Centro Medico Polispecialistico- "Cassiopea" - Dr. Domenico Polito

Centro Medico Polispecialistico- "Cassiopea" - Dr. Domenico Polito Servizio di Dietologia Medica "Cassiopea" dei Dottori Polito

Ogni traguardo nasce da un sogno, da sacrifici e da tanta forza di volontà.Oggi, Gaetano, Specialista in Neurologia con ...
06/11/2025

Ogni traguardo nasce da un sogno, da sacrifici e da tanta forza di volontà.
Oggi, Gaetano, Specialista in Neurologia con il massimo dei voti, e il nostro cuore esplode di gioia!
Sei la prova che la passione apre tutte le porte. ❤️🎓

Carmen,  hai coronato un sogno con impegno, passione e determinazione.Sei dottoressa magistrale in Scienze della Nutrizi...
05/11/2025

Carmen, hai coronato un sogno con impegno, passione e determinazione.
Sei dottoressa magistrale in Scienze della Nutrizione Umana col massimo dei voti con lode.
Immensamente orgoglioso di te.
Un traguardo che profuma di futuro e di felicità. 💚🎓Ad maiora semper!

02/11/2025

🩸 INSULINO-RESISTENZA: QUANDO IL CORPO NON “ASCOLTA” PIÙ L’INSULINA

Ti senti spesso stanco 😴, hai fame di dolci 🍫 o fatichi a perdere peso anche se ci provi? Potrebbe esserci di mezzo l’insulino-resistenza — una condizione molto comune ma spesso ignorata.

👉 L’insulina è l’ormone che aiuta lo zucchero nel sangue a entrare nelle cellule per dare energia ⚡
Quando però le cellule “non rispondono” bene, il corpo deve produrre sempre più insulina. Con il tempo questo può portare a diabete di tipo 2, aumento di peso e problemi metabolici.

🔍 Segnali a cui fare attenzione:
• Difficoltà a dimagrire (soprattutto sull’addome)
• Stanchezza continua
• Fame frequente o voglia di zuccheri
• Glicemia o insulina alte negli esami del sangue

🌱 Cosa puoi fare subito:

✅ Segui un’alimentazione bilanciata (meno zuccheri, più fibre e proteine)
🚶‍♀️ Muoviti ogni giorno — anche una camminata di 30 minuti fa la differenza
😴 Dormi bene e riduci lo stress
🥗 Evita di saltare i pasti

💡 La buona notizia? L’insulino-resistenza si può migliorare!
Con piccoli cambiamenti costanti, puoi riequilibrare il tuo metabolismo e sentirti più energico ogni giorno 💪

13/09/2025

Tumore del colon-retto sempre più comune in giovane età

I tassi di carcinoma del colon a esordio precoce stanno aumentando in molti Paesi ad alto reddito, anche se i tassi tra i più anziani si mantengono costanti o diminuiscono.

Secondo un nuovo studio americano pubblicato sulla rivista Gut, la tendenza verso una maggiore incidenza del tumore del colon nei giovani adulti è iniziata a metà degli anni ’90.

Le nuove scoperte dimostrano che “se hai sintomi coerenti con il cancro del colon-retto, dovresti rivolgerti a un medico, qualunque sia la tua età”.“I sintomi più comuni nei giovani, basati sui nostri sondaggi, sono gli stessi dei pazienti più anziani: costipazione, sangue nelle feci o sanguinamento rettale, gonfiore, diarrea, gas, dolore, crampi”.

Un giorno o due di questi tipi di sintomi probabilmente non indicano il cancro al colon, “ma se si hanno questi sintomi per due o tre settimane, allora è meglio farsi controllare”.

Probabilmente si tratta di una combinazione di fattori che hanno iniziato a modificare il rischio di malattia. Un esempio possono essere i cambiamenti nella dieta: “La fornitura di cibo è cambiata immensamente nell’ultima metà del XX secolo. Ci sono almeno un paio di studi che hanno esaminato le bevande zuccherate scoprendo che un consumo anche moderato aumenta il rischio. E non succede solo con lo zucchero. Si è notata un’associazione positiva anche con lo sciroppo di mais a alto contenuto di fruttosio. I carboidrati ad alto carico glicemico possono creare un ambiente altamente infiammatorio nell’intestino”.

