Psicologa dott.ssa Giusy Spanò

Psicologa dott.ssa Giusy Spanò Psicologa e psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico e gruppoanalitico.

28/11/2025

Molte persone iniziano un percorso di psicoterapia pensando di dover risolvere un problema causato da qualcosa di esterno o una situazione difficile, una relazione complessa, un evento doloroso. Spesso, però, ciò che fa davvero soffrire non è tanto ció che è accaduto, ma ciò che ha attivato dentro di noi.
Ciò che pesa di più è quello che sentiamo dentro:
il senso di colpa, il senso di solitudine, il senso di abbandono, il senso di inadeguatezza, di vuoto, di inferiorità.
Non è tanto il mondo esterno a ferirci, ma il modo in cui certe esperienze toccano le nostre emozioni, la nostra storia, la nostra sensibilità.
Ed è proprio qui che il lavoro psicologico ha senso e valore perché quel mondo interiore è nostro, ci appartiene, ed è quindi uno spazio su cui possiamo interve**re.
Rielaborare quei significati, dare nuovi nomi alle emozioni e costruire nuovi equilibri è possibile.
E spesso, è proprio da lì che inizia il vero cambiamento.

26/11/2025

“Se non lo sgridi o non gli dai una sculacciata crescerà senza regole”
Le neuroecienze SMENTISCONO tutto ciò. La sculacciata attiva la paura non l’apprendimento. Il cervello si chiude e non ascolta. Il bambino non comprende la regola ma obbedisce solo per evitare la punizione, non perché ha davvero compreso. E spesso succede che si ribella di nascosto o si sottomette per paura. In entrambi i casi perde fiducia.
L’educazione autorevole: ferma ma empatica, chiara, ma rispettosa. Fa sì che il bambino attivi il pensiero, si senta al sicuro, interiorizzi la regola e diventi più collaborativo.

24/11/2025

NON TUTTO E' PSICOPATOLOGIA 🧠
Condivido le seguenti parole perché sono convinto, in base alla mia esperienza personale e professionale, che oggi il vero problema della crisi relazionale e' più spesso l'analfabetismo affettivo ed emotivo e l'egoismo che la psicopatologia.
🖊 "Viviamo in un’epoca in cui ogni relazione difficile viene subito trasformata in diagnosi. Non ci amiamo più: ci etichettiamo.
Se uno sparisce → narcisista.
Se uno è emotivo → borderline.
Se uno è riservato → evitante.
Se uno sbaglia → manipolatore.
Se uno non risponde → ghosting patologico.
Non se ne può più.
Abbiamo costruito un mondo dove è più facile accusare che comprendere, più facile pronunciare una diagnosi che ascoltare una ferita.
Ma la verità è un’altra, molto più semplice e molto più dolorosa: molti non sono cattivi. Sono immaturi.
Molti non sono manipolatori. Sono spaventati.
Molti non sono narcisisti. Sono confusi.
E soprattutto: molto del dolore che proviamo non viene da loro… ma da ciò che si riattiva in noi.
Ghosting: non è una categoria clinica. È una fuga.
Oggi lo chiamano ghosting, ma è una parola elegante per dire: “Non reggo il confronto. Non so gestire le mie emozioni. Non so dirti la verità. Quindi scappo.”
Esiste il ghosting overt: sparizione totale.
Esiste il ghosting covert: presenza intermittente, ambigua, a fasi.
Nessuno dei due è una diagnosi. Sono strategie di sopravvivenza emotiva di chi non riesce a sostenere una relazione adulta.
Fa male, certo. Ferisce nel profondo. Ma non è sempre malizia. Quasi sempre è immaturità.
Il vero punto: i bisogni infantili che scambiamo per amore.
Quello che ci distrugge non è la fuga dell’altro, ma ciò che risveglia in noi: la paura dell’abbandono, la nostalgia di un amore mai avuto, la ferita del “non valgo abbastanza”, il bisogno disperato di essere scelti, la fame affettiva rimasta bambina.
È qui che tutto diventa insopportabile.
Non perché l’altro ci fa male, ma perché tocca una ferita antica. E allora lo chiamiamo narcisista, manipolatore, tossico. Perché è più facile patologizzare che riconoscere la nostra vulnerabilità.
Siamo stanchi: non di amare, ma di amare con la ferita aperta
La verità è che molte storie d’amore sono crollate non per mancanza di sentimento, ma perché erano appoggiate su bisogni infantili irrisolti: bisogno di essere salvati, bisogno di essere visti, bisogno di essere confermati, bisogno di non restare soli.
E quando l’altro si ritira, anneghiamo non nel presente, ma nel passato. Non serve più un colpevole. Serve una consapevolezza.
Non tutte le storie finiscono per colpa di un narcisista. Molte finiscono perché: uno scappa, l’altro rincorre, nessuno cresce.
Il mondo non è pieno di persone tossiche. È pieno di persone ferite.
E allora smettiamo di usare la psicologia per accusare. Usiamola per capire. Non tutto quello che ci confonde è manipolazione. Non tutto quello che perdiamo è amore. A volte è semplicemente un incontro tra due solitudini che non sanno ancora parlarsi.
E la guarigione non arriva accusando l’altro, ma facendo pace con quella parte di noi che chiede all’amore di curare ciò che solo noi possiamo guarire."

