Diagnostica Spire

Diagnostica Spire Grazie all'esperienza che abbiamo maturato in questi anni, con più di 100.000 test effettuati e all

Diagnostica Spire sarà presente al Convegno “Nutrisports 2025”, organizzato da Biossport e patrocinato da FNOB, presso l...
07/11/2025

Diagnostica Spire sarà presente al Convegno “Nutrisports 2025”, organizzato da Biossport e patrocinato da FNOB, presso l’AC Hotel by Marriott in via Sebastiano Serlio 28, 📍 Bologna, 7-8 novembre 2025.

Due giornate dedicate alla nutrizione sportiva, al microbiota, ai probiotici e alle strategie nutrizionali personalizzate per la performance e il benessere dell’atleta.
💬 Vi aspettiamo per condividere insieme aggiornamenti scientifici, esperienze cliniche e nuove prospettive nel mondo della nutrizione applicata allo sport! 💪🔬

🧬L’invecchiamento è un processo complesso e multifattoriale influenzato da fattori genetici, metabolici e ambientali. Se...
07/11/2025

🧬L’invecchiamento è un processo complesso e multifattoriale influenzato da fattori genetici, metabolici e ambientali. Sebbene la medicina moderna abbia esteso la durata dell’aspettativa di vita, la salute durante la vita (healthspan) continua a essere limitata dalla senescenza cellulare, dall’accorciamento dei telomeri e dall’infiammazione sistemica, tutti marcatori fondamentali dell’invecchiamento biologico. Tuttavia, nuove evidenze suggeriscono che la dinamica dei telomeri non rappresenti un destino ineluttabile: può essere modulata da stress ossidativo, scelte di stile di vita e regolazione metabolica.
Questa review esamina come biomarcatori basati sui telomeri e interventi metabolici possano guidare una medicina della longevità personalizzata, permettendo strategie mirate per ritardare i precessi di invecchiamento. Viene introdotto il concetto di “integrated longevity medicine”, una metodologia clinica che integra la gerontologia nella pratica medica, combinando monitoraggio di biomarcatori, terapie metaboliche e interventi preventivi per ridefinire l’invecchiamento come processo modificabile e favorire l’estensione sia della durata sia della qualità della vita.
Pertanto, lo studio rappresenta un contributo rilevante alla gerontologia clinica, in quanto propone un nuovo paradigma medico in cui l’invecchiamento non è più una condizione passiva, ma un percorso gestibile tramite interventi personalizzati. L’approccio integrato suggerito da Boccardi punta all’estensione dell’healthspan, non solo attraverso l’aumento degli anni di vita, ma soprattutto di quelli vissuti in buona salute. Un elemento centrale è il ruolo dei telomeri non più solo come biomarcatore statico, ma come bersaglio dinamico su cui intervenire. Inoltre, il focus su terapie metaboliche e stili di vita consente una prospettiva transdisciplinare che unisce genetica, nutrizione, immunologia e medicina preventiva.
Resta da valutare la fattibilità nella pratica clinica: sono necessari studi su larga scala e interdisciplinari, oltre a protocolli formativi per professionisti dedicati alla longevità integrata. Ma l’articolo sancisce inevitabilmente un cambio di passo nella medicina dell’invecchiamento, ribadendo che l’età cronologica è sempre meno rilevante rispetto all’invecchiamento biologico e funzionale.

🧐LINK: https://link.springer.com/article/10.1007/s10522-025-10246-7

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🧬I telomeri, regioni terminali dei cromosomi eucariotici, svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell'integrità gen...
04/11/2025

🧬I telomeri, regioni terminali dei cromosomi eucariotici, svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell'integrità genomica. Il loro progressivo accorciamento, legato alla replicazione cellulare, è associato all’invecchiamento cellulare e a una vasta gamma di malattie croniche, tra cui malattie cardiovascolari, neurodegenerazione e tumori. Negli ultimi anni, i telomeri sono emersi come potenziali bersagli terapeutici per estendere la salute (healthspan) e contrastare l’invecchiamento biologico. Questo articolo esamina i meccanismi biologici che regolano la lunghezza dei telomeri e le principali strategie sperimentali per modularli: attivatori della telomerasi, antiossidanti, inibitori della tankirasi, modifiche epigenetiche, e approcci basati su RNA. Sono inoltre discussi i rischi e benefici potenziali legati alla modulazione farmacologica dei telomeri, con un’attenzione particolare agli effetti off-target e all’aumento del rischio oncogenico. Infine, si propone un framework per integrare la biologia telomerica nella medicina della longevità, suggerendo la combinazione con biomarcatori epigenetici, infiammatori e metabolici.
In conclusione, si tratta di una review strategica e ben strutturata, che delinea chiaramente come la biologia dei telomeri stia entrando nella fase traslazionale della ricerca anti-aging. L’interesse verso la telomerasi come potenziale bersaglio terapeutico è concreto, ma richiede ancora una grande cautela, soprattutto per il rischio oncogenico legato a un'attivazione cellulare non controllata. Un articolo è particolarmente utile per capire come dalla teoria molecolare si stia passando a strategie mediche concrete, combinando farmacologia, biotecnologie e misurazione dell’età biologica.

