderne coscienza e vedere. Vedere e capire che quella non è fame.
Dare un nome a quella emozione.
Vedere e capire che quella che sta passando è tristezza, ad esempio.
Lasciamola entrare, facciamo un pianto a limite....
La tristezza è come un' onda. Arriva e poi passa...
Ma decidiamo di smettere di acchiappare cibo in quel momento...
Che c' entra il cibo con la tristezza d' altra parte?
E così, bisogna ripetere tante volte sino a che si crea una nuova abitudine: sana.
Solo vedendo in maniera consapevole cosa accade possiamo uscirne.
Oppure nessun nutrizionista potrà mai esservi d' aiuto
;)
26/11/2025
A proposito si supporto nella metilazione per le tantissime persone con polimorfismo MTHFR
NAC, GLUTATION E MTHFR: IL TRIO CHE PUò CAMBIARE IL TUO BENESSERE
A volte il nostro corpo ci parla in modi sottili: stanchezza che non passa, nebbia mentale, pelle spenta, oppure quella sensazione di essere “carichi” ma senza energia reale.
Molte persone scoprono solo dopo anni che dietro a questi segnali c’è un bisogno più profondo di supporto alla metilazione, al detox e allo stress ossidativo.
Ed è qui che entrano in gioco tre protagonisti: NAC, glutatione e il famoso gene MTHFR.
Partiamo da lui, l’MTHFR.
Quando questa variante genetica lavora un po’ più lentamente del normale, il corpo fa più fatica a trasformare il folato nella sua forma attiva. Il risultato?
Un sistema di metilazione meno efficiente, più tossine in circolo, più radicali liberi e una maggiore richiesta di sostanze che ci proteggano dallo stress ossidativo.
Nulla di “sbagliato”, semplicemente serve un po’ più cura.
E qui arrivano i due alleati del benessere cellulare.
Il glutatione è una sorta di scudo interno: è l’antiossidante che ci difende, che “pulisce” e sostiene il fegato, che mantiene le cellule in buona salute. Quando c’è lui, il corpo respira meglio.
Il NAC, invece, è come il suo rifornimento: aiuta il corpo a produrre cisteina, la materia prima per creare più glutatione.
È un po’ come dare benzina a un motore che vuole ripartire, ma ha bisogno della giusta scintilla.
Quando NAC e glutatione vengono affiancati a un buon supporto per la metilazione—come il metilfolato nelle persone con MTHFR—succede qualcosa di semplice ma potente:
✔︎ il detox funziona meglio
✔︎ le cellule sono più protette
✔︎ l’energia torna più stabile
✔︎ il corpo gestisce meglio infiammazione e stress
Non è magia.
È biochimica che lavora al nostro fianco.
A volte non serve cambiare tutto: basta dare al corpo ciò che gli serve davvero.
NAC, glutatione e un corretto supporto alla metilazione possono essere un punto di svolta per chi vive con varianti MTHFR.
Mangiate low carb nel frattempo, con una fonte proteica abbondante 3 volte al giorno, allenatevi, usate il muscolo che questo farmaco vi fa perdere. Se decidete per questo farmaco fatelo insieme al cambio di stile di vita. Smettete con la conta calorica ma concentratevi sul ripartire correttamente i macronutrienti non superando un 30/ 35% di carboidrato a pasto. Il farmaco non può essere preso a vita e questo si sapeva... usatelo almeno a vostro vantaggio o dopo sarà peggio di prima 😪
MOUNJARO: RIPRESA DEL PESO APPENA SI SMETTE DI UTILIZZARLO
Le persone che smettono di usare il farmaco dimagrante Mounjaro non solo tendono a riprendere peso, ma sperimentano un'inversione di tendenza in altri aspetti della salute.
E tendono a riprendere gran parte del peso perso in poco tempo.
Anche altri benefici riscontrati con il farmaco - riduzione della pressione e livelli più bassi di colesterolo - scompaiono una volta interrotte le iniezioni.
Naveed Sattar, professore di medicina a Glasgow afferma:
«i risultati non sono una sorpresa, il sovrappeso è un fattore ben noto di pressione sanguigna elevata e controllo alterato della glicemia ... quando il peso perso viene recuperato, questi fattori di rischio aumentano in proporzione alla velocità e all'entità del recupero di peso.
La gestione duratura del peso resta una sfida critica, ma c'è la speranza che nei prossimi anni emergano strategie nuove per supportare il mantenimento della perdita di peso a lungo termine».
🩻t.me/dottgabrieleprinzi💊
24/11/2025
I biscottini più semplici, sani e buoni che puoi preparare con soli 2 ingredienti: mele grattugiate e farina di nocciole 😊
Ingredienti: 200 gr di mele + 200 farina di nocciole
Grattugia le mele ( anche con la buccia) ed aggiungi la farina di nocciole fino ad ottenere un composto consistente, forma delle palline poi da schiacciare e inforna a 180 gradi per 20 minuti
Spennella con b***o ghee prima della cottura per un effetto più croccante ed aggiungi cannella a fine cottura
( per avere dei biscottini con gusto diverso puoi usare anche farina di cocco o farina di mandorle e cacao amaro in polvere nell' impasto)
( foto presa dal web perché i miei li ho mangiati dimenticando di fotografarli 😅)
Buona dolce settimana a tutti! 😊
21/11/2025
Le zuppe di legumi consumate come primo piatto, abbinale ad un secondo proteico come le uova, oppure un bel pezzo di formaggio stagionato oppure a del pesce o a della carne....
