Dr. Fabiola Branca - Studio Medico e Fisioterapico Free Mind

Dr. Fabiola Branca - Studio Medico e Fisioterapico Free Mind Dott.ssa Fabiola Branca, Medico Chirurgo Specialista in Fisiatria
Dott. Marco Loiacono, Fisioterapista

10/11/2025

🌿 Tiroide e insulina: la connessione che pochi conoscono

Quando pensiamo alla tiroide, immaginiamo solo “metabolismo e stanchezza”.
Ma il suo ormone più attivo, il T3 (triiodotironina), è anche un alleato silenzioso del metabolismo degli zuccheri e della sensibilità all’insulina.

🔹 Cosa fa davvero il T3

Il T3 non si limita a “bruciare calorie”.
Agisce come un regolatore profondo del metabolismo cellulare, aiutando l’insulina a lavorare meglio.

Studi sperimentali mostrano che, quando il T3 è presente in quantità adeguata, le cellule ricominciano a rispondere correttamente all’insulina, facilitando l’ingresso del glucosio nei muscoli e nel fegato.
In parole semplici: il T3 riaccende il metabolismo e rende le cellule più sensibili all’insulina.

Al contrario, quando il T3 è basso – anche con un TSH “nella norma” – il corpo diventa più resistente:
🔸 l’insulina funziona peggio
🔸 aumenta il grasso addominale
🔸 si abbassa l’energia
🔸 cresce il rischio di infiammazione e sindrome metabolica

🔹 Cosa dicono gli studi

📘 Lin et al., FASEB Journal, 2011
Nei modelli di diabete genetico, il T3 ha migliorato l’utilizzo del glucosio e ridotto la resistenza insulinica.

📘 Wang et al., Scientific Reports (Nature), 2018
Negli adulti non diabetici, livelli bassi di FT3 si associano a una maggiore resistenza insulinica (HOMA-IR più alto).

📘 Wei et al., Frontiers in Endocrinology, 2024
Anche con TSH normale, una minore attività del T3 si accompagna a peggior sensibilità insulinica nei soggetti obesi.

“Un TSH normale non significa metabolismo normale.
Se il T3 è basso, la cellula diventa resistente all’insulina, all’ossigeno e al glucosio.”

💡 Il messaggio è semplice ma potente

Non basta che gli esami siano “nella norma”.
Il T3 è ciò che permette al metabolismo di funzionare davvero.
Ottimizzarlo significa migliorare la risposta insulinica, ridurre il grasso viscerale e restituire energia e lucidità.

08/11/2025

“Normale” non significa “Stare bene”

In medicina siamo abituati a sentirci dire: “Gli esami sono normali”. Ma “normale” non significa automaticamente "salute", né tantomeno "benessere".

🔹 I valori “normali” nei referti di laboratorio rappresentano solo la media statistica della popolazione, non il livello in cui la persona sta bene, ha energia, dorme, non ha dolore, ha ormoni in equilibrio e un rischio ridotto di ammalarsi.

🔹 Normale = sopravvivenza.
Ottimale = qualità di vita e prevenzione.

💡 Esempi pratici (clinica vs laboratorio):

✔️ Una donna in menopausa può avere estradiolo e progesterone “nel range normale”… e soffrire comunque di insonnia, secchezza vaginale, ansia, osteopenia.
✔️ Un uomo con testosterone “normale” può sentirsi senza energia, con poca massa muscolare, calo del desiderio, depressione.
✔️ Un TSH “normale” non esclude stanchezza, freddolosità, aumento di peso, perdita di capelli → servono FT3, FT4 e valutazione clinica.

Perché accade?
Perché i range sono calcolati sulla popolazione generale, non sui soggetti sani e in equilibrio ottimale. Molte persone che stanno male… sono dentro al “range normale”.

🔍 BHRT e Medicina Funzionale insegnano questo:

✅ Non basta che gli ormoni siano “presenti”, devono essere utilizzati correttamente dai recettori e in quantità fisiologiche ottimali
✅ L’obiettivo non è rientrare in un numero, ma ritrovare benessere, prevenzione, energia, lucidità mentale, protezione cardiovascolare e ossea
✅ Valori normali ≠ Valori ottimali → lo dimostrano decine di studi clinici su estrogeni, progesterone, testosterone, vitamina D, tiroide, DHEA, melatonina.

✨ Non accontentarti di sentirti dire “È tutto nella norma”.

