Dott.ssa Ambra Beretta Psicologa

Dott.ssa Ambra Beretta Psicologa Psicologa,psicoterapeuta cognitivo comportamentale, perfezionata in perinatalità Ricevo nel mio studio di Recanati e Online.

Mi occupo di Consulenza e Sostegno Psicologico rivolti a giovani, adulti e anziani che si trovano ad affrontare situazioni che sono fonte di sofferenza e disagio psicologico, che vivono momenti di difficoltà nel rapporto con se stessi o con gli altri, o che desiderano migliorare la qualità della loro vita e delle loro relazioni. Grazie al mio percorso formativo, in Psicologia ed Ostetricia ho la possibilità di offrire un servizio integrato ed individualizzato di consulenza psicologica e supporto psicologico alle madri, ai padri, alle coppie e alle famiglie in tutti i casi in cui sia necessario un percorso di sostegno alla genitorialità, di promozione del benessere della coppia, di favorire il legame con il proprio bambino e nei casi di lutto perinatale e gravidanze successive al lutto. Mi occupo inoltre di consulenza e sostegno psicologico agli infortunati sul lavoro e ai loro familiari, accompagnandoli nel delicato processo di consapevolezza ed elaborazione del trauma subito, supportandoli ed aiutandoli nell'affrontare i difficili momenti di cambiamento radicale della propria vita privata, relazionale, sociale e lavorativa.

14/10/2025

Del perché il mese della consapevolezza sul lutto perinatale e infantile è un’occasione preziosa per tutti, non solo per chi ci è passato, non solo per chi incontra le persone in lutto nella sua professione, ma per chiunque abiti la quotidianità guardandosi intorno con un po’ di accortezza.

Perché il lutto perinatale lascia tracce profonde nelle storie delle persone.

Tutte e tutti noi veniamo da famiglie in cui, prima o dopo, in primo, secondo o terzo grado a qualcuno è successo, una, due, tre, quattro volte, dieci venti trenta quaranta cinquanta cento anni fa;

magari siamo proprio noi i fratelli maggiori, o siamo quelli nati dopo un bambino che è volato via troppo presto, e quindi abbiamo conosciuto una versione diversa dei nostri genitori; oppure siamo i nipoti di zii o nonni che hanno un dolore antico senza più parole ma tanto presente nel quotidiano;
magari siamo noi gli zii, e niente della nostra esperienza trova spazio nelle narrazioni dei coetanei, o addirittura siamo i genitori di bambini che non ci sono più e oscilliamo tra cielo e terra, senza trovare un posto che ci accolga tutti interi.

Ecco, comunque lo si guardi, da qualunque ruolo lo si viva, il lutto é un’esperienza che scuote e trasforma nel profondo, é un lavoro molto personale, ma anche molto familiare e persino collettivo che può lasciare molte tracce in chi ne è colpito e nelle generazioni successive, soprattutto se al lutto non diamo il tempo per essere elaborato e lo spazio per fare si che l’elaborazione avvenga, un frammento alla volta.

Il mese della consapevolezza porta all’attenzione di familiari, amici, parenti, operatori, cittadini comuni le storie dei bambini (mai del tutto) perduti : perché il viaggio da compiere per riportarli nel cuore è lungo, certo, ma possibile. Soprattutto insieme.

15 ottobre In occasione della Giornata dedicata alla Consapevolezza e alla sensibilizzazione sul lutto Perinatale ed Inf...
15/10/2024

15 ottobre
In occasione della Giornata dedicata alla Consapevolezza e alla sensibilizzazione sul lutto Perinatale ed Infantile la torre del Passero Solitario si colora di rosa e di azzurro

