27/11/2025
Hai mai indossato un paio di jeans troppo stretti, quelli che sembrano reggerti ma poi non ti fanno respirare? Ti muovi, ma ogni passo tira. Cammini, ma senti che qualcosa ti frena.
Nel corpo succede la stessa cosa. Lì, dove il tensore della fascia lata (TFL) incontra il grande gluteo e scende fino al ginocchio attraverso la banda ileotibiale, c’è la tua “stoffa elastica”.
Una fascia che ti tiene in piedi, ti stabilizza, ti salva da ogni caduta. Finché un giorno.. non ce la fa più.
Allora tira, brucia, scatta.
E tu dici “mi fa male il fianco” o “il ginocchio esterno”. Ma non è dolore.
È un grido di trazione.
Per chi non è del mestiere, quella corda laterale che senti tesa quando sali le scale o corri non è un nervo né un tendine rotto. È la fascia che unisce anca e ginocchio, un tessuto continuo che lavora come una cintura di sicurezza.
Quando il gluteo si spegne e il bacino perde controllo, la fascia tira per tenerti dritto.
E come ogni cintura.. lascia il segno.
Per i colleghi clinici, interazione funzionale TFL–grande gluteo–fascia lata, con inserzione sul tubercolo di Gerdy. Pattern dissinergico da iperattivazione TFL e inibizione medio/grande con tensione ITB, frizione sul condilo laterale, dolore antero-laterale di ginocchio.
Approccio: normalizzazione fasciale, controllo neuromotorio pelvico, reintegrazione catena postero-laterale.
E quindi?
Non allungare solo la fascia.
Rieduca chi la comanda.
Il corpo non si irrigidisce per cattiveria: lo fa per non farti crollare.
La fascia non è rigida: è fedele.
Ti tiene su anche quando tutto il resto molla.
Prova questo: stai in piedi su una gamba sola davanti allo specchio. Senti ti**re di più sul fianco esterno o sul gluteo?
La banda ileotibiale non è un elastico troppo corto. È un messaggio di sicurezza.. che a volte dimentichiamo di ringraziare.
Post divulgativo a scopo educativo.
Non sostituisce la valutazione fisioterapica personalizzata.