🧐LINK: https://www.frontiersin.org/journals/aging/articles/10.3389/fragi.2024.1339317/full

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La steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD) rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascol...
27/10/2025

La steatosi epatica associata a disfunzione metabolica (MASLD) rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare, considerando che la fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia più frequente in questi pazienti. I fattori metabolici condivisi (obesità, diabete, dislipidemia e ipertensione) attivano processi che favoriscono la FA: infiammazione cronica di basso grado, stress ossidativo, insulino‑resistenza, disfunzione endoteliale e iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Tali meccanismi causano il rimodellamento strutturale ed elettrico del cuore a livello atriale, generando un substrato favorevole all’insorgenza e diffusione della FA. Inoltre, alterazioni del metabolismo lipidico e modulazioni legate al microbiota intestinale aggravano il rischio cardiovascolare. Anche nelle forme iniziali di MASLD, senza fibrosi significativa, il rischio di FA risulta aumentato, suggerendo che l’alterazione metabolica di base sia già sufficiente a predisporre all’aritmia.
Questa review evidenzia in modo chiaro come la MASLD non sia solo una malattia epatica, ma un vero e proprio fattore di rischio sistemico, capace di influenzare profondamente il sistema cardiovascolare, in particolare favorendo la fibrillazione atriale (FA). I meccanismi patogenetici descritti (infiammazione cronica, stress ossidativo, insulino-resistenza e attivazione neuro-ormonale) sono noti promotori di danno strutturale e funzionale a livello atriale, che creano un substrato elettrofisiologico favorevole all’aritmia. Dal punto di vista clinico, questo sposta l’attenzione dal solo fegato all’intero profilo metabolico e cardiovascolare del paziente con MASLD. In sintesi, la MASLD deve essere riconosciuta come fattore di rischio cardiovascolare indipendente e precoce, che richiede un’attenzione integrata per ridurre il carico di malattia e migliorare gli outcome a lungo termine.

LINK: https://www.wjgnet.com/1949-8462/full/v17/i6/106147.htm

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🧐🔬Gli autori di questo studio hanno esaminato il nesso causale tra dislipidemia, livelli di 25‑idrossivitamina D (25[OH]...
22/10/2025

🧐🔬Gli autori di questo studio hanno esaminato il nesso causale tra dislipidemia, livelli di 25‑idrossivitamina D (25[OH]D) e rischio di arresto cardiaco (CA) utilizzando la della randomizzazione mendeliana. Dall’analisi dei risultati raggiunti emerge che:
– valori elevati di LDL‑colesterolo, ApoB e trigliceridi aumentano significativamente il rischio di CA;
– alti livelli di ApoA1, HDL‑colesterolo e 25(OH)D sono associati a una riduzione del rischio di CA;
– esiste una relazione causale bidirezionale tra LDL, trigliceridi, ApoB e 25(OH)D.
– dislipidemia e carenza di vitamina D possano aumentare il rischio di CA tramite meccanismi intermedi quali infarto, diabete e ipertensione;
– nei dati NHANES (9.988 adulti con dislipidemia), livelli più alti di 25[OH)]D sono correlati alla riduzione della mortalità cardiovascolare e generale.
– il gene CBX6 ha un ruolo protettivo contro l’arresto cardiaco: sanguinaria e licorina, molecole che ne attivano l’espressione, hanno migliorato i profili lipidici e i livelli di vitamina D in modelli murini.
La dislipidemia e la carenza di vitamina D sono fattori causali interagenti nel rischio di CA. Inoltre, farmaci che agiscono su specifici target genetici (ad es. CBX6) capaci di migliorare simultaneamente il metabolismo lipidico e la vitamina D, potrebbero rappresentare una strategia terapeutica innovativa per la prevenzione del CA.
In prospettiva clinica, il messaggio da portare a casa è che, oltre a controllare lipidi e pressione, la valutazione e la correzione della vitamina D potrebbero diventare routine nella prevenzione cardiovascolare, supportati da farmaci innovativi che agiscono su vie genetiche comuni.
LINK: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1155/humu/5536318
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🔬Questo studio osservazionale evidenzia un dato rilevante: i pazienti italiani che hanno appena subito un infarto miocar...
20/10/2025