Fonte: Dr. Carlo D’Angelo – Voce delle Soglie

Innamorata del mio lavoro ❤️
20/11/2025

Innamorata del mio lavoro ❤️

(È) ORA DELL'EMPATIA!!!💥Sperando di fare cosa gradita!🫡🫟Vi segnalo la presenza di questa realtà educativa a Reggio Calab...
05/09/2025

(È) ORA DELL'EMPATIA!!!💥
Sperando di fare cosa gradita!🫡
🫟Vi segnalo la presenza di questa realtà educativa a Reggio Calabria, zona Viale Calabria.
❤️Con immenso piacere vi annuncio l'ora dell'empatia che aiuterà i bambini alla scoperta delle proprie emozioni 🧘‍♀️

Se un bambino può contare sull’affetto e sulla presenza della madre, e ben presto anche del padre, crescerà senza essere...
25/08/2025

Se un bambino può contare sull’affetto e sulla presenza della madre, e ben presto anche del padre, crescerà senza essere sottoposto a un eccessiva tensione psichica e senza una spropositata tendenza all’odio.
Al contrario, se non avrà tutto ciò, è probabile che la sua tensione diverrà qualcosa di assoluto e perciò egli sarà portato a cercare costantemente amore e affetto e a odiare coloro che non si curano, o che a lui sembra che non si curino, di garantirglieli.

[John Bowlby, 1930]

La fine di un percorso è sempre un nuovo inizio..
22/06/2025

La fine di un percorso è sempre un nuovo inizio..

27/09/2024
La vita è un arcobaleno 🌈
03/09/2024

La vita è un arcobaleno 🌈

03/07/2024
17/05/2024

Una persona può dirsi realizzata quando essa è ciò che realmente è, e non quello che la famiglia, la società o la cultura vogliono che sia.

😌

22/04/2024

Un mio pensiero tratto dalla lettura del libro "la diagnosi psicoanalitica", capitolo: "le personalità narcisistiche".
I figli non sono una nostra appendice narcisistica, non devono realizzare le nostre ambizioni fallite e non devono dare alla famiglia una gloria riflessa. Spesso i genitori proiettano sui figli ambizioni e obiettivi da raggiungere, non riuscendo a vederli per quello che sono realmente ma per la funzione che essi svolgeranno. I figli non devono ve**re al mondo per rappresentare un'estensione narcisistica dei genitori, ma devono ve**re al mondo per SCOPRIRE CHI SONO.

-Cit. Dott.ssa Cammareri

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