Libero professionista (Attore specializzato in Teatroterapia )

Libero professionista (Attore specializzato in Teatroterapia ) Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Libero professionista (Attore specializzato in Teatroterapia ), Terapeuta, Reggio Di.

23/11/2025

FURBIZIA: STUPIDITÀ ESTREMA
«Il furbo pensa di essere il più intelligente di tutti. È quello che non fa la fila, che non rispetta le regole, che non paga le tasse, insomma è il furbo, una malattia tipicamente italica. Ma la furbizia è un difetto dell’intelligenza, che nel furbo risulta distorta, perchè siccome non è l’unico a essere furbo e molti altri sono furbi come lui, il risultato alla fine è il caos.

Il furbo è una persona che manca di empatia, che non ha idea che la cosa più importante della vita è imparare a «non fare agli altri quello che non vuoi che gli altri facciano a te», perchè se tutti ragionassero, pensassero e agissero così, noi saremmo in un sistema simile al migliore dei mondi possibili. E invece non siamo nel migliore dei mondi possibili a causa di questa forma di intelligenza deviata, incapace di empatia, incapace di vedere le conseguenze della propria furbizia, che in realtà è furbizia/malizia, e che è una forma di estrema stupidità».

21/11/2025

"Non c'è modo di risolvere niente per noi essere umani. O è lo Spirito a risolverle per noi, oppure non si risolveranno mai..". "Questa la sentenza che Don Juan rivolse a Castaneda quando egli poneva uno dei suoi dilemmi sulla natura dell'uomo e sulla sua stessa incapacità a cambiarla; cioè a cambiare se stesso nonostante, a suo dire, si fosse impegnato al di là di ogni sforzo. Non c'è niente di sibillino nelle parole di Don Juan, l'unica cosa che possiamo fare è accettare la nostra totale inettitudine e al contempo affidarci al potere per divenire più forti e completi, invece che vittime inermi dei nostri demoni e della mente del Voladores. Qui il punto sostanziale di tutta la Via del Guerriero è un altro; è quello di divenire amici dell'Intento, di sviluppare una tale connessione con esso, da essere certi che qualunque sia la situazione estrema nella quale ci troviamo, il nostro potere personale ci aiuterà e ci proteggerà. Se ci troviamo a dover affrontare una serie di situazioni avverse senza vedere un cambiamento imminente può voler dire solo due cose: la prima è che quella situazione ci serve per temprare il nostro spirito e divenire più forti, oppure che abbiamo ancora poco potere personale. In ambedue i casi la risposta è sempre la stessa: dobbiamo impegnarci di più e lavorare più s**o, senza lasciare spazio alle lamentele e alle recriminazioni. Un guerriero agisce, non punta il dito su nessuno, ma agisce".
"Abbi fiducia nel tuo potere personale - mi disse all'orecchio. E' tutto quello che si possiede in questo mondo misterioso".
(Carlos Castaneda - Viaggio a Ixtlan, pag. 191)
®Letizia Boccabella Naturopata Grafologa
Carlos Castaneda e lo sciamanesimo tolteco

20/11/2025

“Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l'individuo per il quale la distinzione fra realtà e finzione, fra vero e falso non esiste più.”
Hannah Arendt, “Le origini del totalitarismo”

La "clinica" (analisi psicologica) e la sincronicitàUn caso riportato da Jung su esperienze cliniche di sincronicità, ri...
20/11/2025

La "clinica" (analisi psicologica) e la sincronicità

Un caso riportato da Jung su esperienze cliniche di sincronicità, riguarda la moglie di un suo paziente, da lui inviato a un collega cardiologo, che si trovava in uno stato di profonda angoscia mentre aspettava che il marito ritornasse dalla visita.

Quest’ultimo, accolto da malore improvviso, venne trasportato quasi morente a casa. L’angoscia derivava dal fatto che prima del ritorno del marito, sotto la finestra di casa arrivò uno stormo di uccelli. Oltre all’idea che alla donna fossero tornati in mente degli episodi analoghi con oggetto la morte di parenti e che dunque temeva il peggio (complesso dell'inconscio personale), Jung trovò un simbolismo archetipico che accomunava l’immagine di morte e lo stormo.