Chiediti:
👉 Mi sento bene?
👉 Sto prevenendo o solo sopravvivendo?
👉 Questo valore è normale o davvero ottimale per me?

La medicina non dovrebbe limitarsi a farci restare vivi.
Dovrebbe aiutarci a vivere bene.

07/11/2025

💪 Melatonina e muscolo: come interagiscono?
✅ 1. Stimola la secrezione di GH (Ormone della Crescita)

La melatonina favorisce il sonno profondo (fase NREM/stadio IV), fase in cui il corpo secerne la maggior parte del GH.

Il GH ha azioni fondamentali su tessuto muscolare e riparazione tissutale:

- stimola sintesi proteica e crescita muscolare,

- migliora il recupero dopo sforzo fisico,

- riduce catabolismo muscolare (azione anti-cortisolo).

➡️ Quindi, miglior sonno + più GH = migliore funzione e recupero muscolare.

✅ 2. Effetti diretti sul muscolo scheletrico

Alcuni studi mostrano che la melatonina:

Riduce stress ossidativo e infiammazione nel muscolo (aumentando glutatione e agendo da antiossidante).

Migliora la funzionalità dei mitocondri nelle fibre muscolari, aumentando produzione di ATP.

Può ridurre sarcopenia (perdita di massa muscolare) negli anziani, grazie a una combinazione di effetto antinfiammatorio + GH.

✅ 3. Modulazione di cortisolo e recupero

La melatonina riduce l’eccesso di cortisolo, che è un ormone catabolico responsabile della distruzione di massa muscolare in condizioni di stress cronico.

Migliorando il ritmo circadiano, favorisce un naturale equilibrio GH ↑ / Cortisolo ↓, ideale per mantenere e costruire massa muscolare.

📚 Fonti:

JAMA, 1995: incremento di GH associato a melatonina e miglioramento del sonno profondo.

Journal of Pineal Research: melatonina migliora funzione mitocondriale nel muscolo e riduce radicali liberi.

Studi su sarcopenia: melatonina + esercizio fisico migliorano forza e massa muscolare negli over 60.

Come al solito, un ormone fa più cose e la melatonina non svolge solo un’azione sul sonno ma fa molto di più!

📌 DEMENZA: NON È SOLO MEMORIA. Capire per prevenire Quando parliamo di demenza pensiamo subito all’Alzheimer, ma non è l...
06/11/2025

📌 DEMENZA: NON È SOLO MEMORIA. Capire per prevenire

Quando parliamo di demenza pensiamo subito all’Alzheimer, ma non è l’unica forma.
Esistono due grandi categorie:

🧠 1. Alzheimer
• Malattia neurodegenerativa con accumulo di beta-amiloide e proteina tau.
• Inizia lentamente, spesso con perdita di memoria a breve termine.
• Colpisce linguaggio, orientamento, comportamento.

❤️‍🩹 2. Demenza vascolare
• Causata da micro-ictus, ischemie cerebrali o danno ai piccoli vasi.
• Esordio più brusco o “a gradini”.
• Più compromesse attenzione, velocità mentale, funzioni esecutive.

Molti pazienti hanno forme miste, cioè degenerative + vascolari.

⚠️ Fattori di rischio che possiamo modificare:

✅ Ipertensione e colesterolo
✅ Insulino-resistenza / diabete
✅ Obesità viscerale, sedentarietà
✅ Fumo, alcol, apnea notturna
✅ Menopausa non trattata → calo di estradiolo = ridotta protezione neuronale e vascolare
✅ Carenza di vitamina D, infiammazione cronica, microbiota alterato

🌿 Ormoni, vitamina D e cervello: cosa dicono gli studi

🔹 Vitamina D: bassi livelli sono associati a un maggior rischio di Alzheimer e demenza vascolare. Uno studio del 2013 su oltre 1.600 persone ha mostrato che un deficit severo aumenta fino a 2 volte il rischio di demenza. (PubMed ID: 25061944; 28522216)

🔹 Estradiolo: le donne che iniziano terapia ormonale sostitutiva in menopausa precoce hanno meno declino cognitivo e meno rischio di Alzheimer. Il progetto KEEPS e lo studio ELITE lo confermano: l’estradiolo protegge la corteccia cerebrale e la perfusione cerebrale. (CORA Study, ELITE Trial, Billeci et al. 2007)

🔹 Vitamina D & infiammazione cerebrale: regola le cellule microgliali, riduce IL-6 e stress ossidativo, che sono alti nella demenza. (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28464004/)

💡 Cosa possiamo fare realmente per proteggere il cervello

Non esiste una singola pillola che prevenga l’Alzheimer o la demenza vascolare.
Esiste però un modo di mettere il cervello nelle condizioni di resistere più a lungo.