🔬Questo studio osservazionale evidenzia un dato rilevante: i pazienti italiani che hanno appena subito un infarto miocardico mostrano concentrazioni significativamente ridotte di omega‑3 e omega‑6 nel sangue, rispetto a controlli sani. Non solo: una più alta percentuale di PUFA, sia omega‑3 che omega‑6, è associata a un rischio cardiovascolare inferiore, con odds ratio marcatamente ridotti.
La forza di questo studio sta nella valutazione diretta degli acidi grassi nel sangue intero (biomarcatori oggettivi) e non solo in base all’assunzione riferita con questionari dietetici, spesso poco affidabili. Interessante anche la constatazione che non vi è una correlazione chiara tra la dieta autoriferita da parte dei pazienti e i livelli ematici, suggerendo che la biodisponibilità e il metabolismo lipidico individuale possono giocare un ruolo non trascurabile.
Importante è anche il ruolo degli omega‑6, spesso considerati “pro-infiammatori” in modo semplicistico. In realtà, lo studio conferma che anche questi acidi grassi hanno un valore protettivo, probabilmente in equilibrio con gli omega‑3, in netto contrasto con certe narrative nutrizionistiche riduzioniste , ma rilanciando invece la visione di una dieta complessivamente bilanciata in acidi grassi essenziali piuttosto che focalizzata solo sul contenuto di omega‑3.
Tutto questo non può che avere implicazioni pratiche per la clinica:
– nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare o post-evento, il monitoraggio dei PUFA ematici può rappresentare un utile biomarcatore integrativo al profilo lipidico classico;
– la promozione di una dieta ricca in pesce azzurro, noci, semi, oli vegetali non raffinati deve riguardare sia gli omega‑3 (EPA, DHA, ALA), sia un adeguato apporto di omega‑6 (acido linoleico);
– l’integrazione può essere presa in considerazione nei soggetti con livelli bassi di acidi grassi polinsaturi, ma sempre nel contesto di un approccio nutrizionale strutturato e personalizzato.

👉LINK: https://www.atherosclerosis-journal.com/article/S0021-9150(13)00706-5/abstract

Un sentito grazie ai numerosi partecipanti che sono venuti a trovarci allo stand di Diagnostica Spire durante Spazio e N...
20/10/2025

Un sentito grazie ai numerosi partecipanti che sono venuti a trovarci allo stand di Diagnostica Spire durante Spazio e Nutrizione 2025!
È stato un evento di grande successo, ricco di incontri e confronto con tanti professionisti del settore.

Nel corso del congresso, il Dott. Matteo Boschini ha tenuto uno speech dedicato all’evoluzione dei servizi diagnostici e alle nuove opportunità per lo specialista, sottolineando il valore della personalizzazione e della collaborazione tra laboratorio e professionista.

Abbiamo inoltre presentato in anteprima la nuova analisi Geno-Nutriestetica®, il test di nuova generazione che integra genetica, nutrizione, clinica ed estetica, trasformando le informazioni scritte nel DNA in strategie pratiche per la bellezza e il benessere globale.

Realizzata in collaborazione con la Dott.ssa Sara Valente Sara Valente e il Dott. Bevacqua Enrico , l’analisi propone un approccio unico e personalizzato a problematiche come lipedema, cellulite, acne, melasma, iperpigmentazione, aging cutaneo e dermatiti, diventando un vero strumento operativo per i professionisti della salute e della bellezza.

✨Per maggiori informazioni sull'analisi Geno-Nutriestetica® non esitate a contattarci!

Questo studio ha analizzato il profilo proteomico nel sangue di oltre 8000 soggetti per identificare eventuali biomarcat...
02/10/2025