https://www.babyloss.ciaolapo.it/chi-siamo-3/

10 ottobre - Giornata della salute Mentale Prendiamoci cura di noi ❤️
10/10/2024

10 ottobre - Giornata della salute Mentale
Prendiamoci cura di noi ❤️

Da leggere con cura per imparare ad accogliere ed essere villaggio
07/10/2024

Da leggere con cura per imparare ad accogliere ed essere villaggio

Perché, dopo più di quarant’anni, abbiamo ancora bisogno di un mese interamente dedicato alla consapevolezza del lutto perinatale e infantile?
Perché quarant’anni di attivismo non sono riusciti ad abbattere il tabù, che ancora oggi silenzia la maggior parte delle donne e delle famiglie colpite dalla perdita di un bambino durante la gravidanza o dopo la nascita, in ogni angolo del mondo? Perché inondare i social network di post sul non cambia le cose? Cosa manca, ancora? Dopo lunghe riflessioni, credo di averlo capito.
Mi occupo di lutto perinatale da quasi venti anni: ho ascoltato migliaia di donne e di coppie, studiato lo studiabile, partecipato a congressi in mezzo mondo. Con CiaoLapo abbiamo fatto ricerca, prestato assistenza, prodotto articoli, libri, generato gruppi di automutuoaiuto, avviato percorsi di arteterapia e biblioterapia, formato migliaia di operatori. Le richieste dei genitori, da ogni parte del mondo, sono le stesse: rispetto, ascolto, assistenza appropriata, sostegno, presenza.
Eppure, ricevere tutte queste cose non è affatto scontato: in alcune realtà è praticamente impossibile.
I genitori sono soli anche se sui social network e nei media, tutti, a differenza di venti anni fa, parlano di lutto perinatale, con una certa facilità. Come se non fosse più un tabù. (Soprattutto chi non ci è passato direttamente, ha sempre un sacco di cose da dirci, di consigli da darci..)
Ma i genitori si sentono ancora soli. E sapete perché? Perché lo siamo.
Perché non basta parlarne una tantum, per sgretolare un tabù. Non bastano i post, nè gli incontri in piazza fatti per fare 1 solo giorni su 365, nè il fiocchino sul bavero della giacca, il 15 ottobre.
Ai genitori serve sapere di avere un villaggio che possa accogliere la loro storia, le loro parole e persino i loro silenzi per tutto l’anno, per tutta la vita.
Ai genitori serve sentire di poter essere accolti come sono e aiutati a compiere il loro percorso di rinascita, senza cancellare nulla della loro storia. Senza sbarazzarsi dei loro bambini vissuti solo un soffio.
Quando la società saprà farsi custode delle storie di lutto perinatale e infantile, sconfiggeremo il tabù.
Not today.

15/10/2023

Leggi l'intervista a Claudia Ravaldi su La Nazione in occasione del BabyLoss awareness day 2023.

“Non è possibile curare la morte, ma è possibile prendersi cura del dolore che resta”.

Occuparsi del dolore di qualcuno, spaventa
La dott.ssa Ravaldi spiega come queste parole rappresentino a pieno il lavoro che lei e tutti gli operatori di CiaoLapo svolgono da oramai 17 anni: “La nostra società non è ancora abituata a lavorare e riflettere sul tema del dolore perciò, quando capita di doversi occupare del dolore di qualcuno dopo una perdita, questo provoca paura nell’avvicinarsi a chi soffre.

E’ come se ci sentissimo quasi dannosi, sempre incapaci ad utilizzare le parole giuste e per questo, si pensa che chi deve affrontare un lutto, lo possa ad affrontare meglio da solo. In realtà, non è così: certo, non possiamo porre rimedio ad una perdita, ma abbiamo molte potenzialità per offrire un sostegno gentile e sufficiente a chi sta provando ad elaborare e gestire il lutto”, spiega la dott. Ravaldi.

https://luce.lanazione.it/attualita/figlio-lutto-perinatale-gravidanza/

28/09/2023

e illuminazione dei monumenti. Perché è importante? Da 17 anni operiamo per promuovere le cure rispettose perinatali in tutti i casi di ab**to e morte perinatale. Purtroppo ancora oggi l’Italia non presta cure uniformi in tutte le regioni e purtroppo non tutti gli operatori ricevono una debita formazione in materia: questa disparità comporta numerosi problemi non solo dal punto di vista delle diagnosi mediche, che in alcune regioni sono mancanti, incomplete o errate, ma anche dell’assistenza umana e psicologica, che non è ancora parte integrante dell’assistenza perinatale.

L’illuminazione dei monumenti è un iniziativa globale: va dalle cascate del Niagara alla baia di Sidney, anno dopo anno: è un modo per chiedere a tutti i cittadini di riflettere sul tema e sull’impatto che il lutto perinatale ha primariamente sulle famiglie colpite, e a macchia d’olio sull’intera società. Una società più informata, preparata, rispettosa e accogliente potrebbe migliorare la salute (fisica, ma soprattutto psichica) delle singole persone e di intere comunità.

Perché illuminare i comuni e non (solo) gli ospedali? Perché dopo le dimissioni le cittadine tornano a casa, nel loro contesto abituale e quotidiano, e gran parte del lavoro del lutto avviene proprio nel luogo dove si vive: un comune sensibile e (magari) alcuni servizi ben organizzati sul territorio e accessibili a tutte e tutti, sono senza dubbio la risorsa più importante per elaborare il lutto perinatale.
Le mamme (e alcuni padri) di ciaolapo negli anni hanno coinvolto i loro comuni e continuano a farlo, ciascuno con i propri mezzi.
Penso che sarebbe bello riconoscere l’impegno civico di tutte e tutti loro, che volge al miglioramento della qualità della vita di tante altre cittadine e cittadini, anche di chi non partecipa, e aspetta che siano gli altri a portare la fatica per tutti.
Insieme possiamo molto, e di cose da migliorare ce ne sono ancora tante. Dateci una mano, dai!

