Dott.ssa Pantini Psicologa e Psicoterapeuta

Dott.ssa Pantini Psicologa e Psicoterapeuta Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dott.ssa Pantini Psicologa e Psicoterapeuta, Psicologo, Via celestino alessandrini, 1, Rimini.

mi sono laureata in psicologia all’ università di Padova per poi specializzarmi Presso SFPID di Roma come Psicoterapeuta, mi occupo principalmente di sostegno psicologico per i disturbi alimentari e di psicoterapia - ricevo on line ed in studio

05/11/2025
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01/07/2025



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Conseguenze dell'assenza del padre sulla crescita psico-affettiva dei figliE’ luogo comune identificare ed etichettare c...
08/06/2025

Conseguenze dell'assenza del padre sulla crescita psico-affettiva dei figli

E’ luogo comune identificare ed etichettare come padre assente il padre separato, colui che vive al di fuori del nucleo familiare. Eppure è molto probabile trovare padri assenti anche all’interno di famiglie considerate stabili. Quando siamo di fronte al problema di un padre assente emotivamente non possiamo che pensare a quanto possa essere dura la vita per i figli che meritano di essere amati e trattati con affetto da entrambi i genitori. La sensazione di essere rifiutati ha un forte effetto sulla personalità e sullo sviluppo dei bambini.

Cosa significa per un bimbo crescere senza padre?
Ciò può dipendere da diversi fattori, per esempio quando il padre si allontana perché non è motivato a far parte della vita dei propri figli o in conseguenza di situazioni conflittuali. Altre volte, per cause contingenti quali la vedovanza e per la quale il bimbo non conosce e non ha mai visto il padre biologico. Altre volte, invece, è presente fisicamente ma assente sul piano affettivo.

Padre assente sul piano affettivo
L’assenza emotiva ha lo stesso peso dell’assenza fisica. Il padre assente è il padre che fallisce uno dei suoi compiti fondamentali: la presenza affettiva, l’attività educativa, la costruzione della propria figura simbolica. Quando non coltiva la relazione con i suoi figli. Un padre è assente quando ha problemi con il gioco d’azzardo, quando è dipendente dalle sostanze, quando sceglie gli amici del bar rispetto alla propria famiglia. Il padre è assente anche quando è troppo autoritario e impedisce, con la sua rigidità, la costruzione di un legame di cura e di affidamento.

Come già accennato, l’atteggiamento di un padre assente genera conseguenze che si prolungano fino all’età adulta. L’adulto che ha avuto un padre assente infatti rimane sotto alcuni aspetti, lo stesso bambino insicuro e ansioso che era un tempo. Il fatto di non riconoscere pienamente l’affetto del padre, o quantomeno il fatto di non avvertire senso di approvazione, porta il subconscio del bambino a ridurre la stima in sé stesso. L’assenza può assumere diverse forme.

Il padre autoritario
Fallisce perché utilizza il distacco emotivo e la durezza per far rispettare le proprie regole. Perde così le opportunità educative che l’autorità regala e non sfrutta quello che pare essere l’ultimo vantaggio che rimane ai genitori per essere ascoltati più della TV, della scuola, degli amici, dei modelli esterni alla famiglia: l’amore.

Il padre fanciullo
Si pone nei confronti del figlio esclusivamente come compagno di giochi e rinuncia, anzi diserta, tutti i suoi doveri educativi. Egli diventa l’amico di gioco ma un padre non è un amico, un padre è un educatore il quale per fare bene il suo lavoro deve usare linguaggi diversi da quelli del gioco e dell’amicizia.

Il padre materno
Il mammo fallisce perché, pur occupandosi con dedizione ai figli, appiattisce il proprio ruolo in una mera duplicazione delle attività e delle modalità materne. Questo padre fa mancare ai propri figli la figura virile di un padre che fa il padre con un suo stile, con un suo metodo, con una sua sensibilità.

Il padre vecchio stampo
E’ un padre assente perché ha fallito come compagno. Quest’uomo non ha capito che il lavoro di genitori si fa in due, in un continuo, incessante, instancabile sforzo di dialogo, comprensione, ascolto e reciproca formazione tra genitori. Quest’uomo è un genitore assente e sta facendo mancare il proprio apporto e sostegno alla propria compagna lasciandola sola a gestire la matassa dell'educazione dei figli.