Non c è alcuna necessità di abbinargli la pastasciutta per avere una somma di aminoacidi che poi da una proteina totale 🤔🤔
Le proteine ce le hai complete nel secondo proteico che gli abbini e di completo hai anche la sazietà, il carico glicemico del pasto non particolarmente elevato, i valori nutrizionali del pasto ( che abbinato in questa maniera diventa low carb) , il girovita e la pancetta che non ti verranno nemmeno se passano gli anni se mangi in questa maniera 😊 e di completo c' è anche il benessere dello star bene e di aver consumato un pasto buono, appagante e saziante! 😊
In foto
Zuppa di verdure con lenticchie con olio, curcuma e pepe nero
In abbinamento cosce di pollo con insalata di finocchi ed un frutto!
Buon pranzo a tutti 😊
P.s:
I legumi abbinati alla pastasciutta per fare una proteina totale li rispetto perché facenti parte della tradizione, ma di certo non potete dirmi che sono dimagranti! 🤦♀️
19/11/2025
Pelle del pollo si, pelle del pollo no??? 🤦♀️🤦♀️
Continuo a sentire discorsi in cui questa pelle del porro arrosto parrebbe essere ancora considerata come il demonio! 😅🤦♀️🤦♀️
Innanzitutto chiariamo il primo punto: di quale tipo di pollo arrosto stiamo parlando?🤔
Io parlo della pelle dei polli quantomeno allevati all' aperto con mangimi biologici ed a lento accrescimento, poiché sia carni che pelle appunto di questa tipologia di polli, hanno una composizione ben diversa dai polli allevati in maniera intensiva, chiusi nei capannoni senza spazio vitale e senza veder mai la luce del sole.
Chiarito questo concetto, la pelle di questi polli va evitata? Va eliminata? Fa ingrassare???
Risposta:
Ma siete matti??? 😅😅 lo sappiamo tutti che è la parte più buona del pollo, mangiatela e gustatela con piacere, anzi! 😊
Perché?
Innanzitutto perchè quella pelle che vi sembra grasso non lo è. O almeno, non tutta lo è.
La pelle degli animali contiene soprattutto collagene, che non è un grasso ma una proteina!
Il collagene è responsabile di quella consistenza gelatinosa che molti scambiano per grasso, anche ad esempio nei nervetti o nelle cotiche.
Anche se come proteina è incompleta perché carente di vari amminoacidi essenziali, il collagene è implicato nella salute delle articolazioni, della pelle, delle unghie e dei capelli.
Inoltre se la pelle del pollo è diventata croccante, dopo la cottura allo spiedo o arrosto, significa che ha perso buona parte dei suoi grassi, che si sono fusi durante la cottura e sono letteralmente colati nel forno!
Ed inoltre , per chi ancora ha fobia dei grassi 🤦♀️🤦♀️ la pelle del pollo contiene ottimi grassi e in particolare il monoinsaturo acido oleico, lo stesso che tanto apprezziamo nell’olio d’oliva e che, come è noto, è protettivo nei confronti del nostro sistema cardiovascolare e ci aiuta a migliorare il colesterolo nel sangue.
Quando è meglio evitare?
Solo la pelle del pollo è carbonizzata, è meglio non mangiarla perché ha accumulato sostanze cancerogene
Quindi in conclusione gustatevi le vostre cosce di pollo con quella pellicina bella croccante, senza alcun senso di colpa.... 😊
Abbinatela alle vostre verdure ed alla frutta oppure a delle patate arrosto per un pasto sano e low carb ;) ( low carb ovviamente dipende da quante patate consumate 😅🤦♀️)
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Vengo dal mondo dello sport, ho iniziato a giocare a pallavolo sin da piccola e a 16 anni giocavo già nei campionati nazionali. Ho smesso di fare pallavolo a 35 anni per “i troppi infortuni” e nel frattempo continuo a praticare sport ma non più da agonista.
Sono laureata in Scienze Biologiche vecchio ordinamento. Dopo la laurea ho avuto per 6 anni un’erboristeria in centro a Cagliari ed ho perfezionato con svariati corsi in fitoterapia la mia preparazione sugli integratori alimentari. Dopo l’esperienza meravigliosa con l’erboristeria ho conseguito un Master in nutrizione clinica ed ho iniziato a lavorare come nutrizionista.
Ho frequentato la Sanis a Roma , scuola di integrazione ed alta formazione nello sport, appassionandomi appunto alla nutrizione sportiva. Ho inoltre lavorato diversi anni anche con Enervit, azienda di integrazione nello Sport, a cui devo tanto per ciò che concerne la mia formazione in materia.
Proprio per questa mia passione per lo sport ho anche approfondito i miei studi con un corso per Personal Trainer di cui possiedo un diploma (ma non esercito come tale)
Tutt'oggi sto continuando a studiare ampliando le mie conoscenze verso una medicina di tipo funzionale ed ho a cuore in particolar modo, la salute dell’intestino.
Inoltre, essendo una celiaca autodiagnosticata a causa della mancata attenzione della medicina ufficiale davanti ad una serie di sintomi che ho risolto unicamente grazie alla mia sola perseveranza ed agli studi che per fortuna mi hanno permesso di riconoscere da sola questa subdola patologia, ho un’esperienza diretta ed una attenzione ancora maggiore verso tutte quelle persone che hanno delle malattie autoimmuni.
Non conto calorie, non elaboro piani alimentari con software, lavoro considerando la persona a 360 gradi cercando di capire il perchè delle problematiche con un particolare occhio di riguardo verso l’ intestino, che continuo a studiare e a cercare di comprendere nella sua profonda complessità.
Parto sempre dal presupposto che ogni persona è diversa dall’altra, cerco sempre di ascoltarla e comprenderla al meglio e sono fermamente convinta che, così come Ippocrate ci insegnava già dal 400 a.c., il cibo sia la miglior medicina che possa esistere per tenere l’organismo e sopratutto il nostro microbiota intestinale, in salute.