Nella cultura babilonese il mondo dei morti è pieno di anime vestite di abiti piumati, e nella cultura egizia l’anima viene immaginata in forma di uc***lo; se un episodio del genere fosse stato sognato la nostra lettura psicologica sarebbe stata la medesima. La coincidenza significativa qui potrebbe essere espressa nella psicologia della signora come un’esigenza di esperienza del tema della morte. Nella sua valenza simbolica la morte richiama alla trasformazione radicale, ed è associata, seguendo la simbologia degli uccelli, all’anima che lascia il corpo.

Stando agli elementi descritti un’ipotesi clinica potrebbe far riferimento a una esigenza psicologica di autonomia personale a cui non si è pronti, per cui si sperimenta un senso di solitudine e abbandono, palesata da presentimenti angosciosi della morte del marito o come ha descritto Jung, di situazioni di lutto come esperienze di vita passata.

In questo caso clinico possiamo trovare 4 punti salienti, una configurazione dove vari elementi si sono connessi:

1. i ricordi di lutto passati e il presentimento angoscioso di morte del marito (immagini interne);
2. lo stormo di uccelli (contenuto fisico-materiale);
3. amplificazione simbolica e valenza archetipica degli uccelli (senso archetipico);
4. coincidenza significativa di tutti gli elementi segnalati e ricchezza di senso psicologico rispetto al processo d’individuazione della moglie del paziente di Jung (occasione trasformativa).

Cfr., Nicolò, I fondamenti psicologici della fisica moderna, paragrafo 2.7, p. 141.
Cfr., Jung, 1952, Sincronicità come principio di nessi causali....

Li sette peccati: superbia, avarizzia, lussuria, ira, invidia, gola,accidiaOpera: La genteSUPERBIALa principessa è bella...
01/11/2025

Li sette peccati: superbia, avarizzia, lussuria, ira, invidia, gola,accidia
Opera: La gente

SUPERBIA
La principessa è bella e cià un gran nome,
però è superba: e, se ce fate caso,
quanno saluta fa una smorfia come
se ciavesse la puzza sotto ar naso.
Dice ch'è aristocratica e se vede,
è de famija antica e ve l'ammetto;
ma quela smorfia... No, nun posso crede
che l'antenati faccino 'st'effetto!
AVARIZZIA
Ho conosciuto un vecchio
ricco, ma avaro: avaro a un punto tale
che guarda li quatrini ne lo specchio
pe' vede raddoppiato er capitale.
Allora dice: — Quelli li do via
perché ce faccio la beneficenza;
ma questi me li tengo pe' prudenza... —
E li ripone ne la scrivania.
LUSSURIA
La Venere, coperta da una pianta
che je serve da ombrello quanno piove,
è tutta quanta ignuda: tutta quanta
liscia, pulita, lucida... Però,
a un certo punto, nun ve dico dove,
c'è scritto: «Checco Nocchia d'anni ottanta.
Roma, sei maggio novecentonove...»
Che voleva er sor Checco? Nu' lo so...
IRA
Lidia, ch'è nevrastenica, è capace
che quanno liticamo per un gnente
se dà li pugni in testa, espressamente
perché lo sa che questo me dispiace.
Io je dico: — Sta' bona, amore mio,
ché sennò te fai male, core santo... —
Ma lei però fa peggio, infino a tanto
che quarcheduno je ne do pur'io.
INVIDIA
Su li stessi scalini de la chiesa
c'è uno sciancato co' la bussoletta
e una vecchietta co' la mano stesa.
Ogni minuto lo sciancato dice:
— Moveteve a pietà d'un infelice
che so' tre giorni che nun ha magnato... —
E la vecchia barbotta: — Esaggerato!
GOLA
Er poverello è uscito dar trattore
e guarda er fagottello de l'avanzi:
— Dio! quanta robba! c'è da fa' tre pranzi!
oggi c'è da magnà come un signore... —
Carne, pesce, insalata, pecorino...
È tutto un mischio: e in mezzo c'è perfino
un bignè co' la crema. Er poverello
incomincia da quello.
ACCIDIA
In un giardino, un vagabbonno dorme
accucciato per terra, arinnicchiato,
che manco se distingueno le forme.
Passa una guardia: — Aló! — dice — Cammina
Quello se smucchia e j'arisponne: — Bravo!
Me sveji propio a tempo! M'insognavo
che stavo a lavorà ne l'officina!

