26/10/2025
Le delusioni che ritornano
Ci sono delusioni che sembrano ripetersi come un’eco.
Cambi volto, storia, stagione… eppure il sapore è sempre lo stesso.
Una parte di te si chiede: “Perché mi succede ancora?”
Ma la risposta non è fuori, è dentro.
Le delusioni ricorrenti non nascono tanto dagli eventi in sé, quanto dagli schemi interiori irrisolti che quegli eventi risvegliano.
Non è ciò che accade a ferirci, ma il significato che vi attribuiamo, la memoria profonda di una ferita antica che si riapre sotto nuove forme.
Dal punto di vista psicologico
Ogni esperienza emotiva importante lascia una traccia nel nostro sistema psichico.
Quando quella traccia non viene elaborata, resta viva e tende a ripresentarsi.
Così, continuiamo a scegliere inconsciamente persone o situazioni che riattivano la stessa emozione di allora: il senso di rifiuto, l’abbandono, la mancanza di riconoscimento.
È un meccanismo inconscio, ma potente, che ci porta a ripetere più che a vivere.
Riconoscere lo schema è il primo passo.
Significa smettere di dire “capita sempre a me” e iniziare a chiedersi “perché continuo a restare in queste dinamiche?”
Dal punto di vista del counseling
Il counseling aiuta a portare luce nei punti ciechi del nostro vissuto.
Attraverso l’ascolto, l’empatia e la riflessione condivisa, emergono i modelli relazionali che ci guidano spesso in modo invisibile.
Impariamo così a distinguere tra ciò che appartiene al presente e ciò che appartiene al passato.
A scegliere risposte nuove dove prima reagivamo solo con automatismi emotivi.
Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo cambiare il modo in cui rispondiamo al presente.
In chiave psicoterapeutica
Dal punto di vista psicoterapeutico, le delusioni ricorrenti sono segnali preziosi.
Indicano un nodo non sciolto, una ferita che chiede riconoscimento.
Non vanno evitate, ma accolte come maestre di consapevolezza
Ogni delusione contiene un messaggio: ti mostra dove ancora cerchi negli altri ciò che dovresti darti da sola.
Solo integrando le parti di noi che abbiamo lasciato in sospeso il bambino non visto, la donna non ascoltata, l’essere umano che chiede valore possiamo smettere di ripetere e iniziare davvero a vivere.
Non possiamo evitare le delusioni.
Ma possiamo trasformarle in punti di svolta, in spazi di verità.
Ogni volta che scegli di guardare dentro invece che accusare fuori,
ti stai liberando da una catena invisibile.
La crescita non avviene quando smetti di soffrire,
ma quando impari a non soffrire più per le stesse ragioni.
Segui La Stanza dell’Ascolto
per imparare a trasformare le ferite in consapevolezza
e le delusioni in forza interiore.
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