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Diagnostica Spire Grazie all'esperienza che abbiamo maturato in questi anni, con più di 100.000 test effettuati e all

🔬La barriera intestinale comprende diversi componenti interattivi, sia fisici che funzionali, come il microbiota intesti...
02/12/2025

🔬La barriera intestinale comprende diversi componenti interattivi, sia fisici che funzionali, come il microbiota intestinale, le barriere mucosa ed epiteliale e l’immunità mucosale intestinale. Se tutti questi elementi contribuiscono all’omeostasi in modo ben regolato, questo fragile equilibrio può comunque essere alterato, per esempio da abitudini dietetiche “scorrette, infezioni, inquinamento o uso di antibiotici, diminuendo lo scudo immunitario e favorendo l’insorgenza di malattie croniche. Sintetizzando le evidenze attuali che mettono in relazione antigeni alimentari, microbiota e alterazioni della permeabilità intestinale in diverse condizioni patologiche, quali la celiachia (CeD), la sensibilità al grano non celiaca (NCWS), le allergie alimentari (FA), i disordini gastrointestinali eosinofili (EOGID) e la sindrome dell’intestino irritabile (IBS), questa review offre una visione aggiornata e integrata del “triangolo” antigeni alimentari-barriera intestinale-microbiota come fattori interdipendenti nel modulare risposta immunitaria e potenzialmente contribuire a condizioni patologiche correlate all’intestino e all’alimentazione.
In sintesi, lo studio rafforzata l’idea che la permeabilità intestinale (barriera epiteliale) e il microbiota possano svolgere un ruolo chiave nel mediare sintomi da alimenti anche quando non è presente una risposta immunitaria “classica” (IgE-mediata), suggerendo che alterazioni della barriera + esposizione antigenica + disbiosi possano rappresentare un “fattore di rischio” per lo sviluppo di sintomi da reazioni non-immunologiche.

🧐LINK: https://www.frontiersin.org/journals/allergy/articles/10.3389/falgy.2024.1505834/full

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01/12/2025

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🧬🧬Telomeri più corti sono associati a stress ambientali, contribuendo alle disuguaglianze sanitarie legate all’invecchia...
26/11/2025

🧬🧬Telomeri più corti sono associati a stress ambientali, contribuendo alle disuguaglianze sanitarie legate all’invecchiamento. Tuttavia, la relazione tra condizione socioeconomica, stress psicosociale e lunghezza dei telomeri è poco studiata nell’infanzia, epoca cruciale per delineare le prime traiettorie dell’invecchiamento. Questo studio ha esaminato l'associazione tra benessere familiare, produzione di cortisolo e lunghezza dei telomeri in un’ampia coorte di 1160 bambini tra 5 e 12 anni, arruolati nel progetto HELIX e provenienti da Regno Unito, Francia, Spagna, Norvegia, Lituania e Grecia.
Il benessere materiale familiare è stato valutato con la scala internazionale FAS (Family Affluence Scale); lo stress psicosociale è stato misurato con il livello totale di cortisolo urinario; la lunghezza dei telomeri leucocitari è stata misurata con qPCR; l’associazione tra FAS, cortisolo e telomeri è stata analizzata tramite regressioni lineari multivariate e modelli di mediazione naturale.
Rispetto ai bambini con basso FAS, quelli con FAS elevato presentavano telomeri più lunghi del 4,94%, anche dopo aggiustamenti per sesso, età, etnia e coorte, e per fattori perinatali, di salute e socioeconomici.
Inoltre, i bambini con FAS medio/alto mostravano livelli di cortisolo significativamente più bassi rispetto a quelli con basso FAS. Tuttavia, la produzione di cortisolo non era associata alla lunghezza dei telomeri, e non vi era evidenza di mediazione dell’effetto del FAS sui telomeri attraverso il cortisolo. Gli effetti dello svantaggio economico sono biologicamente osservabili già nei bambini, con implicazioni importanti per comprendere le disuguaglianze sanitarie nello sviluppo e nella comparsa di malattie legate all’età. Poiché i livelli di cortisolo urinario non spiegano questa relazione, è necessario indagare altri meccanismi biologici, probabilmente infiammatori o epigenetici, che colleghino lo status socioeconomico alla lunghezza dei telomeri.