✨ Come? Con tre pilastri:

🧬 1. Equilibrio ormonale (BHRT)

L’estradiolo, il progesterone e il testosterone non servono solo a “stare meglio”.
Hanno recettori nel cervello, proteggono sinapsi, mitocondri e flusso cerebrale.
Una BHRT ben personalizzata (quando indicata, dosata e monitorata) può:
✔ ridurre infiammazione neuronale
✔ migliorare circolazione cerebrale
✔ sostenere memoria e tono dell’umore

Lo dimostrano studi come ELITE, KEEPS, CORA: le donne che iniziano terapia ormonale nei primi anni di menopausa hanno meno declino cognitivo.

☀️ 2. Vitamina D come neuro-ormone

La vitamina D agisce come ormone cerebrale: regola neurotrasmettitori, microglia, barriera emato-encefalica.
Livelli bassi sono associati a maggiore rischio di Alzheimer e demenza vascolare.
Correggerla non significa “prendere qualche goccia”, ma monitorare valori, cofattori (magnesio, K2, B12), genetica e risposta clinica.

🌿 3. Stile di vita che nutre il cervello

Piccole abitudini quotidiane che, sommate nel tempo, valgono più di qualsiasi farmaco:
• movimento regolare (non performance, ma ossigeno e neuroplasticità)
• sonno profondo → smaltisce beta-amiloide
• alimentazione antinfiammatoria, ricca di omega-3, polifenoli, fibre e povera di zuccheri e picchi insulinici
• relazioni, curiosità, apprendimento → la mente va allenata come un muscolo

📚 E la genetica?

Avere una predisposizione non significa avere un destino scritto.
La genetica è come uno sfondo su cui dipingere: indica tendenza, ma lo stile, i colori e il risultato li decidono ambiente, ormoni, nutrizione, vitamina D, infiammazione e stile di vita.
In altre parole, non possiamo cambiare i geni, ma possiamo cambiare il terreno in cui si esprimono.

Vitamin D deficiency is associated with greater inflammation and activated monocyte phenotypes. The role of vitamin D deficiency in persistent immune activation and associated complications during chronic HIV disease should be further evaluated as a possible target for intervention.

05/11/2025

💔 Statine e donne: quando la prevenzione diventa un’estrapolazione

Nelle donne le statine vengono spesso prescritte per la prevenzione primaria, cioè prima che compaia una malattia cardiovascolare.
Ma pochi sanno che questa indicazione è in gran parte estrapolata dagli studi condotti negli uomini o nelle donne già malate, cioè in prevenzione secondaria.

🔹 Gli studi clinici principali (Heart Protection Study, WOSCOPS, AFCAPS/TexCAPS) includevano pochissime donne sane.
🔹 I risultati positivi osservati negli uomini o nelle donne con pregressi eventi cardiovascolari sono stati semplicemente estesi, senza una reale dimostrazione di efficacia nella popolazione femminile sana.
🔹 Le meta-analisi più ampie mostrano che nelle donne senza malattia cardiovascolare le statine non riducono la mortalità totale né quella cardiovascolare in modo significativo.

👉 In altre parole:
nelle donne le statine funzionano nella prevenzione secondaria, ma non ci sono solide prove che servano a prevenire il primo evento.

💬 È tempo di ripensare la prevenzione femminile: non basta copiare i protocolli maschili, serve una medicina davvero “sartoriale”, che consideri ormoni, infiammazione, metabolismo e differenze biologiche di genere.

Dott.ssa Fabiola Branca*
Medico Fisiatra
Esperta in BHRT (ormoni bioidentici)
Protocollo Coimbra
Protocollo Parkinson
📧 brancafabiola@gmail.com
📞 333 763 8622

05/11/2025

Ecco il video della diretta registrata ieri sera BHRT: TUTTA LA VERITÀ SULLA TERAPIA ORMONALE con Dott.ssa Francesca Michelucci e Dottor Augusto Pellegrini. Buona visione 😃

✨ Risultati dopo soli 4 mesi di terapia con ormoni bioidentici ✨Condivido il caso di una paziente di 57 anni che ha intr...
03/11/2025

✨ Risultati dopo soli 4 mesi di terapia con ormoni bioidentici ✨

Condivido il caso di una paziente di 57 anni che ha intrapreso un percorso di terapia con ormoni bioidentici.