Le conseguenze generate da un padre assente sono molteplici. Durante la fase infantile è facile che i bambini possano sviluppare difficoltà scolastiche nell’inserimento o nel rendimento con una probabilità alta di abbandono degli studi in futuro.
In età adolescenziale il soggetto è portato a mettere in atto comportamenti sessuali promiscui proprio per un’incapacità a gestire le relazioni affettive e la propria emotività o atteggiamenti aggressivi che suppliscono ad una profonda insicurezza o comportamenti delinquenziali con uso o abuso di droghe e alcool.

“Un padre non è solo chi dà la vita, un padre è colui che è presente, che accoglie, che interviene e guida con sicurezza costruendo ogni giorno un sentiero di istanti significativi nella vita di un bambino”.

In età adulta invece l’assenza del genitore comporta inevitabilmente un distacco affettivo e diffidenza nelle relazioni affettive poiché il timore di essere rifiutati o abbandonati è sempre presente. È difficile a tal proposito superare il trauma ammettendo le difficoltà che un adulto, in termini di ruolo educativo, può avere poiché la rabbia prende il sopravvento.

Le conseguenze si manifestano diversamente sui ragazzi e sulle ragazze.
I ragazzi, infatti, sono generalmente colpiti più duramente, tendono ad avere più difficoltà a concentrarsi a scuola, difficoltà di apprendimento e sono più predisposti ad acquisire disturbi di deficit di attenzione e iperattività.

La mancanza del padre, inoltre, aumenta significativamente la probabilità che un ragazzo diventi violento. La correlazione fra la mancanza del padre e l'appartenenza a bande di strada è infatti molto stretta; tali bande esistono fondamentalmente per due scopi: per riempire un vuoto di autorità e soddisfare un desiderio di appartenenza.
Per quanto riguarda invece le ragazze, si può invece riscontrare difficoltà nel formare rapporti sani e durevoli con gli uomini. Spesso le bambine che hanno sperimentato delle forti perdite, da adulte sono portate a cercare continuamente partner che possano compensare quei vuoti, finendo con il creare relazioni disastrose.

Per superare le ferite lasciate da un padre assente è fondamentale innanzitutto comprendere che il padre emotivamente assente è un uomo che non ha saputo esercitare il proprio ruolo di padre perché non ha mai capito bene qual era. È probabile che non disponesse delle adeguate capacità personali, di una buona autostima, di un equilibrio interno che gli permettessero di vedere i suoi errori, le sue paure e le sue carenze.

Il supporto del professionista può aiutarci a comprendere e a vedere la realtà secondo una prospettiva diversa in modo da evitare di accumulare emozioni negative a causa del fatto che siamo cresciuti e maturati con molti vuoti emotivi per queste carenze affettive.
Attraverso un percorso terapeutico è possibile recidere il vincolo con la sofferenza del passato per sanare le ferite nel presente.

Dott.ssa Raffaella Pantini Psicologa e Psicoterapeuta

“Come capisco se ho bisogno di una psicoterapia?”    1. Ti senti stanco anche dopo aver dormito 2. Hai emozioni troppo i...
04/06/2025

“Come capisco se ho bisogno di una psicoterapia?”

1. Ti senti stanco anche dopo aver dormito
2. Hai emozioni troppo intense… o non senti più nulla
3. Ti giudichi continuamente
4. Ti relazioni sempre allo stesso modo… anche quando ti fa male
5. Sai che qualcosa non va, ma non riesci a parlarne con nessuno

👉 Se anche solo uno di questi punti ti risuona, potresti cominciare a parlare con uno psicoterapeuta.
Non serve “stare malissimo” per chiedere aiuto. Serve solo voler stare meglio.

Quante volte ti sei detto: “Non riesco a fare niente, sono pigro/a”?Ma se fosse altro?👉 A volte non è pigrizia, ma stres...
02/06/2025

Quante volte ti sei detto: “Non riesco a fare niente, sono pigro/a”?

Ma se fosse altro?

👉 A volte non è pigrizia, ma stress accumulato, ansia, tristezza, o solo troppo da gestire da troppo tempo.

Fermati un attimo. Non per colpa, ma per capire.

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🎬 “The Assessment – La Valutazione” è il thriller che ti farà riflettere.Disponibile su Prime Video, questo film non è s...
01/06/2025

🎬 “The Assessment – La Valutazione” è il thriller che ti farà riflettere.
Disponibile su Prime Video, questo film non è solo intrattenimento: è uno specchio sul nostro presente e su ciò che potrebbe accadere molto presto.