👉LINK: https://www.thelancet.com/journals/ebiom/article/PIIS2352-3964(25)00237-3/fulltext

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Grazie di cuore a tutti i partecipanti della Scuola Microbioma!La vostra presenza, l’entusiasmo e la voglia di approfond...
22/11/2025

Grazie di cuore a tutti i partecipanti della Scuola Microbioma!
La vostra presenza, l’entusiasmo e la voglia di approfondire hanno reso questa esperienza davvero speciale.

Siamo felici di aver condiviso con voi conoscenze, spunti e nuove prospettive sul mondo del microbiota!

A presto per i prossimi appuntamenti! 🌿🧬

Il Team
Diagnostica Spire

🧬🧐🔬Negli ultimi decenni, la lunghezza dei telomeri è stata intensamente studiata come biomarcatore dell’età biologica e ...
22/11/2025

🧬🧐🔬Negli ultimi decenni, la lunghezza dei telomeri è stata intensamente studiata come biomarcatore dell’età biologica e del rischio di insorgenza di patologie correlate all’età. Diversi studi osservazionali hanno evidenziato un’associazione tra telomeri più corti e aumentato rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, Alzheimer, vari tipi di cancro e morte precoce. Detto questo, persistono numerosi problemi metodologici e interpretativi tra cui:
– l’eterogeneità delle tecniche di misurazione (qPCR, Southern blot, FISH);
– la variabilità interindividuale;
– l’influenza di fattori genetici, ambientali e comportamentali.
Inoltre, la direzionalità causale tra telomeri corti e malattia rimane incerta: i telomeri accorciati sono marcatori o attori attivi del processo patologico?
Questa revisione della letteratura discute criticamente lo stato dell’arte della ricerca, suggerendo come la lunghezza telomerica da sola non sia sufficiente quale unico indicatore di aging biologico. L’approccio più promettente è combinare la lunghezza dei telomeri con altri marcatori epigenetici, infiammatori e metabolici per una stima più precisa dell’età biologica. Si auspica una futura integrazione della misurazione dei telomeri in framework clinici e preventivi personalizzati.
Concludendo, si tratta di una review molto completa ed equilibrata, che invita a non sovrastimare il ruolo isolato dei telomeri. È utile perché chiarisce che la lunghezza dei telomeri va vista all’interno di una rete complessa di marcatori biologici, e solo in quel contesto può contribuire in modo efficace alla medicina della longevità.

LINK: https://www.frontiersin.org/journals/genetics/articles/10.3389/fgene.2020.630186/full

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🧬🔬La lunghezza dei telomeri nei leucociti è stata ampiamente utilizzata come biomarcatore dell'età biologica. Tuttavia, ...
20/11/2025

🧬🔬La lunghezza dei telomeri nei leucociti è stata ampiamente utilizzata come biomarcatore dell'età biologica. Tuttavia, la relazione tra TL ed età cronologica è stata oggetto di risultati contrastanti, a causa di vari fattori, tra cui eterogeneità metodologica e variabilità individuale. In questa metanalisi di 414 studi, che ha visto la partecipazione di oltre 743.000 individui d’età compresa tra zero e 112 anni, gli autori hanno stimato il tasso medio di accorciamento dei telomeri nel corso della vita. I risultati indicano che:
– dai dati provenienti da studi trasversali, il telomero si accorcia mediamente di 23 paia di basi per anno;
– dai dati provenienti da studi longitudinali, la perdita stimata è maggiore: circa 38 paia di basi per anno.
Peraltro, il tasso di accorciamento non è costante: è più rapido nelle fasi iniziali della vita, stabilizzandosi poi nell’età adulta. Lo studio discute anche l’effetto delle diverse tecniche di misurazione, della qualità del campione e dei tessuti analizzati. Gli autori propongono una standardizzazione metodologica per rendere la lunghezza dei telomeri un indicatore più robusto di aging biologico, utile anche in contesti clinici e preventivi.
Questo studio rappresenta il punto di riferimento quantitativo più solido finora pubblicato sull’evoluzione della lunghezza dei telomeri nella popolazione generale. Non solo cerca di riordinare dati parziali presenti nella letteratura, ma apre anche la strada a modelli predittivi affidabili di invecchiamento biologico. Un trial particolarmente rilevante per clinici, geriatri e ricercatori interessati a costruire algoritmi di “biological age” più precisi e riproducibili.