Il confronto degli esami del sangue prima e dopo la terapia mostra un dato molto significativo:
👉 l’aumento dei livelli di estradiolo ha contribuito a una riduzione importante del colesterolo.

Un esempio concreto di come l’uso mirato degli ormoni bioidentici possa favorire non solo il benessere generale, ma anche il miglioramento di parametri metabolici rilevanti per la salute cardiovascolare.

Se vuoi saperne di più, 📲 3337638622 per concordare una visita con la dottoressa Branca.

✨ Risultati dopo soli 3 mesi di terapia con ormoni bioidentici ✨Condivido il caso di una paziente di 50 anni che ha intr...
03/11/2025

✨ Risultati dopo soli 3 mesi di terapia con ormoni bioidentici ✨

Condivido il caso di una paziente di 50 anni che ha intrapreso un percorso di terapia con ormoni bioidentici.

Il confronto degli esami del sangue prima e dopo la terapia mostra un dato molto significativo:

➡️ l’aumento dei livelli di estradiolo ha contribuito a una riduzione importante del colesterolo.

Un esempio concreto di come l’uso mirato degli ormoni bioidentici possa favorire non solo il benessere generale, ma anche il miglioramento di parametri metabolici rilevanti per la salute cardiovascolare.

Se vuoi saperne di più,
📲 3337638622 per concordare una visita con la dottoressa Branca.

02/11/2025

Progesterone: quando manca, il corpo lo sente (sia in età fertile che in menopausa)

Il progesterone è uno degli ormoni più sottovalutati della fisiologia femminile.
Non serve solo per la gravidanza: modula il sistema nervoso, l’equilibrio ormonale, il sonno, l’endometrio, l’infiammazione e l’immunità.

Perché si può avere carenza di progesterone?

➡️ Nella donna fertile, le cause principali sono:
• Cicli anovulatori → sono conseguenza della carenza di progesterone.
Se non avviene ovulazione, non si forma il corpo luteo → non si produce progesterone.
• Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) → caratterizzata da insulino-resistenza, iperandrogenismo e deficit luteale di progesterone (studi Rotterdam, NIH, Prior).
• Stress cronico / cortisolo elevato → devia il colesterolo verso i glucocorticoidi → meno progesterone.
• Ipotiroidismo → diversi studi mostrano che bassi livelli di fT3/fT4 riducono l’ovulazione e la funzionalità luteale (Progesterone disminuito in ipotiroidismo subclinico; studi Prior, Fitzgerald).
• Vitamina D: alcuni studi mostrano che la vitamina D modula la funzione ovarica e luteale.

⚠️ Cosa comporta la carenza di progesterone?

Nella donna fertile:
• Cicli anovulatori o ovulazioni deboli → infertilità o spotting premestruale.
• Sindrome premestruale marcata (irritabilità, insonnia, tensione mammaria, mal di testa).
• Flussi mestruali abbondanti o irregolari.
• Ansia, sonno disturbato, difficoltà di concentrazione (per ridotta attivazione dei recettori GABA-A).

📌 Studi: Jerilynn Prior (“Luteal phase deficiency”), studio sull’allopregnanolone e GABA, lavori di Holtorf e L’Hermite sulla sicurezza del progesterone naturale.

In perimenopausa e menopausa:
• Il progesterone è il primo ormone a diminuire, per la riduzione delle ovulazioni.
• Gli estrogeni possono anche restare normali o fluttuanti → dominanza estrogenica relativa.

Sintomi frequenti:
• Disturbi del sonno, risvegli notturni, ansia.
• Tachicardia, vampate dovute a disregolazione ipotalamica.
• Tensione mammaria, fibromi, ispessimento endometriale (se gli estrogeni non sono bilanciati).
• Peggioramento dell’umore e aumento dell’infiammazione.

📌 Studi: E3N study (estradiolo + progesterone naturale = minor rischio cardiovascolare e oncologico rispetto a estrogeni + progestinici). Il Progesterone bioidentico non aumenta rischio trombotico e ha effetti neuroprotettivi.