18/07/2025

Carote, per le ossa

Anche le carote giovano allo scheletro

I carotenoidi si trovano in abbondanza in frutta e verdura e possono essere coinvolti nell'associazione positiva di questi alimenti con la salute delle ossa.
E’ stato pubblicato in merito uno studio che esplora le associazioni tra assunzioni di carotenoidi alimentari, e le loro concentrazioni plasmatiche, con lo stato di densità ossea e il rischio di frattura osteoporotica in una popolazione europea.

Sono state condotte analisi trasversali dello stato di densità ossea e le analisi longitudinali dei casi di frattura su dati provenienti da uno studio in uomini e donne di mezza età e anziani.
Sono stati completati questionari sulla salute e lo stile di vita, e l'assunzione di nutrienti alimentari è stata ricavata da diari alimentari di 7 giorni.
La regressione multipla ha evidenziato una significativa tendenza positiva per le donne tra riduzione del rischio di frattura e assunzione di carotenoidi.

L'analisi dei dati di carotenoidi plasmatici ha mostrato un basso rischio di frattura dell'anca in uomini nei più alti livelli di α-carotene plasmatico e β-carotene

Questo studio fornisce nuove evidenze che l'assunzione di carotenoidi alimentari è rilevante per la salute delle ossa negli uomini e nelle donne, dimostrando che le associazioni con lo stato di densità ossea e il rischio di frattura esistono per l'assunzione di carotenoidi specifici e le loro concentrazioni plasmatiche.

14/07/2025

Farina. Quale scegliere?

Basta fermarsi davanti allo scaffale di un supermercato per rendersene conto: dici farina e hai l’imbarazzo della scelta: forti, deboli, con o senza glutine, integrali, di grano, di riso, di mandorle e così via. Proviamo a fare un po’ di chiarezza in mezzo a tutte queste informazioni, in modo da essere in grado di scegliere ogni volta quella più adatta alle nostre esigenze.

Il tipo e la forza
“Sono due classificazioni che non si parlano: la prima si riferisce al grado di raffinazione e va dal tipo 00 a quella integrale, mentre la forza di una farina si riferisce alla resistenza ad essere lavorata e dipende dalla quantità di glutine che contiene”. In base al tipo cambiano i componenti: la 00 deriva per esempio dalla macinazione della parte più interna ed è ricca di amido, mentre è povera di crusca. Una farina forte, ricca di glutine, lievita bene ed è quindi indicata per le torte, oppure per i panettoni e le colombe.

Perché limitare la farina 00
“Come tutti i prodotti raffinati, questo tipo di farina provoca un aumento repentino della glicemia e di conseguenza dell’insulina, che alla lunga provoca un accumulo di grassi e quindi l’aumento di peso”. Un’attenzione particolare andrebbe prestata non solo ai prodotti da forno che prepariamo in casa, ma soprattutto a ciò che compriamo, a partire dall’alimento che non manca quasi mai sulle nostre tavole: il pane. “Sarebbe bene limitare quello bianco e, anche se non si ha il tempo di prepararselo in casa, alternare quello ai cereali, di segale, con i semi… C’è l’imbarazzo della scelta”.

Variare le fonti
“Come in tutti gli alimenti, occorrerebbe variare le fonti della farina”. Oltre a quella di grano, ne esistono infatti molte altre e, quando non è possibile realizzare un impasto con una sola, ben vengano le mescolanze. “Abbiamo a disposizione moltissime fonti alimentari, ma finiamo sempre per mangiare le stesse cose In questo caso ripieghiamo spesso sulla farina di grano. Il nostro corpo, però, trae enorme beneficio da nutrienti e fibre diverse”. Vediamo alcuni tipi di farine:

Farina di riso o di grano saraceno
Sono entrambe farine deboli, non lievitano e quindi sono poco indicate “in purezza” per i prodotti da forno. Possono però essere mescolate a farine più forti per ottenere per esempio biscotti. La farina di grano saraceno ha un retrogusto amaro, mentre quella di riso è insapore.