Trilussa
pseudonimo anagrammatico di Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri
(Roma, 26 ottobre 1871 – Roma, 21 dicembre 1950),
è stato un poeta, scrittore e giornalista italiano.

19/10/2025

Colesterolo: i sintomi che ti avvisano che è alto:...Altro...

19/10/2025

“Povera patria
Schiacciata dagli abusi del potere
Di gente infame, che non sa cos'è il pudore
Si credono potenti e gli va bene quello che fanno
E tutto gli appartiene
Tra i governanti
Quanti perfetti e inutili buffoni…”

- Franco Battiato

𝗟𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗼𝗻𝘁𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮 𝗶𝗻 𝗦𝗽𝗶𝗻𝗼𝘇𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮La prova ontologica di Spinoza è vera nel suo principio d...
17/10/2025

𝗟𝗮 𝗽𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗼𝗻𝘁𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗰𝗮 𝗶𝗻 𝗦𝗽𝗶𝗻𝗼𝘇𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘇𝗮

La prova ontologica di Spinoza è vera nel suo principio di fondo: essa coglie che Dio, come sostanza unica e infinita, si manifesta nel mondo attraverso gli enti finiti, i quali non sono realtà autonome, ma modi di quella sostanza.
Gli attributi fondamentali — pensiero ed estensione — sono le forme in cui l’essere divino si dà all’esperienza. Essi non sono entità separate, ma 𝗺𝗼𝗱𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝘂𝗻𝗶𝗰𝗼 𝗘𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗲̀ 𝗗𝗶𝗼.

In ciò risiede la grande intuizione di Spinoza: 𝗹’𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶𝘃𝗶𝗻𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝘀𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼, 𝗺𝗮 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗻𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮𝗱 𝗲𝘀𝘀𝗼; ogni ente finito, nella misura in cui è, manifesta Dio. L’immanenza, dunque, non è un errore in sé: 𝘀𝗲 𝗗𝗶𝗼 𝗱𝗮̀ 𝗹’𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗮𝗴𝗹𝗶 𝗲𝗻𝘁𝗶, 𝗘𝗴𝗹𝗶 𝗲̀ 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗶, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘂𝘀𝗮 𝗲̀ 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗹’𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗲̀ 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝘀𝘂𝗼 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗶𝗿𝗲. In questa prospettiva, Dio è l’intelligibilità stessa delle cose, la loro verità ontologica.

Tuttavia Spinoza, identificando completamente Dio con la natura (𝐷𝑒𝑢𝑠 𝑠𝑖𝑣𝑒 𝑁𝑎𝑡𝑢𝑟𝑎), chiude Dio nell’immanenza. L’Assoluto si confonde con il tutto della natura, con l’ordine necessario delle cose, perdendo ogni carattere di trascendenza. In tal modo, Dio è “tutto”, ma non “oltre tutto”: Egli è la sostanza del reale, ma non più il fondamento trascendente che dà senso e origine al reale stesso.
In altre parole, Spinoza coglie giustamente che Dio è in ogni cosa, ma non che è più che ogni cosa.

Questo è il “vuoto” del sistema spinoziano: un Assoluto che si riduce a pura immanenza, e quindi non può più essere distinto dall’esperienza empirica. L’Assoluto di Spinoza è eterno, ma la sua eternità è già del tutto immanente al tempo e alle cose, come ordine logico della realtà, non come principio che fonda il divenire.

