05/04/2020
BISOGNA ANCORA RESISTERE!
Ben ritrovati tutti.
Ho atteso prima di elaborare questa nuova analisi, perché la scorsa settimana alcuni dati si sono consolidati più lentamente e vi sono state anche delle discrepanze fra i dati OMS e quelli della Dashboard della Johns Hopkins University (soprattutto sui dati della Francia che l’OMS ha aggiornato solo ieri, anche se dovendo “stracaricare” l’ultimo dato giornaliero dei decessi francesi).
Come forse avete già percepito, siamo verosimilmente arrivati al famoso “picco”: a parte i contagi (che, come vi ho già detto, sono per me molto “aleatori”), anche i decessi (ovviamente con uno sfasamento in avanti rispetto ai contagi) sembrano rallentare. Però più che di “picco” parlerei di “altopiano”, infatti al momento i decessi si sono assestati al ribasso su circa 700 al giorno ed il dato tende a ripetersi da più giorni. Abbiamo sentito da molte parti dire quanto da me accennato nei precedenti post, ovvero che anche il numero dei decessi potrebbe essere approssimato per difetto, ma comunque è sempre molto meno in difetto rispetto a quello dei contagi (per capirci i decessi potrebbero essere anche il 50% in più di quelli riportati ma i contagi sono quasi sicuramente da moltiplicare per 10).
Ad ogni buon conto in Italia stiamo per oltrepassare la fase di contagio massivo, per altro, secondo la mia indicizzazione dei gironi dell’epidemia (ovvero calcolando il girono 7 quello con 15 decessi per 10 milioni di abitanti = 1,5 per milione), siamo al giorno 34 (ma dal primo contagio a Codogno, il 21 febbraio, siamo al giorno 44): non è stato facile arrivare sin qui.
Possiamo essere soddisfatti di quanto abbiamo fatto perché appare chiaro che la curva di crescita dell’epidemia in Italia non è stata peggiore degli altri paesi europei.
Infatti secondo la mia indicizzazione ovviamente gli altri stati sono cronologicamente più indietro di noi: la Spagna è al giorno 27, la Francia al giorno 23, Olanda e Germania sono al giorno 22, il Regno Unito è al giorno 16 e gli USA sono ”solo” al giorno 10. Ma guardando le curve di crescita dei decessi USA, Regno Unito e Spagna stanno andando peggio di noi, l’Olanda va come noi, la Francia dopo l’ultimo aggiornamento di ieri si sta altrettanto allineando con il nostro andamento. Discorso sempre a parte per la Germania che cataloga in modo diverso I decessi, ovvero calcola sempre i morti “per” che sono circa il 15%: su questo dedicherò un prossimo approfondimento, ma per capirci, se i tedeschi contassero i decessi come gli altri, oggi avrebbero un numero pari a 8387, che rapportato alla loro popolazione e al loro giorno 22 dell’epidemia sarebbe un dato inferiore alla Spagna ma superiore all’Italia.
Morale a mio avviso le nostre misure di contenimento (lockdown precoce) hanno rallentato la progressione rispetto ad altri paesi (con buona pace dell’effetto gregge di Merkel e Johnson), e pertanto, per ora, “abbastanza” bene così, ma per il futuro sarà meglio fare ancora attenzione e aumentare i nostri sforzi. Soprattutto non approfittiamo “della libertà” appena le misure si allenteranno: è prevista una seconda ondata, che non sarà pesante come la prima, a patto che il distanziamento sociale (distanza di un metro, evitare assembramenti, ricorso a protezioni etc) continui a rimanere una buona abitudine, ed ammesso che siano avviati adeguati programmi di riconoscimento precoce dei nuovi casi e di isolamento adeguati dei nuovi casi probabili e sospetti.