Farina di mandorle o castagne
Si usano molto nei dolci e sono ricche di proteine e di fibre. Spesso mescolate ad altre farine, sono più grasse e caloriche della farina di grano.

Farine di legumi
Non contengono glutine e vengono usate per prodotti friabili, come per esempio la farinata di ceci. Sono utili perché aggiungono una componente proteica al pasto pur rimanendo nel mondo vegetale.

Farina di mais
Si usa soprattutto per piatti come la polenta, le gallette dietetiche o, nella cucina etnica, le tortillas messicane. È una farina debole, non contiene glutine ma è ricca di fibre e vitamine A e B.

Dieta e sedentarietà.Gli esami che ti dicono se cambiare stile di vitaSemplici, ma non banali, esami del sangue possono ...
24/06/2025

Dieta e sedentarietà.

Gli esami che ti dicono se cambiare stile di vita

Semplici, ma non banali, esami del sangue possono emettere questo verdetto: bisogna cambiare stile divita. Sono esami da laboratorio che possono essere prescritti per un semplice check up o quando c’è già il sospetto che qualcosa possa non andare. Livello dei trigliceridi, dell’omocisteina e dell’acido urico, tutti parametri che ci dicono se stiamo mangiando bene o male: «Le analisi di laboratorio ci dicono come sta funzionando l’organismo e in che stato sono i diversi apparati: ad esempio guardare il livello dei trigliceridi ci dice la qualità e il tipo di cibi che privilegiamo».

«I trigliceridi sono grassi che derivano dall’alimentazione, in particolare se si consumano grassi animali. Se i valori sono superiori a 170 mg/dl il sospetto è che la persona sia un forte mangiatore di insaccati, carni rosse; se invece sono su 65/70 la persona mangia tantissime verdure».

«Se il livello dei grassi del sangue (colesterolo e trigliceridi) è ridotto posso dedurre un’alimentazione ricca di pesce azzurro (sgombri, sardine, tonno, salmone). Questi alimenti contengono omega 3, grassi molto importanti per i nostri metabolismi. Gli omega 3 non vengono prodotti dal nostro organismo e quindi dobbiamo introdurli con la dieta; il pesce azzurro è l’alimento che più ne contiene».

Quali sono gli effetti benefici degli omega3? «Abbassano il colesterolo (non a tutti) e i trigliceridi (a quasi tutti). Sono messaggeri positivi per il funzionamento di tre sistemi del nostro organismo che ci mantengono giovani: il sistema nervoso, il sistema immunitario, il sistema endocrino».

Utile l’esame per valutare il livello di acido urico

«Carni rosse e frattaglie, troppi grassi animali: l’acido urico ematico è alto se lo è il consumo di questi alimenti. In questo modo il rischio di infiammazione è maggiore».

E ancora il livello di omocisteina: «È un aminoacido indice del rischio cardiovascolare. Il suo valore si aggiunge agli indicatori di rischio tradizionali (fumo, colesterolo, diabete, ipertensione). Se il dosaggio nel sangue risulta alto, significa che il consumo di verdure è scarso».

Con il grasso addominale aumentato si possono infine trovare le transaminasi GPT/ALT elevate: «Queste analisi possono evidenziare una sofferenza delle cellule del fegato determinata da steatosi che popolarmente è chiamata “fegato grasso”. Si tratta della malattia del fegato più diffusa fra gli italiani e che spesso si associa al sovrappeso. Oltre alla dieta, per disintossicare il fegato si può impiegare il cardo mariano (parente povero del ca****fo) e l’insalata che cresce spontanea nei campi, il tarrassaco».

Quando sottoporsi a questi esami?