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Un futuro inquietante… o forse un domani che è già iniziato?

💭 Forte, provocatorio, necessario.
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L’intervento multifamiliareParlare di intervento multifamiliare rimanda alla Psicoanalisi Multifamiliare di Jorge Garcia...
26/04/2025

L’intervento multifamiliare

Parlare di intervento multifamiliare rimanda alla Psicoanalisi Multifamiliare di Jorge Garcia Badaracco, psichiatra e psicoanalista argentino.

Il suo lavoro nasceva alla fine degli anni cinquanta, dalla necessità di trasformare una realtà che tendeva a cronicizzare la malattia mentale in un contesto che offrisse delle opportunità per promuovere processi terapeutici, opponendosi all'inevitabile cronicizzazione delle malattie mentali gravi.

Egli ha coinvolto i familiari nel percorso di cura arrivando a dare inizio a gruppi che definì Gruppi di Psicoanalisi Multifamiliare. Essi risultarono in quel momento fortemente innovativi perché l'assetto da cui partire era quello costituito dalla discussione prodotta da un insieme di famiglie, composte sia dai familiari che dai pazienti e coordinata da operatori.

Il Gruppo di Psicoanalisi Multifamiliare si costituisce come una possibilità d’incontro tra persone legate da vincoli familiari (famiglie con all’interno una persona sofferente di disagio psichico) e di alleanza (più famiglie insieme e operatori dei servizi) al fine di creare una rete sociale di supporto al cambiamento.

ll Gruppo vuole essere una possibilità di cura per cercare di prevenire eventuali ricadute dopo percorsi residenziali e per facilitare il lavoro dei CPS nel lavoro con i pazienti e le loro famiglie.

Per raggiungere questo risultato occorre costruire una situazione in cui le differenti idee espresse dalle persone, per quanto diverse, non producano contrapposizioni, ma perseguano la complementarietà che vadano nella direzione di rendere compatibili e non incompatibili, come risultano abitualmente, le differenti visioni del mondo presenti nelle situazioni a transazione schizofrenica.

Situazioni, queste, caratterizzate dall’estrema rarefazione della possibilità di sopravvivere in una situazione conflittuale, tra opposte visioni del mondo che caratterizzano il paziente e uno o entrambi i genitori che si scambiano solo messaggi di relazione e non di contenuto.

Una situazione che, nell'ipotesi originaria di Badaracco, si è venuta costituendo in relazione alla mancata capacità di uno o di entrambi i genitori e del figlio di “separarsi” e “individuarsi” reciprocamente.

La mancata effettuazione di questo passaggio fondamentale ha prodotto il perdurare o l'instaurarsi di una situazione simbiotica, di mancata differenziazione dell'uno dall'altro, con la conseguenza di una difficoltà profonda a costruire un vero e proprio processo di identificazione da parte del paziente ed una profonda modificazione del proprio atteggiamento nei confronti della vita da parte del genitore che, da quel momento in poi, non dimenticherà mai di doversi occupare prima del figlio che di sé, il che lo distrarrà dalla possibilità di riconoscere presente, dentro di sé, un lutto o un trauma non elaborato, di cui non è consapevole.
Il genitore e il figlio, rimasti uniti, hanno dato luogo ad un legame di “Interdipendenza Patologica e Patogena” da cui nessuno dei due è in grado di liberarsi.

L'intervento del Gruppo mira a rendere “visibile” l'esistenza di questo legame ed a consentire ad entrambi di allentarlo e, se possibile, a ridimensionarlo, arrivando a scoprire, ognuno, la propria “Virtualità Sana”, cioè un proprio modo di essere di cui il paziente non conosceva l'esistenza, mentre il genitore aveva progressivamente dimenticato di poterlo vivere.
ll Gruppo Multifamiliare si propone di supportare il paziente nella rete sociale ed affettiva in cui vive ed è inserito.

Una rete sociale su cui intervenire non soltanto perché possa fornire aiuto al paziente verso il benessere e la prevenzione da eventuali ricadute, ma anche per divenire essa stessa promotrice di supporto e dispositivo che arricchisca l’attuale sistema della cura integrandosi ad esso e ampliando le possibilità offerte dal territorio.

Dott.ssa Raffaella Pantini Psicologa e Psicoterapeuta

Indirizzo

Via Celestino Alessandrini, 1
Rimini
47923

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 17:00
Martedì 09:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 17:00
Giovedì 09:00 - 17:00
Venerdì 09:00 - 17:00

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