22/02/2022
‼️‼️‼️ ARTROSI e protesi al GINOCCHIO ‼️‼️‼️
Fermare l’avanzata del tempo non è ancora possibile e, si sa, con il tempo e l’età aumentano anche gli “acciacchi”! 👴
In prima linea nelle problematiche di invecchiamento troviamo sicuramente l’artrosi, ovvero quel processo degenerativo che interessa le grandi (anca, ginocchio, spalla, schiena) e le piccole (mani, piedi) articolazioni.
Le variabili che influenzano la velocità di sviluppo dell’artrosi non sono ancora del tutto chiare, ma sicuramente ci sono dei fattori che accelerano il processo: tra questi troviamo la genetica, il peso, l’attività lavorativa e quella sportiva.
❓ Come agire sull’artrosi?
Possiamo suddividere le azioni in base alla gravità del problema:
📌 Per iniziali sintomi (dolori lievi, rigidità,..) si può agire con esercizi specifici e con modificazioni delle abitudini quotidiane (per quanto possibile)
📌 Per sintomi moderati (dolore modesto e riduzione ancora accettabile della mobilità) ci si può avvalere dell’aiuto di infiltrazioni mirate all’articolazione colpita con cortisonici e/o acido ialuronico e/o ozono
📌 Per sintomi gravi (dolore forte e importante difficoltà motoria) la soluzione più efficace è sicuramente la protesi.
❓ Cos’è una protesi?
Un intervento di protesi consiste nella sostituzione, parziale o totale, delle componenti anatomiche che compongono una articolazione.
Principalmente gli interventi di protesica più comune interessano le articolazioni dell’anca, del ginocchio e della spalla. Meno comuni, ma comunque possibili, troviamo protesi di gomito e caviglia.
Oggi approfondiamo la protesi al GINOCCHIO.
👨⚕️ Facciamo un breve ripasso anatomico: il ginocchio è quella articolazione che si pone tra l’anca e il piede e permette la flessione e l’estensione della gamba sulla coscia, favorendo il gesto del passo ed altri movimenti più complessi.
Questa articolazione si compone di più elementi:
🔸 I condili femorali, ovvero le due 2 “semisfere” che formano la parte terminale del femore
🔸 I menischi, due strutture cartilaginee, simili a due dischetti, poste tra il femore e la tibia, che hanno funzione di ammortizzazione
🔸 Il piatto tibiale, cioè la parte superiore della tibia, su cui appoggiano i menischi
🔸 La rotula, un piccolo osso imputato alla distribuzione più efficace della forza del tendine del quadricipite
🔸 I legamenti, che sono la componente stabilizzante dell’articolazione
🔸 La capsula articolare, che ha la funzione di avvolgere e produrre il lubrificante dell’articolazione
Il ginocchio si può muovere principalmente in una direzione, ovvero sul piano sagittale, eseguendo la flessione e l’estensione; per pochi gradi, la conformazione delle strutture anatomiche permette anche piccoli movimenti di lateralità e rotazione.
❓ E come è fatta la protesi?
Esistono tre tipologie di protesi al ginocchio, che vengono scelte in base alla valutazione del medico ortopedico ed alle condizioni anatomiche e funzionali della persona.
🦿 Monocompartimentale, dove viene sostituito solamente metà articolazione, mediale o laterale. Queste sono utilizzate più frequentemente in condizioni di varismo o valgismo marcato, e l’altra parte risulta non particolarmente rovinata
🦿 Bicompartimentale, in cui vengono sostituiti entrambi i condili femorali e l’intero piatto tibiale
🦿 Tricompartimentale, dove, oltre ai condili e al piatto tibiale viene protesizzata anche la faccia interna della rotula
❓ E la fisioterapia quando serve?
Il fisioterapista è una figura fondamentale nel percorso pre e post operatorio!
Prima dell’intervento, valutando la situazione della persona, può impostare un lavoro per ridurre il dolore, aumentare il range di movimento (sempre rispettando i limiti del dolore) e aumentare il tono muscolare, per arrivare all’operazione nella migliore forma fisica possibile.
Poi, una volta che l’operazione e la degenza sono state superate, definisce il programma riabilitativo, in base anche a quanto raccomandato dal medico operante.
A grandi linee il percorso post-operatorio comprende una prima parte dove si lavora sul drenaggio dell’edema, sul recupero dell’articolarità e sulla mobilità passiva e attiva. Successivamente, diminuendo il dolore e il gonfiore, sarà possibile lavorare sulla propriocettività, sul rinforzo e sul carico, abbandonando le stampelle fino al raggiungimento del carico completo. La durata del percorso riabilitativo in assenza di complicanze, è di circa un mese.
☝ Nel mio studio tratto spesso pazienti operati di protesi al ginocchio, impostando percorsi personalizzati in base alle esigenze personali di vita quotidiana, lavorativa e anche sportiva.
Vis unita fortior - La forza unita è più forte.
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Dr. Iacopo Gabellini - Fisioterapista
338 64 95 504
igabellini@formamentisrimini.it