👉LINK: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1568163723001903?via%3Dihub

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Siamo lieti di annunciare la partecipazione di Diagnostica Spire alla VIII Edizione della Scuola Microbioma 2025, uno de...
17/11/2025

Siamo lieti di annunciare la partecipazione di Diagnostica Spire alla VIII Edizione della Scuola Microbioma 2025, uno degli appuntamenti nazionali più autorevoli dedicati al microbiota e alla medicina di precisione. 🧬

Nel III Modulo, in programma a Milano il 21 e 22 novembre 2025 presso l’Hotel dei Cavalieri, interverrà anche il Dott. Matteo Boschini con la relazione dal titolo:
“Candidosi vaginale: la bussola della diagnostica intestinale nella spirale delle recidive”. 🔬

L’intervento si terrà sabato 22 novembre, dalle 12:30 alle 13:00, e approfondirà il ruolo della diagnostica intestinale nelle candidosi ricorrenti e le principali implicazioni cliniche. 🧫

La partecipazione conferma l’impegno di Diagnostica Spire nel fornire strumenti diagnostici chiari, aggiornati e realmente utili alla pratica clinica quotidiana dei professionisti della salute. 📊

🧬🧬🧬L’aumento dell'aspettativa di vita media in Russia, che ha superato i 73 anni, è attribuito al miglioramento dell’ass...
11/11/2025

🧬🧬🧬L’aumento dell'aspettativa di vita media in Russia, che ha superato i 73 anni, è attribuito al miglioramento dell’assistenza sanitaria e a stili di vita più salutari: alimentazione sana, minor consumo di alcol e più esercizio fisico. Obiettivo dei ricercatori in questo studio era quello di sviluppare una metodica valida per monitorare la salute individuale e mantenere una longevità attiva. Così nel 2023 in 80 soggetti (età media 59,6 ± 0,7 anni), suddivisi secondo i criteri OMS, sono stati valutati numerosi biomarker: HbA1, fruttosamina, colesterolo HDL/LDL, insulina, omocisteina, C‑peptide, TSH, T4 libero, prolattina, testosterone totale, cortisolo, arginina, dimetilarginina asimmetrica (ADMA), leptina, TNF‑α, ferritina, IL-1 e IL-6, lunghezza dei telomeri, creatinina, acido urico e urea. Cambiamenti rilevati per fasce di età e genere:

Uomini (anni):
① 18-44: testosterone totale, leptina, lunghezza dei telomeri;
② 44-60: HbA1, fruttosamina, HDL, omocisteina, C‑peptide, testosterone, leptina, telomeri;
③ 60–75: fruttosamina, HDL, telomeri;
④ 75-90: HbA1, HDL, insulina, testosterone, leptina, telomeri, IL‑6 e acido urico.

Donne (anni):
① 18-44: leptina aumentata con accorciamento telomerico.
② 44-60: testosterone, leptina e telomeri.
③ 60-75: HbA1, omocisteina, C‑peptide, prolattina, testosterone, leptina, IL‑6, acido urico, telomeri accorciati del 2%;
④ 75-90: insulina, testosterone, leptina e IL‑6; acido urico, urea e lunghezza telomeri accorciati del 2‑4%.