«L’indicazione generale è di eseguire questi esami almeno annualmente. Se invece si hanno malattie del metabolismo la frequenze è maggiore. Un medico attento controlla con sospetto l’aumento di peso, e può indagare richiedendo questi esami. Se i valori sono alterati allora bisogna cambiare stili di vita, correggere l’alimentazione e cominciare a muoversi di più. La formula magica da seguire è 5-30-200: 5 porzioni di verdura al giorno; 30 minuti di camminata al giorno; 200 di colesterolo»

12/06/2025

Per non ingrassare è meglio evitare di mangiare tardi

L’abitudine di mangiare tardi non è certo salutare. Ne risente, di fatto, negativamente il metabolismo, soprattutto quello dei grassi, fa aumentare il peso e i livelli di insulina e colesterolo nel sangue, predisponendo al rischio di malattie cardiovascolari o diabete.

Nell’ambito di uno studio, a nove adulti con un peso nella norma è stato chiesto di seguire per otto settimane un regime che prevedeva tre pasti e due spuntini dalle 8 alle 19 e un successivo con tre pasti e due spuntini da mezzogiorno alle 23. Tra uno e l’altro sono state previste due settimane di stop.

I ricercatori hanno potuto riscontrare che quando mangiavano fino a tardi, con gli orari spostati in avanti, i partecipanti aumentavano di peso. Hanno anche rilevato che una serie di altre misure che riflettevano profili metabolici negativi risultavano aumentate, tra cui l’insulina, il glucosio a digiuno, il livello di colesterolo e i trigliceridi.

06/06/2025

INSULINA e MASSA GRASSA CORPOREA. Il Diabete Mellito tipo 2 è legata ad una errata alimentazione e non salutare stile di vita. Il diabete mellito tipo 2 e’ una epidemia metabolica che colpisce sempre di più ed anche in età giovane. Ciascuno di noi può valutare la sua sensibilità all’ormone insulina, che governa il metabolismo glucidico nel corpo umano. Consiglio di eseguire tre analisi: glicemia - insulina - emoglobina glicata. Applicare Indice H.O.M.A. per verificare se e’ scattato lo stato di insulino resistenza nell’intero organismo. Insulino resistenza vuol dire che l’ormone insulina e’ presente nel sangue ma non può esercitare i suoi effetti sulle cellule, quindi non si ha l’entrata del glucosio dentro la cellula. In questa situazione il valore della glicemia nel sangue aumenta. Il glucosio, derivato dai carboidrati alimentari, può entrare però nelle cellule del fegato dove si trasforma in trigliceridi, in grasso corporeo. La persona accumula grasso nell’addome, nel tronco ed assume una configurazione senile, in particolare nelle donne in menopausa, che possono avere anche il lipedema con gambe molli voluminose dolenti. Con stato di insulino resistenza si ha sempre fame. Occorre prima conoscere il proprio metabolismo glucidico, verificare se e’ presente stato di insulino resistenza, iniziare una alimentazione finalizzata alla riduzione della glicemia ed insulina post prandiale con adeguata alimentazione . Realizzare attivita’ motoria aerobica e di resistenza. Conoscere il proprio corpo per vivere in salute.

29/04/2025

Fegato grasso per un italiano su quattro, colpa di diete sbagliate.

Le responsabilità della flora intestinale

Un italiano su 4 ha il 'fegato grasso', ovvero soffre di 'steatosi epatica non alcolica', una patologia che predispone alle malattie croniche di fegato (fino alla cirrosi) e alle malattie cardiovascolari. Colpa di diete sbagliate (troppo grasse e piene di zuccheri) e anche degli effetti che questi squilibri alimentari hanno sulla flora intestinale (microbiota). Si tratta di una vera e propria epidemia di 'fegato grasso' (al momento è la più comune malattia di fegato nel mondo, presente nell'80-90 per cento degli obesi e nel 30-50 per cento dei diabetici).

Il fegato grasso (cioè le cellule epatiche piene di trigliceridi), è figlio di dieta esagerata in grassi e calorie, tipica dei regimi dietetici di tipo 'occidentale', che si sono troppo discostati dalle nostre radici alimentari, dal regime dietetico amico della salute per eccellenza, la dieta mediterranea. Secondo stime americane, entro il 2030 il fegato grasso sarà la principale causa di cirrosi e la prima causa di ricorso al trapianto di fegato, superando le epatopatie croniche da virus dell'epatite B e C (che grazie alle nuove terapie e al vaccino sono destinate a ridursi nel tempo) e la cirrosi alcolica.

