10/11/2025
L'angolo delle curiosità...
Un nuovo studio ha scoperto che i picchi sincronizzano il respiro con ogni colpo del becco, proprio come fanno i tennisti quando “urlano” per aumentare la forza durante il gioco.
Quando un tennista colpisce la palla ed emette un suono, non è solo spettacolo. Quel verso, chiamato "grunting", serve a stabilizzare i muscoli e a rendere il movimento più potente e preciso.
Anche i picchi usano una tecnica simile. Ogni volta che picchiano il tronco di un albero, espirano nel momento esatto dell’impatto. Questa micro-esalazione aiuta a contrarre i muscoli e a mantenere il corpo stabile.
I ricercatori hanno filmato il picchio lanuginoso mentre martella il legno. Hanno osservato che, durante ogni colpo, il corpo dell’uccello si irrigidisce come un’unica struttura. I muscoli del collo e delle anche spingono in avanti; quelli della coda e dell’addome ancorano il corpo al tronco.
I muscoli alla base del cranio funzionano come ammortizzatori, tenendo la testa allineata. Così il picchio può colpire anche venti volte al secondo senza danni.
Il dettaglio più curioso è che il picchio, mentre colpisce, espira di colpo, una sorta di "soffio" che ricorda il respiro degli atleti. “Il fenomeno è lo stesso che, negli esseri umani, genera appunto il grido dei tennisti o il respiro controllato dei pugili e dei sollevatori di pesi, un modo per attivare il ‘core’”.
Non tutti i colpi del picchio sono uguali. Quando cerca cibo o costruisce il nido, colpisce più forte. Per comunicare con altri picchi, usa colpetti più leggeri e ritmici. In ogni caso, la respirazione resta sincronizzata con il movimento.
L’immagine del tennista che urla e quella del picchio che martella sembrano lontane, ma sono unite dallo stesso principio: usare il respiro per aumentare potenza e controllo.
Forse qualcuno la prossima volta ci farà caso, guardando una partita di tennis o ascoltando un picchio nel bosco.