Inoltre, in 16 soggetti, con alterata tolleranza al glucosio o secrezione insulinica, è stato rilevato un accorciamento telomerico particolarmente marcato, correlato a valori di HbA1c significativamente più elevati. Concludendo, è emerso un accorciamento costante dei telomeri in tutte le fasce d’età e in entrambi i sessi, segno di invecchiamento precoce. In questo studio la correlazione tra disfunzione glicometabolica e accorciamento telomerico evidenzia un importante nodo patogenetico da considerare in programmi di prevenzione.

🧐LINK: https://www.mediasphera.ru/issues/voprosy-kurortologii-fizioterapii-i-lechebnoj-fizicheskoj-kultury/2023/6/1004287872023061006

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Diagnostica Spire sarà presente al Convegno “Nutrisports 2025”, organizzato da Biossport e patrocinato da FNOB, presso l...
07/11/2025

Diagnostica Spire sarà presente al Convegno “Nutrisports 2025”, organizzato da Biossport e patrocinato da FNOB, presso l’AC Hotel by Marriott in via Sebastiano Serlio 28, 📍 Bologna, 7-8 novembre 2025.

Due giornate dedicate alla nutrizione sportiva, al microbiota, ai probiotici e alle strategie nutrizionali personalizzate per la performance e il benessere dell’atleta.
💬 Vi aspettiamo per condividere insieme aggiornamenti scientifici, esperienze cliniche e nuove prospettive nel mondo della nutrizione applicata allo sport! 💪🔬

🧬L’invecchiamento è un processo complesso e multifattoriale influenzato da fattori genetici, metabolici e ambientali. Se...
07/11/2025

🧬L’invecchiamento è un processo complesso e multifattoriale influenzato da fattori genetici, metabolici e ambientali. Sebbene la medicina moderna abbia esteso la durata dell’aspettativa di vita, la salute durante la vita (healthspan) continua a essere limitata dalla senescenza cellulare, dall’accorciamento dei telomeri e dall’infiammazione sistemica, tutti marcatori fondamentali dell’invecchiamento biologico. Tuttavia, nuove evidenze suggeriscono che la dinamica dei telomeri non rappresenti un destino ineluttabile: può essere modulata da stress ossidativo, scelte di stile di vita e regolazione metabolica.
Questa review esamina come biomarcatori basati sui telomeri e interventi metabolici possano guidare una medicina della longevità personalizzata, permettendo strategie mirate per ritardare i precessi di invecchiamento. Viene introdotto il concetto di “integrated longevity medicine”, una metodologia clinica che integra la gerontologia nella pratica medica, combinando monitoraggio di biomarcatori, terapie metaboliche e interventi preventivi per ridefinire l’invecchiamento come processo modificabile e favorire l’estensione sia della durata sia della qualità della vita.
Pertanto, lo studio rappresenta un contributo rilevante alla gerontologia clinica, in quanto propone un nuovo paradigma medico in cui l’invecchiamento non è più una condizione passiva, ma un percorso gestibile tramite interventi personalizzati. L’approccio integrato suggerito da Boccardi punta all’estensione dell’healthspan, non solo attraverso l’aumento degli anni di vita, ma soprattutto di quelli vissuti in buona salute. Un elemento centrale è il ruolo dei telomeri non più solo come biomarcatore statico, ma come bersaglio dinamico su cui intervenire. Inoltre, il focus su terapie metaboliche e stili di vita consente una prospettiva transdisciplinare che unisce genetica, nutrizione, immunologia e medicina preventiva.
Resta da valutare la fattibilità nella pratica clinica: sono necessari studi su larga scala e interdisciplinari, oltre a protocolli formativi per professionisti dedicati alla longevità integrata. Ma l’articolo sancisce inevitabilmente un cambio di passo nella medicina dell’invecchiamento, ribadendo che l’età cronologica è sempre meno rilevante rispetto all’invecchiamento biologico e funzionale.

