20/12/2025
Non è colpa dei bambini se viviamo in una società iperconsumistica, dove le possibilità di ricevere regali sono continue. Basta entrare in un supermercato perché un bambino si trovi immerso in un mondo che lo sollecita costantemente.
Dunque è importante cercare di gestire questa situazione senza aggredire i figli quando fanno richieste inopportune. Molto spesso conviene semplicemente non dare peso e non commentare. Soprattutto con i più piccoli, fino ai 5 anni, è utile lasciar cadere l’argomento perché il diniego esplicito rischia di attivare un effetto di insistenza.
In questo periodo dell’anno si ha davvero la sensazione che i regali siano comunque sempre “troppi”. Varie ricerche dimostrano che la ridondanza e la sovrabbondanza di giocattoli possa avere effetti negativi sulla vita infantile, perché riducono la capacità dei bambini di utilizzare in modo creativo ciò che già possiedono.
Bisognerebbe alimentare l’attesa, il desiderio, sapere che, in un certo momento, il regalo arriverà. Questo è il senso delle feste. Quando ero piccolo, negli anni ’60, non aspettavo Babbo Natale ma Gesù Bambino, non aspettavo la Befana ma i Re Magi. Tutte figure, quelle di allora e quelle di oggi, che alimentano la magia dell’attesa, coerente con la vita infantile che fino ai 7-8 anni è naturalmente ricca di fantasia.
Collegare il regalo a questa attesa produce gioia, a volte euforia, ma soprattutto una suspense positiva che arricchisce la loro esperienza.
Occorre evitare l’uso del regalo come strumento per tenere buoni i bambini e le bambine. Certo, se i nonni, passando in edicola, comprano le figurine, non ci sono problemi. Questo perché i nonni appartengono a un “pianeta” diverso, quello dell’affettività pura. Tuttavia non devono esagerare perché è il genitore ad avere la titolarità educativa. Se i nonni vedono i nipoti tutti i giorni e ogni giorno portano un regalo, questo può creare uno scompenso. Se invece il dono arriva con meno frequenza, può essere coerente con la loro dimensione più affettiva che educativa.
Come sempre, i nonni vanno presi a piccole dosi e guidati con indicazioni chiare, senza esagerare, ma concedendo comunque un margine di libertà che fa parte del loro ruolo.
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Testo tratto dalla mia rubrica mensile pubblicata su NostroFiglio