Nulla si crea, nulla si distrugge,tutto si trasforma 💞
22/07/2023

Nulla si crea, nulla si distrugge,tutto si trasforma 💞

“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.”
Anche il nostro lutto risponde a questa legge della fisica.
Perché ci sia il lutto, occorre che ci sia stato prima l’amore: non c’è lutto se ciò che perdiamo non è stato amato.
L’amore che resta, sospeso e incompiuto, dopo il lutto, è triplice: in parte è l’amore per il nostro progetto di vita che si interrompe, in parte è l’amore per il bambino, in parte è l’amore per il nostro corpo e la nostra generatività.
L’amore sospeso fa male, in tutte e tre le sue declinazioni: a volte soffriamo l’assenza del bambino che sarebbe potuto essere e non è stato, a volte soffriamo il tradimento del corpo, a volte, più semplicemente, il dolore nasce dal progetto di vita che è naufragato troppo lontano dai nostri desideri. Si può soffrire perché i nostri desideri non si sono realizzati. Siamo umane, umani. Fa parte del gioco. Non è sciocco, non è egoista: è umano desiderare, è umano sperimentare l’amarezza del sogno infranto.
Nulla si crea, quindi, perché il lutto è amore sospeso; ma nulla si distrugge, perché l’amor sospeso resta lì, a sventolarci in faccia ogni volta che apriamo gli occhi al mattino, a unghiarci il cuore con l’artiglio acuminato, a ricordarci che pur sempre d’amore si tratta, anche se per gli altri non lo è. E per questo, fa male.
Eppure questo amor sospeso, in divenire, si trasforma.
Ed è qui, a questo punto qui, che occorre pazienza e fiducia in se stesse.
La trasformazione del lutto ha un tempo: circa 18 mesi, fino a mille giorni. È un tempo lungo è necessario.
Si può vivere per tutta la vita con un artiglio piantato nel cuore?
Si può vivere con il lutto che ci prende a schiaffi ad ogni momento?
No. O comunque, molto male.
Vivere sospesi, si può, ma solo per il tempo necessario a riatterrare.
Elaborare vuol dire trasformare l’amor sospeso e poter rimuovere l’artiglio dal cuore senza strappi. Elaborare vuol dire rinascere, dalle ceneri che diventiamo dopo il lutto, tenendo insieme ciò che è stato e ciò che siamo oggi, sogni infranti inclusi.
Possiamo trasformare il dolore e riportarlo alla sua forma primigenia: l’amore triplice. Ripartendo da noi.

“…vorrei dimenticare tutto quello che è successo, tutti gli errori del passato solo così forse potrò stare meglio…”Nessu...
04/06/2023

“…vorrei dimenticare tutto quello che è successo, tutti gli errori del passato solo così forse potrò stare meglio…”

Nessuno di noi vorrebbe soffrire, dimenticare il passato e tenere tutte le emozioni il più lontano possibile da noi ci sembra spesso l’unica via percorribile per riuscire a stare meglio….

⚠️Investire tutte le nostre energie fisiche e mentali nel dimenticare risulta però molto dispendioso e soprattutto inefficace.
Chi decide di iniziare un percorso psicologico questo lo sa bene, arriva in studio stanco e senza più speranze di poter tornare a stare bene, dopo aver tentato, spesso per lunghi periodi, a provare a continuare la sua vita cercando di “superare”, “passare oltre”….

❓Quale altra via possiamo percorrere allora? Che cosa possiamo fare?

🌸Accogliere il nostro passato,gli errori che crediamo di aver commesso, le esperienze negative può essere molto difficile ma ricordiamoci che siamo qui, ora è che il miglior modo per stare meglio è RICORDARE, cercare di avere gratitudine per noi stessi e per la nostra storia. 🌸
Abbracciamo noi e il nostro passato💕

Ci sono momenti nella nostra vita in cui non riusciamo nemmeno ad immaginare di poter dar voce al nostro dolore, per il ...
28/03/2023

Ci sono momenti nella nostra vita in cui non riusciamo nemmeno ad immaginare di poter dar voce al nostro dolore, per il timore di esserne sopraffatti, come se esprimendolo divenisse ancora più tangibile, vicino, reale e questo ci rendesse ancora più vulnerabili.
 
È importante però darsi la possibilità di riuscire a trovare le parole per esprimere il proprio dolore, questo permette di riconoscerlo, dargli una forma e di poterlo inserire all’interno della narrazione della nostra vita…

🌼Ogni narrazione è unica come unica è la vita di ognuno di noi🌼

“Date al dolore la parola; il dolore che non parla, sussurra al cuore oppresso e gli dice di spezzarsi” William Shakespeare, Macbeth

🌾Questo è il mio augurio per noi donne in cammino:“Fiorire quando nessuno ricorda la primavera” 🌾
08/03/2023

🌾Questo è il mio augurio per noi donne in cammino:
“Fiorire quando nessuno ricorda la primavera” 🌾

Indirizzo

Via Gherarducci 11
Recanati
62019

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 13:00

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