🧐LINK: https://link.springer.com/article/10.1007/s10522-025-10246-7

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🧬I telomeri, regioni terminali dei cromosomi eucariotici, svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell'integrità gen...
04/11/2025

🧬I telomeri, regioni terminali dei cromosomi eucariotici, svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell'integrità genomica. Il loro progressivo accorciamento, legato alla replicazione cellulare, è associato all’invecchiamento cellulare e a una vasta gamma di malattie croniche, tra cui malattie cardiovascolari, neurodegenerazione e tumori. Negli ultimi anni, i telomeri sono emersi come potenziali bersagli terapeutici per estendere la salute (healthspan) e contrastare l’invecchiamento biologico. Questo articolo esamina i meccanismi biologici che regolano la lunghezza dei telomeri e le principali strategie sperimentali per modularli: attivatori della telomerasi, antiossidanti, inibitori della tankirasi, modifiche epigenetiche, e approcci basati su RNA. Sono inoltre discussi i rischi e benefici potenziali legati alla modulazione farmacologica dei telomeri, con un’attenzione particolare agli effetti off-target e all’aumento del rischio oncogenico. Infine, si propone un framework per integrare la biologia telomerica nella medicina della longevità, suggerendo la combinazione con biomarcatori epigenetici, infiammatori e metabolici.
In conclusione, si tratta di una review strategica e ben strutturata, che delinea chiaramente come la biologia dei telomeri stia entrando nella fase traslazionale della ricerca anti-aging. L’interesse verso la telomerasi come potenziale bersaglio terapeutico è concreto, ma richiede ancora una grande cautela, soprattutto per il rischio oncogenico legato a un'attivazione cellulare non controllata. Un articolo è particolarmente utile per capire come dalla teoria molecolare si stia passando a strategie mediche concrete, combinando farmacologia, biotecnologie e misurazione dell’età biologica.

🧐LINK: https://www.frontiersin.org/journals/aging/articles/10.3389/fragi.2024.1339317/full

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La steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD) rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascol...
27/10/2025

La steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD) rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare, considerando che la fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia più frequente in questi pazienti. I fattori metabolici condivisi (obesità, diabete, dislipidemia e ipertensione) attivano processi che favoriscono la FA: infiammazione cronica di basso grado, stress ossidativo, insulino‑resistenza, disfunzione endoteliale e iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Tali meccanismi causano il rimodellamento strutturale ed elettrico del cuore a livello atriale, generando un substrato favorevole all’insorgenza e diffusione della FA. Inoltre, alterazioni del metabolismo lipidico e modulazioni legate al microbiota intestinale aggravano il rischio cardiovascolare. Anche nelle forme iniziali di MASLD, senza fibrosi significativa, il rischio di FA risulta aumentato, suggerendo che l’alterazione metabolica di base sia già sufficiente a predisporre all’aritmia.
Questa review evidenzia in modo chiaro come la MASLD non sia solo una malattia epatica, ma un vero e proprio fattore di rischio sistemico, capace di influenzare profondamente il sistema cardiovascolare, in particolare favorendo la fibrillazione atriale (FA). I meccanismi patogenetici descritti (infiammazione cronica, stress ossidativo, insulino-resistenza e attivazione neuro-ormonale) sono noti promotori di danno strutturale e funzionale a livello atriale, che creano un substrato elettrofisiologico favorevole all’aritmia. Dal punto di vista clinico, questo sposta l’attenzione dal solo fegato all’intero profilo metabolico e cardiovascolare del paziente con MASLD. In sintesi, la MASLD deve essere riconosciuta come fattore di rischio cardiovascolare indipendente e precoce, che richiede un’attenzione integrata per ridurre il carico di malattia e migliorare gli outcome a lungo termine.

LINK: https://www.wjgnet.com/1949-8462/full/v17/i6/106147.htm

𝐚 𝐎𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞: 50€ DI SCONTO sul test DNA Cardiolpidomica: l’analisi di prevenzione cardiovascolare più predittiva di sempre
da 199€ a 149€. Chiama l'assistenza diagnostica spire 📞0522 767130 e ti indicheremo il centro autorizzato più vicino!

Indirizzo

Via Fermi 63/F
Reggio Nell Emilia
42123

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00

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