***

Con Kant, la situazione cambia radicalmente. 𝗟’𝗲𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗵𝗮 𝘂𝗻 𝗿𝘂𝗼𝗹𝗼 𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗺𝗼𝗻𝗱𝗼.
Il tempo non è più una dimensione del mondo in sé, ma una forma del senso interno, ossia una struttura della coscienza. Tutto ciò che appare, appare nel tempo, ma il tempo non appartiene alle cose: è una forma dell’intuizione del soggetto.
Per questo, la coscienza — che ordina il tempo e lo pensa — non è nel tempo, ma in certo modo lo contiene e lo trascende. Essa è, direbbe Kant, la “𝗰𝗼𝗻𝗱𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲” dell’esperienza, la struttura che la rende possibile.

Qui nasce una nuova idea di trascendenza: non più la trascendenza di un Dio esterno al mondo, ma quella del soggetto rispetto al tempo e al mondo empirico.
𝗜𝗹 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗮𝗹𝗲 𝗲̀ 𝗴𝗶𝗮̀, 𝗶𝗻 𝘀𝗲́, 𝘂𝗻 𝗽𝗿𝗶𝗻𝗰𝗶𝗽𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗹𝗮𝘀𝗰𝗶𝗮 𝗿𝗶𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲 𝗮𝗹 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝗶𝗿𝗲, 𝗺𝗮 𝗹𝗼 𝗿𝗲𝗻𝗱𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗹𝗹𝗶𝗴𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲.
Perciò, si può dire che con Kant entra nel pensiero moderno una trascendenza immanente alla coscienza stessa: la coscienza trascende il tempo pur essendo la condizione del suo apparire.

***

Verso la metafisica dell’essere assoluto

Ora, se la coscienza trascende il tempo, essa non può essere l’assoluto ultimo, perché anche la coscienza, pur atemporale nella sua funzione, riceve il suo essere da un principio che la fonda.
Questa fondazione allora è necessariamente l’Essere assoluto, ciò che trascende non solo il tempo, ma anche la stessa coscienza trascendentale.
𝗟’𝗔𝘀𝘀𝗼𝗹𝘂𝘁𝗼, 𝗶𝗻𝗳𝗮𝘁𝘁𝗶, 𝗲̀ 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗱𝗮̀ 𝗮𝗹𝗹’𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀, 𝗲 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝗼𝗿𝗱𝗶𝗻𝗮, 𝗹𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲.

Così, rispetto a Spinoza, il percorso si inverte:
non è più Dio a essere ridotto alla natura, ma la natura e la coscienza a essere ricondotte a un principio trascendente che le fonda.
L’Assoluto non è la somma del reale, ma la sua condizione ontologica; non è pura immanenza, ma 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗺𝗺𝗮𝗻𝗲𝗻𝘇𝗮.

***

In Spinoza, Dio è immanente, perché ogni ente è manifestazione della sua sostanza. Ma questa immanenza si chiude su se stessa, annullando la trascendenza.

In Kant, il soggetto trascendentale rappresenta un primo superamento: la coscienza, pur essendo condizione del tempo, non è nel tempo, e perciò contiene un principio di trascendenza.

Questa trascendenza si compie nell’Essere Assoluto, che fonda la coscienza e il mondo come loro condizione ultima.

𝗟’𝗔𝘀𝘀𝗼𝗹𝘂𝘁𝗼 𝗲̀ 𝗱𝘂𝗻𝗾𝘂𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗮𝘃𝗲𝘃𝗮 𝗶𝗻𝘁𝘂𝗶𝘁𝗼 𝗦𝗽𝗶𝗻𝗼𝘇𝗮 — 𝗺𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗲𝘀𝗮𝘂𝗿𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗶𝗻 𝗲𝘀𝘀𝗶. 𝗘̀ 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗻𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗲 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲: 𝗶𝗺𝗺𝗮𝗻𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗱𝗮̀ 𝗹’𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲, 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗲𝘀𝗮𝘂𝗿𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝘀𝗶 𝗱𝗼𝗻𝗮 𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮.