🧠 Effetti sistemici del progesterone

✔️ Sistema nervoso → calma, sonno profondo, riduzione ansia (allopregnanolone → recettori GABA-A).
✔️ Endometrio → protegge da iperplasia indotta dagli estrogeni.
✔️ Mammella → riduce proliferazione ghiandolare.
✔️ Sistema immunitario → modula Th1/Th17, riduce risposta autoimmune.
✔️ Ossa → stimola osteoblasti insieme a vitamina D, estradiolo e testosterone
✔️ Tiroide e metabolismo → l’ipotiroidismo può ridurre la produzione di progesterone; la PCOS invece associa insieme carenza di progesterone + insulino-resistenza.
✔️ Infiammazione → progesterone = antinfiammatorio naturale.

Il progesterone non è solo l’ormone della gravidanza.
La sua carenza è una delle prime spie di un sistema ormonale in affaticamento — sia nella donna giovane con cicli irregolari o PCOS, sia nella donna in premenopausa che non dorme più e “non si riconosce”.
Riconoscerlo, misurarlo e trattarlo (quando necessario, con progesterone bioidentico) è essenziale!

Sai davvero cos’è la terapia ormonale bioidentica (BHRT)?💡 In diretta con i miei due colleghi, la Dott.ssa Michelucci e ...
02/11/2025

Sai davvero cos’è la terapia ormonale bioidentica (BHRT)?

💡 In diretta con i miei due colleghi, la Dott.ssa Michelucci e il Dott. Pellegrini, scopriremo come funziona il protocollo ormonale bioidentico, basato sulla somministrazione di ormoni galenici su misura per ciascun paziente.

Una chiacchierata chiara e trasparente su vantaggi, sicurezza e risultati reali della BHRT.

📆 04/11
🕦 h. 18,00

Non mancare!

01/11/2025

🌿 Prurito, ponfi, arrossamenti… ma le analisi sono tutte normali?

Capita spesso: la pelle “parla” con pruriti improvvisi, eritemi, orticaria, ma i test allergici risultano negativi.
In molti casi, però, non si tratta di un’allergia vera e propria, bensì di un accumulo di istamina che il corpo non riesce a smaltire correttamente.

Dietro questo meccanismo può nascondersi un deficit di DAO, un enzima poco conosciuto ma fondamentale per mantenere in equilibrio le reazioni infiammatorie.

Quando la DAO lavora poco, anche cibi innocui o un momento di stress possono scatenare reazioni cutanee, bruciori, prurito diffuso.

Non è solo un fastidio estetico: è un segnale che il corpo sta chiedendo di essere ascoltato.
E la buona notizia è che una soluzione esiste — ma richiede una valutazione accurata da parte di un medico esperto in istamina e infiammazione sistemica.

🧬 Dott.ssa Fabiola Branca
Medico Fisiatra
Esperta in Protocollo Coimbra
BHRT (Terapia con Ormoni Bioidentici)
Protocollo Parkinson
📩 brancafabiola@gmail.com
📞 3337638622

🌿 Quando si intraprende una terapia con ormoni bioidentici serve pazienza!!Perché i risultati arrivano davvero.Spesso le...
01/11/2025

🌿 Quando si intraprende una terapia con ormoni bioidentici serve pazienza!!

Perché i risultati arrivano davvero.

Spesso le persone si scoraggiano dopo le prime settimane, convinte che “non stia cambiando nulla”.
Ma il corpo ha bisogno di tempo per ritrovare il suo equilibrio, per riattivare i recettori ormonali e per spegnere quell’infiammazione silenziosa che ha lavorato per anni.

Poi, all’improvviso, accade qualcosa:
la stanchezza cronica inizia a diminuire, le giornate diventano più leggere, si riscopre la voglia di fare, di uscire, di vivere, il corpo si rimodella.

Come mi ha scritto una mia paziente:

“Dopo anni di fatica, riesco finalmente a tornare a casa con ancora energia, a guardare un film con mia figlia, a sentirmi di nuovo una mamma presente.”

E anche i falsi miti si smentiscono da soli: il progesterone non fa ingrassare, anzi — può migliorare la ritenzione e restituire gambe leggere e un corpo meno gonfio.

Molte donne hanno un benefico immediato, altre hanno bisogno di più tempo!!

Ogni terapia richiede fiducia, ascolto e costanza.
Perché quando si lavora in fisiologia, il corpo torna a vivere. 🌸

👩‍⚕️ Dott.ssa Fabiola Branca
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