Questo studio ha analizzato il profilo proteomico nel sangue di oltre 8000 soggetti per identificare eventuali biomarcatori associati all’impatto della malattia aterosclerotica, misurato tramite tecniche di imaging vascolare (per esempio calcificazioni e placche nelle arterie).
Sono state così identificate oltre 60 proteine plasmatiche significativamente associate alla presenza e alla gravità dell’aterosclerosi, indipendentemente dai tradizionali fattori di rischio cardiovascolare come colesterolo, ipertensione o fumo. Alcune di queste proteine risultano coinvolte in infiammazione, rimodellamento vascolare, immunità e metabolismo lipidico. Inoltre, alcune firme proteomiche predittive sono risultate associate a un rischio futuro più elevato di eventi cardiovascolari, quali infarto o ictus, indicando un potenziale valore prognostico e diagnostico di queste molecole.
Si tratta di un passo importante verso una medicina cardiovascolare più personalizzata e predittiva. L’identificazione di firme proteomiche associate all’impatto dell’aterosclerosi — indipendentemente dai fattori di rischio classici — apre la strada a nuovi biomarcatori plasmatici utili per individuare precocemente chi è a rischio, anche in assenza di sintomi o alterazioni cliniche evidenti. In futuro, grazie a questi profili proteici, potremmo non solo valutare meglio il rischio cardiovascolare individuale, ma anche monitorare l’efficacia delle terapie e guidare interventi preventivi più mirati. La proteomica applicata alla prevenzione cardiovascolare si candida così a diventare uno strumento chiave nella lotta contro infarto e ictus.

🧐LINK: https://www.researchsquare.com/article/rs-6837440/v1

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Nel weekend appena trascorso Diagnostica Spire ha preso parte al Congresso Nazionale dell’Ordine dei Biologi in Calabria...
29/09/2025

Nel weekend appena trascorso Diagnostica Spire ha preso parte al Congresso Nazionale dell’Ordine dei Biologi in Calabria 🇮🇹, un evento prestigioso che ha visto la partecipazione di numerosi professionisti 👩‍🔬👨‍🔬.

Un sentito ringraziamento al Presidente dell’Ordine dei Biologi della Calabria, dott. Domenico Luca Laurendi, per la splendida accoglienza in una location unica, con la meravigliosa vista sullo Stretto di Sicilia 🌊.

Siamo orgogliosi di entrare a far parte del vostro gruppo 🤝 e di collaborare con l’Ordine per integrare strumenti diagnostici innovativi 🔬, a supporto della crescita professionale del biologo nutrizionista e di laboratorio.

Questo studio, il primo ad aver analizzato l’ereditarietà genetica della sindrome dell’intestino irritabile (IBS) second...
26/09/2025

Questo studio, il primo ad aver analizzato l’ereditarietà genetica della sindrome dell’intestino irritabile (IBS) secondo i criteri di Roma III, ha utilizzato una metanalisi di dati genetici (GWAS) su larga scala per esplorare l’ereditarietà genetica dell'IBS, focalizzandosi sui soggetti diagnosticati secondo i criteri di Roma III. Gli autori hanno incluso 24.735 pazienti con IBS e 77.149 controlli europei. L’ereditarietà stimata da SNP per l’IBS diagnosticato con criteri Roma III è del 13%, valore significativamente più elevato rispetto a studi precedenti che avevano utilizzato definizioni meno rigorose. Sono stati così identificati 4 loci genetici associati in modo significativo a IBS, di cui due nuovi. I geni coinvolti si trovano in regioni correlate a:
– regolazione dei ritmi circadiani (ARNTL/BMAL1)
– integrità della barriera intestinale (CLDN23)
– risposta immunitaria (MFHAS1)
– segnalazione cellulare mediata da cAMP ADCY2).
È emersa una correlazione genetica significativa tra IBS e malattie cardiovascolari, in particolare ipertensione e cardiopatia ischemica (CAD), suggerendo una possibile base genetica condivisa tra IBS e disturbi cardiovascolari. L’analisi dei polygenic risk scores (PRS) ha dimostrato che gli individui con punteggi genetici più alti avevano un rischio aumentato di sviluppare l’IBS.
In conclusione, lo studio evidenzia come l’uso di criteri diagnostici rigorosi (Roma III) migliori la capacità degli studi GWAS di identificare componenti genetiche dell’IBS. Inoltre, i risultati suggeriscono l’esistenza di meccanismi genetici comuni tra IBS e malattie cardiovascolari, aprendo nuovi scenari di ricerca su base infiammatoria, neurovascolare e di disfunzione dell’asse intestino-cervello.

LINK: https://www.cmghjournal.org/article/S2352-345X(24)00093-6/fulltext

🧬L'equazione del tuo benessere è nel tuo DNA!
3 Test Genetici al prezzo di uno!
ACQUISTANDO un Nutrigen Total avrai: un DNA Prevenzione Total e un DNA Sport Total in OMAGGIO (valido per il mese di settembre)
Chiama l'assistenza Diagnostica Spire 📞0522 767130 e ti indicheremo il centro autorizzato più vicino!

Indirizzo

Via Fermi 63/F
Reggio Nell Emilia
42123

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00

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