[Non creo quel che dico, ma creo quello che emetto.]“Abracadabra” - “io creo ciò che dico.” Una formula che ha affascina...
12/10/2025

[Non creo quel che dico, ma creo quello che emetto.]
“Abracadabra” - “io creo ciò che dico.” Una formula che ha affascinato per molto tempo. Ma non crei con quel che dici. Crei con ciò che emetti mentre lo dici.

Perché la parola non è la sorgente: è il vettore. È la voce che porta la frequenza del pensiero. E se il pensiero è incoerente, nessuna parola potrà renderlo vero.

L’idea dell’abracadabra ha spostato molti dal punto di emissione, facendoli credere che bastasse dire per generare. Ma dire senza coerenza non crea: disperde. È così che nascono le parole vuote, quelle che si sentono ovunque e non dicono più niente.

Lo si percepisce al volo. Quando qualcuno ti dice “ti amo”, ma non vibra d’amore, lo senti. Quando dice “ce la faremo”, ma dentro ha paura, lo senti. Quando dice “facciamolo”, ma non ha coraggio, lo senti.

Perché la parola non aggiusta la frequenza: la rivela.

Non è la parola a creare: è la coerenza tra ciò che pensi, ciò che senti e ciò che sei mentre lo dici. La parola trasporta l’emissione.
E la coerenza è la sua unica vera magia.

Psicoenergetica

“Le persone migliori possiedono un sentimento per la bellezza, il coraggio di rischiare, la disciplina di dire la verità, la capacità di sacrificio. Ironicamente, le loro virtù li rendono vulnerabili; spesso sono feriti, talvolta distrutti.”
Ernest Hemingway, “Addio alle armi”

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“Dopo la manipolazione non si guarisce: si rinasce”(Perché il fuoco che ti ha attraversato non ti ha consumato: ti ha fo...
22/07/2025

“Dopo la manipolazione non si guarisce: si rinasce”
(Perché il fuoco che ti ha attraversato non ti ha consumato: ti ha forgiato.)


La manipolazione non è stata soltanto un veleno lento…
È stata un incendio che ti ha spogliato di ogni certezza, bruciando le fondamenta della tua anima.
Ma quel fuoco non ti ha consumato: ti ha trasformato.
Sei sopravvissuto non per caso, ma perché in te c’era una scintilla che nemmeno l’ombra poteva spegnere.
“Guarire” significa aggiustare ciò che è stato spezzato.
Ma tu non sei un vaso da incollare.
“Rinascere” è accorgerti che non sei mai stato rotto:
eri una forma in trasformazione, in attesa di riconoscersi.
La vera alchimia è accorgerti che non sei la ferita.
È guardarti allo specchio e vedere oltre le cicatrici.
Non devi aggiustarti.
Ricordati chi sei stato da sempre sotto la cenere.
Non sei piombo che deve essere riparato.
Sei oro che la polvere aveva coperto.
E ora quell’oro brilla, non perché qualcuno l’ha lucidato,
ma perché tu hai scelto di emergere.
La manipolazione era un inganno, un teatro costruito per farti dimenticare la tua forza.
Tu sei la rivelazione che l’ombra non aveva previsto.
Non ti hanno distrutto:
🔥 ti hanno reso incandescente.
Chi voleva spegnerti…
non sapeva che stava alimentando la scintilla
che ti avrebbe reso inestinguibile.
Era scritto che il fuoco che ti voleva divorare sarebbe diventato il tuo stesso respiro.
E se ti dicessi che la tua rinascita
non è mai dipesa da loro?
- Non da chi ti ha ferito
- Non da chi ti ha tradito
- Nemmeno dal tempo
È sempre dipesa da una sola scelta: vederti per ciò che sei.
Non sei cambiato per ciò che hai subito.
Sei cambiato per ciò che hai scelto di diventare.

Il dolore è stato il portale.
📖 “L’Alchimia dell’Anima: guarire attraverso i Dialoghi Interiori” è la mappa per attraversarlo.