Importante anche il ruolo del microbiota, che viene totalmente squilibrato da diete scorrette e che, di rimando, altera il metabolismo degli zuccheri e dei grassi e quindi predispone a sovrappeso-obesità, in particolare a livello viscerale, all'insulino-resistenza al diabete, alle patologie cardiovascolari, ai tumori e, come scoperto più di recente, anche alla steatosi epatica non alcolica. Il rimedio è a portata di mano: la dieta mediterranea ci aiuta a 'coltivare' una sana flora intestinale e a proteggerci dal fegato grasso.

Attività fisica prolungata? Mezza banana meglio degli sport-drinkChe si tratti di lunghe pedalate o di una maratonina l’...
28/04/2025

Attività fisica prolungata? Mezza banana meglio degli sport-drink

Che si tratti di lunghe pedalate o di una maratonina l’importante è aiutare il proprio fisico a portare avanti lo sforzo prolungato integrando con dei carboidrati. Il carboidrato che si assorbe più velocemente è lo zucchero: ma se bisogna scegliere tra quello contenuto in uno sport drink o quello che si trova in mezza banana, meglio puntare sull’opzione “naturale".

La banana, infatti, rispetto a queste bevande, avrebbe infatti un’azione anti-infiammatoria uguale se non maggiore, sarebbe in grado di ridurre lo stress muscolare e non e’ artificiale. Lo spiegano i ricercatori che hanno messo a confronto gli effetti a livello cellulare dei carboidrati consumati durante l’attività sportiva. In questo caso i ricercatori americani hanno voluto vedere se tra la frutta ci fosse un’alternativa più sana agli sport drink. Hanno così chiesto a 20 ciclisti professionisti, maschi e femmine, di completare un percorso di 75 chilometri in bicicletta, in cui gli hanno fatto bere solo ad acqua. Successivamente, durante altre corse, oltre all’acqua potevano bere uno sport drink o mangiare mezza banana ogni 30 minuti. Dopo aver analizzato campioni di sangue prelevati prima, subito dopo e anche 45 ore dopo lo sforzo fisico, hanno osservato che, come previsto, con la sola acqua i livelli dei marcatori infiammatori nel sangue erano alti, mentre erano molto più bassi quando venivano assunti frutta o sport drink. C’erano invece differenze nelle attività di alcuni geni ed enzimi, che intensificano l’infiammazione, in chi mangiava banane. I farmaci antinfiammatori, come l’ibuprofene, funzionano inibendo proprio questi geni ed enzimi, e la banana agirebbe in modo simile.

Noci, mais e soia? Grassi buoni che allungano la vitaDa noci, mais e olio di semi di girasole, sono noti perché aiutano ...
25/03/2025

Noci, mais e soia? Grassi buoni che allungano la vita

Da noci, mais e olio di semi di girasole, sono noti perché aiutano a migliorare le funzionalità cerebrali e le quantità di colesterolo nel sangue, ma ora l’assunzione di Omega 6 sembrerebbe essere associata anche ad un allungamento della vita. A evidenziare le proprietà benefiche dei ‘cugini’ dei ben più noti Omega 3 sono i risultati di uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.

Gli Omega 3 e 6 sono detti acidi grassi essenziali perché la loro presenza è essenziale per l’organismo, anche se ovviamente gli eccessi non vanno mai bene, e questo vale specialmente per gli omega 6 polinsaturi. Tra questi il più noto è l’acido linoleico il cui livello nel sangue è determinato dalla dieta: ad esempio ne sono ricchi i semi di soia, di girasole, di sesamo, di arachidi ma anche mais, noci e olive.

Indirizzo

Via Strada Statale 184 I Tratto, N°16/Gallico
Reggio Di
89135

Orario di apertura

Lunedì 15:30 - 19:00
Martedì 08:30 - 11:30
Venerdì 15:30 - 19:00

Telefono

+393922988959

Sito Web

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