"L'Alchimia dell'Anima: Guarire attraverso i Dialoghi Interiori" non è solo un manuale: è un viaggio trasformativo, un percorso per riscoprire la tua forza, la tua autenticità e la tua luce interiore. In queste pagine, Giulia Giordano offre strumenti pratici, riflessioni profonde ed esercizi per ...

"Ma come possiamo essere liberi di guardare e studiare la verità quando le nostre menti dalla nascita alla morte sono re...
22/07/2025

"Ma come possiamo essere liberi di guardare e studiare la verità quando le nostre menti dalla nascita alla morte sono regolate da una cultura particolare nel limitato modello dei nostri io? Per secoli siamo stati condizionati da nazionalità, casta, ceto, tradizione, religione, lingua, educazione, letteratura, arte, costumi, consuetudini, propaganda di ogni tipo, pressioni economiche, dal cibo che mangiamo, dal clima in cui viviamo, dalla nostra famiglia, i nostri amici, le nostre esperienze, ogni forma di influenza che vi viene in mente, e di conseguenza le nostre reazioni a ogni problema sono condizionate. Siete consapevoli di essere condizionati? Se vogliamo scoprire ciò che è vero, dobbiamo essere completamente liberi da tutte le religioni, da tutti i condizionamenti, da tutti i dogmi, da tutte le credenze e da qualunque autorità che spinga a uniformarci; il che significa, essenzialmente, essere completamente soli e questo è molto difficile. Non è un passatempo da domenica mattina, in cui fate una bella gita e vi sedete sotto gli alberi per ascoltare qualche sciocchezza. Il nostro problema è come liberare la mente da tutti i condizionamenti, non come condizionarla meglio. Capite? La maggior parte di noi è alla ricerca di condizionamenti migliori.
Solo una mente libera può scoprire la verità, la realtà, che è al di la delle proiezioni mentali. Quindi è importante conoscere se stessi. La conoscenza di sè è l'inizio della saggezza. Conoscere noi stessi significa osservare che cosa pensiamo, che cosa sentiamo, non solo superficialmente, ma con la profonda consapevolezza di ciò che è, senza condanna, senza giudizio, senza valutazione nè comparazione. Provate e vedrete la straordinaria difficoltà per una mente abituata da secoli a paragonare, condannare, giudicare e valutare, fermare questo intero processo e osservare semplicemente ciò che è. L'importante è comprendere da soli, non attraverso la guida di altri, il contenuto totale della coscienza, che è condizionata, che è il prodotto della società, della religione, di vari influssi, impressioni, ricordi, comprendere tutti questi condizionamenti ed esserne liberi. Sto dicendo di conoscervi sempre più in profondità, vedervi come realmente siete, cosa che nessuno può insegnarvi; e non potete vedervi come siete realmente se siete legati da convinzioni, dogmi, superstizioni e paure."
(Jiddu Krishnamurti)

Si è proprio vero sto invecchiando, ma credetemi non faccio retorica, non avrei mai immaginato di esserne così felice e ...
20/07/2025

Si è proprio vero sto invecchiando, ma credetemi non faccio retorica, non avrei mai immaginato di esserne così felice e consapevole di esserlo.
Infatti più invecchi, e più cerchi scarpe comode.
Più invecchi, più vuoi solo presenze positive.
Più invecchi, e più mangi cibi sani,
eviti l'alcol e cammini tanto.
Più invecchi, più fai selezione,
della gente e di tutto.
Più invecchi, meno baratti la solitudine
con presenze inutili.
Più invecchi, più sai selezionare e scegliere
se stare in silenzio, se parlare, se ignorare.
Più invecchi, meno reagisci
e scegli spesso di ignorare.
Più invecchi, più importanza
dai alle persone e meno alle cose.
Più invecchi, meno ti piacciono le discussioni,
i conflitti, le provocazioni
Più invecchi, più vorresti essere leggera,
fregartene di tutto e vivere alla giornata.
Più invecchi, più ti vuoi più bene
e ami la pace e la serenità..

(I. Zoe)

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